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Crisi dei 40 anni

di cinzia1974

Penserete che questa è la classica lettera di una quarantenne con marito e figli alla ricerca della sua identità di donna annullata nella cura della famiglia. Una donna che ormai raggiunti gli obiettivi che si era prefissata, si sente svuotata e vuole ancora sentirsi desiderata o vuole solo più tempo per se stessa. Magari vuole realizzare i sogni nel cassetto che aveva a ventanni e che lì sono rimasti.
Niente di tutto ciò!
Sono una donna che alla soglia dei 40 si sente finita. Qualche anno fa avevo un compagno, un lavoro che mi piaceva, una casa. Ora non ho più niente. Prima sono stata lasciata dal mio uomo che è andato nel pallone quando abbiamo iniziato a parlare di costruire una famiglia insieme. Poi ho perso il lavoro a causa della crisi generale e ed infine anche la casa che non ero più in grado di mantenere. Sono tornata a vivere dai miei, io che già a 18 anni ero fuori casa, una convivenza che sta diventando sempre più pesante. Faccio qualche lavoretto saltuario, poco gratificante e mal pagato che non mi basta neanche per la sopravvivenza. Sono anni che non esco più con un uomo e l’aver (ovviamente) rinunciato a viaggi, palestra e cene fuori non aiuta i contatti sociali.
Pensavo di essere brava nel mio lavoro, di aver fatto esperienza, di aver acquisito conoscenze spendibili, invece mi sento un’incapace che non è neanche in grado di trovarsi un lavoretto part time. Pensavo che sarei andata a pulire i cessi delle stazioni pur di non rimanere senza lavoro e invece ho passato mesi a girarmi i pollici, a mandare curriculum, a fare colloqui.
Essendo figlia di genitori anziani avevo giurato a me stessa che non avrei mai fatto figli in tardi età. Ed io i figli li volevo, volevo una famiglia. Invece ora come ora, non solo probabilmente non avrò figli, ma se mai ne avrò sarà in tarda età.
In più ci si mette anche l’aridità sentimentale. Mi sento sola, non riesco a incontrare uomini disponibili, sono tutti impegnati come è giusto che sia a quest’età. Ma dove sono gli uomini singles?
Una mia zia mi ha messo a disposizione un monolocale malandato con l’accordo che l’avrei rimesso a posto a mie spese ed è quello che sto facendo per tornare ad avere un pò d’indipendenza. Ovviamente sto facendo tutto da sola o con l’aiuto di qualche amico e passo il tempo libero che tra trapani, martelli e vernici. Almeno ho un obiettivo.
So che questa crisi economica sta mettendo a dura prova tutti, ma a me sembra di non essere riuscita a costruire niente.
Scusate lo sfogo vorrei sentire le vostre esperienze o anche ricevere dei consigli.

Lettera pubblicata il 17 Settembre 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 104 commenti

Pagine: 1 2 3 11

  1. 1
    raggio -

    cinzia nn ti consola pero nn sei la sola..dopo 17anni,anni in qualli mi sono veramente impegnata nel lavoro mi ritrovo a spasso..causa:chiusura attivita..ed è difficile ricominciare per una 40enne…anche se nn li dimostri…tutti si ritirano quando sentonno l’eta…poi ho falito pure nella vita sentimentale..l’uomo che amo mi ama…si mi ama…con un ,,piccolo”dettaglio lui ama la donna..nn conta il suo nome..ora che faccio con questo casino ch’e la mia vita?lo so che in gran parte le colpe li ho io…pero volevo dirti forza..ora sei motivata…continua cosi:)dobbiamo sperare…e la sola cosa che ci manda avanti..un abbraccio e buona fortuna

  2. 2
    Duralavita -

    Ciao Cinzia
    Io ho avuto un problema quasi simile. Solo che all’inverso. Non mi decidevo a fare figli con la mia compagna e lei mi ha mollato. Io ho fatto carte false per farla tornare indietro, dimostrandomi pronto a fare un figlio con lei. Ma non c’è stato verso.
    Vorrei tanto che lei leggesse la tua lettera perchè magari riesca a capire la differenza che c’è tra un uomo che non vuole un figlio ma poi torna sui suoi passi e uno che non ne vuole e non solo non torna sui suoi passi ma lascia pure la propria compagna.

