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Lettera pubblicata il 2 Giugno 2007. L'autore, niikilaa, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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io cominci subito a farlo: l’occasione è ottima, ci sono qui le persone che mi servono.
Sentivo nausea, gelida, mi sentivo disintegrare; mi accorsi che stavo usando la mia intelligenza (capacità di decidere, collegare tutto, esperienze, nozioni e sentimenti per uno scopo) per qualcosa di brutto. In quel modo avrei dato la vittoria agli squali; significava, come dici tu, farmi divorare e, contemporaneamente, attivamente impiantare e far crescere dentro il mio corpo qualcosa di orrendo ed estraneo: cioè una parte di loro, il loro esempio che io avrei imitato. Una specie di seme di squalo che mi avrebbe controllato, come un burattino. Io non avrei più potuto amarmi. Né avrebbe potuto amarmi chi mi amava: sarei tornata a casa diversa, un’altra … quella di prima sparita, divorata.
È stato questo, l’amore, a farmi decidere, ancora una volta, di non lasciarmi divorare, di non snaturarmi. Tornerò a casa io, e non uno squalo.
Credo anche io nelle cose in cui credi tu, amore e serenità ritrovati in sé e scambiati con gli altri. Avevo scritto il mio commento a Simona prima che fosse pubblicato il tuo … io parlavo di cammino, tu di viaggio 🙂 … il percorso, diverso per ognuno, ma con tante cose in comune: accorgersene aiuta moltissimo a non ‘cascare nei crepacci’… anche io credo che @ Ciascuno fa il suo viaggio, ma non è vero che ciascuno è un’isola@ : per questo, proprio per questo, ho fatto un quadro un anno fa dal titolo “Isolarsi?”e te lo dedico (lo metto sul mio blog http://blog.libero.it/fl53/) con le parole che ho scritto per accompagnarlo.
Cara Tina, ti ringrazio tanto … di quello che mi scrivi ora e di quella tua frase che, come Luna, anche io ripeto: “non è un modo di fare, è un modo di essere… “ . Ho letto quello che ti è successo! e sono felice per te, perché hai saputo reagire come hai fatto e sono felice che tu abbia trovato un vero sacerdote … ne riparleremo, anche per quello che scrivi tu, Simona: ti ammiro davvero tantissimo, se in un ambiente così bigotto sei riuscita ad avere questa forza: tieni duroooo!!!! … purtroppo ora il tempo sta scadendo . P.s.: Tina, non sei ‘mbranatina’: ero io che non mi ero accorta che dovevo autorizzare i commenti! (ora si può).
Un grosso abbraccio a tutte 🙂
FL: caspita, i tuoi quadri sono bellissimi!
Parlano 🙂
E vederli da una foto non rende l’idea che può dare un quadro dal vivo :):):)
Avevo 14 anni e agli Uffizi sono rimasta non so quanto tempo con il naso per aria a guardare un quadro di uno dei nostri pittori ENORMI 🙂
L’avevo visto in foto tante volte, ma quando mi sono trovata lì davanti ho avuto una versione – tutta positiva – della sindrome di Stendhal 😉
Ero così: :O
🙂
La sensibilità artistica è una cosa che, nella vita, secondo me, aiuta moltissimo.
E non importa che uno sia effettivamente un pittore, uno scrittore, un compositore, qualcuno che genera arte, essere fruitori dell’arte è già di per sè un qualcosa che arricchisce la propria visione della gamma di “colori” del mondo.
A parte che io vedo persone generare le loro “forme d’arte” di continuo, nel momento in cui danno spazio ai loro talenti, di qualsiasi tipo siano, anche fuori da ciò che comunemente chiamiamo arte.
E mi affascina anche questo mondo pieno di talenti che insieme compongono un flusso vivace, in cui ciascuno mette il suo 🙂
Detto ciò nel momento in cui una persona incontra, riconosce e “autorizza” il proprio talento, lo lascia espandere, come una parte di sè, e quel talento esce sotto forma di un qualcosa che non è più suo soltanto, ma, in altra forma, parla di un percorso proprio… del proprio Essere :D… del proprio sguardo all’interno e sul mondo 🙂
be’… non credo di aver bisogno di spiegare cosa intendo 😀
Ho letto con piacere, e sentito, FL, il tuo entusiasmo riguardo a quell'”affinamento” tecnico (passami la parola impropria) che non era questo soltanto, ma rappresentava per te molte cose, a quanto mi pare di aver capito 😀
anche quell’espansione più libera, credo 🙂
Bacioni a tutte 🙂 se riesco torno dopo 🙂 🙂 🙂
Stamattina ti ho pensato, FL53. Dopo aver preso appuntamento con l’avvocato, provata dal fatto che “finalmente si inizia davvero”, ho cominciato a riflettere sul fatto che un giorno i miei bambini avranno anche un’altra “mamma”. Che il loro papà è bravissimo con le parole, la sua amica altrettanto. E mi sono venute le lacrime agli occhi pensando alla tua storia, e alla mia. Ho rivisto le cuffie sul “suo” comodino, quelle che usa per sentire Radio Maria quando non fa il rosario, o non scrive preghiere, o non legge la pagina del Vangelo che gli arriva ogni giorno via email. E ho ripensato a tutte quelle volte che mentre litigavamo mi diceva che ero una persona cattiva mentre la sua amica era una santa. Prego Dio che non lo dica mai ai miei bambini. Non lo sopporterei.
