“Sono un ragazzo di 2X anni. La mia storia inizia 3 anni fa, quando nel tal posto conosco questa ragazza. Tra noi è scattata subito la scintilla, ci scambiamo i numeri, ci scriviamo e iniziamo subito a uscire insieme. L’intesa era perfetta. Passiamo poi un anno bellissimo, facciamo sesso frequentemente, andiamo in vacanza insieme e le faccio conoscere i miei genitori. Non ho mai provato per altre quello che ho provato per lei. Lei era unica, così come la nostra storia. Una bellissima favola, come oggi non se ne vedono più. Nel periodo successivo, la relazione si è affievolita un po’, con alti e bassi e qualche litigata, ma mai niente di serio. Per il suo ultimo compleanno le ho anche regalato un viaggio in America e sono state le due settimane più favolose della mia vita. Poi improvvisamente una sera, tot mesi fa, ci vediamo e lei appare subito completamente diversa dal solito, fredda e distaccata. Non sembrava neanche lei. Cerco di avvicinarmi e di trovare un contatto, ma lei mi evita. La metto allora alle strette e le chiedo cosa c’è che non va. Lei mi risponde che non è più sicura di quello che prova per me. Dice che mi vuole bene ma non sa più se mi ama o no, che si sente confusa e che ha bisogno di stare un po’ da sola per riflettere. Anche se agitato e preoccupatissimo, io acconsento alla sua richiesta, per amore di lei. Nei giorni seguenti lei a malapena si fa sentire. Qualche messaggio, ciao come va, ma niente di più. Nel frattempo, come lei aveva chiesto, non ci vediamo, mentre io sto in fibrillazione. Alla fine una sera dopo X settimane insisto per vederci di persona e parlare a quattr’occhi. Lei accetta e in questa occasione mi dice che non mi ama più, che ha bisogno di stare sola perché è confusa eccetera eccetera. Mi dice poi che era già da molto tempo che non si sentiva capita e che già in passato più volte era rimasta delusa da certi miei comportamenti, ma io me ne ero sempre fregato e non avevo capito i suoi bisogni. Ho provato a ricontattarla qualche volta nei giorni seguenti, ma mi ha risposto sempre allo stesso modo e poi mi ha bloccato su tutti i social. Io ci sto male, piango alla notte e non riesco a smettere di pensare a lei. Spero sempre che tornerà. Cerco di capire come abbia potuto liquidarmi così dopo tutto questo tempo passato insieme, ma non riesco a trovare risposta. Nel giro di pochissimo tempo ho visto sfumare tutti i progetti che avevamo fatto insieme, viaggi, convivenza e forse matrimonio. Sono sicuro che non abbia un altro, se fosse così me lo avrebbe detto. Lei è diversa dalle altre e tra noi non ci sono mai stati segreti. Avete qualche consiglio da darmi? Dovrei provare a ricontattarla? Credete che tornerà? Scusate lo sfogo, ma in questi giorni sto malissimo. Saluti”
Quante volte mi son trovato a dare una risposta a lettere simili! Magari c’è qualche variante, come un periodo di allontanamenti e riavvicinamenti di qualche mese, oppure non è detto che ci siano rinfacciamenti, o magari la relazione era nata online, ma in sostanza la storia è sempre la stessa. Ho scritto questa lettera fittizia al maschile in quanto uomo, ma anche quando è una donna a trovarsi nella stessa situazione non è che le cose siano poi molto diverse. Tra l’altro spesso viene poi fuori in entrambi i casi che in quel periodo di “confusione” e di “riflessione” in realtà c’era già un’altra persona. Allo stesso modo, ogni volta la mia risposta è stata la stessa: guarda avanti, se ti va cerca un altro/a ma dimenticati di lei/lui, perché NON tornerà. È l’unico consiglio che posso dare. Perché nella realtà di oggi c’è poco altro da fare. Non dico affatto che sia una bella cosa, anzi, ma purtroppo è così. Tra parentesi, se c’è qualche nuovo utente che ha appena scoperto questo forum e sta pensando di scrivere una lettera simile, il mio parere già lo conosce.
Sia chiaro che i toni satirici sono per sdrammatizzare, non intendo assolutamente prendere in giro coloro che si sono trovati in questa situazione (anche perché sfottere chi soffre è una cosa spregevole). Piuttosto voglio far riflettere su come capitino di frequente oggigiorno queste cose che a prima vista, ai diretti interessati sembrano assurde, tanto che poi cercano uno sfogo e consigli qui su LaD. Questo avviene perché è evidente che ormai viviamo nella società dell’usa e getta, non si dà più il giusto valore alle cose: non solo agli oggetti, ma anche alle persone. Sono sicurissimo che queste cose accadevano anche in passato, ma di certo, non così frequentemente come al giorno d’oggi.
