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Lettera pubblicata il 2 Novembre 2007. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore romano81.
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Vitto, come ti capisco… io che ogni tanto faccio quella .. forte e poi crollo come un burattino appena lasci i fili.. e’ successo anche ieri, dopo qualche giorno di ferie dove mi ero imposta di essere felice, di far andare tutto avanti e cercare di superare e sperare.. come al solito che con un po’ di calma lui fosse riuscito a ricordare.. e allora siamo andati in pellegrinaggio ad un santuario qui vicino a dove stiamo villeggiando che l’anno scorso ci ha dato un po’ di serenita’.. e li’ speravo che incontrando di nuovo il parroco che e’ una persona eccezionale, lui si fosse finalmente aperto e deciso a colamare questa storia con questi pezzi che sembrano insignificanti, ma per me non lo sono. Possibile che uno non riesca a ricordare mesi e mesi di fermate e cosa e’ successo con lei in macchina? E come al solito anche il parroco dopo averci ascoltato separatamente mi ha chiesto di perdonare e di dimenticare.. e come al solito tutto il sacrificio viene chiesto a me. Ma mi domando perche’ tutti dopo aver ascoltato lui mi dicono le solite frasi: e’ passato tanto tempo, la storia e’ finita oramai 8 anni fa’, che bisogno c’e’ di sapere tutto? Lascia perdere.. dimentica! Oppure: ma lui sembra sincero, a volte dopo tanti anni certe cose si dimenticano, specie se non si sono “vissute veramente”, lascia correre! Ecc.. Ma perche’ viene chiesto solo a me di fare questo sforzo e non a lui, che mi ha buttato addosso questa storia dopo tutti questi anni, non gli viene chiesto di essere sincero e a questo punto di non essere codardo ed egoista e di dire tutta la verita’? In fin dei conti e’ stato lui che l’ha tirata fuori per scaricarsi la coscienza ed ora mi sta uccidendo. Proprio come hai descritto tu Vitto, a volte quando lui mi abbraccia e mi chiede perdono e dice di amarmi tantissimo sento di essere al settimo cielo ma poi quando ci penso, e oramai sono piu’ di 18 mesi, e non riesco a darmi pace sul perche’ lui non riesce a colmare questi buchi, e’ proprio questo che mi fa stare cosi’ male, la sua indifferenza davanti a tutta questa sofferenza, anche io a volte ho pensato e spesso lo penso ancora che la mia vita non sara’ piu’ la stessa, non ho voglia di fare piu’ nulla, i miei occhi sono spenti, io sono morta dentro e vorrei esserlo anche fuori.. con tutto che ho 3 figli che pero’ spesso mi danno contro anche loro. Sembra che tutto il mondo sia contro di me e nessuno mi capisca e solo da me tutti pretendono qualcosa, ma perche’ da lui no? Non riesco a capire e dopotutto sono io che sto cosi’ male, eppure questa e’ la cruda realta’. Qualcuno saprebbe darmi una spiegazione logica a cosa sta avvenendo attorno a me e perche’ tutti mi trattano in questo modo? forse perche’ pensano che lui non vuole dirmi cose che mi farebbero piu’ male e allora pensano che questo e’ il male minore ma non si accorgono, tutti, sia lui che gli altri, che cosi’ io sto morendo dentro giorno dopo giorno solo per il fatto che lui non e’ sincero con me e questo significa non amare
Cara Marilù anch’io mi sono trovato e tutt’ora mi capita ancora di voler andare a scavare in cerca di quella verità, di tutti quei dettagli di cui siamo allo scuro e ti dirò… che forse é meglio rimanerne allo scuro. Quello che é stato é stato e dobbiamo farcene una ragione perché non abbiamo alternativa, perché non abbiamo la pssibilità di cancellare quello che é un fatto compiuto. Io stesso mi sono chiesto perché lo faccio, forse perché in qualche modo voglio punirla costringendola a dire tutto quanto fin nel minimo dettaglio, forse perché voglio farle assaggiare il sapore dell’umiliazione che io stesso ho abbondantemente provato a causa del suo tradimento…probabilmente é la manifestazione di un certo sadismo inconscio che mi porta a volerla veder strisciare davanti a me, a farle provare tutta la vergogna di cui si é macchiata, quasi a cercare un senso di rivalsa nei suoi confronti. Ma allo stesso tempo mi domando se abbia davvero senso fare questo perché invece rischierei solo di farmi ancora del male. Ieri notte mi sono reso conto della fatica enorme che mi costa affrontare questa situazione, un peso del genere credo sia troppo per una persona sola. Stamane ho chiamato una psicoterapeuta per un consulto, ho bisogno di qualcuno che mi dia sostegno disinteressato e mi aiuti a capire le motivazioni che mi hanno portato fin qui e che mi guidi in un percorso di recupero. Parlare con parenti o amici mi é stato di aiuto in una prima fase quando avevo bisogno di sfogare i miei pensieri e tutti i sentimenti che provavo ma mi rendo conto che non basta: chi non ha vissuto una situazione simile di certo non può minimamente immaginare che cosa ti si scateni dentro, quanto male si viva nell’oceano di dolore e solitudine che ti ha devastato l’esistenza e che ti accompagna quotidianamente.