  3. 3
    Haless -

    Secondo me hai le carte in regola per costruirti una bella vita,arrivare ai quaranta è sicuramente un gradino difficile da superare,anch’io ho “accusato il colpo”soprattutto quando sei single e tutti gli amici sono felicemente sposati,ma l’importante è volersi bene e non mollare mai,il fatto che hai accettato di ristrutturare il monolocale dimostra che non hai gettato la spugna e vedrai che questo ti ripagherà sicuramente.
    Amati e apprezzati per quello che sei e vedrai che qualcuno ti noterà sicuramente,personalmente ammiro molto il tuo modo di pensare e considerare i valori della vita,se potessi ti verrei ad aiutare a ristrutturare casa,sono artigiano! 😉

  4. 4
    Mau -

    Buongiorno Cinzia.
    La tua è una situazione che purtroppo colpisce, o ha colpito, un gran numero di persone e famiglie. E anni fa ha colpito anche me.
    Proprio a 40 anni mi sono ritrovato con un divorzio da affrontare, debiti da onorare, senza lavoro e senza nemmeno un quattrino in tasca per poter comprare un gelato ai miei 2 figli che all’epoca erano piccolini. Tutto insieme. Sono quindi tornato a casa di mia madre, vedova e anziana. Ho stretto la cinghia il più possibile e ho cominciato a fare piccoli lavoretti: dalla pulizia delle vetrine alla distribuzione dei volantini, dalla vendita di libri porta a porta, alla vendita in strada di oggetti per la casa. (Tieni presente che venivo dal settore vendite di una concessionaria auto e avevo anche grande esperienza nel settore finanziario.) Nel frattempo mandavo tonnellate di lettere a chiunque. Mi rispose l’Inail dove ho lavorato sei mesi come sostituto Portiere. Poi trovai lavoro come guardiano e poi, sempre come Portiere, venni assunto ( un po’ di meritata fortuna…) in una grande azienda dove ancora lavoro e dove ho scalato un bel po’ di gradini, cercando di farmi apprezzare professionalmente, senza che nessuno mi regalasse nulla. E questo circa tre anni dopo essere rimasto disoccupato. Ora ho una discreta posizione. ma nonostante me lo possa anche permettere non faccio viaggi, non butto i soldi in ristoranti e faccio ginnastica senza arricchire palestre. E non lo facevo nemmeno prima di restare disoccupato anche se avevo in proporzione più soldi di ora. Nonostante questo ho buone relazioni sociali, una compagna e non mi mancano certo occasioni femminili che, qualora volessi…. Ma non voglio. Sto bene così.
    Ora, tornando alla tua lettera, dall’esposizione e dalla fluidità dello scritto, ne traggo una immagine di una donna certamente capace ed istruita che, forse, colpita da tali circostanze negative, non ha avuto quelle reazioni violente e volitive come lei stessa si sarebbe aspettata di avere.
    Per conto mio posso dirti che, ripartendo dalla consapevolezza delle tue capacità, da una età certamente ancora giovane,dal fatto che, circostanza in genere negativa ma in questo caso positiva, non hai figli nè altri che possono darti ulteriori preoccupazioni ed impegno, e ripartendo anche dalla libertà di movimento che ti dà una abitazione autonoma, per quanto piccola, hai tutte le carte in regola per ricostruirti una vita, economicamente e sentimentalmente. Certamente bisogna grinta, determinazione, atteggiamenti positivi e propositivi, non lasciarsi scappare nessuna occasione di lavoro per quanto umile, e valutare bene le persone che si vanno a frequentare.
    A tutto questo va aggiunta un bel po’ di fortuna, ciò non può essere negato. Ma, come scrisse qualcuno:
    ” Non aspettare che la Fortuna gonfi la vela della tua barca. Intanto comincia a soffiarci dentro tu.”
    Ciao Cinzia. Auguro a te e a chi vive le tue stesse difficoltà di superarle al più presto.

  5. 5
    Caracolito_ -

    @”Sono tornata a vivere dai miei, io che già a 18 anni ero fuori casa, una convivenza che sta diventando sempre più pesante”

    Che frase triste,quasi fosse un disonore vivere con i propri genitori anche se si è adulti,se non si ha famiglia propria.Ah gia,si è bamboccioni -_-.
    Mi dispiace dirlo,ma quando si è schiavi di un sistema e si vuole programmare tutto nella vita (a tale età fidanzamento,a tale età matrimonio,poi figli ecc)inevitabilmente ci si scontrerà con la realtà impreparati,e spesso ci si ritroverà con un pugno di mosche in mano.
    Forse il tuo problema è oltre la perdita del lavoro e dei sentimenti.Lavorerei su me stessa per sanare quell’aridità di fondo che auto-percepisci: gli uomini single,onesti e validi,esistono e ce ne sono a bizzeffe.Sei sicura che tu sia in grado di riconoscerli?
    Buona fortuna.