Coloro che si sono trovati improvvisamente con tutti i loro progetti andati in fumo scrivono queste lettere chiedendosi se l’ex partner tornerà per una comprensibilissima difficoltà ad accettare questa realtà, di venire scaricati in quattro e quattr’otto come qualcosa che non serve più. Spesso tra l’altro, vi è lo stesso discorso al contrario per l’inizio di una nuova relazione: appena si inizia a frequentare una nuova persona che ancora non si conosce bene, molti parlano già di “intesa perfetta”, “amore a prima vista” e cose simili. E non si tratta di ragazzini di 15 anni, ma persone più vecchie, che dovrebbero avere già acquisito una certa maturità. In realtà si tratta in genere di una situazione non reale, idealizzata, vista con le cosiddette fette di salame sugli occhi. Una situazione che non può assolutamente reggere sul lungo periodo. In passato una relazione impiegava più tempo per consolidarsi, anche per via dell’assenza delle tecnologie e dei mezzi di comunicazione di oggi, ma si aveva così modo di scoprire se i sentimenti provati erano veri e reciproci (la tipica differenza tra amore e innamoramento). Grazie anche a una maggiore propensione ad accettare i difetti degli altri, le relazioni erano quindi più stabili e durature nel tempo, sopravvivevano alle difficoltà e a alla progressiva scomparsa dell’entusiasmo iniziale. Oggi invece ci sono tanti sentimenti e progetti dichiarati a voce ma poi, alla prima vera difficoltà o all’apparire di un’altra persona che può rappresentare una novità, tutto va in frantumi in un attimo.
Un’altra cosa che emerge da queste lettere è la grande paura di trovarsi improvvisamente soli. Questo secondo me si spiega col fatto che viviamo in una società chiusa, poco propensa alle nuove conoscenze, dove ognuno pensa solo al gruppetto di amici che si è fatto in età scolastica e i criteri per giudicare quanto vale una persona ci vengono continuamente propinati dalla televisione e dai social che ci presentano degli stereotipi. In questo contesto chiuso e confusionario, quando si trova un/a compagno/a con cui le cose, almeno all’inizio, vanno alla grande, si finisce per attaccarsi particolarmente al partner, vedendo in lui/lei un punto di riferimento, un’ancora, un qualcosa di insostituibile ed inestimabile valore, anche quando magari invece già dall’inizio vi sono dei segnali che le cose non possono funzionare sul lungo periodo. È anche per questo motivo che nasce questa visione falsa e idealizzata delle cose sopra descritta. Ecco perché poi, quando ci si trova di nuovo soli, non solo si soffre (cosa normale e comprensibile), ma sembra addirittura che il mondo sia crollato e, nonostante non ci fosse un futuro con l’altra persona, si continua testardamente a pensare a lei e a sperare che torni. La qual cosa viene poi magari amplificata dal fatto che gli amici di un tempo si sono nel frattempo sposati o trasferiti altrove, accentuando la situazione di solitudine.
Questa è chiaramente una lettera fine a sé stessa, ma sono curioso di sentire i pareri di altre persone. Quelli che sembrano dei semplici ed esagerati sfoghi di persone che sono state lasciate dal partner potrebbero infatti essere i segnali di un problema sociale ben più ampio. A voi la parola!
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni
Bottex,
Il problema principale è forse l’egoismo. Un tempo si diceva che la “necessità aguzza l’ingegno”. Ora non c’è più necessità quindi niente più ingegno.
I tempi sono cambiati. Oggigiorno non puoi più aspettarti una relazione sana con un esponente dell’altro sesso perché:
– L’uomo cerca sesso in primis
– La donna invece cerca amore (come quello che le ha dato suo padre oppure quello che suo padre avrebbe dovuto darle ma NON LE HA DATO).
Se l’obiettivo è diverso, anche il modo di porsi in relazione sarà diverso.
Noti che tutto nasce da un bisogno egoistico che deve essere soddifatto. Quando questo viene meno, gli stronzi mollano. Ed il mondo ne è pieno di stronzi. È finito l’amore dicono…ma che si fottano. Non è finito nulla.
Io i lascianti (dopo anni di relazione) li impalerei tutti, sia maschi che femmine. Idioti egoisti che pensano solo a se stessi e fuggono dagli impegni presi e dalla parola data… DISONORE in una parola.
