Poco tempo fa ho scritto qui, parlavo della mia vita..
Mio padre, malato, nel frattempo è mancato il 28 Novembre. Mio padre: la mia vita, il mio punto di riferimento. E la mia vita non è cambiata da allora, anzi…. se devo essere sincera il mio ragazzo non mi è stato molto vicino. Anzi, quando piango mi dice di essere forte. Ora è Febbraio.. e io mi chiedo? cosa ci faccio ancora qui? Dove sono finite le attenzioni? Le coccole? l’amore? L’affetto?
Non posso vedere un’amica (anche se non ne ho più) , l’altro giorno non ricordavo la via dove doveva girare: mi ha riempita di insulti e mi ha lasciata a piedi dicendo che devo svegliarmi, non posso mettere gonne o vestiti (facevo la modella, ho dovuto smettere) , non facciamo più l’amore, non mi vuole baciare perché gli mette ansia…. questa sono solo alcune delle cose….. forse non ci credo nemmeno io.
Ma il problema è: cosa ci faccio ancora io? Tra due mesi dovrei discutere la tesi di laurea… non ho ancora iniziato e lui non sa nemmeno il titolo… non gli interessa. I suoi mi adorano… hanno detto che una ragazza così bella e brava è una manna dal cielo….. certo……. si vede….
eppure io lo amo. Anche se oggi non so perché sono particolarmente stanca. Il giorno del nostro primo anniversario, che cadeva 3 giorni fa, io sono andata a correre e poi a casa a dormire….
di tutto questo.. lui dice che la colpa è solo mia. E io che ancora cercavo di essere sempre dolce, carina, lo curo, gli pulisco la casa, cucino per lui, cerco di essere SEMPRE curata e sexy, vado in palestra, gli sono sempre stata fedele, lo amo alla follia…
non basta… perché lui oltre l’apparenza non vale niente. E io…. cosa ci faccio ancora qui? Mi vergogno di me…
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
purtroppo l’ansia e il dolore della morte sono emozioni che si superano con il tempo e con la volontà,perchè la sofferenza che si prova deriva dal fatto che nè la mente nè i sentimenti vogliono staccarsi dalla persona amata.il soffrire è tanto grande quanto è il nostro bisogno di attenzioni e di qualcuno che ci dia una sicurezza affettiva. Questo è un passo che sicuramente dovrà compiere da sola,con forza e determinazione,anche se infondo,la ferita non si rimarginerà mai.
Per quanto riguarda il suo stato di apatia interiore,di svogliatezza verso la vita,potrebbe esser causato dal fatto che non sa volersi bene e non sa nemmeno come risolvere la situazione.. La sua domanda è cosa ci fa qui,quindi cosa esiste a fare,ma la mia domanda invece è: come mai una ragazza nel suo pieno corso di realizzazione in ambito dello studio,con mille possibilità di sentirsi realizzata,con la possibilità di essere serena,con un uomo che la ama e la stimi,si è limitata a dover sostenere un così grande peso interiore?mi spiego meglio..crede che sia Amore quello il rapporto che c’è tra lei e quell’uomo?lei lo ama,follemente,addirittura,ma lui?Non si basi su quello che pensa lei o su quello che lui le può dire,ma si basi sui fatti concreti.secondo lei una persona che scarica ogni colpa su di lei,per l’aggiunta in momento difficile e fragile della sua vita,vuol dire che le da conforto,sostegno?crede forse che basti il suo cuore e la sua voglia di non rimanere sola,a far della vostra relazione un rapporto sano e costruttivo?non credo..da quelle persone bisogna tenersi lontani,perchè recano sofferenza e confusione,gravando sulla sua autostima e sentimenti.Si ricordi che Amore è essere se stessi nell’equilibrio della coppia,un dare e sentire da entrambi le parti,con attenzione e maturità.Non pensi di essere sola,riprenda le amicizie e gli hobbies,perchè nessuno mai ha il diritto di cambiare la nostra vita,solo lei lo può fare.E allora,se pur con grande amore,valuti se questo rapporto senza fondamenta sia il modo migliore per ricominciare.non è mai troppo tardi e se non vuole poi ritrovarsi piena di rimpianti e vuota dentro,provi a essere coraggiosa.Mi auguro che riesca a fare le giuste valutazioni e che torni a scriverci
ed io cosa debbo dire
la sposai …. beh non so il perche’
pero’ tutte le notti chiedevo a dio
se questo matrimonio deve andar male fa’ che non ci possiamo sposare e invece ci siamo sposati
soffriamo tantissimo i figli soffrono
ma non v’e’ via d’uscita credetemi
non v’e’ ne una sola
io non vivo
lei non vive
dio dove sei
credo che rivolgersi a un ipotetico Dio quando le cose degenerano è non prendersi la responsabilità della nostra vita.Non è a Dio che bisogna attribuire la colpa,la vita la viviamo noi,siamo noi che facciamo scelte e proviamo sentimenti,quindi siamo noi che abbiamo il dovere e diritto di fa qualcosa per cambiare una vita di sofferenza.per ciò che hai scritto potrei scriverti per un ora intera,ma non c’è spazio,però posso dire che non bisogna sempre scaricare la colpa agli altri,figuriamoci a Dio per i nostri errori,cerchiamo di diventare consapevoli e di tirar fuori le p,perchè se si sta male,è giusto voler cambiare,se qualcosa non fa per noi,prendiamo un’altra strada,se non si ama una persona,non stiamo con questa solo perchè abbiamo paura di rimanere soli per sempre..basta essere vigliacchi,apatici..oh..sveglia..possibile che ci sia tutta questa scontentezza??evidentemente si,ma allora,forza..viviamo in una società assurda,dove tutto è frenetico,superficiale,tutto è apparenza e finzione..perchè..??si è o non si è delle persone che hanno facoltà di pensiero,di decisione,di volontà..?Eppure chi dovrebbe davvero parlare della propria sofferenza,di chiedersi il perchè di una vita tanto ostile,si fa una m…. così per potersi elevare,per poter dare qualcosa di diverso ai propri figli..non possiamo arrenderci perchè è più comodo autocommiserarsi,no..dovreste fare un giro dalle mie parti..penso che la voglia di vivere vi torni subito e che vi accorgereste che semplicemente siete voi a non aver compreso fino in fondo il viaggio della vita e che la colpa non è di nessuno,se non di chi agisce..legge della natura,causa ed effetto.pregando per un vostro futuro benessere,vi saluto
lascialo ti rovina la vita,non ti merita,diventi una donna che non sei abbi la forza di uscirne.un abbraccio