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Gelosia retroattiva: dialogo con i genitori di Lei

di Itto Ogami

Lei mi ha invitato a pranzo dai suoi genitori. Dobbiamo discutere di un argomento “caldo”, cioè il matrimonio. Che già di per se stessa è una questione spinosa, se non ci fossero da aggiungere alcuni “dettagli” che lei mi ha comunicato giusto qualche giorno prima della data ipotizzata per le nozze.

Lei ha voluto esser franca, dirmi tutto. Sapeva che non poteva tacere. Ma ora ho un gran mal di testa, e vorrei essere da tutt’altra parte e non certo ad un convivio con la sua famiglia.

I momenti che mi separano dall’ingresso a casa sua, il suo tempio, il luogo in cui lei è amata e rispettata, sembrano interminabili. La mia mente si perde tra le sue ultime parole: “e così ti ho detto tutto. Ora lo sai”.

Quasi che fosse sufficiente “sapere” per poter “accettare”. Quasi che la verità detta sia diversa da quella nascosta. A questo punto credo che cambi poco…ora che stiamo parlando di sposarci.

Solo poche parole… sono state sufficienti per farmi capire che lei mi aveva mentito. Mi aveva raccontato di aver avuto solo tre ragazzi. Invece erano 9. La regola della moltiplicazione per 3 con le donne non sbaglia mai! Pensavo tra me e me, quasi sorridendo, ma al contempo con il cuore pesante e l’anima straziata.

Lei era stata ovviamente a letto con tutti, mostrando il suo corpo nudo, i suoi seni, le sue grazie, a questo gruppo di uomini, che l’hanno montata traendone il massimo piacere.

E ora io entro in casa sua, per parlare con i genitori di un matrimonio, un atto puro dello spirito, che però la mia ragione non riusce a conciliare con i fatti di cui avevo appreso da lei.

Sono davanti ai suoi genitori, incredibilmente felici per la loro “bambina” che presto diventerà donna. Ma dentro di me sento che qualcosa non funziona, che è una impostura, una falsità. Questa “donna” lo è da molto tempo, e probabilmente anche loro lo sanno, ma sono incuranti del dettaglio, così coinvolti per la futura cerimonia.

Lei spiega il suo progetto matrimoniale, e ogni sua parola diventa per me pesante come un macigno. Sono quasi sordo alla sua spensierata loquacità. Loro mi guardano, incuriositi, e vedendo il mio viso, che stona con l’espressione gioiosa della figlia, mi domandano: “va tutto bene”?

Attendo un attimo, guardo i loro occhi, guardo gli occhi di lei. Poi fisso il pavimento. E solo una parola:”No”.

Sento che mi sono esposto a molte domande, ma ciò che ho dentro non mi permette di mostrarmi felice.

I genitori di lei sorpresi mi chiedono : “che cosa succede ?”. E io guardando prima negli occhi la figlia, che aveva intuito la piega del discorso e mi guardava con espressione persa, poi i loro volti stralunati, rispondevo: “non sono certo di voler continuare con il matrimonio”.

Silenzio di tomba. Un brivido mi percorre la schiena, ma continuo: “ i motivi sono tanti, ma prima di tutto c’è il fatto che non la sento mia”. La madre di lei cerca di capire: “ma che cosa intendi ? che problemi hai?”.

E io replico alla figlia e non alla madre: “Tu hai deciso per la tua vita come meglio hai creduto. Ti sei concessa a molti uomini. Ora vorresti unirti a me in un vincolo sacro. Ma tu non hai guadagnato questo diritto!”.

E lei: “ma che cosa te ne importa? Possiamo essere felici lo stesso!”.

E io : “non credo. La tua felicità non corrisponde alla mia. Te la stai guadagnando sulla mia pelle. Ad ogni modo ho deciso di non sposarti”.

Lei inizia a piangere, la madre attonita e il padre visibilmente scosso: “ma perché non vuoi sposare nostra figlia?”. E io lo guardo con freddezza, perché so che dentro di lui sa di non aver compiuto fino in fondo il suo dovere di proteggerla. E gli dico: “Tua figlia  è stata lo spasso di molti uomini prima di me. Non ne avete avuto cura, e ora è disonorata. E non intendo considerarla degna di un matrimonio, specialmente in chiesa”.

