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Criticare Renzi con la bava alla bocca

di danivo
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 10 Marzo 2017. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

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  1. 11
    Pace per tutti -

    Devo osservare bene chi si mette con Pisapia, sennò torno ai miei riferimenti storici che sono il partito d’azione, i fabiani e la società umanitaria. Dopo di allora solo il meno peggio.

  2. 12
    Rossella -

    Io appartengo ai nostalgici delle grandi coalizioni. Non immagino un’alternativa al PD e al PDL diversa dal M5S perché l’Italia dal mio punto di vista è entrata in crisi quando si è cominciato a parlare di compravendita dei parlamentari. Questo fatto è discutibile, ma sinceramente non capisco tutta l’enfasi che si muove intorno ad accordi e a cambi di casacca che per quanto mi riguarda sono dettati dal fatto che l’uomo ha bisogno di essere indirizzato verso quello che lui ritiene il vero bene. Già al tempo di Petrarca gli italiani dimostravano di avere una visione del mondo che li portava a stare con i giusti. L’italiano pretende dagli altri la coerenza ideologica, ma non disdegna il tradimento perché come Petrarca ricerca nella relazione la stima, l’ammirazione e la fiducia reciproca. Interpreta il libero arbitrio in questo senso e non riesce a costruire al di fuori di un mondo di valori che danno corpo al senso della vita. Il senso della vita gli deve essere chiaro quando si sposa e tutte le volte che fa un progetto. Di conseguenza potrebbe scendere a compromessi per raggiungere il suo scopo. Mi domando: -cosa c’è di sbagliato in tutto questo?- Petrarca quando accetta la protezione della famiglia Visconti , di schieramento politico antipapale, viene accusato di opportunismo. Per tanti anni aveva avuto modo di frequentare la curia avignonese grazie all’amicizia con i Colonna… ma questo che significa?

  3. 13
    Rossella -

    […]“Di grazia, che può giovare conoscere belve, uccelli, pesci, serpenti e ignorare, ovvero non curarsi dell’uomo: ignorare lo scopo della nostra vita, donde veniamo, donde andiamo?” Aveva un ideale. Sosteneva il primato della filosofia morale. Alcuni giovani averroisti lo definirono un uomo buono, anzi ottimo, ma… illetterato e ignorante. La vita ci dimostra che la società ha bisogno proprio di questi uomini.

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