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Lettera pubblicata il 11 Settembre 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore mattiw.
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fissarsi che ero ‘troppo bella’ perché lui non fosse in costante pericolo. E’ stato manipolato anche da mia suocera, per altre ragioni, ma la storia è complicata. Comunque sia è andato in tilt, tanto più quando ho preso la laurea. Il suo tilt è partito quando mi è stato proposto un trasferimento di lavoro, una grande possibilità. Che peraltro ho rifiutato, e non perché lui mi abbia messo alle corde, nè perché io mi sentissi ‘sottomessa’ ma perché stare nella mia città, con lui, con chi amavo e continuare a costruire il nostro futuro insieme per me era, con spontaneità, la cosa più bella e importante. In vita mia ho sempre scelto, senza pistole puntate o ‘la legge’, e così ho scelto. Perciò è ancora più sorprendente che sta cosa invece di essere letta in chiave positiva l’abbia mandato fuori di testa. Entrando in una dinamica assurda per cui lui, pur conoscendomi e sapendo benissimo come ragiono, si è ossessionato al punto da inventarsi una realtà senza senso, tipo come se io avessi fatto la scema per ottenere un posto, quando non solo non l’ho ovviamente mai fatto in vita mia nè mai lo farei (manco se fossi sola), e lui sapeva i miei meriti professionali per cui la proposta era logica, ma l’ho pure rifiutata. Ho capito in seguito quanta ansia gli causasse, da sempre, il fatto che se entravamo in un locale avessi gli sguardi degli uomini addosso (e non sono una strafiga, nè di quelle che si vestono da strafiga), che soffriva quando i suoi amici gli dicevano che aveva una bella donna. Un giorno lavorava da poco in un posto, il suo collega sale e annuncia ‘in portone c’era una patatona bionda’ e lui “è la mia ragazza che è venuta a prendermi” (l’altro viola). Lusinghiero anche che abbia capito immediatamente che ero io, che peraltro ero in jeans, t-shirt, scarpe da ginnastica e quando il tipo è entrato stavo leggendo un libro aspettando, non è che ho sbattuto le ciglia e fatto una lap-dance sul corrimano. Lui sapeva benissimo chi ero, e che non son mai stata una che fa la fi... Però ad un certo punto è andato in tilt. Per SUA insicurezza mi ha reso la vita impossibile.
che non vuol dire che mi ha impedito di andare in discoteca a zoccolare o mi ha chiuso lo smalto per le unghie a chiave. Tu avresti paura delle donne, colam’s, io avrei tutto il diritto di aver paura degli uomini, e non di luoghi comuni. Ho fatto l’esempio del collega per dire che è una cosa che a seconda può causare un effetto trofeo o un’acuta frustrazione di ‘pericolo’ e che ‘patatona’ è pure volgare, ma la volgarità non stava certo in me, né io posso controllare il fatto che uno, a cui neanche rivolgo la parola, mi veda e se ne esca con quella cazzata. Se vuole una schiocca le dita e ne trova dieci… Non ho mai guardato la vita nè me stessa in quest’ottica. E ci sono anche uomini che mentre lei è incinta si lamentano che non gliela dà e se ne trovano un’altra o che per insicurezza o incontinenza passano la vita a lanciare ami e esche a dx e sx o a coglierle, o si sentono lusingati per la prima che passa e li caga.