Sono depressa sotto psicofarmaci da mesi, ma niente è sempre tutto più buio.
Qualcuno può aiutarmi a capire????
Lettera pubblicata il 20 Gennaio 2009. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore tesoro104.
Ciao,
senza fare troppe sofisticazioni filosofiche e andando subito al sodo posso dirti che il solo trattamento farmaceutico è un curare i sintomi e non le cause. Cause che a volte (non sempre) sono ignote anche a noi stessi. Certo i consigli possono sembrare banali, ma sempre validi. Esci di casa, fai grandi camminate nella natura, fai tanto sport. E conosci gente nuova.
In bocca al lupo.
psYco
si è vero…
i farmaci..ti aiutano,però ti devi aiutare anche tu..devi reagire…
scusami se te lo domando..ma qual’è la causa della tua depressione??
ciao
dani
Ciao,
devi necessariamente intraprendere un percorso di aiuto psicologico altrimenti non ne verrai a capo.
La sola terapia farmacologica non è sufficiente in alcuni casi.
In altri puoi farcela anche solo con l’aiuto psicologico.
Prova con la psicoterapia…
Fatti un giro sul web e vedi i centri a te vicini.
In bocca al lupo!
Anche nel tuo caso…..giusto una domanda che spero tu ti sia fatta (a te stessa dico). Dici di soffrire di depressione da diverso tempo. Questa sarebbe una “diagnosi” che hai fatto tu da solo?
Io ho conosciuto un uomo di 54 anni che da 25, dopo una visita psichiatrica, ha scoperto di soffrire di depressione ed assume farmaci.
Dopo una terapia di gruppo presso uno psicoterapeuta (psicologo specializzato) ha scoperto di non essere stato mai affetto da depressione e non prende più farmaci.
Oggi, questo signore è un uomo sereno e felice.
ERGO….. molte sono le persone che credono di soffrire di depressione ma che in realtà tutto sono tranne che depresse.
Se siamo depressi o meno lasciamo diagnosticarlo ad uno psicologo “psicoterapeuta” che, possibilimente, pratichi terapia in gruppo (sedute con 8/10 soggetti insieme).
Una volta stabilità l’esistenza e la gravità della depressione, saremo indirizzati dallo psichiatra (non sempre è necessario).
In ogni caso procedi con un colloquio da uno psicoterapauta che lavora in gruppo (ne guadagnerai in tempo) e, soprattutto, attendi la diagnosi.
I farmaci sedano soltanto ma non curano. Ciò che serve è la terapia della parola.
La depressione, spesso, non è una malattia come la febbre ma un potente strumento che ci vuole solo aiutare: ci dice che dobbiamo cambiare qualcosa della nostra vita. Spetta a noi farlo con il giusto aiuto.
cari ragazzi,grazie per avermi esposto i vostri pensieri volevo dirvi che sono già stata sotto terapia sia psicologica che psichiatrica ed attualmente vado da un neurologo per la terapia farmacologica sto un pò meglio ma se penso di dover sospendere le medicine vado in crisi si è creata una dipendenza psicologica,ciò che non avrei mai voluto.sono sposata ed ho due bellissimi bimbi la mia vita è molto tranquilla e in linea di massima appagante anche se c’è qualcosa che mi turba e non sò ancora capire cosa!
I miei non erano pensieri ma certezze. Ho scritto sapendo più del dovuto. Andare in analisi psicoterapeutica ti aiuterà a capire cosa non va della tua vita. Considera una cosa di fondo: la causa potrebbe essere collegata a fatti, situazioni o eventi molto lontani nel tempo spesso generati dai nostri genitori. E’ una delle ipotesi. Stiamo male ma non sappiamo perchè. La strada dei farmaci è sicuramente quella meno indicata per la guarigione. Non dimenticarlo mai. Con affetto!
Carissima tesoro104,
noto soltanto ora la tua laconica lettera/richiesta d’aiuto, anche per aver visto del tuo disappunto nel constatare tanto distacco e disinteresse!
Che vuoi, che la società sia sempre più egoista e disumana è un dato di fatto ma che molte persone, proprio e anche per questo decinano di dire “basta” e reagire, è un’altrettanta positiva realtà.
Tieni presente, e cerca di capirmi, che dialogare di depressione e di disagio mentale, anche se a distanza e protetti da un certo anonimato, non è facile e, dal mio punto di vista, a volte nemmeno corretto!
Ma se mi permetti provo soltanto a dare il mio piccolissimo umile contributo ad un “problema” che assilla ormai la gran parte del genere umano!
Oggi la depressione è diventata, ahimè, termine di moda e da
(continua da sopra)
Oggi, la depressione è diventata, ahimè, termine di moda e da salotto (passando in un solo colpo da disagio poco conosciuto a disagio “scontato” e spessissimo sottovalutato e non compreso) ma ti suggerisco, tesoro104, di provare a ripartire dalle tue ultime parole che sono in chiaro disaccordo ed opposizione.
Da una parte hai giustissimamente sentito il bisogno di “gridare” la tua situazione depressiva ma dall’altro scrivi, dicendo di te stessa, “la mia vita è molto tranquilla e in linea di massima appagante”, dicendoti peraltro sposata con figli ma non citando tuo marito.
Prova, se ce la fai e se puoi farlo con qualcuno che ti ascolti davvero, prova a ripartire da questa tua sensazione di disagio che ti turba, se ce la fai!
Lo so, è difficilissimo guardarsi dentro, e molti non lo fanno per incapacità, la maggioranza per paura di scoprire qualcosa di poco piacevole ma prova ad immaginare anche solo per un istante che tu puoi e devi amare te stessa sempre e comunque, quindi anche scoprendo o “sentendo” cose che magari ti sembrano inconfessabili, inpensabili.
Non prenderle come le solite parole di strizzacervelli benpensanti nè tantomeno come le elucubrazioni di uno che sta meglio di te e quindi si permette di giudicare dando soluzioni facili. Sbaglieresti in ogni caso, non sono nè uno nè l’altro, semmai, come te, cerco di stare a galla ogni giorno annaspando tra disagio, euforia, disperazione e speranza, in me stesso prima di tutto ma anche negli altri che noi tutti vediamo sempre come distanti, insensibili, egoisti ma che invece il più delle volte hanno lo stesso bisogno di ascolto e di aiuto!
Immagini bene che risolvere le discussioni in un campo così delicato e temuto come la depressione sia una cosa impossibile. E’ però possibile parlarsi davvero, se si ha solo un pochino di coraggio iniziale. Cert, si sa dove si comincia e non si sa dove si andrà a finire ma in fondo vivere con il dolore e il disagio estremi è forse meglio?
Ti mando un abbraccio enorme e vero, cara tesoro104, ringraziandoti comunque per la forza che ti ha spinto a scrivere a degli “sconosciuti”, percependo che non siamo così soli!
Come vedi, gentile tesoro104, c’è chi a distanza di tempo continua a scriverti cercando di starti vicina. Io però, essendo un testadura, continuo a gridare che la strada dei farmaci può solo essere temporanea e quindi valida solo per questo motivo. Quello che invece ti aiuterà ad uscirne da quella che tu pendi sia una depressione (non lo sappiamo con certezza) è solo la terapia della parola.
P.S. – Sono fortemente contrario ad etichettare certe figure professionali con il termine strizzacervelli che personalmente trovo un classico luogo comune di matrice americana. Nella realtà dei fatti c’è molto di più in ballo e cioè l’anima di un soggetto umano. Nessuna strizza nulla, sia chiaro, neanche noi per noi stessi.