Ciao a tutti,
Sono in crisi totale da un mese. Ho scritto la mia storia un po’ ovunque ma non sono ancora convinta cosa fare.
E’ una decisione che spetta solo a me, tuttavia vorrei più pareri possibili questa volta. Per favore.
Allora, ricomincio. Ho 21 anni, il mio fidanzato (C.) 35 e stiamo insieme dal 2012. Ci conoscevamo solo virtualmente poi, dopo un anno, accettai di incontrarlo di persona. E mi baciò.
C. sapeva benissimo che da sei mesi io stavo soffrendo per il mio primo vero ragazzo (ho fatto l’amore per la prima volta con lui) che mi aveva lasciato perché si sarebbe trasferito definitivamente in Canada. Amen.
Ci incontrammo la settimana seguente, C. mi disse che mi baciò per farmi dimenticare l’ex, ma che poi si innamorò di me veramente.
Ma io sarei partita all’estero per lavoro e non ero convinta di iniziare una storia d’amore. Poi avevo paura della differenza di età. Ma incominciò a piacermi anche lui, così decisi di resistere. Lui mi venne a trovare in Inghilterra dove lavoravo. Dopo solo tre mesi abbandonai tutto e ritornai in Italia perché temevo di perderlo a causa della distanza. Che comunque rimase, visto che lui abitava e lavorava in Abruzzo e io in Veneto.
Passammo un anno e mezzo viaggiando su e giù, vedendoci pochi giorni al mese.
Io sono sempre stata gelosa e paranoica al punto di perdere l’appetito (idiota).
Poi, lui decise di ritornare, per lavoro, nel suo Paese d’origine (Stati Uniti). Ovviamente lo seguii con entusiasmo. Conobbi i suoi genitori e alcuni dei suoi amici, andammo a convivere e non ci furono grossi problemi. C. mi chiese di sposarlo. Me lo chedeva da mesi e finalmente accettai. Ero così felice, così innamorata. Finalmente qualcuno mi amava veramente!
Ora, non avendo un visto permanente, sono costretta tuttora a viaggiare tra Italia e Stati Uniti. L’ultima volta, i funzionari dell’immigrazione mi dissero che sarebbe opportuno che io ottenga un visto di lunga durata. Dunque o mi sposo, o m’iscrivo ad una scuola (3mila euro per un anno, non so dove prenderli dato che non lavoro) oppure trovo un lavoro (moooolto difficile!).
“Tanto abbiamo deciso di sposarci, ci amiamo e anche il visto non sarà più un problema” pensammo.
E invece i problemi sono emersi tutti negli ultimi tre mesi. Sono ritornata in Italia quest’estate (non potevo restare a NY), lui ha cambiato lavoro e ha incominciato a farsi sentire sempre di meno. Non mi chiedeva più foto mie, non mi chiedeva più come stavo. Un giorno scoppiai e gli dissi che se non gli interessavo più, potevo restarmene per sempre a casa mia. Mi rassicurò e prenotai il volo per settembre. Era davvero occupato con l’apertura della nuova trattoria, ma mi sentii trascurata (10 minuti di messaggi e non tutti i giorni).
Ora sono qui da due mesi e lui a casa è diventato più pigro e nullafacente. Lo vedo solo un’oretta al giorno quando rientra a casa (all’1 di notte). Si distende sul divano col tablet in mano, la tv accesa e la sigaretta in bocca. Preparo cena, iniziamo a guardare un film e lui dopo 20 minuti si addormenta.
Non ci divertiamo più insieme. Almeno, io no. Usciamo insieme solo un giorno alla settimana (il suo unico giorno libero), mi porta nei locali che interessano a lui e quando pranziamo/ceniamo fuori non mi degna di uno sguardo. E’ troppo concentrato su come lavora il personale (camerieri, cuochi..).
Non è proprio il massimo…
Gli ho accennato più volte che vorrei un piccolo aiuto in casa (almeno sparecchiare e fare la raccolta differenziata): prova a cambiare ma dopo un paio di giorni non fa più nulla e ricomincia a fare il pantofolaio cronico.
Ho sempre cercato di tollerarlo e di portare pazienza. Vuole sempre avere ragione, così chiedo sempre scusa, anche quando non vorrei, per evitare i conflitti.
Poi un mese fa incontrai J. (25 anni), un amico di vecchia data (conosciuto online ormai quattro anni fa). E’ stato una “cotta”, mi piaceva tanto all’epoca. E anche lui ricambiava, ma, per via della distanza, dell’età (io non ancora 18enne) e per una questone economica (viaggio aereo costoso), perdemmo i contatti (uno o due e-mail normalissime ogni anno).
Bene, ci siamo finalmente incontrati. Io ero curiosa di vederlo dal vivo, dopo anni. Ora, lui si è innamorato di me. Il mio cuore è sempre più in crisi, soprattutto ora che anch’io mi sono innamorata di lui. O almeno credo. Forse è solo un’infatuazione dettata dalla novità. Lo incontrai una seconda volta, mi disse che gli piacevo. Io gli dissi che mi sarei sposata presto. Ci rimase malissimo e prese le distanze. Pochi giorni fa però gli confessai che lascierò C. per stare con lui, e ora J. mi scrive con maggior frequenza. Sono persa.
