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Lettera pubblicata il 11 Aprile 2011. L'autore, acheronte, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Non puoi fare niente Sospè. Per molte donne non c’è niente di più bello che vivere la vita con la sensazione che dà la “rosa che non colse. Quello che poteva essere e non fu”.
Alla realtà preferiscono vivere accompagnate dall’illusione della fantasia.
Rassegnati, e bevi per dimenticare.
(Sette anni di illusioni… È difficile per un uomo capire il perchè, cerca di capire)
Golem grazie per il consiglio…mi sa che ne dovrò aprire parecchie di bottiglie per dimenticare!
Ma toglimi una curiosità, cosa intendi con “Sette anni di illusioni… È difficile per un uomo capire il perchè, cerca di capire”?
Tu da uomo (piacente e sicuro di sè, come è il mio amore impossibile) in una situazione come questa cosa avresti pensato? Ci penseresti ancora ogni tanto? Quando poco tempo fa gli ho chiesto l’amicizia dopo anni e non mi sono fatta sentire se non per questa richiesta…cosa può aver pensato? Sono stata impulsiva, ma volevo sbloccare questa cosa e speravo che facendola finire “in amicizia” mi facesse passare la fantasia…ma adesso ci penso ancora di più.
Non sono certo la persona giusta per dare consigli avendo una situazione simile alla tua, anzi direi ancora piu’irreale. Vorrei rileggermi i miei vecchi commenti su questa lettera, prima di risponderti e cercare di darti un suggerimento utile. Intanto posso solo dirti che tua “autodiagnosi” è corretta e che la consapevolezza “vale” già qualcosa, anche se non risolve affatto. Io ho provato vari modi e tecniche per uscire dal loop (tra cui “sostituzione” del soggetto idealizzato, creazione di rapporti mentali alternativi stabili con altri uomini, corrispondenza anonima ecc.) col risultato che ho ulteriormente complicato la mia situazione e continuo imperterrita a sentirmi “infatuata” di questa persona da quasi 4 anni e a fantasticare su fatti non realizzabili. Tutto sommato però questa mia condizione ha effetti positivi sull’umore e riduce lo stress quotidiano. Cerca quindi di viverla in modo positivo e di non drammatizzare eccessivamente.
Sospesa, sono stato oggetto di “sognatrici” -oggi ormai datate- che si sono fatte sentire anche dopo diversi decenni. Di alcune ignoravo l’infatuazione perchè non c’era stato altro che semplici scambi amichevoli senza nessun accenno ad alcuna “intenzione” da parte mia. Anzi, meno mi esponevo e più si creavano sogni impossibili in queste donne. É un discorso lungo quello della tendenza di una parte del mondo femminile a vivere di sogni, ma è un dato di fatto inoppugnabile, con cui si fanno i conti. Come io ho fatto con quelli di mia moglie.
Diciamo che come genesi della cosa possiamo pensare che la donna durante l’evoluzione ha dovuto sviluppare la sua parte “creativa” per risolvere molti più problemi pratici di quella maschile, che poteva ricorrere ad una forza fisica maggiore, quando quella era la principale qualità per la sopravvivenza.
È possibile che mano a mano che cambiavano le condizioni sociali e la vita era più facile, questo tratto genetico ha utilizzato quella bellissima, ma pericolosa dote, in altri ambiti, e tra questi il “sesso”》
》(inteso in senso più ampio che il solo accoppiamento. L’ammore diciamo) ha avuto un ruolo privilegiato. Questo perchè una donna “istintivamente” non cerca SOLO il rapporto sessuale col maschio che “ama”, ma ha bisogno di IMMAGINARE che questo si “curi” di lei nel caso di una gravidanza. Oggi questa é evitabile, lo sappiamo, ma l’istinto chiede lo stesso un “futuro” a quelle desiderata. L’innamoramento avviene perchè, sempre inconsciamente, quel maschietto “chiude” nel cervello femmina certi circuiti che accendono certe lucine interiori che lo fanno desiderare in maniera incontrollata, e se le “attenzioni” attese dal soggetto non arrivano in maniera soddisfacente, il desiderio di “averlo” passa la palla alla vostra famosa fantasia, che elabora situazioni immaginarie che tengono alto il desiderio e le “belle e sofferte” sensazioni che ne derivano.