  6. 6
    cinzia1974 -

    Grazie a tutti per i vostri consigli, testimonianze e incoraggiamenti.
    @ Caracolito sono stata abituata ad avere la mia indipendenza sin dai 18 anni e i miei genitori sono stati ben felici di darmela perché mi hanno sempre ritenuta responsabile e affidabile. Credi che a loro faccia piacere vedermi a quasi 40 anni sola e senza lavoro in giro per casa?! Sarebbero molto più contenti nel sapermi autonoma, con un lavoro e un compagno. E io soffro nel vederli dispiaciuti per la mia situazione, anche se cerco di essere forte e non farmi vedere abbattuta.
    Credo molto nel valore della famiglia e desideravo dei figli e questo non è essere schiavi degli schemi o avere programmato la propria vita, significa avere dei valori.
    Parlo di aridità perché i colpi della vita ti rendono più cinica e diffidente ma penso che questo sia naturale.
    Infine ti garantisco che non ho avuto modo di conoscere uomini liberi, ed io certo non mi metto ad infastidire quelli anche solo fidanzati. Ho amiche single e impegnate e amici impegnati. Ma di uomini liberi neanche l’ombra. Per cui come faccio a riconoscere i singles onesti e validi se tutti gli uomini con cui ho a che fare (amicizia, “lavoro” etc.) sono impegnati (come è anche normale che sia a quest’età)?!

  7. 7
    Duralavita -

    Posso sapere di dove sei Cinzia ?
    Ciao

  8. 8
    unless -

    Mi ha colpito molto il tuo sfogo.
    in internet le consolazioni servono a poco però se fossi reale mi sentirei di aiutarti nel tuo percorso … magari verniciandoti il muro!

    E poi dai …uomini da soli ce n’è pieno anche alla tua età

    in bocca al lupo!

  9. 9
    Caracolito_ -

    Mi dispiace @Cinzia1974,continuo a non condividere i tuoi pensieri.
    Io ho qualche anno più di te,e fino a poco tempo fa ero single (seppur reduce da relazioni annose),sono sempre stato onesto studente e lavoratore e con i valori della famiglia e del rispetto ben radicati fin dalla nascita.E attorno a me vedo sempre ragazzi e ragazze validi/e e meritevoli di stima e fiducia,insieme ad altri impegnati,traditori ed opportunisti.Mai generalizzare.
    Quindi mi unisco a chi ti ha chiesto: ma dove vivi tu?
    Posso solo dirti che questa negatività che traspare dalle tue parole,non farà altro che riflettersi e condizionare le tue relazioni interpersonali.
    Infine ti dico che secondo il mio umile parere,un genitore non dovrebbe essere felice di sapere la propria figlia sposata e con prole,o “sistemata”,ma di sapere la propria figlia sana,con tanta gioia di vivere e con tanta serenità in corpo,anche a costo di rimanere single a vita in casa,che non è un disonore.Confermo che secondo me hai degli schemi in mente dai quali non riesci a liberarti: vivi senza pensare troppo al futuro prossimo o remoto,vedrai che le occasioni giuste capitano sempre.Hai solo 38 anni,se non hai lavorato in miniera per 20 anni presumo che tu non sia un relitto,credi di più in te stessa ma sopratutto abbi fiducia anche negli altri.E usa tutti i mezzi possibili per conoscere gente (con le dovute prudenze),anche Internet,magari cominciando proprio da quelle persone che si pongono in maniera gentile proprio in questa discussione.Sorridi di più che mi sembri molto triste e rassegnata! E poi cosa c’è di più bello del sorriso di una donna gentile e piena di speranza?
    Scusa se mi sono permesso un tono di confidenza,ma il tuo problema mi sta a cuore,perchè tempo fa anche io ho dovuto affrontare questa delicata fase,e ho realizzato che se ne esce solo nei modi in cui ti ho accennato.

  10. 10
    colam's -

    Ciao Caracolito, solo per reagire sul fatto che tu e Cinzia state dicendo la stessa cosa.

    Per lei essere “sana e con tanta serenita’ in corpo” equivale ad essere e sentirsi autonoma, a non vivere dai genitori e ad essere riuscita a formare una coppia ed una famiglia. Percio’ i suoi genitori, che lo sanno, non possono essere felici ora, visto che lei per essere felice vorrebbe raggiungere queste cose.
    Io sono come lei.

    Tu invece ti senti “sano e con tanta serenita’” in altri modi, i tuoi genitori ti sanno felice e sereno perche’ sei cosi e va bene. Ma non e’ che tu sei lo spirito libero e lei quella intrappolata in schemi sociali. Semmai o siete liberi tutti e due (con opinioni rispettabili ma diverse) oppure siete tutti e due intrappolati in schemi mentali (esterni a voi ma diversi).
    Per inciso intorno a me vedo molti più Caracoliti che Cinzie, percio’ lo schema mentale dominante oggi, ammesso che ce ne sia uno, non e’ proprio essere indipente, sposarsi e fare figli.

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