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Lettera pubblicata il 23 Marzo 2011. L'autore, Dalin, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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SARAH: @la mia rabbia l’ho dipinta ma è aumentata perchè ciò che vedevo non ero più io, quel quadro smebrava fatto da un altra persona e la cosa mi ha fatto incazzare ancora di più
…stavo pensando a questo… che non è che era fatto da un’altra persona, ma da Sarah incazzata. Poiché Sarah è fatta di tante parti se sulla tela esce la parte emotiva incazzata mi sembra abbastanza naturale che esca qualcosa di diverso da Sarah che dipinge quando è allegra. Anche che Sarah non abbia voglia di dipingere, eh, per carità. Peraltro posso anche immaginare che quello che esce da noi e diventa prodotto creativo nel momento in cui siamo molto turbati o incazzati da un lato possa liberarci ma al contempo anche spaventarci se riflette troppo bene uno stato d’animo. O, se non riusciamo a scrivere, dipingere, cantare, esprimerci nella nostra abituale forma artistica che ciò possa inquietarci o farci incazzare.
Esempio banale… persino le canzoncine che cantiamo tra noi e noi, sottovoce, o il fatto di non canticchiare, se quando siamo allegri magari lo facciamo, quasi senza accorgercene spesso ci dicono qualcosa sul nostro stato d’animo, anche se non siamo cantanti.
Rossana: vedi, io invece non ho mai pensato che un genere fosse migliore di un altro. Sono più generalmente… umanista in tal senso.
Sarà che ho sempre avuto anche amici maschi, e ne ho apprezzato le qualità (e ho visto alcuni di loro ricevere molestie morali da donne) e che ho visto sia delle solidarietà femminili straodinarie che delle dinamiche femminili però allucinanti :S
Mi sa che ci tocca “faticare”, che gli schemi di genere non possono aiutarci tanto, e che ci tocca guardare le persone come persone 😛
@si è contrapposta una bordata secca, che MAI avrei pensato di ricevere, da una persona della famiglia che conoscevo da quando è nata. quindi, l’impatto è stato molto più violento, perchè ha messo in dubbio più profondamente la mia apacità di conoscere e distinguere le persone (ferita all’orgoglio).
diciamo anche, però, Rossana, che forse quando conosciamo le persone sin da piccole, magari abbiamo avuto un atteggiamento materno/protettito nei loro confronti possiamo anche essere meno lucidi che nei confronti degli estranei. Diciamo anche che possiamo farci un po’ fregare dal fatto di aver interiorizzato una piccola creatura, non so, dolce e indifese e una serie di ricordi teneri, e che quindi possiamo anche aver osservato meno l’evoluzione adulta di questa persona o con maggiore buonismo.
I genitori delle mie amiche, che conoscono me e gli altri amici dei figli da quando avevamo 10 anni, anche adesso che ne abbiamo 36, 37, pur riconoscendo che siamo adulti, hanno comunque un atteggiamento protettivo nei nostri confronti, vedo, ti giuro, la gioia di una di queste mie “zie” quando siamo magari tutti là in salotto come una volta e ci porta la merenda. e noi siamo contenti anche :PPPPP magari poi ci scambiamo a vicenda favori da adulti, parliamo alla pari di problemi da adulti ecc ecc
ma abbiamo interiorizzato anche un certo tipo di ruoli e famigliarità.
Diciamo anche che forse in famiglia o nel caso che dicevi tu, appunto, si abbassano le difese, perché si dà per scontato un certo patto di lealtà di base, anche.
Quindi mi sembra normale che oltre che ferita nell’orgoglio, tu ti sia sentita stupita, anche, e anche che tu abbia una ferita nel settore: ma so proteggermi abbastanza?, magari.
e che tu abbia anche una ferita sentimentale, anche magari riguardante il… romanticismo del vostro rapporto di parentela.
Guarda, anni fa, uno dei miei sopracitati “zii” è scappato di casa.
Letteralmente. Ha abbandonato la famiglia.
