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Devo dimenticare?

di CLOVIS3

Ciao a tutti, vorrei raccontare un aneddoto successo più di dieci anni fa, ma che di tanto in tanto mi torna in mente e mi da crisi di ansia.
Avevo appena finito la scuola quando sono stata per circa un mese a guardare un bambino di 3 anni. Tutto bene. Mai più rivisti. A distanza di un anno e mezzo, quando aveva 5 anni, mi hanno ricontattata per il periodo estivo, quindi circa 3 mesi. Era una situazione di disagio, ma ho accettato perché non stavo lavorando da mesi. avevo lasciato il bar in cui lavoravo a seguito di un grave lutto, ero molto depressa. Eppure tornare li non è stato un bene. La famiglia viveva nel caos più totale. non esisteva un tavolo su cui mangiare, non avevano una aspirapolvere.. il tappeto era pieno di acari, non avevo la lavastoviglie e mi lasciavano tutti i resti di cibo incrostati nel lavello, facevo i letti, pulivo gli armadi, facevo le lavatrici.. non esisteva il cesto della biancheria sporca… e si che erano messi bene economicamente… Mi sono lasciata prendere da tutte queste mansioni tralasciando il bambino davanti alla tv. Del resto i genitori stessi mi avevano detto di lasciarlo li.
Ma ora che sono passati dieci anni, mi rendo conto del grosso errore che ho fatto. Questi genitori non chiamavano mai! Avevano fiducia di me, ma come è possibile mai una telefonata? Stavano via otto dieci ore al giorno. Non sapevano nulla. Né cosa mangiasse il figlio.. né se eravamo usciti… niente.. Un giorno il bambino, dondolandosi è caduto da una sedia in salotto, mentre io stavo preparando un risotto in cucina.. per lo spavento l’ho sgridato e gli ho dato una sberla! mi pento tanto di questo gesto, non so cosa mi sia scattato! Quando il bambino si è calmato tutto è tornato come prima. Non ho raccontato nulla alla madre la sera. Il giorno dopo la signora mi ha chiamata al telefono per dirmi che il bambino non voleva più vedermi perché l’avevo picchiato, perché l’avevo fatto cadere dalla sedia e che stava zoppicando. Io, in lacrime ho cercato anche i giorni a seguire di poterci parlare.. ma niente. spariti nel nulla. Ho pregato affinché per lo meno questo evento facesse cambiare il modo di essere con il figlio, che era trascurato.
A distanza di due anni, ho rivisto la signora per strada, da sola, mi ha urlato che il bambino zoppicava ancora e che quando avrebbe compiuto 18 anni mi avrebbe denunciata.
Ora vi chiedo, perché non mi hanno denunciata subito i genitori? Io lavoravo in nero, come fanno a distanza di 10 anni a dimostrare che lavoravo per loro? Il bambino, che ora è adolescente e non ho mai più rivisto!! è cresciuto con l’odio verso di me perché la madre gli ha parlato di me per tutti questi anni e devo aspettarmi che venga ad ammazzarmi? La mia mente, piena di sensi di colpa, si fa mille pensieri. Eppure non si può tornare indietro. Cosa posso fare? Tentare di vederlo, quando probabilmente non ci riconosceremmo nemmeno e andare a ricordare qualcosa di spiacevole… che magari lui non ricorda più? aveva solo 5 anni, mi ha vista per 3 mesi.. si ricorda secondo voi? non riesco più a stare serena, è un lato della mia vita che è andato male, eppure auguro a quel bimbo ogni felicità. mi sento come un mostro, mi ripeto.. dai non hai ucciso né stuprato nessuno, smettila!! eppure mi sento un mostro.

Lettera pubblicata il 16 Luglio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    gio -

    Clovis i mostri sono i genitori di quel bambino non tu, puo’ capitare di farsi prendere dalla rabbia e fare qualcosa che non avresti mai fatto da lucido. Il tuo pentimento è il massimo che volevi fare, in piu’ c’è la volontà riconciliarti con il bambino.
    Stai tranquilla dio conosce ogni strada è ogni battito di cuore.
    Se le cose accadono non è mai per caso.

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