40 anni entrambi, ci frequentavamo da 7 mesi, causa lontananza (40 minuti) ci si vedeva nel weekend..il nostro sembrava un rapporto equilibrato. Durante le festività natalizie mi presenta a casa e mi fermo a dormire da lui qualche notte. Una notte, mentre eravamo abbracciati a letto, gli dico che gli voglio un gran bene e non voglio perderlo. Non era successo nulla, ma volevo parole importanti da parte sua. Mi ha risposto con il silenzio. Il giorno dopo affronto l’argomento e mi dice che nei miei confronti prova sentimenti contrastanti, sta benissimo con me, gli do pace, tranquillità, “tutto”..ma se deve dire di provare le farfalle allo stomaco, quello no. Mi ha uccisa dentro. Sempre stato molto attento e premuroso con me, a fatti non mancava nulla, ma non mi aveva mai detto “ti amo”, solo “ti voglio bene”…e io volevo quelle 2 parole per perdermici dentro una volta. Sono rimasta ammutolita e dopo un po’ gli ho detto che se così era tanto valeva che io tornassi a casa mia e che lui non mi scrivesse più. Scoppia a piangere. Dice che non mi lascia andar via così, che non vuole perdermi, che non vuole rovinare tutto quel che abbiamo costruito, che è un mona e ha un difetto che ogni tanto mette in dubbio tutto e rovina rapporti.
Io resto lì ancora un po’ perché mi si stringeva il cuore vederlo piangere (anche se pure il mio cuore piangeva), poi torno a casa e il giorno dopo per non impazzire e riflettere tengo il cellulare spento tutto il giorno. Mi scrive in pausa pranzo se può chiamarmi la sera, non avendo risposta la sera prova a chiamarmi da quattro numeri diversi, io avevo ancora il cell spento. Quando lo riaccendo, chiama ancora e rispondo. Piange, dice che è un mona, che vuole vedermi, abbracciarmi, che gli manco e non vuole perdermi, non vuole rovinare tutto. Io continuo a piangere e so solo dirgli “non lo so” perché ancora sconvolta da quello successo il giorno prima.
Il giorno dopo non mi cerca, e io neanche.
Lo chiamo il giorno ancora ed è dal suo migliore amico (presumo a sforgarsi..visto che prima si vedevano pochissimo quando stava con me). Gli dico di richiamarmi quando torna a casa e ci sentiamo più tardi.
Parliamo con calma al telefono e decidiamo di vederci il giorno dopo per chiarire.
Il giorno dopo vado da lui, lui probabilmente si aspetta subito che il discorso sia chiuso e ricominciare ma io voglio tagliare il capello in 4. Gli dico tutto, quanto mi senta insicura dei suoi sentimenti, che voglio una storia in cui siamo 2 persone convinte a volerla portare avanti, che ho bisogno di affetto e via dicendo…lui mi guarda affranto dicendomi che forse non può darmi quello che io voglio…allora io gli rispondo che in una coppia le crisi arrivano e si devono superare assieme…ci riappacifichiamo.
Gli chiedo di restare a dormire da lui perché sono abbastanza sottosopra e lui acconsente ma mi dice che non vuole fare l’amore (“non prenderla male, voglio solo stare abbracciato con te”), io lo capisco e la leggo come una cosa positiva. Dormiamo abbracciati tutta la notte, la mattina mi dice che ha dormito bene e serenamente tutta la notte. Si alza e prenota fuori a pranzo, mi porta in un ristorante in montagna. Mi dice che in questo momento abbiamo la barca in acque agitate e che dobbiamo, entrambi, riportarla in acque calme. Che abbiamo molte cose in comune, per certi versi uguali, soprattutto siamo entrambi molto sensibili e queste cose ci possono portare ad andare tanto d’accordo oppure, al contrario, a farci malissimo.
Io sono ancora un po’ chiusa, gli dico di se ma lui capisce che sono triste e mi dice che il suo unico desiderio adesso sarebbe tornare a vedere i miei occhi sorridenti.