Complimentoni per l’articolo!! Mi piacerebbe aggiungere un particolare alle “fette di salame sugli occhi”. Noto infatti come molto spesso persone vivano le relazoini col pilota automatico, come se “essere assieme” fosse di per sè una garanzia sufficiente a tenere in piedi il rapporto, ignorando eventuali segnali di crisi o di rischio, alcuni dei quali piuttosto palesi. Finchè un giorno si ritrovano col culo per terra. E lì giù di piagnistei. Sembrano quei popolani che comprano il macchinone in leasing, salvo poi accorgersi che il problema non è tanto il piano di rateizzazione, quanto il mantenimento della bestia (tra benzina, bollo, superbollo, assicurazione, ecc.). Come se tutti si preoccupassero della conquista/avviamento, ma non del mantenimento/sviluppo/cura/coltivazione/crescita di un rapporto. Chi glielo spiega che la realtà attorno a noi è un perenne divenire, e sedersi su poszioni “di rendita” non è più (purtroppo/per fortuna) ammissibile oggigiorno?
“L’uomo cerca sesso e La donna cerca amore “
???
Ho conosciuto a fondo tutt’altra realtà
Entrambi hanno bisogno di sesso , solo che alla donna ne si offre a volontà , mentre l’uomo deve pagarlo o cercarlo con L astuzia
L amore di un uomo è senz altro più puro e benevolo di quello di una donna , dalla quale è semmai lui che si aspetta di ricevere quell amore incondizionato avuto falla madre .
Per la donna l’amore invece dipende solo dalla selezione “temporanea” cui punta solo (consciamente ed inconsciamente ) per ottenere seme, buona genetica , leadership sociale, soldi/potere
Bella roba !
Bellissima lettera cmq, verissima
Ciao Bottex e ciao a tutti. Grande articolo, scritto con un simpatico stile satirico e soprattutto con giudizi equilibrati, che gtengono presente la complessità della realtà. Infatti, molto spesso a commento di lettere come questa trovo risposte polarizzate, del tipo: È uno stronzo/una stronza, l’ha fatto a posta, ti ha solo usato, è un bastardo/una tro.. ecc. Oppure risposte del tipo: Bravo merlo, ma quando ti sveglierai? Non fidarti di nessuno, impara una buona volta che l’amore non esiste, io sono da solo e trombo che è una meraviglia, lascia stare queste anticaglie di sentimenti ecc. In entrambi i casi credo che si pecchi di unilateralità nel giudicare ciò che avviene. È vero, spesso ci si attacca troppo e ci si butta a capofitto in qualcosa. Ma ciò avviene perché ci si sente soli, perché appunto gli amici o si sposano o, per ragioni di lavoro, sono straimpegnati e costretti a trasferirsi. E soprattutto, questa società è maledettamente basata sulla famiglia. Continua.
Checché se ne dica, a ciascuno di noi è richiesto di avere o una famiglia d’origine, oppure una famiglia neocostituita. Se hai una disabilità, permanente o temporanea, e hai bisogno di aiuto, la prima cosa che tutti ti chiedono è: Ma non hai una mamma, o una moglie, o dei figli o parenti che possano aiutarti? Se hai dei figli e non sai a chi affidarli: Ma non ci sono dei nonni, che possano guardarteli? Ebbene, in una situazione del genere, chi non ha dei legami si sente un reietto, un elemento quasi di imbarazzo per l’ambiente che lo circonda. Inoltre si è perso il significato delle parole che si dicono e delle azioni che si compiono, per cui con grande disinvoltura si dice a una persona che la si ama, si parla di progetti, matrimonio ecc. e poi, con altrettanta disinvoltura si torna indietro, magari per una risposta non azzeccata o perché, semplicemente, quel giorno ci si sente in modo diverso. Ma se l’altra persona ci ha creduto veramente, quest’altalena di sentimenti distrugge!
Chapeau Bottex
La prima parte rispecchia completamente la mia situazione da un anno a questa parte. Credo che per mantenere viva una relazione serva la vera comunicazione, serve togliersi completamente le maschere per vedere se si è accettati anche con i nostri difetti.
Purtroppo mi sto rendendo conto che queste situazioni sono rare, molto rare e di tentativi né vanno fatti molti.
Io ad esempio sono anche abbastanza stanco di cercare una situazione ideale come poteva essere con la mia ex prima di tutto l’accaduto, ma non sono tipo da “pilota automatico” che si accontenta di una persona qualunque pur di soddisfare i propri bisogni.
Poi chissà, magari sbaglio