Adesso mi rendo conto che io e il mio fidanzato, C., non abbiamo nulla in comune. Funziona solo il sesso tra noi. Litighiamo per il calcio, per la politica, per i gusti musicali. Non sappiamo più cosa fare e dove andare insieme. Questi problemi c’erano già prima ma non gli avevo mai dato peso. Sono stupidate, ma non credo di voler passare anni e anni accanto ad una persona che mi fa sentire una domestica/madre, che umilia le mie idee e che non mi fa più sentire desiderata. Io non sono più felice con lui e mi dispiace.
Non so cosa fare. Vorrei lasciarlo, sarò costretta a ritornare in Italia e stare lontana dai miei amici e da J. Dovrò ricominciare da capo, trovare i soldi per una scuola qui a NY (e trovare lavoro in Italia è praticamente impossibile).
Ho paura di rivivere una storia a distanza, ho paura di dover far sacrifici inutilmente per J. Se dovesse essere un cretino? Non si può sapere, ovvio.
J. vive con i suoi e al momento non ha un lavoro. Nemmeno io ho tanti soldi da permettermi un appartamento, magari insieme ce la possiamo fare. Ma dubito.
Comunque abbiamo talmente tante cose in comune, parlerei con lui ore e ore solo che…non parla bene l’inglese. Lui è coreano e io sono un’ignorante di coreano: ma mi sto impegnado a studiare la sua lingua nativa. Mi sento motivata con lui. Vorrei lottare per questo amcore (?), ancora una volta, ma solo nel caso in cui lui mi voglia veramente. Altrimenti sto buttando via la mia storia con C. che forse potrebbe essere salvata.
Non so cosa fare…
Annie,
pongo l’accento su “Forse è solo un’infatuazione dettata dalla novità.” – secondo me, correggimi se sbaglio, fai fatica a stare da sola.
il mio suggerimento è di progettare la tua vita per te stessa, non in base al rincorrere questo o quello, adeguandoti alle sue esigenze, ai suoi progetti o, addirittura, alla sua lingua madre.
così sarai sempre in balìa di altri, che non rappresenta una buona prospettiva per il futuro.
posso solo consigliarti di smetterla di conoscere gente dietro ad un computer e di stare nella città dove vuoi veramente stare, a fare il lavoro che vuoi veramente fare, a sognare quello che ti fa veramente piacere sognare. poi, un giorno, incontrerai quello che si incastra perfettamente nella tua vita e con i tuoi sogni e tu ti incastrerai a tua volta con la sua vita e i suoi impegni. e vi sposerete e avrete dei figli e vivrete per sempre felici e contenti.
ma una persona devi viverla e scoprire quello che è o che non è, da ciò che fa e dimostra, non dalle parole che ti racconta.
e comunque attenta a sposarti in una nazione, in cui non sai cosa comporta divorziare. renditi sempre indipendente in modo da poter tornare sui tuoi passi quando vuoi.
mmmmmmm! mi sono simpatici i coreani! scherzi a parte, èrossana, condivido in pieno ciò che hai detto, ma la vita con c, la vedrei un po. stressata per annie, ma tu hannie; ai provato a parlare con c per vedere se si può salvare qualcosa?
@Rossana: non lo nego, odio restare sola. Ho passato la mia adolescenza praticamente solo con me stessa. Non avevo una compagnia di amici (solo qualche amica che vedevo a scuola e poche volte uscivamo insieme), ho frequentato solo due ragazzi ma non ero veramente presa e finivo per perdere i contatti in pochi mesi (eccetto il mio ex). E ora che avevo trovato C. mi sentivo rispettata. Ora non più.
Tutti i giorni sono sola, esco solo con gli amici di qui un paio di volte alla settimana. Ma fondamentalmente sono sola, perché quando il mio fidanzato ritorna a casa è come se non ci fosse. Gliel’ho detto e lui non mi ha mai aiutato a cambiare la situazione.
Dunque penso di lasciarlo e starmene di nuovo SOLA in Italia a riflettere.
Altea, vorrei tanto fare come dici. Sarebbe l’ideale per ogni essere umano.
Ma io sono debole e rischio sempre di dover dipendere da qualcuno. Non ho nemmeno i mezzi per rendermi economicamente indipendente (un diploma e solo 3 mesi di esperienza lavorativa). In Italia di certo non posso restare. Amo New York, sono in armonia con questa città e ho degli ottimi amici qui che cercano sempre di aiutarmi.
Voglio vivere qui. E vorrei provare ad amare J. senza restrizioni.
Se dovrò soffrire, che così sia. Sono ancora giovane (?) e posso sopportare problemi e delusioni. Credo.
Piero: giuro che sono in sintonia con lui, mentre con C. ho dovuto sforzarmi ad accettare i suoi interessi già all’inizio dell nostra storia. J. è davvero un ragazzo intelligente, parliamo di diversi argomenti senza scannarci, e caratterialmente è più simile a me.
