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Lettera pubblicata il 6 Maggio 2008. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Drizzt.
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sicuramente ogni esperienza -soprattutto se dolorosa- contribuisce a renderci più forti… a patto dal comprendere quali dinamiche ci hanno portato a vivere tutto questo 🙂
Dipende dai punti di vista esse.Io non l’ho mai presa in quel posto specialmente non ho mai creduto che potesse rendermi piu’ forte.Tra l’altro non ho mai tradito la mia compagna (nessuna di quelle che ho avuto) anche perchè penso che sia una cosa stupida da fare oltre che infantile in quanto se una donna mi stanca la lascio senza mettermi troppi problemi e dopo sono libero di stare con le altre..per me è una questione di rispetto..ma sai..non vado in giro a predicare su come si dovrebbe gestire un rapporto perchè alla fine ognuno fa cio’ che gli pare.Cio’ che pero’ mi da molto fastidio sono le persone che nella vita combinano cazz..te su czz.te e vogliono erigersi a totem di saggezza e si elevano su un piedistallo da loro creato per potersi sentire piu’ sicuri di se..io non ho bisogno di tutto questo dato che sono soddisfatto di me stesso indipendentemente da come mi giudichi qualsiasi essere umano.
cris, non ho capito cosa c’entrano i geni con l’omosessualita’ e non sono d’accordo che tutte le donne per natura siano piu’ insicure e pessimiste. l’indipendenza economica di per se’ non.fara’ la felicita’ ma penso che per un adulto di qualsiasi sesso sia un’importanza ce l’abbia e che il porsi invece in posizione di totale accudimeno oltre ad alimentare insicurezza e dipendenza possa essee anche pericoloso. poi si puo’ decidere che uno dei due non lavori e anche l’uomo puo’ ovviamente restare dissocupato o prendere un congedo parentale o un anno sabbatico… pero’ la non totale dipendenza verso l’altro e il non delegare all’altro ogni nostra conferma una sana differenza la fa! cyber ha analizzato molto bene (per cio’ che ci e’ dato sapere) la sua ex relazione. se la sua ex avesse avuto
qualcosa a cui dedicarsi realmente con impegno e responsabilita’ e un concetto sano di autonomia e sinergia non sarebbe stata cosi morbosa nel 24 su 24 con lui. perlomeno non avrebbe avuto 24 ore intere da riempire solo con l’idea di quanto cyber doveva riempire ogni suo vuoto da quello economico a quello narcisista da quello da tour operator a quello affettivo ma unilaterale. e forse si sarebbe detta che e’ frustrante non poter comprarti neanche un paio di ciabatte ma la soluzione costante non e’ che qualcuno abbia sempre il portafoglio pieno ma scocciandosi che i soldi si formano nel portafoglio se lavori… ma evidentemente c”e’ anche un motivo se una persona si ostina a guardare la vita in chiave totalmente dipendente, o piu’ motivi. quasi per esempio che se non sei dipendente non capisci piu quanto l’altro o l’altra e’ disposto/a ad accudirti e tentare di risolverti, te o la vita, dimostrandoti cosi in teoria “azzo quanto conti per me, persino piu’ che mi licenzino se son con te a fare shopping invece di lavorare o di un parente ammalato”. concordo che di per se’ l’indipend economica non sia sinonimo.di sicurezza emotiva ne’ il fatto di aver fatto carriera. pero’ una sana autonomia che e’ fatta di vari aspetti non preclude una relazione intensa. anzi
@Luna
Anche tu scambi le cose materiali con i fattori mentali.Una persona che si comporta così come la ex di cyber 81…si comporterà sempre così..lavoro o non lavoro soldi o non soldi(che al max ti toglieranno piu’ tempo da dedicare all’altro)..è un aspetto del carattere ..o ancor peggio potrebbe essere un disturbo della personalità dipendente(ma non mi addentro a queste diagnosi da forum:) e non c’è niente di positivo in tutto cio’.E’ la testa che conta non quello che hai intorno a te.Non è che un fannocolore diverso dei capelli e dei vestiti nuovi ti diventare piu’ sicura di te..o il seno rifatto o il naso rifatto o quant’altro o un lavoro.
pier: non mi pare di aver affermato il contrario, anzi. Sara` anche che per me il fattore indipendenza e` prima emotivo e psicologico che materiale. E credo valga anche per cyberg nel momento in cui pur amando una persona e considerando importante la condivisione comunque non ha smesso di mettere, credo, non solo impegno ma anche passione in un suo percorso di indipendenza ma non questo chiuso o solitario.