E’ ovvio che è stata la sua famiglia ad avere lo shock più pazzesco, non c’è paragone, però anch’io, seppure in ruolo marginale, come gli altri… nipoti mi sono ritrovata un giorno, di riflesso, con un quadro di affetti andati a soqquadro.
Ancora adesso quando vado a casa loro mi fa strano che lui, lo zio Taldeltali, abbia fatto una cosa simile. Lui con cui anch’io, dalla tenera età, mangiavo pastasciutta allo stesso tavolo.
e non se n’è solo andato, è andato via proprio in un mix tra egoismo infantile ai massimi livelli e bastardaggine pure.
Per la separazione in sè, sono affari suoi e della moglie, nessuno di noi ha mai espresso giudizi, ma bene non si è comportato, oggettivamente, qualsiasi siano le ragioni. il modo in cui se n’è andato ha comunque disorientato tutti noi. Che abbiamo vissuto quella casa tantissimo, insieme a loro.
ancora adesso quando andiamo là l’assenza, il cambiamento ci fa strano. E’ come se lui fosse morto, solo che non è morto. e’ sparito.
Ha tagliato i ponti con un’intera città.
Alle volte mi chiedo: ma se un giorno lo incontro?
che effetto mi farebbe vedere lo zio che fino al giorno prima era in un modo e poi come se l’avessero rapito gli alieni è scomparso?
Boh.
Ciao Rossana, ciao Luna, ciao Kid, ciao sarah.. che bello trovarvi!! Come stai male Sarah…!!! Mi spiace davvero, e credo che Rossana e Luna abbiano detto le cose giuste, ed è inutile che te le ripeta anche io.. del resto penso che anche tu lo sai che non vivere mentalmente certe situzioni non può farti che bene, ma forse è proprio la dipendenza e quindi il legame generato dal rancore che in questo momento prevalogono, vivili fino in fondo ma poi escine!!! Anche io verso il “mio famoso amante” immaginavo scene di rabbia aggressiva tipo 4 gomme bucate, macchina tutta strisciata eccetera.. l’ho pensato, mi ha anche fatto bene pensarlo..ma non l’ho fatto e adesso mi darei dell’idiota se avessi ceduto anche a questo. Non sai quanto assapori in questi giorni il senso di libertà che dà il fatto di sapere che non ci sono sentimenti ostili dentro di me, ma solo pace finalmente dopo tanti anni, la possibilità di essere me stessa e non quello che può piacere a qualcun’altro.. riscopro veramente le amicizie, che non mi hanno mai abbandonato ma che “divisa per meta” trascuravo per forza, vado in biciletta e guardo il fiume che scorre, mi fumo una sigaretta sull’erba e mi guardo attorno.. e sto bene perchè, ripeto, non ho sentimenti negativi dentro di me. Quello che è stato è stato. Come disse Nietche: “solo dal caos interiore può nascere una stella danzante”, ed è quello a cui tutti quanti bisogna aspirare. Ognuno ha i suoi tempi, i suoi percorsi di vita da fare, sarebbe bello se tutto andasse sempre bene e se gli altri fossero come li vogliamo noi.. non è così e adesso mi viene da dire “meno male”. Ci conosciamo anche attraverso gli altri e grazie alle “dinamiche dei rapporti”, come dice Luna. Grande Rossana, quando dici “spesso mi chiedo se sia un bene essere diventata meno permissiva o se fossi migliore prima, dubitando anche che gli anni mi abbiano resa più dura” c’è dentro tanta verità.. è questo che succede quando si è troppo buoni.. poi i più (o almeno le persone poco sensibili) approfittano di questo e una eprsona per difendersi deve per forza modificare in parte il prorpio modo di essere, e questo è un grande peccato perchè è una parte così bella di noi che bisognerebbe invece custodire. In questo penso che l’atteggiamento di Luna sia la giusta via: non si fa entrare nella propria vita quelle persone e quegli elementi che non ci consentono di stare in armonia. Se ci sono già entrate, per qualsiasi motivo, non si permette però loro di farci del male facendo sviluppare in noi sentimenti che nonsiano di assertività, di comprensione..si lasciano fuori e li si guarda con il giusto distacco. Vado proprio di fretta perchè sono incasinatissima qui al lavoro e il mio pc è rotto, comunque vorrei chiedere a KID cosa intende quando dice che le donne perdonano mentre gli uomini dimenticano..cioè “cancellano”? Scusa ma non ce l’ho fatta a leggere tutti i post nel tuo link e quindi mi sarò senz’altro persa qualcosa (scusami). Un abbraccio a tutti.
