Gentile Direttore
Il debito pubblico a molti italiani causa l’insonnia. Non so agli altri perchè ma non posso fare a meno di chiederLe di aiutarmi. La mia insonnia deriva dal dilemma che voglio manifestarLe. Il debito pubblico aumenta ed aumenta pure l’ammontare degli interessi che gravano sullo Stato che finisce con l’impoverire i cittadini italiani. E su questo non ci piove. Gli addetti ai lavori sostengono che continuando così gli investitori stranieri non ritenendoci solvibili non continueranno ad acquistare i nostri titoli pretendendo, per farlo, sempre interessi più alti. Questo discorso però non torna quando, sempre gli addetti ai lavori, dicono che gli italiani sono grandi risparmiatori e detengono il 75% dei titoli emessi dallo Stato e pertanto del debito pubblico trovandoci così da una parte i cittadini ricchi e dall’altra uno Stato povero con il paradosso ancora che aumentando gli interessi corrisposti di fatto ci si troverebbe a far aumentare la ricchezza in mano ai cittadini. Se ho ben capito non sarebbe opportuno che lo Stato continui ad indebitarsi per investire rivolgendosi al mercato interno tendenzialmente risparmiatore che verrebbe remunerato dagli interessi che parzialmente ritornerebbero nelle casse dello Stato attraverso la tassazione? Questo sistema diventerebbe virtuoso facendo anche in modo che quei cittadini che preferiscono tesaurizzare la ricchezza, anziché farla circolare, potrebbero diventare di ritorno investitori a pieno titolo ed indirettamente Stato che investe Con l’aumento degli interessi al debito pubblico finanziato all’interno, rendendosi appetibili i titoli di Stato, potrebbe arrivare sul mercato tutta quella massa finanziaria non spesa e/o creatasi anche sotto forma di mazzette ed in evasione.
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