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Lettera pubblicata il 18 Ottobre 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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ma no silvy dai, l’amore può finire, come può anche essere che non ci sia mai stato… forse perchè parliamo di AMORE quello maiuscolissimo, dono riservato a pochi.
“no, non c’è niente, tutto a posto”.
già… proprio così. tutto a posto. poi dopo te ne accorgi.
Ragazzi,
G R A Z I E.
Le parole di voi tutti mi hanno emozionata e allora mi dico che forse i miei sensi non sono IBERNATI sul serio, perché ancora mi entusiasma scrivervi e ricevere un feedback della condivisione di un sentire comune. Per questo, grazie.
Non ci sono miei interventi nell’ultima settimana perché sono stata qualche giorno via. Avevo bisogno di isolarmi per un po’ e confrontarmi con me stessa. L’umore è stato ed è altalenante, ma non mi arrendo.
L’ho sognato ogni notte, lo ammetto.
Difficile dimenticare. I sentimenti sono una vocazione, nel senso etimologico del termine. E io per tanti anni l’ho adorato religiosamente, con quel fervore con cui si crede solo nelle fedi monoteiste. Com’è il comandamento? “Non avrai altro Dio al di fuori di me”; ecco, appunto. E ora sono agnostica, se un dio esiste non lo so più. Quel che resta è solo una chiesa sconsacrata e nessun fedele andrebbe a pregarci.
Di giorno, però, ero serena, fiera di me stessa, di riuscire a cavarmela da sola senza lasciarmi immobilizzare dalle insicurezze. Faticosamente è vero, ma sapevo di procedere. E mi dicevo che io non l’ho ancora trovata la mia risposta riguardo a ciò che succede DOPO, però sento che se anche non ci fosse l’amore ad accenderci, deve pur esserci qualcos’altro in grado di farci ancora sentire vivi. Quello che possiamo fare è coltivare queste gratificazioni che, fortunatamente, nessuno può sottrarci. Per me, viaggiare da sola e scrivere sono le armi più potenti contro le mie fragilità più invalidanti. E ascoltare la musica, ovvio. E poi questa sensazione di sentirvi così vicini pur non conoscendovi affatto. Quasi un miracolo.
Mi farebbe piacere sentire anche i vostri piccoli rituali di autoconservazione: quali sono le cose che vi infondono forza e buonumore e che dipendono solo da voi, soprattutto in questa fase post-trauma?
p.s. mi piacerebbe parlare anche singolarmente di ognuna delle vostre storie. Se a qualcuno va, ci scambiamo la mail.
Ah, un’altra cosa. Ho letto con attenzione le vostre posizioni sulla possibilità o meno che un amore vero possa finire.
Mi piacerebbe sentirmi ancora certa che l’autenticità del sentimento possa essere garanzia di un legame imperituro, in cui le crisi si affrontano uniti senza rimettere in discussione tutto. Mi aiuterebbe ad avere un punto fermo in cui credere, sarebbe una rassicurazione in grado di infondermi rinnovata fiducia.
Invece, la delusione mi ha schiacciata e ora mi sento confusa e scoraggiata e so solo che credere nell’amore è un investimento troppo rischioso su cui scommettere ancora.
O forse è solo prematuro.
Mi dispiace non poter dare un contributo alla discussione.
Io so solo che non mi è mai successo di amare e poi, improvvisamente, smettere. Anche quando la situazione era penosa, le difficoltà più frequenti della spensieratezza e le lacrime più copiose dei sorrisi. Magari avrei dovuto difendermi, dare priorità alla mia serenità, ma l’eventualità di allontanarmi non era per me contemplata. Così mi chiedo se a volte più che di amore verso qualcuno, non si tratti di disamore verso se stessi. Non lo so, è solo una delle ipotesi.
nidrosian@yahoo.it
La risposta al post 23,puoi averne un assaggio nel mio post 3, se vuoi degli approfondimenti frattinima@gmail.com
Attenta a Spectre! La sa più lunga di quanto dice!