Un uomo MEDIAMENTE non lo fa perché non è…una donna. Ha esigenze molto più semplici, direi immediate. Non dura sette anni a pensare a una donna che non ha “avuto”. Ne ha giá trovata un’altra. O altre sette.
Sospè, solo un consiglio pratico (per il resto ci hanno pensato altri, ma ammetto di non aver letto perché non sono temi che mi interessino): apri UNA bottiglia, ma di narda.
Grazie Acqua per la condivisione, siamo nella stessa barca! Senza drammatizzare troppo: vorrei solo togliermelo dalla testa…e togliere questo senso di incompiuto che mi rimane addosso! Vorrei evitare di pensare a questo quando vedo una sua foto… Tu mi dirai “E cancellalo da Facebook e Instagram!”…beh non ci riesco…lui ha il sapore della prima cotta, quella che ti fa sentire una bimbaminchia a 40 anni, che ti fa fare la faccia da ebete quando guardi il suo sorriso…e io non riesco a cancellarlo. E se anche cancellassi le foto lo avrei comunque stampato in mente.
Eppure vivo la mia vita, tutti i giorni…anche in maniera abbastanza spensierata…fino a quando mi ricapita qualcosa che me lo ricordi. Mi sa che dovrò conviverci a vita.
Vabbè Golem sei troppo simpatico, ok chiaro il concetto, concordo abbastanza su tutta la linea…e infatti non mi aspetto certo che sia rimasto lì a pensare a me…mi chiedo solo se, ogni tanto, un “e se..” se lo ponga anche lui!
Yog grazie per il consiglio pratico, ma sta cosa della narda me la devi proprio spiegare 😂
Ciao Sospesa,
potremmo trovarci per ubriacarci di Narda e sperare che abbia l’effetto desiderato, cosi’come “decantato” da Yog, anche se ne dubito molto. Scusa se azzardo questa ipotesi mettendomi nei tuoi panni: tu non vuoi affatto togliertelo dalla testa, dal momento che e’ proprio “questo senso di incompiuto” che ti fa sentire viva e ti crea una piacevole “tensione”. Sai bene che cancellare o non guardare le foto non serve a niente perche’ la sua immagine si e’ ormai “cristalllizata” nella mente e ogni volta si ripropone sempre piu’ perfetta e deformata rispetto alla realta’. Gli effetti dell’innamoramento sono troppo piacevoli (fisicamente e mentalmente) per rinunciarvi cosi’ facilmente.
Mentre quando si e’ giovani e spinti a realizzare un progetto di vita, questa “tensione emotiva” puo’ “far stare male” in quanto si anela intensamente a raggiungere l’ obbiettivo concreto, in eta’ “matura”, al contrario , tale tensione “fa stare bene” proprio perche’ non vi e’proprio perche’ non vi e’ un reale intento di arrivare ad una “conclusione”. Tu stessa dici che continui a vivere la vita quotidiana (che immagino impegnata come la mia) e in maniera che definisci “spensierata” e non penso affatto che tu la voglia stravolgere. Quanto durera’ questo stato di “sospensione” intermittente dalla realta’ , perche’ proprio di questo si tratta, non te lo so dire. Credo che la causa principale sia di tipo fisiologico e soggettiva, attribuibile a certe personalita’ (tendenza a fantasticare e a drammatizzare in senso “teatrale”). Io speravo che passasse da solo, ma sto constatando che e’ molto persistente e che non c’e’ nulla da fare se non si e’ motivate a smettere