@Non sai quanto assapori in questi giorni il senso di libertà che dà il fatto di sapere che non ci sono sentimenti ostili dentro di me, ma solo pace finalmente dopo tanti anni, la possibilità di essere me stessa e non quello che può piacere a qualcun’altro.. riscopro veramente le amicizie, che non mi hanno mai abbandonato ma che “divisa per meta” trascuravo per forza, vado in biciletta e guardo il fiume che scorre, mi fumo una sigaretta sull’erba e mi guardo attorno..
:))))))))))))))))))))
che bello 😀 Mi è sembrato di vederti, in bicicletta, a guardare il fiume che scorre 🙂 sì, immagino le sensazioni che descrivi. Anche quella di essere libera, finalmente, di non trascurare per… dispersione.
Un abbraccione 😀
Ciao Dalin, nessun problema .
Come ho scritto “Il rancore viene anche superato dalla consapevolezza insita nel processo di svalutazione di chi ci ha ferito”.
Infatti, se una persona abbia dimostrato di non valere granchè ,si tende a svalutarla (cioè valutarla per quel poco che ha dimostrato di valere) ed allora non c’è nulla da perdonare .
Perdonare chi soprattutto? Questa è la domanda fondamentale.
Una persona che praticamente scopriamo di non conoscere o non riconoscere piu’? Quindi una perfetta sconosciuta ?Impossibile . Racconto un’anedotto che mi viene in mente ora , che potrebbe essere esplicativo. Anni fà ricevetti una serie di messaggi anonimi , in cui , una tizia (Non so’ chi fosse ..tra le varie), mi chiedeva di perdonarla per quel che mi aveva fatto , anzi sperava di poterci rincontrare per dirmelo di persona .
Io le chiesi chi fosse , per capire cosa mi avesse fatto di tanto grave da dover sentirsi in necessità di chiedere perdono .
Avrei potuto dirle “Ok , non mi importa chi tu sia (In fondo manco riuscivo a ricordare alcun episodio eclatante) ti perdono , stammi bene” . Lei continuo’ a negare la propria identità e insistette.
L’ho mandata direttamente a quel paese .
Il perdono non lo si regala , magari perchè è passato del tempo e ormai ognuno ha la sua vita .
E’ possibile perdonare una persona/partner che all’improvviso si è rivelto in maniera totalemente diversa da com’era ?
Non è anch’essa/o , come la tipa anonima dei messaggi ,una perfetta sconosciuta ?
Non ha essa potuto scegliere come agire , prima , durante e dopo averti fatto del male ? La risposta è sì . La scelta è razionale (i sentimenti no) e la si ha sempre.
Ma prevale la furbizia , il non voler perdere la faccia , il non saper cosa si vuole e far correre il rischio di questo agli altri.
Innescando così un meccanismo di non-sincertità , che è la piu’ grave offesa al rispetto reciproco , facendo ancora piu’ male di quanto necessario.
Il classico commento ” Non credevo che sarebbe stata/o capace di tanto !”. In altre parole “Non la riconosco piu'”.
Non si discute tanto l’errore , perchè siamo umani, si discutono ,invece , le modalità di comunicazione dello stesso , perchè ci dicono qualcosa che non sapevamo di quella persona .
E questo vale la scelta tra il perdono e l’oblio , tra perdonarla e dimenticarla.
Per questo anche il processo di svalutazione e dimenticanza di chi ci ha fatto del male è un’alternativa al perdono per la rimozione del rancore.
E credo che questa sia una caratteristica tipicamente maschile . Non mi dilungo nella ragioni .
