Gentile Direttore,
sono Arianna Lamanna e sono calabrese, da un anno a questa parte sostengo e seguo anche da Firenze con grande passione e una forte esigenza vitale, le attività contro la mafia mosse dai giovani della locride. Già da un anno ho scritto un manifesto antimafia, un grido che vorrei appartenesse a tutti e non solo ai calabresi o ai meridionali succubi di quest’orribile cancro sociale, che divora a morsi di nebbia le coscienze, le vite, la cultura, la storia e la dignità del nostro popolo, di questa meravigliosa terra amata e amara. Io vorrei poter fare qualcosa di più e credo che se l’omertà si combatte con le parole, altrettanto valida può risultare l’azione persuasiva di un manifesto interattivo in cui io innesco solo una scintilla lasciando l’ultima pagina libera per stimolare la mia gente a dire la propria idea senza paura, a dire il proprio NO alla mafia, ad estirpare il male sociale fin dentro le radici più profonde dell’essere. Di certo è innegabile il potere della parola come liberazione del proprio pensiero, l’affresco di un sogno di un’epifania luminosa e pura della generazione nuova. Illustre Augias, la Sua acuta e sensibile capacità di giudizio e comunicazione ha sempre incrementato in me il desiderio di poter innalzare attraverso il pensiero e la parola, (la buona divulgazione) l’indignazione generale della mia generazione che dai 20 ai 30 anni rinnega con tutte le sue forze la mafia. E’ difficile sintetizzare questa mia idea nella presente lettera, ma anche questo è il frutto di una continua ricerca di soluzioni e giacchè la cultura diffonde e salva la morale e la coscienza civile, ecco che con l’idea di un manifesto antimafia da diffondere nelle scuole del sud italia forse potrebbe purificare presto la società nostra, nel tempo naturale di un’altra generazione, ma siamo noi che dobbiamo insistere con l’educazione al pensiero antimafia fin dalla prima formazione culturale, scuole elementari e medie soprattutto. Ho pensato di iniziare a diffonderlo con un megafono nelle manifestazioni antimafia come quella che si terrà a Soverato giorno 4 gennaio prossimo, dove se ce la faccio, vorrei per la prima volta leggerlo in pubblico e poi passare il megafono alla gente con l’intento di stimolare tutti a parlare, a sfogare questa incontenibile nostra necessità di giustizia vera e non corrotta, di vita libera e non condizionata da tutti i meccanismi marci-mafiosi che, mi creda, sono dilaganti in ogni tipo di settore. La mia gioia sarebbe la gioia di tutti, ossia una libera-azione da queste stagnanti barbarie…la nostra situazione a tutt’oggi è veramente da assedio, l’Italia intera dovrebbe aiutarci a combattere la mafia che porta tanta gente o all’emigrazione forzata oppure alla morte…E PER MORTE NON INTENDO SOLO QUELLA FISICA, MA ANCOR PEGGIO TEMO LA MORTE DEL PENSIERO…LA RASSEGNAZIONE…così facendo il meridione muore restando in mano ai padroni del nulla di tutto…se Lei pensa che sia altrettanto importante diffondere tale manifesto interattivo, io le sarei infinitamente grata a nome di tutti i calabresi onesti. Aiutateci fino in fondo. Con profonda stima e ammirazione cordiali saluti, Arianna
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Categorie: - Cittadini
La criminalità si sconfigge con il lavoro, con una politica pulita e carcere duro da scontare dietro le sbarre senza sconti di pena ne indulti per prendere voti.
Il sud sta morendo è vero, il nord comunque non sta meglio… adesso al nord c’è il problema degli stranieri e, per fortuna, anche la gente che sapeva solo criticare noi del sud, si rende conto che convivere con la paura non è facile.
Cmq.. complimenti per la tua iniziativa.
Arianna, è meraviglioso cò che pensi, così come è splendido il tuo impegno per la Calabria. Sarebbe bello se anche i politici sostenessero sempre queste iniziative e lotte civili da parte di comuni cittadini come te. Sicuramente ciò che tu fai serve anche per fare allontanare la solitudine e il senso d’abbandono che i calabresi onesti si sentono addosso, e di questo te ne dobbiamo dare atto..
Un caloroso saluto da una calabrese emigrata a Tripoli, Libia.
l’arte contro il sistema politico-mafioso.pittore antimafia Gaetano Porcasi.
Il popolo, che ha bisogno di vivere se non trova le condizioni giuste, se le crea. Dio disse a Caino “. . . . e mangerai col sudore della tua fronte . . .”, della tua fronte ! non di quella degli altri ! Oggi, invece, viviamo un mondo (ma non solo oggi, anche ieri) dove c’è chi vuole vivere alle spalle degli altri. E allora ecco che in una terra come la Calabria vive e vegeta la ‘ndrangheta. E’ buono i ragazzi di “Ammazzateci tutti”, ma quelli sono capaci di ammazzare davvero. Allora: trasparenza nella Pubblica Amministrazione, controlli fiscali sui cespiti dei “nullatenenti” e prestanomi di turno e poi cultura, cultura e cultura fin dalle scuole elementari. Ma chi ci governa, sarà mai di un simile pensiero?
Anch’io sono calabrese e ho sempre pensato che se dobbiamo parlare e combattere la ‘ndrangheta dobbiamo uscire allo scoperto, perché, e lo sappiamo tutti, questo è il problema principale che abbiamo in Calabria e nel Meridione in generale.
Dobbiamo dire che ci siamo sempre messo le mani davanti agli occhi per non vedere il problema, anzi, ce li mettiamo ancora adesso, senza prenderci in giro ed anch’io, come tutti noi. Ci ddobbiamo anche rendere conto che non basta solo fare quattro chiacchiere sui giornali e poi far finire il discorso lì.