Mah…ora basta pensare al passato o al futuro, ogni tanto devo ricordarmi di vivere sempre e solo il presente!
Mi dispiace che oggi sono un pò giù. Magari ritorno appena mi riprendo per bene 😉
Nel frattempo torno a guardare i tuoi bellissimi quadri, Fl (ho anche lasciato una specie di commento, ma ero davvero emozionata!!!)
Un bacio a tutte voi e un mega grazie a Luna per il post qui su…
tina
Ciao fl…ciao tutte,
ho visto i tuoi dipinti e la penso esattamente come Luna ,sono meravigliosi ,parlano…….. sono pieni di vita……..chissà che emozioni danno vederli dal vivo.!!! Complimenti…….UN enorme bacio
TINA: ciao cara 🙂 ovviamente si va e si viene a panza e ispirazione :DDD
e con qualsiasi stato d’animo… 🙂
figli non ne ho, e quindi, con tutto l’affetto sincero, seppure al di là di uno schermo, che nutro per te,e con tutta l’empatia possibile, che sento, mai potrei mettermi nei tuoi panni quanto possono Fl53 e Simona che hanno dei figli, ma de panza mia posso dirti una cosa?
a parte che penso sia normalissimo in generale che il fatto di passare attivamente a questa fase più concreta di chiudere un capitolo sia un passaggio che non può che fare un certo effetto, perché tu hai fatto tanti passi, tantissimi, e questo è un “passone”, di liberazione concreta enorme, penso anche che sia naturale che tu ti sia immedesimata in Fl53 quando parla dei suoi figli…
ma credo che la cosa bella del messaggio di Fl sia proprio quel suo vivere il presente, come dici tu alla fine del tuo post 🙂
e come abbia spezzato delle catene dentro di sè, che è la prima cosa.
Lui sarà stato apparentemente “bravo” con le parole, quando voleva colpire, Tina, in un contesto in cui, per svariate ragioni, gli riusciva di colpire (svariate ragioni che tu sei stata eccezionale a smantellare), ma lui non sa vivere.
Tu sì, Tina, tu sai vivere. Anche nel senso emotivo del termine.
E’ un’enorme differenza che parla da sè.
Nel presente. (E sul lungo termine sano).
Un abbraccione :DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Ciao, ciao a tutte! :))
Cara Tina, ti sono vicina, ti abbraccio forte: so che cosa hai provato ieri, e so che è molto doloroso. So che è difficile e pesante gestire con forza e gioia la propria liberazione contemporaneamente alla sofferenza di vedere i figli coinvolti. Sembrerebbero cose opposte, antagoniste: ma non lo sono. Ormai la trappola era stata tesa e i tuoi figli ne sarebbero divenute vittime: la loro liberazione passa per la tua. Penso che, se anche le cose sono difficili, i tuoi figli soffrirebbero molto di più se la trappola si fosse rinforzata durando più a lungo e loro fossero già adulti, come è stato per i miei che hanno sofferto moltissimo. Penso che la loro mamma, unica, sarai sempre e solo tu; come lo resto io per i miei figli. Penso che nemmeno una madre come la mia possa cancellare di esserlo, per quanto faccia e abbia fatto: dentro di me ho un legame fortissimo a lei, è come un diamante dentro una montagna; sono consapevole di quello che ha fatto a me e alle persone a me più care, mi sono arrabbiata, ma non provo odio … so che il diamante è lì …
Ora ho i minuti contati, riprenderò stasera o domani, ma intanto voglio ringraziarvi tutte …sono contenta che i miei dipinti vi abbiano trasmesso emozioni, io ne ricevo da voi in cambio, e questo è proprio il ‘lavoro’ di un’opera una volta che è finita… è un linguaggio diverso dalle parole, ma molto potente, un linguaggio universale ed immediato che richiama sensazioni ed esperienze comuni, risveglia ricordi, muove pensieri … mette in comunicazione l’autore con le persone, e queste tra loro, al di là del tempo e questo avviene ogni giorno, davanti ai capolavori dei nostri grandi artisti, come è successo a Luna e succede a me, che a volte vado in un museo per stare a guardare una sola opera … tanto è forte quello che i capolavori trasmettono! Mille sono i modi della creatività, è un linguaggio con cui una persona parla a se stessa e incontra il proprio Essere. Luna, tu parli anche di @qualcosa che non è più suo soltanto@ ed è proprio vero! C’è un momento bellissimo, imprevedibile, forse è il momento più bello nella fatica –che è tanta- del ‘fare’ un’opera: ad un certo punto, impostate le forme, stesi colori fondamentali e abbozzati i chiaroscuri, improvvisamente il dipinto acquista una forza propria, una sua atmosfera … il quadro ‘nasce’ come Essere a sé, con qualcosa di suo che va oltre l’intuizione d’origine e allora comincia a parlarmi … e io parlo a lui …
Buona giornata, ragazze 🙂
@penso anche che sia naturale che tu ti sia immedesimata in Fl53 quando parla dei suoi figli…@
Sì , Luna, ci ho messo un po’ prima di decidere di dirvi la mia storia, non volevo ‘far peggio’, aggiungere ulteriori fardelli e ‘soffocare’ la conversazione, né stimolare assurdi paragoni sulla gravità e pesantezza delle situazioni vissute: la mia storia non è ‘più’ delle vostre. Dalle vostre parole, oltre e più che l’orrore per la parte ‘brutta’ cioè gli atti (psicologici e fisici) della violenza, ho ricavato stupore, ammirazione, esempio ed affetto per ognuna di voi e per il cammino che ognuna sta compiendo. So che la comunicazione e la condivisione possono trasformarsi in vita per gli altri: è stato così per me che, pur accortami che ‘dovevo fare qualcosa’, non ci riuscivo finché all’esterno trovavo il muro. Quando all’esterno ho trovato sia sostegno psicologico sia testimonianze di esperienze simili alle mie, sono riuscita a decidere di riprendermi la vita, pur pagandone il prezzo.