Ne ho parlato seriamente con C. di ciò che sento (che non sento più per lui) più volte, ma lui pensa che sia solo colpa degli ormoni o di chissà che paranoie. Ride un po’ e poi diventa triste e mi abbraccia. Non vuole affrontare i discorsi seri con me! (vd. nostro rapporto e temi sociali) Per lui esiste solo il calcio e il lavoro, che per carità, va bene parlare anche di quello ma non tutti i santi giorni…
a me sembra che te la racconti da sola e ti voglia far male x forza. spiegami…metti che con tale J. le.cose vadano.alla grande…pensi di protrarre la tua dipendenza economica per tutta la durata della storia? e tra 5 anni resterai con un diploma e 3 mesi di esperienza lavorativa? a me queste storie sentimentali, sembrano solo scuse per rimandare delle decisioni personali. ci sono passata prima di te.
è ora che la smetti di essere in balìa degli altri e prendi.in mano la tua vita e ti qualifichi con dei corsi o con il lavoro.
un domani non sarai giustificata da nessuno per non esserti resa utile a te stessa e agli altri. scusa se sono dura ma devi trasformare la tua forza di andare dall’altra parte del mondo, in amore per te stessa. coraggio! molla tutta sta gente e concentrati su te stessa.
è vero! però la cosa che mi darebbe più fastidio è questa: che vuol dire, colpa degli ormoni? guarda, l’america è bella quanto si vuole, ma certi discorsi che fa quella gente… sono incomprensibili alle nostre menti che (tanto abbiamo da imparare da loro). loro sono avanti, loro sanno tutto, e purtroppo lo abbiamo capito che loro sono i (salvatori) dell’universo e noi, specialmente con le nostre menti (siamo all’anno 0); annie, non prenderti collera, ma noi italiani (dobbiamo ancora frequentare le scuole) per (paragonarci a loro). spero che hai capito che alcune cose le sto dicendo con ironia. annie, lascia stare, segui il messaggio di altea: per chat, difficilmente si trova l’amore, rimani nella tua città che, anche se non trovi un lavoro fisso, qualcosa ci sarà, no? ascolta, posso domandarti, come mai sei andata in america per conoscere l’amore?
Io nn ho capito due cose:
1_ Il C. torna a casa all’una di notte perchè lavora molto… tu nn hai un lavoro e gli chiedi se può darti una mano in casa?!?!!?
2_ Il Koreano dove vive che nn conosce l’inglese?!
Detto questo, io fossi in te, troverei un lavoro, una strada, poi penserei all’amore… che forse nn hai mai conosciuto, visto la tua giovane età, credo tu stia vivendo solamente di infatuazione per di più virtuali!
Ovvio che nn farai quanto ti suggerisco… ma che importa?!?
Altea: Ovviamente no, non ho assolutamente intenzione di restare disoccupata a vita. Adesso ritorno nel mio paese e inizierò un corso professionale. Studierò per conto mio, cercherò di darmi una svegliata. A parole è facile…però mi rendo conto che non posso vivere in funzione degli altri in eterno. Ti ringrazio molto per le tue parole! I commenti “duri” funzionano sempre.
Piero: nemmeno io sono una simpatizzante degli americani, la maggior parte sono arroganti e ignoranti.
Ad ogni modo, il mio ragazzo è italo-americano e ha lavorato in Italia per quasi 10 anni. Ci siamo conosciuti a Milano e quando mi ha proposto di seguirlo negli Stati Uniti ho accettato. L’ambiente mi piace, ma, ripeto, non credo di essere abbastanza forte per continuare a vivere così. Metti che ci sposiamo, abbiamo dei figli: li dovrò crescere da sola, loro vedranno il padre solo un giorno alla settimana, non ceneremo mai insieme ecc.
Sarebbe come vivere separati in casa.
Hurin:
1- non pretendo che mi lavi i piatti o stiri, ma almeno buttare i suoi fazzoletti nella pattumiera o non lasciare i panni sporchi seminati in giro. Gli apro la porta, lui entra e incomincia a spogliarsi come una ballerina di burlesque (si fa per dire) e poi sdraia sul divano ordinandomi di portargli questo e quello. Non mi sembra giusto, ci vediamo solo quell’oretta e lui mi scambia per una domestica.
Voglio dire, stiamo insieme, non attaccarti al tablet e alla sigaretta…lo farai domani mattina e durante le pause al lavoro.
Va beh, sono in errore allora. Ci rinuncio a questo punto.
2- Frequenta prevalentemente coreani, il suo inglese solo che ogni tanto mi parla nella sua lingua perché non sa spiegarmi il concetto in inglese. Nonostante tutto riesco a comprenderlo (grazie anche al traduttore eh) e parliamo di argomenti che interessano anche a me.
Comunque sì, penserò a me stessa d’ora in poi. Se il destino ci vorrà far rincontrare, tanto meglio. Vedrò chi mi mancherà e a chi mancherò di più…