Lei scoppia a piangere, la madre le stringe la mano e suo padre incalza: “ma oggi questo non conta piu’!”. E io gli rispondo: “potrà non contare per voi che dovete trovare qualcuno che se la sposi, ma per me conta moltissimo. Ogni dettaglio è importante e lei ha ampiamente deciso per la sua libertà: concedendosi agli uomini, ora lei non mi può offrire nulla di veramente speciale”.

E continuo: “il matrimonio in chiesa non è una farsa. E’ una cerimonia che richiede serietà e rispetto. E purezza. E tante altre cose che vostra figlia ha perso per strada.”

Mi alzo, loro rimangono seduti, pensando a ciò che avevo detto. Senza dire una parola, mi avvicino alla porta di ingresso dell’abitazione, la apro e mi proietto all’esterno. Chiudo questa porta, chiudo una futura  relazione e un matrimonio. Sono triste ma risoluto. Doveva essere fatto.

Lettera pubblicata il 20 Gennaio 2017. L'autore ha condiviso 30 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 109 commenti

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  1. 1
    Rossella -

    Le attese che ti comunica questa ragazza dovrebbero contare più dei numeri. In secondo luogo ti potresti trovare accanto ad una donna che non riempie il suo di moglie con la stessa precisione di una donna che ha un profilo caratteriale strutturato intorno alla civiltà di palazzo. Ti dico che anche la sottoscritta dovrebbe fare un lavoro su sé stessa per apparire entusiasta accanto al proprio marito. Questa immagine è indubbiamente più rassicurante, ma esistono anche altri momenti per manifestarsi secondo la propria natura. Razionalmente mi attrae l’uomo che esprime i valori della civiltà di palazzo, ma la vita, in ben due circostanze, mi ha messo davanti ad uno specchio dal quale molto probabilmente sarei scappata perché il mio istinto mi porta a non sentirmi del tutto al sicura accanto ad uno spirito libero come me. I miei genitori, al contrario, sono l’espressione di due mondi molto diversi e riescono ad arginare tutti i problemi attraverso uno stile parlato e dialogato. Io ho sempre ritenuto che questo stile potesse fare anche al caso mio. Nella vita di tutti i giorni è facile restare schiacciati dalle opinioni altri, invece nel loro caso le differenze sono molto evidenti e non ci sono strascichi. Si volta pagina molto semplicemente. Negli altri casi, per esperienza, posso assicurare che restano dei discorsi in sospeso che spesso sono causa di discordie tra fratelli. In questo mondo arcaico, nel quale non ho problemi a riconoscermi, conta la vera fede, quella che purtroppo si è andata perdendo. La durezza del cuore è un dolore che genera una sensazione d’impotenza. Io lavoro molto su me stessa, ma nel quotidiano non riuscirei a stare con qualcuno che mi fa notare queste mie chiusure perché l’unica certezza che ho è quella di essere amata di un amore grande.Quando cresci spiritualmente impari a confrontarti perché realizzi che questa certezza non te la toglierà nessuno.La distanza che unisce è uno dei motivi sul quale si fonda la mia rinnovata fiducia nell’amore!

  2. 2
    Piccola78 -

    Hai fatto bene! Ma perché non ci hai pensato prima di arrivare a parlare di matrimonio!? Screena prima, appena le conosci! Io avrei fatto la stessa cosa, pur col dolore nel cuore.

  3. 3
    Vic -

    Beh questa ragazza non sposerà te,
    ma non tutti gli uomini la pensano così.
    Cioè secondo te, lei ha sbagliato e deve pagare
    e così pure i suoi genitori.
    Poi nei matrimoni in chiesa, siamo sicuri
    che le spose siano vergini perchè portano l’abito bianco?

  4. 4
    Pace per tutti -

    Piccola vuoi sposare un uomo vergine?