Da soli non si può affronatare un dramma di tale portata. Io ero una persona forte, determinata, solare e felice di svegliarmi al mattino insieme a quella persona che mi infondeva voglia di vivere semplicemente standomi vicino e che aveva reso la mia vita speciale. Mi faceva sentire speciale.
Quello che sono diventato ora non sono io, non mi riconosco più in questo essere apatico e privo di energie. Mi sento completamente smarrito nel mezzo di un deserto in cui non c’é altro che sabbia, privo di qualsiasi punto di riferimento che mi suggerisca una via di fuga. Per questo ho scelto di chiedere aiuto e se hai la possibilità di farlo non esitare. Anzi, sforzati di farlo. Non farti frenare dal fatto che uno psicoterapeuta abbia un costo anzi, ricorda che eventualmente ci sono i consultori dove psicologi e psichiatri competenti sono a tua disposizione e che il servizio sanitario copre tutte le spese. Prova a chiedere al tuo medico di famiglia.
E mi raccomando: non avere vergogna di chiedere aiuto. Non siamo noi che dobbiamo vergognarci.
Un abbraccio.
@vitto
Ho letto la tua lettera e mi ha devastato di dolore. Mi ha colpito soprattutto quando hai tentato di soffocarti con i gas di scarico. In quel passaggio mi sono rivisto qualche mese fa, con la stessa voglia di farla finita e mettere un freno a tutto il male che mi lacerava il cuore. Forse non ho la forza di rimettermi in piedi, ma la mia famiglia è tutto; quando manca la tua compagna, quando la vedi e la percepisci “smarrita”, allora anch’io mi sento perso senza una precisa meta. Il tuo gesto l’ho visto e continuo a vederlo come l’ultima spiaggia; la cosa più grave è che lo percepisco come una consolazione, un’ultima consolazione.
Sono in questi giorni in vacanza con la famiglia, ed ogni volta che sento il profumo del mare, la spiaggia e l’odore dei ristoranti, mi sento profondamente triste perchè ho la netta impressione che saranno le mie ultime vacanze da uomo sposato e felice. Io come al solito faccio finta di niente; mento a me stesso e mento agli altri.
@marilu
Vedi anch’io sono costretto a “mentire”: certo è diverso da quello descritto nelle tue lettere. Ma forse il fine è comune per entrambi i casi: è proprio perchè amiamo che cerchiamo di mettere un “coperchio” alle nostre sensazioni, per non dare altro dispiacere o mettere benzina sul fuoco.
Lo so che è dura non aver chiaro cos’è successo, ma come dice vitto è meglio così. Ognuno ha le proprie dinamiche comportamentali: meglio fare uno sforzo ed accettarle per quello che sono.
Sia ben chiaro: non faccio la morale a nessuno, anzi sono io, di solito, il primo a sbagliare i miei comportamenti.