Visto che non vi dispiacciono i miei lavori (grazie per i commenti, ho risposto là), ne metto ancora uno sul blog. Si tratta di un’immagine che mi è esplosa in testa una mattina al risveglio, otto anni fa, un giorno normale di un periodo in cui mi sembrava di esser riuscita a conquistare una vita serena e mi pareva che tutto, in famiglia, finalmente funzionasse. Mentre il sole filtrava dalle persiane, io vidi, nitidissima, un immagine. La mia casa giù sul bordo del lago (per lavoro vivevamo in un paese sopra a lugano in quel periodo), una tempesta in arrivo, barche agitate da un vento improvviso, un raggio forte di sole veniva da un angolo di cielo azzurro… Più che l’immagine, mi si stampò dentro il suo significato, la sua atmosfera: la sentivo, inconfondibile. Qualcosa che squassava le nostre vite, il tempo lungo di una tempesta, poi il sereno … dove avremmo volato in direzioni diverse. Buttai giù uno schizzo, ma cercai di scacciare la sensazione, riprendendo la quotidianità e mettendoci, a maggior ragione, ancor più entusiasmo, ancor più gioia.
Dopo 4 giorni, scoppiò l’inferno. Quello definitivo, orrendo.
Presi in mano la tela dopo 4 anni.
Oggi, stiamo volando.
FL: ciao 🙂
@la loro liberazione passa per la tua…
quanto è vero, carissima Fl!!!
non commento questa frase, perché parla da sè, e perché dentro ha un sacco di cose, tantissime… 🙂
Per quanto riguarda il fatto di scrivere la propria storia, io penso che davvero uno fa quello che si sente, quando si sente di farlo 🙂
non esiste una regola 🙂
penso di capire cosa intendi quando dici:
@stimolare paragoni
Da persona sensibile e intelligente quale sei, e da persona che ha fatto e sta facendo un certo percorso, ti sei fatta questo scrupolo, con grande empatia, per come la vedo io.
Tuttavia penso che il fatto che tu abbia affidato la tua storia al blog, nel momento in cui ti sentivi di farlo, e per come lo hai fatto, sia un messaggio in una bottiglia che tu hai lanciato nel grande oceano del web, e che rappresenta un dono. E in nessun modo invadente, perché non sei andata a buttare giù muri a picconate, nel cuore e nella testa di chi non si sente ancora pronto dentro di sè, ma hai lasciato il tuo messaggio oltre il muro, in modo che possa essere visibile e condiviso.
Un dono che verrà interpretato da chi lo troverà, ovviamente, attraverso il suo vissuto, le sue sensazioni, così come è stato per ognuna di noi nel momento in cui ha trovato un messaggio lungo il suo cammino. Tornando anche, sullo stesso messaggio, in modo diverso, ad un punto o un altro del percorso. Facendo dei passi anche attraverso le sensazioni dei paragoni, magari.
Ciascuno fa il suo viaggio,e la libertà, in quel viaggio, è sacra, ma nessuno è un’isola. Lo so… l’ho già detto 😉
ma ci credo :DDD
spero di essere riuscita a spiegare cosa intendo dire…
non sono tanto sicura però :O 😉 🙂
si capisce?
Un abbraccione 🙂
… si capisce, si capisce benissimo! è bella questa cosa di messaggi lasciati qui e là, isole del tesoro cui tornare durante il percorso. Così hanno funzionato, per me, le parole degli altri, le esperienze altrui ed anche le opere letterarie … diventano ‘luoghi’ dentro di noi, punti di ancoraggio dove l’approfondirsi dell’interpretazione è come la pala che porta alla luce nuove risorse preziose, esempio, spinta al cambiamento …
Oggi vado al sud, per un matrimonio. Passerò lungo l’Italia, penserò a voi sparse un po’ qui un po’ là … e ognuna di noi ha dentro di sé scrigni pieni del tesoro delle altre …. :))))
Baci & abbracci :)))
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
baci baci a tutte 😀