Dicono che la notte porta consiglio. Fino a che punto è vero? Non so se bisognerebbe studiare psichiatria o neurologia per sapere quanto, effettivamente, il sonno condizioni la nostra vita da svegli… Non solo per il dovuto riposo, per ricaricare le energie, per riordinare i pensieri… Come pensava Freud, sognare è un modo per stimolare il nostro cervello alle reazioni, sulla base dell’esperienza.
Vi capita mai, come a me, di vivere esperienze o sensazioni puramente irreali, che avvengono nel sogno, e di svegliarvi poi con la consapevolezza di averle vissute davvero? Non intendo niente di mistico o surreale: parlo proprio del rendersi conto di avere qualcosa in più rispetto a prima. Di provare sensazioni diverse dalle solite, da quelle che si hanno da svegli.
Perché certe sensazioni prevalgono in maniera spropositata nei miei sogni? Mi rendo conto di provare alcuni sentimenti molto più intensamente nella dimensione del sogno, che nella realtà. Soprattutto, ricordo sempre di provare pietà, compassione esasperata. Cose che nella vita reale provo in maniera “normale”… non mi rivolgo a uno specialista, perché non è qualcosa che mi causa problemi o mi crea difficoltà nel vivere: vorrei semplicemente sapere – se c’è qualcuno che se ne intende o ha curiosità in riguardo – cosa significano queste due sensazioni (pietà, compassione) così predominanti. Da cosa dipende?
Grazie a chiunque voglia leggere o rispondere,
Eagle
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Categorie: - Riflessioni
Io penso che la tua vera natura sia quella del sogno, ‘castigata’ nella vita da sveglio per chissa’ quale freno…
Grazie!… Non ci avevo mai pensato in questi termini… può essere. Oh, fa quasi paura detta così.
Ciao ragazzo,
risponderò alla tua lettera,ma non ora…non nei prossimi giorni,più in là,tra un pò. Ci sono stati troppi screzi e insulti,e ora non intendo affondare ancora. Ora,in questi giorni,niente internet,niente forum,niente commenti e parole. Solo casa,lavoro e il mare.Il mare il mare.Per uno come me,nato in una città come Genova,il mare è un qualcosa al quale non posso rinunciare. Mai! Se ci penso bene,ho solo due vere e autentiche PASSIONI: De Andrè e il mare! Nemmeno il mio lavoro lo sento così vivo in me come Faber e le onde.
Come dice una canzone: sento ancora dentro “il battito del cuore dentro al petto”? Vivo ancora “la passione che fa crescere un progetto”?
Troverò le risposte solo a bordo della mia “Creuza de ma”,la mia barca a vela!
A presto,
Alessandro
Eagle,
secondo me, è stato un vero peccato perdere il commento di Ventolibero, psichiatra di professione.
in questi anni sei riuscito a capire meglio perché ricordi in sogno “di provare pietà, compassione esasperata. Cose che nella vita reale provo in maniera “normale”…?
nel mio caso avviene il contrario: sono molto più facilmente coinvolta da sveglia. si tratta di un’eredità emotiva di famiglia, che abbraccia tre generazioni.