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Dipendente punita per foto ose’

di peppe970

Riguarda mia madre che dirige una piccola societa’ di pubblicita’. una sua dipendente che svolge un incarico commerciale (rapporti con clienti, ecc…) ha posato seminuda su un giornale locale. Mia madre e’ all’ antica, e non ha gradito l’ esibizione dell’ avvenente ragazza . tra l’ altro molto carina. dopo averla convocata coi vertici dell ‘azienda, ha cosi deciso di avviare un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. ha punito la ragazza  con 15 giorni di sospensione, e al ritorno l’ ha trasferita a incarichi di redazione. la ragazza ha ritenuto la punizione  che mia madre le ha inflitto troppo severa. ma il contratto prevede che le dipendenti devono tenere un comportamento che non leda all’ azienda. sul lavoro non sono consentite minigonne, scollature eccessive, o altri modi di vestire provocanti.  e mia madre sanziona con la lettera di richiamo quelle che non si adeguano. in passato e’ successo varie volte. puo’ sembrare eccessivamente  bacchettona. ammetto che ha  i suoi principi morali piuttosto severi. ma non poteva tollerare che una sua dipendente , peraltro con un incarico di visibilita’, visto che appare anche su giornali locali, si mostri seminuda! la ragazza ha sbagliato, mia madre credo l ‘abbia castigata giustamente, essendosi sentita mancare di rispetto,e provocata,proprio da una con un incarico piu’ in vista. inoltre se non la punisce le altre si sentirebbero autorizzate a fare altrettanto. insomma, ha voluto dare un esempio a tutte. che ne pensa? la ringrazio.

Lettera pubblicata il 20 Novembre 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 22 commenti

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  1. 1
    Cianotico -

    Assolutamente daccordo. E’ per lo stesso motivo che gli islamici fanno portare il Burka alle donne!!!

  2. 2
    albert -

    Io aggiungo altro: cosa aspetta tua madre a lapidarla?
    E’ quello che farebbe anche la preside di Genova che ha sospeso due ragazzi che si baciavano.

    Mi piacerebbe vedere LA FACCIA di certe persone, magari scopro una somiglianza con la regina Vittoria, quella che faceva coprire le gambe ai pianoforti.

  3. 3
    giuseppe -

    ammetto che mia madre e’ stata severa. ma le ha evitato il licenziamento. non pensate che una ragazza che si occupa anche di pubbliche relazioni, mostrandosi seminuda su un giornale,puo’ creare qualche imbarazzo all’ azienda?cosi forse ha voluto infliggerle una punizione esemplare, per evitare altri casi in futuro.

  4. 4
    Stefano -

    Chiedi cosa ne pensiamo quando è evidente che dai ragione al 100% a tua madre, pur dicendo di ammettere sia troppo bacchettona.
    Lo si capisce da come scrivi, perché le parole che usiamo sono sempre specchio del nostro essere.
    Usi parole e verbi come “punizione”, “tollerare”, “sbagliato”, “castigata”, “punisce”, “esempio”, “imbarazzo”, “infliggerle”…
    Sei da brividi…
    A quella povera ragazza posso solo consigliare di far causa a tua madre.
    Vincerebbe.

  5. 5
    BO -

    cianotico, sto ancora ridendo! più conciso e preciso di così si muore!! 😀

  6. 6
    matilde -

    Ciao a tutti. Volevo dare il mio giudizio da donna.
    Secondo me la mamma di questo ragazzo ha fatto bene a prendere provvedimenti, ma non per quello che la ragazza ha fatto nello specifico, ma semplicemente perchè il regolamento dell’azienda lo vietava.
    Continuo comunque a non capire questo tipo di regolamento, sia ben chiaro, visto e considerato che ognuno nella propria vita privata è libero di fare ciò che ritiene meglio.

  7. 7
    leo -

    povero Giuseppe!
    e non gli saltate addosso come fosse un piccolo balilla.
    dopotutto esiste una cosa che si chiama immagine aziendale e tale immagine è creata dai proprietari o azionisti con obbligo di mantenimento da parte di tutta l’azienda, ossia anche da parte dei dipendenti.
    ora, poiché il business, specialmente nel settore pubblicitario, dipende da tale immagine e se tale immagine non prevede donne che si vendono seminude sui quotidiani o sui calendari, la fanciulla avrebbe dovuto quantomeno comunicare le sue intenzioni al datore di lavoro, dopodiché, di fronte ad un disaccordo, avrebbe dovuto scegliere se rinunciare alla bancarella delle sue grazie o rinunciare al suo impiego.
    circa i burka etc…, la danza del ventre è araba, non normanna e non è certo il burka il distintivo dell’Islam, con la differenza poi che mentre la danza del ventre è arte e classe con profondissimo significato, l’esibizione di parti del corpo in pubblico è edonismo e mercificazione di bassa lega.
    se la dipendente fa causa, la perde!
    fanciulla di sicuro di grandi speranze in molte pose .. scultoree, ma con qualche nebula nella testolina è questa qui. del resto, tra veline e isole dei famosi, tette e culi ad abundantiam; l’importanza non sta più nel cervello.

