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Dipendenza affettiva causata da mancanze nella mia infanzia

di Lisa80

Questa è la mia sentenza. 40 anni… e scrivo qui come tanti anni fa scrivevo sul mio diario. Purtroppo dentro di me c’è lo stesso vuoto. Figlia unica, da bambina ho vissuto in una famiglia piena di litigi, rabbia, solitudine, da che ho memoria. Ho elaborato questo vuoto che mi porto dentro da allora, solo nell’ultimo anno grazie a un gruppo di ascolto con persone con il mio stesso vissuto. Sapete.. ho sempre davanti agli occhi quella triste bambina alla finestra a osservare le altre famiglie con quel pizzico di invidia è quella domanda nella testa “perchè io no?” Questo vuoto è sempre più cresciuto amplificandosi nel tempo e lo placavo promettendo a me stessa che un giorno sarebbe arrivata la felicità ovvero che mi avrebbe fatto sentire amata e protetta colmandomi quel vuoto. Conobbi un ragazzo a 17 anni (dopo storielle da ragazzini) e mi ci aggrappai convinta che con lui avrei realizzato la mia famiglia. Con lui trascorsero altri 17 anni, ebbi un matrimonio e un figlio ma purtroppo dopo un solo anno di matrimonio mi resi conto che non c era amore nei miei confronti, e neppure nei confronti di nostro figlio. Così a 34 anni mi separai, mio figlio aveva 6 anni e mi si spezzò il cuore ma non volevo che vivesse quello che avevo vissuto io. Ero convinta che la felicità doveva ancora arrivare. Non fraintendetemi, mio figlio è la mia essenza e credo non esista gioia più grande, ma nella mia testa c è sempre la convinzione che quel vuoto possa essere colmato solo da un compagno che mi ami davvero. Perché da sola non mi sento nessuno. Vorrei accanto una persona che mi faccia sentire importante. Oltre mio figlio. La felicità non arrivò, ma questo mio bisogno d’amore mi portò in due storie con identico finale. La prima persona la conobbi con questo sito (non scherzo!!!) fu un colpo di fulmine la sintonia che si instaurò, storie di matrimonio simili, lunghe mail e incontro. Durò due anni con continui tira e molla e tanti abbandoni. Lui forte e narcisista, all inizio mi dava sicurezza. Era pieno d’amore, quell amore che non avevo mai provato nemmeno in 17 anni col padre di mio figlio, ma poi uscì la sua parte narcisista e insindacabile. Io desideravo una vita insieme ma lui aveva sempre qualche ostacolo. Se pretendevo qualcosa di più il risultato era un abbandono come a volermi punire e educare. Lo lasciai io e trovai la forza di non ritornare più da lui perché conobbi L altro uomo. Carattere debole e fragile. Purtroppo sposato. In crisi, nel senso che lei non lo amava più e lui si rifugiò in me. In me trovò una dolcezza che non aveva mai vissuto, persona completamente opposta a sua moglie. Confessò subito a lei di essersi “invaghito” di un altra donna secondo me per vedere la sua reazione e lei non fece più di mezza piega quindi capì che forse non conveniva proseguire (all epoca avevano anche problemi di ipoteca su una casa e lui avrebbe dovuto intestarsi un mutuo) e pensò bene di lasciare casa e separarsi. Anche con lui Un continuo tira e molla prima per i suoi sensi di colpa, poi per il mio carattere più forte del suo. Tante scuse diverse. Morale … sono passati tre anni. Ho fatto di tutto per farmi apprezzare ma nulla di ciò che ho dato è bastato a non farmi abbandonare. Ho preso antidepressivi perché ad un suo abbandono sono davvero crollata psicologicamente. Ne sono uscita dopo qualche mese da quei farmaci. Poi immancabilmente si ritornava insieme. È tutto riiniziava. Con una felicità estrema fino a terminare con L ennesima discussione. Le discussioni con lui erano sempre incentrate sul suo attaccamento alla sua ex moglie. Mentre a mio marito non è mai importato nulla di me e di mio figlio. Il mio malessere è sempre più cresciuto e ho iniziato un percorso nel quale hanno identificato il mio problema : dipendenza affettiva causata da mancanze ricevute nella mia infanzia che hanno causato una scarsa autostima che consente di circondarmi di persone che riconoscendo la mia debolezza la utilizzano per rinforzare il proprio ego. Oggi ho 40 anni e da ieri lui mi ha lasciato per L ennesima volta. Sono ripiombata nel silenzio. La mia punizione. Ogni volta prendo coscienza che è ora di dire basta e non cercarlo più ma immancabilmente ci ricasco. Sto male. Mio figlio mi circonda d amore e mi vede sempre star male e piangere per chi non se lo merita. Non lo voleva più da tanto lui ma poi mi rivedeva sorridere e quindi lo riaccoglieva. Oggi mi dice che è una fortuna che sia finita. Lui è contento. Io mi sforzo ma sto male. Mi sono riscritta qui per farmi coraggio e leggere un po’ di altre storie. Magari qua posso trovare il coraggio di non tornare più indietro e di capire che il vuoto va colmato da soli. Che nessuno può risolvere ciò che è stampato dentro. Ma ancora risuona in me la domanda “perché io no?” Osservo dal mio terrazzo le altre coppie felici e io … no