Un uomo non credo che perdoni una donna/amico che l’abbia lasciato/deluso , qualora si fosse innescato il meccanismo della non sincerità da parte di lei/lui , di cui dicevo sopra, , perchè dovrebbe perdonare questa modalità di scelta che ha reso quella persona una perfetta sconosciuta , non tanto il gesto in se . Avendola/o per queste ragioni svalutata/o, semmai dimentica , rimuovendo così anche il rancore.
@kid io l’ho svalutato parecchio ma lo odio ancora, cos’altro si potrebbe fare?
@ Sarah
Cancellare tutto di lui/lei a partire dei num di telefono , indirizzi email etc. ,dare tempo al tempo , tenere la testa impegnata in altro , trovarsi una via di fuga nella realtà, e ricordare sempre il tempo perso dietro una persona che non vale è tempo buttato e il tempo è la cosa piu’ preziosa.
@ Per tutti
Sinceramentente , anch’io sento il bisogno di trovare una via di fuga nella realtà . Se leggere il forum è stato di aiuto all’inizio , l’iniziare a scrivere è stato terapeutico , ora continuare mi terrebbe ancorato ad un sistema di continua rielaborazione e conseguente rabbia , che incide anche sulla mia vita di tutti i giorni. Quindi , devo per forza concentrarmi su altro e per far questo devo prendermi uno stop dal forum. Ogni tanto leggero’ ma preferisco non imbarcarmi nello scrivere .
Per chi volesse rimanere in contatto , magari msn o skype, la qual cosa mi farebbe piacere , vi invito a lasciare ,intanto un vostro messaggio a:
fra_med72@yahoo.it
Un caro saluto a tutti
ho cancellato tutte le foto e se mi manda un messaggio lo cancello subito,mi ha fatto pochi regali e non ricordo neanche dove li ho messi se li ritrovo li dò via a me non servono,ho sempre fatto così eppure stavolta il dolore persiste.
@ Sarah
Devi cercare di staccare la spina . Anch’io ho sentimenti ancora freschi di rancore e forse anche di piu’ , perchè per me è stato un fulmine a ciel sereno sbattere contro una realtà diversa ed inimmaginabile da quella che conoscevo.
Pero’ , occorre focalizzarsi su altro , altrimenti tutto il rancore che proviamo ci manda la mente in “loop” . Cioè in fissa , continuamente e ciclicamente su quegli eventi . Io mi rendo conto che metabolizzarli , anche stando sul forum è stato importante. In primis , non mi son sentito solo . Tanti hanno avuto storie simili . E se c’è un denominatore comune , c’è anche una ragione oggettiva e non soggettiva e propria della storia di ciascuno. E le risposte penso di averle trovate : Non siam tutti uguali , non siam tutti educati ad amare incondizionatamente.
Ancora , il forum è stato utile perchè ho interagito con persone , ragazzi e ragazze , che hanno davvero dei valori, che condivido in pieno . Persone come anche sei tu , per come ti descrivi e la passione che ci metti nel ribadire i tuoi principi e il tuo modo di vivere il rapporto di coppia .
Pero’ , purtroppo , in questa fase di metabolizzazione del dolore siamo fragili e non sempre padroni dei propri pensieri ed emozioni .
Mi rendo conto che anche rispondere ad un messaggio di altri mi riporta a rivivere indirettamente le mie angoscie e la mia rabbia.
Alimentando ciclicamente i pensieri negativi .
Anche nei tuoi commenti su situazioni capitate ad altri , dopo poche righe , inizi a parlare di te , di come ti sei comportata con gli uomini , della tua famiglia , di alcune tue amiche ,delle delusione che hai avuto , dei dubbi che questa ti alimenta .
E’ normale che sia così ma, come vedi, anche una valvola di sfogo ,come il forum , anche l’altruismo nel voler dare consiglio ad altri alla fine ci riporta sempre là , e cioè a parlare di noi stessi. Ed ogni riga che scriviamo riferita a noi , magari ci sfoghiamo , ma purtroppo riviviamo anche quel dolore . Questo è andare in “loop”.
