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Lettera pubblicata il 10 Ottobre 2007. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore SCORPIONECZ.
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potrei evitare di rispondere perché ti sei risposta da sola!
ma ti faccio l’esempio partendo dalla tua 10.
hai detto bene: i profeti uscivano fuori molto spesso quando ne sorgeva la necessità politica, che, nel caso di Israele, significava necessità spirituale poiché per loro le due cose erano la stessa cosa. ciò dimostra proprio quello che ho detto e cioè il meccanismo dello stretto nesso causale tra gli eventi della Storia, il moto del pendolo e il fatto che ogni cosa porta in sé il germe della propria distruzione.
Gesù è uscito fuori quando il degrado spirituale di Israele era al massimo come l’incombenza del materialismo imperiale romano.
Gesù si è comportato secondo la propria natura, esercitando il libero arbitrio nei limiti del destino che essa in quegli eventi comportava, ossia il sacrificio personale, così come oggi fanno i buddisti in Birmania. l’episodio del Getsemani testimonia questa inevitabilità.
in altre e più semplici parole, io decido istante per istante cosa fare e in questo ho “libero arbitrio”, ma ciò che decido è conforme alla mia propria natura e ciò significa che quello che mi succederà fra 10 anni a quest’ora è già stabilito e, per chi sa vedere, prevedibile, come la mia morte e in che modo morirò. se qualcuno me lo dicesse, io potrei modificare quell’evento, ma, essendo già stabilito che qualcuno me lo dica, altrimenti non avrebbe potuto dirmelo, in realtà non ho modificato proprio nulla, poiché era già scritto che me lo avrebbe detto e che cosa sarebbe avvenuto a seguito di quella modificazione, che era già prevista come conseguenza causa effetto di tutte le azioni. ecco quindi che “libero arbitrio” è relativo e non assoluto e che ciò che facciamo è recitare il nostro copione sul palcoscenico della vita.
personalmente, questa cosa mi consola parecchio poiché da essa deve derivare per necessità logica (l’Universo è logico) che meglio recito la mia parte e maggiore sarà il mio premio, in un senso o nell’altro, e che quindi la vita non finisce con la morte, altrimenti non potrebbe esserci consecutio.
quanto poi al cancro che dicevi, il mio cane è morto di cancro ma non ha giudicato questa cosa; mia madre è morta di cancro, ma, pur essendo umana, non ha presunto di giudicare questa cosa. tu giudica pure, ma se lo fai sono cavoli tuoi, conformemente alla tua natura.
i latini dicevano: “unicuique suum!”
Dio ha creato la donna italiana a sua immagine: stupida e bigotta !
Allora se tu hai un cancro sei così evoluto da considerarla una cosa nè buona nè cattiva? Dai, almeno un pensiero ce lo fai sul fatto che non è bello!
Comunque è meglio morire bene senza sofferenze a 65-70 anni, dopo una vita più o meno felice, piuttosto che sperare di fare il record dei 100 anni, a cosa servono tanti anni di vita sapendo che più si vive più si rischia di rimbecillire verso la fine ? Meglio finire prima, no ? E senza cancro.
la sofferenza non è mai bella, ma la questione è che non puoi contestare la logica delle cose oltre il limite della razionalità senza mostrarti stupido e siccome niente accade per caso, ma secondo una logica esatta, sarebbe più intelligente non contestare affatto ma cercare piuttosto di capire la meccanica delle cose; facendo questo, spesso si arriva a scoprire che la causa della più intollerabile sofferenza sta proprio in noi, sia essa genetica, storica o caratteriale.
a questo punto, la stessa natura interna che ti fa studiare la causa ti fa alzare al di sopra della sofferenza, anziché subirla.
hai un amico buddista; fatti spiegare cos’è il karma e poi confrontalo con l’episodio del Getsemani; è una cosa molto istruttiva e scientifica.
Secondo Zichichi non esistono altre forme di vita intelligente nell’universo.
Io gli credo.
caro Ari, Zichichi è un nuclearista che non vedrebbe Dio neanche se esistesse sotto forma di neutrino; non a caso è un baciapreti e un genere di scienziato che declassa la ricerca scientifica a mero commercio di indulgenze.
la stessa isotropia dell’Universo dice che esiste un’elevata probabilità per galassia che vi sia almeno un mondo con forme di vita paragonabili alla nostra e il numero delle galassie nell’Universo è “virtualmente” infinito.
questo ti dice che la probabilità che Zichichi abbia ragione è 10^(-999999…)%.
Caro Leo,
sono fondalmente d’accordo con tutto ciò che hai scritto qui finora, la mia unica difficoltà riguarda il riuscire a conciliare la figura e il messaggio di Cristo con la teoria della reincarnazione: se ognuno si reincarna un infinito numero di volte, perchè nei vangeli si parla di inferno? perchè molti grandissimi santi (cristinai) non facevano che mettere in guardia dal “peccato”, pena la perdizione “eterna” dell’anima? Se ci si reincarna, come interpretare la venuta “salvifica” di Cristo? Questi sono due punti che non son mai riuscita a far combaciare, nonostante sappia addirittura di sacerdoti cristiani che credono nelle due cose (come padre Elenjimittam, discepolo di Gandhi).
Quanto alle altre forme di vita nell’universo era lo stesso Padre Pio ad assicurare che esistessero, per cui non vedo come per la Chiesa l’eventuale contatto con mondi altri possa essere motivo di imbarazzo.
Caro Leo…sono molti anni che faccio ricerca spirituale e sono approdata alla ben nota legge del Karma.Grazie questa, ho potuto accettare molti avvenimenti nella mia vita, di tutt’altra specie rispetto le mie aspettative e speranze. Il Karma mette a posto il puzzle della nostra vita, ci fornisce una chiave di lettura che dona la pace interiore. Non ho capito però a cosa ti riferisci quando citi l’episodio del Getsemani e suggerisci di conforntarlo con il Karma… Se vorrai rispondere ti leggerò volentieri. Ciao
leo scusa sei un testomone di geova per caso?