  8. 8
    albert -

    scusa Leo, a parte il fatto che è tutto da vedere se una dipendente che si mostra “seminuda” danneggi l’immagine aziendale.

    E poi cosa significa “seminuda”? Se si fa fotografare al mare in bikini non è forse seminuda? E ti pare che danneggi l’immagine aziendale?
    Ormai mettono i bikini anche su Famiglia Cristiana!

    Quindi, a meno che come giudice del lavoro trovi un parruccone idiota come quello che ad esempio nel 1966 fece ritirare le locandine di “Mary Poppins” della Disney perchè si vedeva la gonna di Julie Andrews sollevata mentre atterrava con l’ombrello, credo che la p.r. della dittarella abbia buone chances di spuntarla in giudizio.

    Piuttosto c’è un giudizio che i “capitani d’industria” – per usare il loro lessico trendy – della ditta di cui sopra hanno già vinto: quello dei + patetici bacchettoni di novembre.

    Ma scusate, non è che questa sia una reazione spontanea di rigurgito burko-khomeinista alla prof di matematica che dava ripetizioni “orali” all’allievo nell’hinterland milanese?

    Dovrebbero invitarli a Zelig!!!

  9. 9
    leo -

    che si mettano i bikini su Famiglia cristiana è cosa ben diversa da questa faccenda.
    è una questione di obblighi contrattuali.
    la questione, come ho detto, è che SE e ripeto SE tali obblighi sono verso un’azienda la cui immagine e quindi la cui ricchezza, perciò i posti di lavoro, possono essere messi in discussione da foto giornalistiche di una sua dipendente con incarichi rilevanti “seminuda”, laddove seminuda vuol dire semanticamente “quasi completamente nuda”, come può esserlo una con un velo trasparente e non in bikini, la ragazza ha mancato agli impegni contratti e rischiava il licenziamento in tronco.
    ora l’azienda in questione fa pubblicità e quindi campa d’immagine. se la proprietaria se l’è presa vuol dire che non pubblicizzano veli trasparenti per pose sexy, ma altre cose che possibilmente non traggono beneficio dal nudo femminile.
    SE è così, la proprietaria ha fatto male a sospenderla semplicemente, ma forse aveva delle buone ragioni e al posto di questa fanciulla con ambizioni “calendaristiche” io rifletterei su cosa voglio fare della mia vita senza coinvolgere ulteriormente chi non c’entra.
    educazione, solo buona educazione.

  10. 10
    albert -

    scusa Leo, giriamo sempre attorno allo stesso punto: qualsiasi giudice prima di tutto vorrebbe vedere se IN CONCRETO è stata danneggiata l’immagine aziendale, ad esempio se vi sono stati recessi contrattuali, o se il comportamento è stato talmente grave da far venir meno la fiducia tra le parti.
    E non basta che il datore di lavoro (che può essere, come nel caso, una bigotta) alleghi di essere rimasto scandalizzato/a, sarà poi il giudice a valutare se, in rapporto alla SENSIBILITA’ MEDIA di una determinata epoca, il comportamento del lavoratore è stato così scandaloso.

    Un conto sarebbe stato, ad esempio, mostrare un seno nudo nel 1951, e altro è mostrarlo nel 2006.

    Poichè ho uno zio che è magistrato in Cassazione, ti garantisco che questi sono i criteri, poi bisognerà valutare il caso concreto, cmq dal linguaggio che usa il figlio della titolare, e dal suo comportamento, mi pare abbastanza chiaro che per questa gente “seminuda” potrebbe anche significare una scollatura un po’ + procace, immagino che per la titolare sia seminuda anche una donna con la camicetta non abbottonata fino all’ultimo bottone in alto.

    Inoltre C’E’ UN’EVIDENTE VIOLAZIONE DELLE NORME DEL DIRITTO DEL LAVORO DA PARTE DELL’AZIENDA: se anche fosse lecita la sospensione di 15 gg., poi la dipendente NON PUO’ ESSERE DEQUALIFICATA O SPOSTATA AD ALTRE MANSIONI RISPETTO AL CONTRATTO, poichè finita la sospensione si esauriscono gli effetti della sanzione disciplinare, e la dipendente ha il sacrosanto diritto di tornare a svolgere le mansioni per cui è stata assunta, poichè un’eventuale mancanza extra-lavorativa non significa affatto incapacità o imperizia professionale.

    Ripeto, io un’azienda come quella preferirei perderla che trovarla.

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