Io sono sempre convinto che per lottare per sconfiggere qualcosa bisogna farlo anche con la presenza fisica, in questo caso scendere in campo e dire apertamente cosa si vuol fare e non farlo solo quando succede qualcosa di eclatante con manifestazioni e fiaccolate varie, altrimenti saremo ancora qui per altri cent’anni e passa a discutere sempre dello stesso problema; magari tra di noi c’è e ci sarà anche chi sfrutta la scia della lotta per interessi personali, come è già successo.
Personalmente ho lottato per anni per far capire alla gente del Nord, dove vi ho vissuto per tanto tempo, che il Meridione non è solo mafia, ‘ndrangheta , camorra ect., e che qualche migliaio di delinquenti non potevano rappresentare un popolo che ha nella sua storia una vita fatta di sacrifici, di sfruttamento sul lavoro, di emigrazione e che ha dignità, onestà e lealtà da vendere a chiunque si ostini a pensare il contrario.
Sicuramente bisogna sempre parlarne ma bisogna farlo sempre con la convinzione che questa storia deve finire com’è incominciata, a detta di chi sappiamo, e, se vogliamo dare un senso a questa lotta, bisogna farlo nel momento che si verificano i tentativi di collusione o avvicinamento, facendo anche della “formazione”, nel senso che deve finire, nel modo più assoluto, questa maniera d’intendere la vita come se fosse la cosa più importante per un uomo.
Sono anche convinto che come va avanti il progresso in tutti i suoi aspetti loro anche vanno avanti e penso che capiranno che per i loro figli, se sono dei veri genitori, non ci sarà mai un futuro migliore di quello che gli hanno prospettato i loro padri inserendoli in una vita di quel tipo fatta d’illegalità, di conti sempre aperti con la giustizia, di carcere, di stare sempre sul “chi va là”, di nascondigli ect,.
Nel mio ragionamento sulla “formazione”considero giusto anche che sia dato ai loro figli le stesse opportunità degli altri, e che i loro figli si devono frequentare con i loro senza discriminazioni, come fa mia figlia, alla quale non le ho mai impedito di fare amicizia con uno/a di loro, facendo capire che tutta la società civile, che loro vogliono sopraffare con la prepotenza, con le minacce e la paura è stufa già da tempo di questo stato di cose che impedisce a tutti noi e i nostri figli di vivere nella normalità.
Sì, proprio così, NORMALITA’.
@ Lillo interessante il tuo discorso. Sono calabrese anch’io, figlia di questa terra bellissima e maledetta.
🙂
Di dove sei, precisamente?
salve a tutti,sono Arianna
sono felice che l’idea del manifesto antimafia sia piaciuto e continui a suscitare interesse anche dopo quasi tre anni dalla prima lettera …quel 4 gennaio poi sono stata alla manifestazione di Soverato dove ho potuto leggere il manifesto antimafia come scrivevo sulla prima lettera, c’erano Aldo Pecora, Don Ciotti e Rosanna Scopelliti la figlia del ‘giudice buono’ ucciso dalla ‘ndrangheta.
E’stato bello poi in questi 3 anni continuare la mia militanza, e poi vedere la nascita di un nuovo straordinario eroe della nostra generazione: il grande Roberto Saviano che desidero fortemente sostenere specialmente dopo la notizia clamorosa di ieri: un pentito confessa che i camorristi Casalesi stavano preparando per natale un attentato contro il giovane eroico scrittore…gente ignorante senza scrupoli e fortemente rancorosa e vendicativa, perchè un giovane ha osato rompere con l’omertà scrivendo Gomorra: tutto il resto è stata la bruta conseguenza di un primato culturale fortissimo come quello che ha fatto Saviano: la scorta, la vita sacrificata per le minaccie ricevute dai mafiosischifosi, ma anche le buone conseguenze come il numero straordinario di lettori -tutti semi caduti in terra vergine sboccieranno idee buone perchè da sempre “l’ignoranza fa paura ma solo il silenzio è uguale a morte”-, i premi numerosissimi che come giovane scrittore ha ricevuto, il film Gomorra già un successo internazionale come il libro, questa è Storia signori! Storia bellissima di un grande fenomeno culturale a difesa della verità una resistenza letteraria alla mafia! che nessuno più vuole, nessuno che abbia intelligenza e cuore. Ecco un grande giovane della nostra generazione è anche straordinario perchè ha usato la scrittura come arma e ora rischia la vita per questo… ma è destinato ad essere il più grande esempio di antimafia attraverso il canale della cultura e della Verità che illumina le coscienze..tre anni fa avevo avuto con voi l’intuito giusto..questa è la strada e per questo motivo Roberto Saviano è mio, nostro fratello e dovremmo sostenerlo tutti con maggiore forza! spero che non debba davvero scegliere l’esilio forzato. Parlare insieme in ogni modo serve, discutere sul problema della mafia -che presto morirà perchè ha già fatto il suo ciclo vitale e ha già fatto troppi danni- ma occorre continuare soprattutto con i giovani, continuare a diffondere con forza e determinazione la proclamazione di una cultura antimafia tale da rinnovare la mentalità della gente, così preserviamo il futuro e vigiliamo sul presente denunciando ogni meccanismo mafioso che incontriamo ogni giorno, per il resto ci pensa la giustizia ad arrestare i mafiosi che hanno fatto fin troppi abusi e danni…ma siamo tutti noi a dover fare nel nostro piccolo tutto il nostro meglio per diffondere ai nostri figli, fratelli, amici colleghi, alunni…ora e per sempre la culturAntimafia!
vi abbraccio tutti e spero di trovarvi sempre così convinti e coerenti…
abbraccio d’Aria