Io per questo sento l’esigenza di staccare . Perchè davvero vedo sfuggirmi di mano , per colpa di certi dejavu giornalieri , la mia vita reale . Insonnia , orari di lavoro sfalsati a palla ( Per fortuna lavoro in proprio ) ,rendimento lavorativo dimezzato, tristezza quando la sera sono solo con me stesso , sport azzerato ,sigarette , fare mattina nel week-end e tanta rabbia dentro.
Forse , si raggiunge un livello in cui il condividere reciprocamente scrivendo sul forum diventa assolutamente deleterio.
Forse ho raggiunto il picco piu’ alto della mia sofferenza e mi rendo conto che stà condizionando la mia vita e se non reagisco,staccando la spina, i problemi reali e tangibili si accumuleranno a dismisura , portandomi altro stress e depressione . Quindi per forza di cose devo guardare avanti e iniziare dal picco , la discesa verso la normalità e riconquistare l’equilibrio .
Non lo so’ , pero’ riflettici anche tu , su queste cose che ti ho detto.
Un caro saluto
KID: ti scrivo, ma ovviamente non mi aspetto necessariamente risposta visto che hai manifestato una presa di coscienza tua, che va al di là del forum, che trovo molto positiva.
@Io per questo sento l’esigenza di staccare . Perchè davvero vedo sfuggirmi di mano , per colpa di certi dejavu giornalieri , la mia vita reale . Insonnia , orari di lavoro sfalsati a palla ( Per fortuna lavoro in proprio ) ,rendimento lavorativo dimezzato, tristezza quando la sera sono solo con me stesso , sport azzerato ,sigarette , fare mattina nel week-end e tanta rabbia dentro.
dicevo positiva perché, insomma, esprimendo il disordine mi pare che tu abbia però espresso che senti che hai voglia di rimetterti in ordine, ne senti l’esigenza, di prenderti cura di te 🙂
la cosa buona del forum, credo, sia proprio la libertà di sentire quando entrare e uscire, se stare, partire, tornare. anche di non tornare più.
E forse, paradossalmente, il forum ha di buono anche questo: che una persona magari riesce ad ascoltarsi meglio e a trovare il “cosa è bene per me” sia rimanendo per un tot, sia anche dicendosi: ora basta.
ma allo stesso modo ci sono persone che invece non hanno avuto una separazione così drastica con il forum, perché hanno avuto con il forum un’esperienza diversa. cioè, un’esperienza per cui non si sono sentiti più in loop standoci, bensì lo hanno sentito in modo diverso.
Ne conosco… persone che sono arrivate in pieno loop e che via via hanno cominciato a scrivere in modo sempre più rilassato e aperto. Il forum può essere un sintomo di una vita in disordine, sono d’accordo, o enfatizzare una sensazione di loop a forza di parlare sempre del proprio problema, sono d’accordo. Al contempo per alcuni, che magari sono fossilizzati in alcuni circoli viziosi mentali e magari in alcune compulsioni, ma non hanno le energie per portare fuori il problema, diventa un modo, nel suo piccolo, per portarlo fuori e osservarlo da un proprio punto di vista diverso.
Diventa, insomma, nel suo piccolo, anche l’espressione del desiderio di fare ordine.
Accade per esempio a chi vive, magari da tempo lunghissimo, una relazione negativa o frustrante. Un giorno, istintivamente, invece di considerare il suo malessere con passività entra nel forum… e il fatto che possa anche cercare delle risposte parte dal fatto che si sta ponendo una o più domande. Magari non del tutto decodificate, magari non del tutto consapevoli. Ma forse, in parte, si sta anche chiedendo qualcosa che prima non si chiedeva.
A volte c’è un’impercettibile differenza tra il sentire di avere un problema/malessere e ammettere di averlo.
Di solito c’è nella seconda opzione un semino della volontà di risolverlo. Anche se poi magari uno se lo tiene… ma di solito io credo che quel semino ci sia, almeno nel caso di determinati problemi.
Poi, certo, come è accaduto a te, può arrivare anche la nausea per una fase disordinata. La spinta a staccare la spina veramente, tornare a investire le energie, uscire fuori 😀