@ Luna
Secondo me stai confondendo l’indipendenza economica con la sicurezza… sono due cose molto diverse… poi ovvio che la società contemporanea, ha incentrato moltissime cose sul denaro… ovvero sull’indipendenza economica, soldi lavoro… quindi per farla + semplice, pensa ad una società in cui il denaro nn abbia importanza… nn serva… ecco immagina ora la sicurezza e l’insicurezza!
L’insicurezza, il pessimismo della donna, la sua resistenza ed attaccamento ai figli, unite al coraggio e l’ottimismo dell’uomo, han fatto si che la specie umana nn si sia estinta… poi chiaro, ci sarà sempre l’eccezione… ma il fondo , le basi sono quelle! 😉
Cris, mi spiace non riuscire a spiegare il concetto perche’ viene letto in chiave materialista, cosa che non sono affatto. Forse dovremmo chiarire cosa si intende per sicurezza o insicurezza, forse io piu’ che di sicurezza parlo di autostima. L’autostima e’ un concetto piu’ ampio e deriva dall’equilibrio di molti aspetti. L’avere soldi di per se’ non fa autostima e io in un mondo senza soldi vivrei benissimo. Per il resto non ne ho mai avuti molti ne^ mi e` mai interessato averne molti. Pero^ in alcuni periodi della mia vita ne ho avuti troppo pochi e non avendo un carattere dipendente di base (indipendentemente dal fattore denaro e materiale) fin da piccola il non averli non mi ha permesso – la faccio breve – di proteggere e difendere la mia serenita’ e poiche’ in quel periodo avevo in piu’ dei problemi di salute l’angoscia era moltiplicata. Anche perche’ non potevo affrontare economicamente tutta una serie di check up. O meglio se avessi iniziato una serie di check up avrei potuto ricevere un responso che avrebbe condizionato la mia vita dal punto di vita della salute e quindi della mia possibilita’ di essere autonoma. Poiche’ quello era di per se’ un periodo difficile della mia vita posso assicurare che non avere via dei soldi per il “se ti prende un male di notte” come dicevano i nostri vecchi
Era angoscia reale e concreta. Per quanto io sia zero pessimista per natura, anzi alquanto propositiva. Condizionava la mia autostima pero’ non nel senso che penso che l’autostima dipenda da quanti soldi hai o da che vestiti hai (io vivrei benissimo in campagna coltivando l’orto, anzi meglio, e per altro la mia vita e’ sempre stata piuttosto semplice) ma laddove autostima e’ fatti del bene, prenditi cura di te, spostati da chi ti fa male, datti la possibilita” di scegliere. e non ho mai pensato mi deve “salvare” qualcuno. perche’ io non penso che sono gli altri a salvarti dal una tua insicurezza, da un tuo pessimismo cronico se ce l’hai, dai tuoi guai. penso che le persone possono portare cose positive o negative nella tua vita (e tu nelle loro) ma che e’ se ti vuoi bene tu e se ti fai del bene tu che fa la differenza anche nel riconoscere cio che di positivo o negativo ti circonda. alla fine il dover prolungare l`attesa di quelle prove mediche per me e^ stato un forte stress insieme ad altri. poi qdo ho potuto farle e ho saputo che i problemi c`erano e non erano gravi ho potuto riprendere piu in mano la mia vita e risolvere una serie di problemi. pero`non ho ancora potuto fare delle cose (non frivole) che sono dei miei positivi progetti. da allora vivo cmq sempre con poco, quindi il denaro di per se’ e’ relativo, e il mio problema non e’ certo rifarmi il naso o quanti vestiti mi posso comprare. ma per me l’autonomia e la liberta’ sono fattori importanti. forse non riesco a spiegarmi e non vali certo meno se non hai soldi o non hai una casa (mi e’ successo, di non averla proprio, di vivere a casa degli altri, dando il mio contributo, anche dove non richiesto, perche’ la mia indole non e’ passiva e dipendente).
Luna sono d’accordo con quello che dici.Lo penso anch’io.