Vorrei però farvi un caldo abbraccio consolatorio, fatto da una persona che può capire il vostro dolore ed il vostro stato d’animo.
Sono felice per vitto, che ha preso coscienza della situazione e ne sta uscendo.
Un caro saluto.
Caro Nigel, é vero: ho preso certamente coscienza di parecchie cose. Scoprire il tradimento é stato uno shock, sopportare i sentimenti che ne sono seguiti mi ha messo a dura prova e non lo so ancora se e come ne uscirò. Sto cercando di farmi forza sebbene con tanta difficoltà, provo a capire non tanto le ragioni che l’hanno spinta a compiere questo sporco gesto quanto le mie azioni durante il “prima”, cioé quali siano state le mie responsabilità in questa assurda partita…vorrei capire cosa ho sbagliato, se c’é qualcosa in me che non va, se magari non sia io a non essere tagliato per un rapporto di coppia. Ho ancora tanta confusione nella testa, a fatica cerco di mettere in ordine i miei pensieri. In questo momento so solo che provo una grandissima amarezza perché ho perso completamente la fiducia nelle persone e non riesco ad immaginare un futuro insiema a qualcun’altra…del resto quando la persona a te più vicina e intima te la mette in quel posto c’é da domandarsi di chi diavolo ci si può fidare adesso! Questa temo sarà la vera condanna, l’enorme diffidenza che mi porterà a tenere le distanze da chiunque, magari in buona fede, vorrà darmi il suo affetto.
Caro vitto,
ho già passato anch’io giorni e giorni a domandarmi continuamente cosa avessi sbagliato. Ho ripercorso ogni difficile situazione, ogni litigio ed ogni discussione, e sai cosa penso? Credo fermamente che nessuno è uguale caratterialmente e che quindi i confronti siano inevitabili. L’importante è non mancare mai di rispetto, ed io certamente non l’ho fatto. Credo inoltre che alla base di qualsiasi rapporto ci deve essere sempre la ragione (oltre che all’amore): non ti nascondo che in questi anni ho avuto delle occasioni sentimentali che grazie alla ragione ed alla coerenza non ho minimanente sfruttato e considerato.
E’ per questo che mi domando perchè i rapporti debbano cambiare così repentinamente. Forse per colpa della società? Della moda? Del fatto che tutto è lecito e tutto è permesso? Per la voglia di trasgressione?
Sinceramente non lo so: credo per certo invece che la stupidità, la voglia di apparire e la ricerca del continuo piacere (sia fisico che mentale) stia dilagando nella gente, opprimendo la ragione e l’intelligenza.
Forse è per questo che cambiare uomo o donna, sta diventando come andare ad acquistare un televisore nuovo!
Se posso darti un cosiglio non continuare a ricercare errori in te stesso (io l’ho fatto e mi ha confuso ulteriormente le idee); non è escluso che gli errori veri siano in tutt’altra persona.
Ti faccio i miei più sinceri “in bocca al lupo”, che tu possa uscire dalla situazione a testa alta, e che magari le cose si sistemano al meglio.
Credo sempre nell’amore e spero di credere ancora per molto nell’intelligenza delle persone!