    Itto da quel che scrivi e come lo scrivi sembra che tre partner ti andavano bene nove no.

  5. 5
    Yog -

    La “distanza che unisce” è un nonsenso fisico. L’attrazione tra due persone di sesso diverso decade con il quadrato della distanza. Però è pericolosissima la “vicinanza che separa”, questa sì, perché entrano in gioco le forze nucleari forti.

  6. 6
    Itto Ogami -

    Cara Rossella,

    il testo è volutamente crudo e asciutto, perché la gelosia retroattiva non lascia alcuna possibilità di “conguaglio”. Il conto si paga tutto e subito. In caso contrario, lo strascico sarebbe per anni, con conseguenze a mio avviso devastanti. Ci sono casi di uomini che dopo 20 anni di matrimonio hanno lasciato la moglie a causa di ciò che lei ha fatto in gioventu’. Questo dovrebbe far capire a chi è geloso retroattivo che è meglio risolvere subito il problema, anche con una netta chiusura, piuttosto che “per amore del pelo femminile” continuare a stare in una situazione scomoda. I genitori hanno responsabilità diretta nell’assicurare che i loro figli siano eccellenti (donne e uomini). Ma se peccano di superficialità, se spingono i loro figli a rovinarsi (come madri senza moralità che spingono le figlie alle “esperienze” prematrimoniali), dopo i genitori stessi devono fare “mea culpa” per aver agito male. E il loro sogno “da vecchi” di vedere la loro figlia maritata verranno vanificati per sempre. Il collarino da cane l’uomo se lo mette solo se ne vale la pena, cioè se la donna mostra un curriculum impeccabile. Allora la signora avrà ogni diritto allo sfarzo nuziale. Se invece la signora si presenta ben vestita, ma sporca nel corpo e nell’anima del seme maschile di tutti gli uomini che si sono divertiti, allora dopo la “sudicia” non venga a ripulirsi in chiesa.

  7. 7
    Itto Ogami -

    Cara Piccola78,

    la tua risposta mi ha sorpreso, in quanto tu donna.
    In genere le signore difendono la categoria (a parte qualche beota maschio che ha venduto l’anima). Quindi in generale mi aspettavo di trovare una forte opposizione femminile al fatto che il maschio pretende la donna “non usata” da altri.
    Veniamo alla tua risposta, che sembra invece appoggiare “la fuga” di lui. Quindi mi chiedo: sei femminista però anche intellettualmente onesta e quindi pensi che sia giusto fuggire di fronte alla mistificazione, oppure sei d’accordo che la donna debba essere “pulita” per presentarsi con l’abito bianco?
    Mi farebbe piacere capire il tuo punto di vista. Se devi scrivere contro di me, fallo pure e con la massima asprezza possibile! Solo così posso capire realmente le tue aspirazioni e intendimenti.

  8. 8
    Sofia -

    Itto le tue telenovele sono sempre più avvincenti! Sei bravo sai? …senti ma perché non ti metti con la nostra bambina qua ( piccola 78) è una suora e sicuramente sarà ancora vergine..

    E poi avete molta affinità. .incontratevi dai…!

  9. 9
    Robert -

    Secondo me il problema sta più nel fatto che lei abbia mentito che nella gelosia retroattiva. In effetti il fatto che sia stata con 3 persone non ha cambiato il pensiero di sposare la donna, ma quando ha ammesso di essere stata con 9 è cambiato tutto… È un parere ovviamente!

  10. 10
    Gimmy -

    “il matrimonio in chiesa non è una farsa. E’ una cerimonia che richiede serietà e rispetto. E purezza. E tante altre cose che vostra figlia ha perso per strada.”

    Detto ovviamente dal futuro candidato alla beatificazione. Lui che suppongo ha saputo aver cura del suo corpo, del suo strumento tanto onorato, quanto ritirato in clausura al fine di evitare ogni contatto e astenersi dal dissipare le limpide stille della fonte della vita, non solo per strada ma in qualunque altro interno. Speriamo che abbia voglia di svelarne il mistero a chi come lui aspira al valore dell’integrità spirituale e fisica.

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