È da diverso tempo che mi innervosisco ogni volta che assisto, in spazi virtuali o reali, a dibattiti completamente sterili, privi di qualsiasi possibilità di arricchimento personale. Tolte le argomentazioni che traggono linfa vitale da riferimenti grossolanamente falsi, o frasi sconclusionate messe insieme senza alcun principio logico, ecco che rimane un altro immenso problema : l’utilizzo spropositato di fallacie argomentative (errori nascosti nel ragionamento). Premesso che tutti ne facciamo ricorso, ecco una carellata delle piú gettonate:
1. Argomento fantoccio, ovvero rappresentare l’opinione altrui in modo distorto. Esempio : ritengo che passeggiare durante il lockdown in aperta campagna non arrechi danno al prossimo. Risposta : ah, brava, quindi farsi i merendini di Pasquetta in comitiva non avrebbe danni sui piú fragili?
2. Falsa pista : inserire un argomento irrilevante allo scopo di fuorviare l’attenzione dal problema.
Esempio : penso che l’attacco della Russia all’Ucraina sia una grave violazione del diritto di libertà e sovranità di uno Stato. Risposta : e allora tutte le guerre che hanno fatto gli americani?
3. Fallacia aneddotica : riportare esperienze personali in opposizione alla letteratura scientifica. Esempio : diversi studi scientifici dimostrano che il vaccino contro il Covid abbia evitato pericolose conseguenze alle persone anziane e/o con patologie serie. Risposta : ma se mio cuggino a novant’anni si è fatto il Covid con un raffreddore!
4.Cherry picking : selezionare solo le informazioni a vantaggio della nostra tesi. Esempio: alcuni studi dimostrano che il vaccino possa avere effetti collaterali su persone soggette, quindi è un attentato alla vita delle persone!
5. Piano inclinato : partendo da una tesi si traggono conseguenze del tutto arbitrarie. Esempio : se non avessimo inviato armi all’Ucraina a quest’ora la Russia avrebbe invaso anche gli Stati confinanti.
6. Ad hominem : contestare l’avversario e non la sua tesi ( questa va per la maggiore). Esempio : ritengo che il lavoro dell’insegnante dovrebbe essere meglio valorizzato in quanto, se svolto con professionalità, richiede un considerevole dispendio psico-emotivo. Risposta : ma parli proprio tu che ti fai tre mesi di vacanza!
7. Appello alla maggioranza : una cosa è vera se molti lo credono. Esempio : tantissimi credono che ci sia un complotto dietro questa storia della guerra, è sicuramente vero!
8. Fallacia causale : se l’evento b si presenta dopo l’evento a, esso ne sarà l’effetto. Esempio : Giacomino aveva fatto il vaccino e dopo un mese è morto. È sicuramente stata quella la causa!
9. Spostare l’onere della prova : è chi presenta la tesi che deve dimostrarla, non il contrario! Esempio : il Covid è stato causato dal 5g, dimostrami che non è cosí!
10. Falso dilemma : esistono solo due opzioni ad un dilemma. Esempio : o si vota per la Meloni oppure si è comunisti (mangia pampini).
11. Ricorso al ridicolo : deridere un’affermazione senza in realtà confutarla.
Ce ne sarebbero molte altre, ma il punto è : se abbiamo di fronte un interlocutore intellettualmente disonesto che ricorre pedissequamente senza vergogna ad un uso smodato di fallacie, meglio non perdere altro tempo e chiuderla lí.
L’aspetto piú preoccupante, a mio avviso, è che i dibattiti tra politici e pseudo intellettuali sono farciti ampiamente di queste disonestà, ma, nonostante ciò, la gente li segue con piacere e approvazione.
Che desolazione!
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Categorie: - Riflessioni
Encefalogramma piatto. L’intervento e’ riuscito ma il paziente e’ morto.
Ehhh caro Glosstar, siamo già al rigor mortis qui 🤣🤣
Poesia cacofonica, di natura gastrointestinale
Oh Suzy, è che si mostra la grande “esuberanza”, che sto citando da che la LaD vò frequentando.
Non ti crucciar se trovi gli “intestini” a dialogar con menti più dotate, questa è la massa fatta di cretini, le cui mamme son sempre ingravidate.
Questo è il destino di certi stolti tipi, in ‘sto rifugio di ogni peregrino,
che lo potente chiama solo per guerrare,
e servon solo, prima perire, ad ingollare e poi a defecare.
Altro non fanno né più possono fare, ma già che d’ugola sono pur dotati, emetton suono, più che gutturale, che par lo sforzo quando sono al destro, intenti e assorti a fare un gran ca.....
Ciao Suzanne, lettera molto interessante. Scrivi: “l’utilizzo spropositato di fallacie argomentative (errori nascosti nel ragionamento). Premesso che tutti ne facciamo ricorso”
Ecco, io credo che il primo passo sia capire che “gli altri siamo noi”
Penso che la nostra esposizione alle fallacie argomentative non sia solo premessa ma una nostra naturale, costante tendenza, spesso persino INVOLONTARIA, insomma un sempre presente punto di partenza, in qualsiasi momento di una discussione.
Formatasi un’opinione (attraverso un percorso non certo al riparo da bias cognitive(altro argomento interessante da sviluppare)) abbiamo il pilota automatico, si cercano e vedono solo conferme, si sottostimano, escludono gli elementi contrari
Se poi l’argomento diventa anche così sentito da essere identitario, beh diventa difficilissimo aprirsi ad un vero dialogo ( secondo me c’è dialogo solo quando si lascia uno spiraglio alla possibilità di non aver ragione, al cambiare idea)
Il “cherry picking”,per esempio, è presente ben prima che arrivi la malafede,ad ogni passo di un dialogo è lì pronto a farci cadere in un punto di non ritorno,da dialogo a scontro.Non si ascolta per ascoltare ma per ribattere, lo scopo cambia e diventa il prevalere.