Nigel, Vitto, riesco a percepire dalle vostre parole la grande emozione e forza d’animo che mettete in questa triste vicenda che ci accomuna… si io dopo circa 10 mesi alla fine del 2010 sono andata dalla psicologa, prima quella di coppia, poi visto che litigavamo anche davanti a lei, abbiamo deciso di seguire due percorsi diversi e lui e’ andat da un’altra famosa per tirare fuori le persone da situazioni critiche che gli hanno creato dei traumi… il fatto che lui sosteneva e continua a sostenere che non ricorda le famose fermate, come detto piu’ volte puo’ significare solo due cose. O che veramente non le ricorda perche’ sono state molto traumatiche per lui, sebbene e’ pronto a giurare davanti a tutti e tutto che e’ sicuro di non averci fatto l’amore e proprio questo ritiene sia stato il grande trauma. Dall’altra il fatto che non vuole ricordare oppure non vuole dirmelo e allora dice di non ricordare. Io sarei pronta anche a digerire il fatto che lui mi dicesse che non vuole condividere con me certi particolari…. rispetterei la sua volonta’, ma il fatto che continua a dire non ricordo… non ricordo credimi… solo le prime due fermate probabilmente di ottobre, ma quelle da novembre ad aprile non ricorda nulla… e’ questo che mi fa impazzire, il fatto di non capire cosa e’ vero e cosa non lo e’, se mi sta continuando a prendere in giro anche davanti ad una bellissima luna piena, in un posto incantevole dove stiamo passando alcuni giorni di vacanza come al solito con alti e bassi, proprio come dite voi… per me questo e’ come impazzire. Ci sono momenti in cui mi sento esattamente come avete descritto voi, e’ incredibile quanto queste sensazioni siano comuni in questi stati. Il fatto di ricercare il perche’ e’ successo l’ho fatto anche io, la nostra psicologa alla fine ci ha datto il verdetto… lui aveva bisogno di crescere… ha avuto questa occasione e alla fine dopo mesi di insistenze da parte di lei non ha saputo resistere.. voglia di trasgressione, ma mi ha sempre amato. La cosa che l’altra sera mi ha dato piu’ fastidio di tutte e’ quando l’ha considerata… un gioco, si un gioco da ragazzi, il batticuore di andare in ufficio, di nascondersi, da baciarsi di nascosto come teenagers… ma poi quando lei voleva andare oltre ecco gli attacchi di panico che pero’ non ha atribuito a lei… e allora gli ho detto che forse era colpa mia, forse se io fossi sparita lui sarebbe stato piu’ libero e senza rimorsi… e invece mi ha detto di no, dice che mi ha sempre amato, lei era un passatempo, gli faceva passare dei momenti spensierati in quelle fermate di mezz’ora in macchina prima di venire a casa un paio di volte a settimana sempre in macchina, oppure in palestra in quegli incontri di 10-15 minuti nel bagno turco con i bacetti con lei sulle ginocchia. Ma niente di piu’. Si sentiva un po’ in colpa con me pero’ non voleva andare oltre con lei, si e’ sempre frenato e forse questo lo ha portato poi ad avere i sensi di colpa con me sul momento e
Sapete, ogni giorno che passa é sempre più dura, soprattutto adesso. Due giorni fa ci siamo incontrati per provare a passare una serata insieme e parlare un po’. Siamo andati a cena in un posto molto carino in riva al fiume, abbiamo fatto una passeggiata nel parco con i grilli, la luna alta nel cielo, l’aria tiepida e profumata d’estate. Un contesto all’apparenza romanticissimo che però non sono riuscito ad apprezzare minimamente. Inevitabilmente i discorsi si sono concentrati “sull’argomento”. Lei era lì, davanti a me, bella come non l’avevo vista mai con quei suoi lunghi capelli scuri e gli occhi che brillavano sotto i riflessi della luna. Eppure, nonostante gli oltre dieci anni di vita insieme in quei momenti la percepivo come fosse una sconosciuta, un’estranea. Credevo di essere forte abbastanza da riuscire a guardarla ancora negli occhi, a parlare serenamente. Invece le parole mi uscivano a stento, la mia mente era ossessionata dal ricordo, dall’immagine di lei tra le braccia di un altro e nel silenzio sentivo urlare dentro di me tutto il dolore, l’angoscia, la delusione e la malinconia che non riesco a cancellare. Mentre scrivo avverto quella morsa allo stomaco che ben conoscete, quell’ansia che mi sembra mi stia soffocando.
Mercoledì prossimo inizio il mio percorso di analisi con una psicoterapeuta e spero veramente che mi possa dare una mano perché davvero non so più dove sbattere la testa. Sto dimagrendo a vista d’occhio, al lavoro non riesco più a concentrarmi, sto evitando le persone, anche uscire per le solite commissioni sta diventando un peso e quando lo faccio spesso scappo a casa in preda ad attacchi di panico che mi stanno logorando ormai quotidianamente.