Il giorno dopo, venerdì, dormo da lui. Il sabato ci alziamo, facciamo la spesa, cuciniamo…stiamo bene…fino a che non arriva la sera. Non abbiamo parlato se io restavo o no a dormire da lui ma lo speravo perché il giorno dopo era domenica, la nostra regione in fascia arancione ci avrebbe impedito di vederci il giorno dopo se fossi rientrata a casa quella sera e poi chissà per quanto..le previsioni da lunedì davano entrata in area rossa.
Verso le 20.30 mi chiede cosa avrei fatto il giorno dopo (sottintendendo che sarei già stata a casa mia e lui sua)…mi sono raggelata come se mi stesse cacciando. Seppur avesse capito che c’era qualcosa che non andava perché l’ho salutato freddamente dopo avergli detto che ero imparanoiata il giorno dopo di non poter uscire e non poter far nulla (abito in un paese piccolo) non mi chiede di restare.
Il giorno dopo non ho risposto ai suoi messaggi e alle sue chiamate.
Il giorno dopo ancora non ci sentiamo.
Martedì in preda all’ansia lo chiamo e mi scuso, ma (anche se inizialmente mi propone di vederci per parlare) poi nel corso della telefonata si arrabbia e mi lascia dicendo che la storia non può andare avanti perché abbiamo obiettivi diversi..lui vuole una famiglia e io no (non me l’ha mai chiesta esplicitamente!) e poi mi dice che non è innamorato di me…che ci ha provato ma non è riuscito a innamorarsi.
Da 2 settimane e oltre non ci sentiamo.
So per vie traverse che è tormentato, inquieto, che ha detto all’amico che non è innamorato ma gli mancano i momenti passati insieme a me, che vorrebbe chiamarmi perché si è “affezionato”, che sta male.
L’amico ha riferito ad una persona di mia conoscenza (lui non sa che la conosco) che “non riesce a darsi pace.
So che il mio ex è un tipo molto insicuro, lui stesso lo ammetteva.
E io lo amo ancora.
Voglio ricontattarlo per avere un confronto, ma come devo pormi?
Lui non mi richiamerà mai dopo come mi ha trattata al telefono l’ultima volta, si vergogna perché mi ha mandata a quel paese malamente…
Che faccio? Può davvero una persona essere affezionata ma non innamorata e tormentarsi poi così?
Ditemi la differenza tra voler bene e amore
di
green cricket
Lettera pubblicata il 26 Gennaio 2021. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore green cricket.
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L’amore è oggettivo. Il bene è relativo ed è finalizzato al credersi all’interno di una storia ridotta e per questo inaccessibile a chi non si presenta come un vincitore. Questo è il punto di vista della storia, ma anche un punto di vista che ci riguarda da vicino, dal momento che dobbiamo ritagliarci uno spazio nella vastità della terra che ci viene presentata come una nostra proprietà. Non è tanto un discorso popolare quanto un discorso politico. Il bene vale, parliamoci caso, ma l’amore ha un peso. Una cosa non esclude l’altra, per carità. Dipende dal contesto e dalle situazioni.
Quindi lui vuole una famiglia, tu un rapporto più libero e senza impegni. In questi 7 mesi si è affezionato ma non riesce ad andare oltre per via dei progetti diversi. Cosa dovrebbe chiedere esplicitamente, se in questo arco di tempo ha già avuto tutte le sue risposte?? non puoi fargliene una colpa se non è riuscito a innamorarsi per via delle vostre diversità. State soffrendo inutilmente per non essere stati mai chiari. Due persone vanno avanti nel rapporto, quando ci sono dei disegni comuni e nel vostro caso non sussistono; anche in questa lettera non ne fai menzione. Vuoi essere solo amata nel modo in cui vorresti tu e ti aspetti un evoluzione da lui senza tener conto dei suoi desideri. Non pensi sia meglio lasciare invariata la situazione cosi com’è, piuttosto che insistere su confronti che tanto condurranno allo stesso epilogo? Voltate pagina e non continuate a farvi male a vicenda.
