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Lettera pubblicata il 10 Ottobre 2007. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore SCORPIONECZ.
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Magari l’umanità si estinguesse!
Ma mi pare troppo bello per essere vero: un impatto violento e tutti scompaiono in un attimo, niente più lunghe infermità, degenze, paralisi, violenze, soprusi, fame, ecc. Ma il resto del karma eventualmente residuo dove lo si andrebbe a smaltire?
Monika “Ma il resto del karma eventualmente residuo dove lo si andrebbe a smaltire?”
che problema ci può essere mai su questo se solo si considerano i miliardi di mondi e le diverse dimensioni esistenziali?!
Alla fine come la si gira si gira sempre là torniamo: l’essere vivente deve necessariamente soffrire, in questo mondo o in un altro non importa. A volte ho la sgradevole sensazione che l’universo sia interamente permeato di sofferenza e di null’altro…
un esame scolastico comporta la sofferenza della preparazione, ma se lo passi comporta la soddisfazione di averlo passato e di essere in qualche modo cresciuto.
un duro passaggio in montagna comporta sofferenza, ma se lo superi hai il premio di averlo passato e una visuale superiore a quella di prima.
questo non significa però che uno al quale è toccata la sofferenza dei lager nazisti deve sopportare in attesa dell’ipotetico premio; vuole solo dire che deve cercare il proprio modo di affrontare con successo la prova.
ne consegue che l’Universo è un’arena dove si affrontano prove, alcune che ti scegli da solo, altre che ti sono imposte dall’esterno.
poiché si tratta di un gioco che non abbiamo inventato noi e poiché ogni cosa dell’Universo non è caotica ma segue una logica, si tratta di guardare a queste cose come uno scienziato guarderebbe ad un esperimento di laboratorio e non come la vittima guarderebbe ad un olocausto senza scopo.
chi fa questo si accosta alla Norma universale, che gli ignoranti chiamano solitamente “Dio”, chi non lo fa si dibatte tra le spire dell’esistenza e della sofferenza.
anche in questo sta il concetto upanisadico della “verità del sé”, lo scopo della meditazione buddista, il detto greco “gnozi seauton”, il latino “gnosce te ipsum”, l’italiano “conosci te stesso”, il concetto vangelico della vera natura del Cristo e della sua missione.
ribadisco che è sempre e solo Scienza, non “fede” con tutto ciò che di deteriore tale concetto comporta.
e.c.: nel IV capoverso di 34, “alcune che apparentemente ti scegli da solo, altre che apparentemente ti sono imposte dall’esterno”
era facilmente intuibile, ma la correzione è meglio.
proprio bello il discorso tra leo e sonia
Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza non significa somiglianza fisica, ma che Dio crea l’uomo con il libero arbitrio come ce l’ha Dio stesso, con la capacita’ e la responsabilità di scegliere tra il bene e il male.
Uno puo’ essere credente o meno, ma pensare che la Genesi, libro sacro a tre religioni, dica che Dio ha creato l’uomo con la barbona o triangolare con un occhio in mezzo, e sperare/temere l’arrivo degli alieni a riprova del contrario… beh… scusate prima di commentare la Genesi superficialmente sarebbe meglio informarsi: non e’ mica la Gazzetta dello Sport.
i miei mi stanno mandando adesso in chiesa quindi so poche cose del signore!!!!!!!!!! vorrei sapere perchè l uomo e la creatura piu importante dell uomo