Lettera pubblicata il 18 Marzo 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    glosstar -

    “Alle ricerca della coccole perdute” — Giulio Cesare Giacobbe.

    Te lo leggi e ti ci riconosci. Poi inizi a cambiare i comportamenti tossici e autolesionisti che metti in atto. Quello e’ il primo passo in avanti verso la redenzione.

    Per cambiare l’idea che hai di te stessa, devi necessariamente cambiare i comportamenti che la generano.

  2. 2
    Angelobianco -

    Ciao Lisa, la tua lettera mi ha colpito. Mi dispiace molto. Di dove sei?

  3. 3
    Lisa80 -

    Grazie Glosstar, sicuramente lo leggerò.

    Angelobianco, sono in provincia di Milano

  4. 4
    Angelobianco -

    Io invece abito a Lecce Lisa.

  5. 5
    lucadicesi73 -

    Ciao Lisa,mi chiamo Luca e anche nella mia famiglia non andavano e non vanno di moda i gesti d’affetto e a volte anche le gratificazioni tipo sei un bravo figlio,ti stimo o altro..sinceramente,dico che anche io a volte,visto che vivo ancora con mia mamma e mio fratello e mi è morto il papà a 15 anni e lui ne aveva 39,confesso di essere egoista..ma crescendo,tutte queste lacune affettive mi hanno portato,come te,a non avere mai avuto relazioni stabili e durature con donne..facendomi dire..perchè a me no? ed essere invidioso anche di chi trova la ragazza tra i banchi di scuola,coltiva la relazione e se la sposa..tutti i miei amici hanno fatto così,e io ero solo spettatore..a dirmi..perchè io no? A volte,penso che morirò senza aver mai avuto la fortuna di avere una donna al mio fianco,per poter parlare di tutto come amici,guardarci negli occhi,ridere,piangere,programmare viaggi..sento che la vita sta pian piano volando via,e io sono qui con una palla al piede che non mi fa volare alto..

  6. 6
    Esther -

    Luca, ti manca l esperienza di tutte queste cose. Falla per qualche anno, e ti assicuro che tutte le tue paure passano. Un mio amico ventennale era come te. L ho visto crescere e diventare una persona diversa con le donne, grazie all esperienza sul campo (dei fidanzamenti) che ha fatto negli anni. Non è mai troppo tardi per nulla. Abbi fede!

  7. 7
    lucadicesi73 -

    Ciao Esther,ti ringrazio..intanto sto finalizzando l’acquisto di un appartamento,perché voglio cominciare da questo ad accrescere l’autostima..poi,cercherò di essere diverso anche sotto l’aspetto dei fidanzamenti,perché sicuramente anche questo periodo mi farà essere una persona migliore

  8. 8
    Lisa80 -

    Ciao Luca, penso che tu stia partendo col piede giusto! Parti realizzando la tua autonomia. Crea la tua casa e vedrai che sarà una bella soddisfazione. Poi se vuoi un consiglio non pensare troppo. Vivi, esci, trova ciò che ti fa stare bene. Una passeggiata nella natura oggi mi ha rigenerato ad esempio. E non mi importa più nulla di ciò che mi manca. Più si pensa è più si fa diventare enorme qualsiasi problema. Non siamo tutti uguali e ciascuno deve rendere grande ciò che di meravigliosi c è in lui. Una volta che avrai riacquistato la tua autostima brillerai agli occhi di tutti. Un grande in bocca al lupo!

  9. 9
    Darkitty -

    Non abbiamo colpa per gli errori commessi dagli altri, per le mancanze di affetto e le carezze, eppure ne subiamo le conseguenze per tutta la vita, non doveva andare cosi.

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