Grazie per la risposta Gimmy. Forse non sono stata chiara o non ne ho fatto menzione nella lettera, ma io una famiglia con lui la farei e dei figli pure. Vorrei solo essere sicura che ci sia amore da parte sua nei miei confronti e che non mi usi come forno per sfornare prole… lui dice di volermi un bene grandissimo, poi 2 minuti durante la telefonata dice arrabbiato che non è innamorato di me, ha provato ad innamorarsi ma non ci è riuscito…e poi mi dice della famiglia… poi mi lascia, chiude la storia e ora so per vie traverse (lui non sospetta che io sappia) che sta male e non si da’ pace perché -parole sue- si è affezionato e ha sensi di colpa.
cosa devo fare?
Rosa,
“L’amore è oggettivo. Il bene è relativo ed è finalizzato al credersi all’interno di una storia ridotta e per questo inaccessibile a chi non si presenta come un vincitore.” – ottima definizione, molto condivisibile.
Voler bene è una cosa che si prova essenzialmente per parenti ed amici. L’amore è un sentimento più profondo, quello che provi con una persona con cui vorresti vivere insieme e costruire il tuo futuro.
Mi appare purtroppo chiaro che, come era già emerso in una tua lettera precedente, al di là della sua personalità molto insicura, lui non ti ama. L’ha anche ammesso. Ti vuole molto bene, questo sì e sta molto bene con te. Tanto che quando te ne vai, soffre. Però non se la sente di costruire una relazione seria e stabile e io credo che, per quanto insicuro possa essere, se ti amasse davvero supererebbe i suoi dubbi e le sue paure.
Detto questo, credo che questa relazione con lui ti dia più stress che altro. Ci sono troppe liti, troppi tira e molla e troppe lacrime. Non ci sono le premesse per una relazione stabile. E comunque, se non ti ama, c’è poco da fare. Ergo, per quanto doloroso possa essere, meglio se lo lasci e cerchi eventualmente un altro. E’ meglio per entrambi. Saluti.
green cricket
Se di base lui non ti ama non può esistere nessun progetto famiglia. Non farti condizionare dal pathos dei suoi stati d’animo, perchè sarebbe sbagliato aggrapparti speranzosa a un cambiamento di sentimenti. Peraltro non devi essere tu a dover fare dei passi nei suoi confronti a dimostrazione del fatto che ci tieni, ma lui semmai grazie all’assist di questo star male per valutare bene tutti i suoi dubbi ed essere un uomo più risolto davanti alla stabilità che tanto e giustamente ricerchi.
Questa storia sembra un manuale dell’incomunicabilità e del malinteso, degna di un film di Michelangelo Antonioni. Secondo me non vi state comprendendo, ma soprattutto lui non sta comprendendo bene sé stesso e farebbe bene a capire cosa vuole e perché ti vuole vicina. Credo tu abbia diritto ad avere al tuo fianco una persona affidabile e stabile, che non si lasci trasportare e cambiare dalle impetuosità emotive del momento. Quanto a te, credo faresti bene a non anatomizzare troppo il rapporto, sapendo che le farfalle nello stomaco sono importanti ma anche molto mutevoli, mentre il legame e l’affetto profondo sono apparentemente meno affascinanti e coinvolgenti ma sono anche più stabili e portano a costruire qualcosa a lungo termine. Tutto ciò però a condizione di aver bene le idee chiare su ciò che si prova e che si vuole conseguire.
“..ma se deve dire di provare le farfalle allo stomaco, quello no.”
Chissá quante volte se lo sará sentito dire lui..
cosa vuoi dire @Bohemien82?
Non capisco…
Un uomo attento e premuroso nei gesti ma che non dice ti amo ma solo ti voglio bene ha sofferto, é deluso, non vuol cascarci più. Per molte donne é semplice dire un ti amo trasportate dall’emozione di un momento. Un uomo é diverso, e per taluni quelle due parole hanno ancora un inviolabile peso specifico..