…Non ero così…amavo la vita, facevo tutto con passione, sognavo mille cose per il nostro futuro.
Adesso é solo solitudine e tanto tanto dolore.
caro vitto,
le stesse cose che provi tu le provo e le sto provando anch’io. Ogni volta che esco con lei ed i figli, non sono più lo stesso.
E’ sempre più dura; ho l’ansia che mi perseguita.
Se ti può essere di consolazione io ho perso 12 Kg in 40 giorni (normalmente ne pesavo 75 Kg!!). Inoltre fumo come una centrale termoelettrica!
Ora scappo xchè non ho tempo…. un saluto a tutti ed un abbarccio a marilù, sperando che riesca a risolvere i suoi problemi. Lo auguro di tutto cuore!
A presto!
ciao ho letto la tua email,…ho un anno in + di te vivo con il mio compagno da 3 anni e si sta insieme da sei.
mi ha tradito non so fisicamente però….trovavo messaggini sul cell..di persone conosciute in chat…trovai email lunghissime..ke non sto qui a raccontarle…e l’ultima quella + dolorosa e di una donna di milano quindi era diciamo una conoscenza a distanza …dove gli ha detto ti amo
non immagini quando io abbia sofferto e pianto..mi ha chiesto perdono…che ha sbagliato che è stato un momento in cui io e lui non ci capivamo +…ed era vero.. io vivo in toscana da 3 anni ed è stata dura trasferirmi tutti i miei cari..il mio lavoro amici ..e vero c’era lui…però la depressione mi ha preso e lui non mi è stato molto vicino e quindi lui si sentiva confortato da queste donne virtuali..ora è passato un anno e mezzo ma il mio cuore posso assicurarti ke la ferita è ancora fresca..lo amo tantissimo l’ho perdonato come tu hai fatto con lei…ho cercato di pensare a mollarlo ma non ci sono riuscita lo amo troppo…a dicembre dobbiamo sposarci…ho capito che non potrò mai dimenticare tutto..ma l’amore che provo per lui è troppo forte,,,tanto da non riuscire a lasciarlo..
In questi giorni di vacanza ho avuto occasione di riflettere con calma e coscienza. Ho capito che dimenticare un tradimento non è possibile; si può solo “accantonare”, lasciarlo in un angolo della mente, ma non si può cancellare.
Purtroppo, almeno nel mio caso, è venuta a mancare la fiducia. Questo sentimento non si può razionalmente controllare: è come un tarlo che ti divora dall’interno ed ogni giorno che passa è sempre più difficile ritrovare la fiducia incondizionata che una volta era alla base del rapporto.
Oggi ho paura e timore quando la mia compagna fa la spesa oppure decide di andare per negozi. Tutte azioni che prima erano di normale amministrazione, ma che attualmente (nella mia testa) nascondono sempre un doppio fine. Addirittura ho paura anche in casa quando siamo in due stanze diverse: ho sempre il timore che con il telefono mandi messaggi ecc.ecc.
Questa non è vita, questo non è vivere. Sono sempre afflitto dall’ansia e dalla paura, ma riconosco che non posso farci niente. Quello che prima era tutto normale, ora nasconde un’ombra che non riesco a cancellare.
Anche le parole, i discorsi li interpreto sempre inquinati da pensieri di tradimento (diretti o indiretti).
Adesso mi domando come posso continuare in questo modo. Cosa posso fare? Riconosco che nella mia testa è impossibile cancellare tutto come in un computer, ma ho paura di rimanere solo, solo come un cane e a malincuore sono costretto a mortificare i miei sentimenti ed i miei pensieri. Continuo e continuerò (per quanto tempo non so) ad ingoiare bocconi amari, a tapparmi la bocca anche quando sono consapevole di aver ragione.
Mi sentirò sempre schiacciato da un peso che non ho voluto. Questa è vita? Questa è la vita che vorrò vivere?
Ho paura della solitudine: forse è proprio la paura di rimanere solo (e l’amore per i figli) che mettono davanti la continua convivenza all’annullamento della mia personalità.
Un caro saluto a tutti.