Per quanto sembra la cosa piu’ naturale del mondo, una vera comunicazione, il parlarsi ha bisogno di costante attenzione, volontà e autocritica. Non è semplice.
E poi c’è l’uso consapevole e in malafede delle varie fallacie argomentative. Disonesto ma nel breve/medio molto, molto remunerativo. Perché ancora una volta:”Gli altri siamo noi” siamo tutti esposti naturalmente e involontariamente a certe scorciatoie,che restano di gran lunga molto efficaci.Del resto Trump ha perso per un soffio, restando il secondo candidato piu’ votato della storia…
Credo un punto di partenza per cambiare la situazione nel lungo (nel breve son pessimista…) potrebbe essere nell’educazione nell’inserire certi argomenti a scuola
Fallacia causale che possiamo riassumere nel brocardo “non sequitur”.
Fallacia aneddotica: in altre parole, un singolo caso non è la regola.
Simile alla falsa pista è il metodo che ho riscontrato usare spesso, ma per dimostrare l’ipocrisia di una persona e quindi spostare su di lui il problema. Esempio: Tizio, che è un ladrone, afferma che è sbagliato rubare. Caio gli contesta che lui ruba. E’ vero che Tizio è ipocrita, ma la sua affermazione resta corretta: rubare è sbagliato. Oppure facciamo il seguente ragionamento: gli Americani hanno fatto tante guerre, quindi è giusto che le facciano anche gli altri paesi?! Oppure, altra affermazione assurda: contestiamo alla Russia il ricorso all’atomica, ma gli Americani hanno lanciato due bombe atomiche! In base a questo ragionamento, tutti gli altri paesi ora hanno il diritto di lanciare due atomiche, sono in credito di due atomiche. Ma, come dice il proverbio, due torti non fanno una ragione.
Argomento fantoccio. Una tecnica
usata spesso contro di me è travisare le mie parole o addirittura mettermi in bocca parole mai dette. Quante volte ho letto utenti che scrivono: “Quindi tu sostieni che…”, “Secondo te…” No, secondo me niente, non l’ho mai detto.
Ad hominem. Insomma, buttarla sul personale, un po’ come il metodo simile alla falsa pista di spostare il problema sul discredito della persona per screditare di conseguenza le sue affermazioni. L’esempio proposto è infelice: se dicessi ad un operaio della fonderia che lavorare tre ore al giorno seduti in cattedra otto mesi all’anno è stressante, mi butterebbe nel forno. Tuttavia è giusto valorizzare chi si esaurisce psichicamente.
Ciao Adam, concordo su tutto. La mia premessa infatti è stata che tutti facciamo ricorso a fallacie del ragionamento, soprattutto quando l’obiettivo è aver ragione. Ma, la differenza sostanziale tra un interlocutore intellettualmente onesto o meno, risiede nel cercare di “ripulire” il proprio ragionamento al fine di poter avere uno scambio minimamente sensato. Utopia, me ne rendo conto! Un’altra fallacia piuttosto sgradevole a mio avviso riguarda la continua sovrapposizioni di fatti e opinioni, con le seguenti, contrapposte, posizioni :
A. Tutte le posizioni sono apprezzabili nel rispetto della soggettività (errato, se utilizzo fatti inventati e/o storpiati per avvalorare la mia posizione) ;
B. Solo la mia opinione è VERA (errato, perché le opinioni possono non essere né vere, né false).
Esempio : penso che i vaccini anti Covid non debbano essere somministrati perché hanno ucciso tanti giovani in salute : posizione che si avvalora di evidenze non provate e non scientifiche.
Oppure : ritengo che il vaccini anti Covid imposti alla popolazione ledano il diritto fondamentale di libertà sul proprio corpo e sulla propria salute. Questa è un’opinione, con cui si può essere d’accordo o meno ma non necessariamente suscettibile di veridicità. Quando si entra nel campo dell’etica e della morale tutto diventa piú complicato perché alcuni principi per me imprescindibili e intoccabili non possono essere soggetti alla legge logica della veridicità o falsicabilità… Non so se mi sono spiegata.
Golem, infatti sono partita escludendo dalla considerazione tutti quei “ragionamenti” senza capo né coda in cui si straparla ad cazzum (vedi Davos). Ma in quei casi si sta davvero avendo un’interazione comunicativa? Dubito.
Vero Suzanne,
Nel mio intervento tenevo a sottolineare che non sempre è questione di onesta o disonesta.
Perchè di default noi(tutti)ragioniamo così, attraverso scorciatoie.
Insomma come hai ben scritto è uno sforzo individuale il ripulire il nostro pensiero ma …è controintuitivo e faticoso esserne costantemente allerti, di base si pensa di essere già lucidi e non di far acqua da tutte le parti…
Ragion per cui se ci si ribatte di non esser stati intellettualmente onesti è davvero finita:via di rissa.
Certo, poi c’è invece chi usa consciamente una certa dialettica, che ahimè resta terribilmente remunerativa in materia di consensi.
Poco da fare con chi è in malafede, si può/deve intervenire su chi subisce una certa retorica. –) pensiero critico/fact checkting insegnati a scuola.
Perchè credo che il Covid (diventato non un argomento come altri ma una questione identitaria ingigantendo all’ennesima potenza il problema) questo ci ha mostrato: quanto come specie siamo fragili ed esposti a certe fallacie e quanto inconsapevoli di certi meccanismi
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