se ti piace la musica puoi andare ad ascoltare le musiche che compongo su http://www.myspace.com/mariusmusica direttamente da quì. Se ti va, di scrivermi, fammi sapere cosa ne pensi. L’invito è per tutti
naturalmente, in una solo canto, sono un compositore,l’ho messa perchè qualcuno voleva sentire la mia modesta voce. Libero è il titoo dell’unico brano cantato. Ciao marius
“Mi piacerebbe sentirmi ancora certa che l’autenticità del sentimento possa essere garanzia di un legame imperituro, in cui le crisi si affrontano uniti senza rimettere in discussione tutto”.
“Io so solo che non mi è mai successo di amare e poi, improvvisamente, smettere. Anche quando la situazione era penosa, le difficoltà più frequenti della spensieratezza e le lacrime più copiose dei sorrisi. Magari avrei dovuto difendermi, dare priorità alla mia serenità, ma l’eventualità di allontanarmi non era per me contemplata”.
leggete e imparate cos’è una donna VERA, viziate da strapazzo!
Sono superstite di un week end come tanti… uscita con l’amica, bevutina al pub e discoteca.
Vi è mai capitato di sentirvi così SOLI in mezzo a tanta gente da credere che nulla più abbia un senso?
Bhè… è una delle sensazioni più dure da gestire…
Non ti riconosci più.
Dove sono finita???
La gente balla, ride, si presenta…
“ma chi è questo idiota, che vuole da me…?”
ecco, praticamente è quello che penso continuamente…
Ma per non cadere e sprofondare nel buio, ho imparato ad indossare faticosamente quel famoso sorriso di convenienza.
Tristissimo…
Così passano le serate, i giorni e le settimane…
Poi ti ritrovi davvero sola, in quell’auto verso casa.
C’è sempre una canzone alla radio che parla di lui…
Ed ecco…che ti invade il pensieri peggiore: dov’è lui e soprattutto con chi è adesso?
Solo un mese fa i nostri giorni erano fatti di me e di lui.
Ma “noi” non bastavamo…
Stanotte per la prima volta ho detto addio al suo divano, alla copertina arancione che litigavamo, alla sua tv sansung… al cuscino su scritto “ti amo” che gli avevo regalato i primi mesi.
Come posso dimenticarmi del suo faccino mentre lo stringeva per poi lasciarlo e abbracciare me? Mi mancano i film con lui, mi mancano le nostre passeggiate, le nostre chiacchierate… anche i continui litigi mi mancano!! Possibile che lui non ci pensi?
Penso al giorno prima di lasciarmi, una serata come tante: a cena da i suoi, poi su in camera a guardare la tv (c’era la prima puntata dell’onore e il rispetto)e poi l’amore…. i suoi “ti amo”…
Anche scrivere a voi adesso diventa difficile…
Sono sola con il mio dolore.
Cremonini cantava: “non è più domenica…”
Giusto, non è più Domenica.
Caro Andy,
non lo so se merito il tuo apprezzamento (però grazie!), so che quando ci tengo a qualcuno, lotto per lui.
Mi viene sempre in mente questo pensiero (scusate se è macabro): se vi dicessero che vostro figlio è malato grave e che dovete accudirlo e curarlo, senza garanzie certe di guarigione, decidereste forse di abbandonarlo/sopprimerlo e di partorirne un altro?
Porca miseria, chi mai ragionerebbe così? Quale mostro anaffettivo lo farebbe?
Questo per me era la relazione con Claudio: valeva qualsiasi sforzo, qualunque faticosa attesa. Non ne volevo un’altra di relazione, neanche fosse stata più sana, facile e serena. Perché niente mi appagava più di una sua carezza. Nonostante tutto. Era irrinunciabile e insostituibile. Come un figlio. Tutti mi dicono: “Ma non era tuo figlio!”, ma io così l’amavo, come fosse stato la mia stessa carne, da sempre. E lui mi ha ripudiata. Ergo, l’avevo sentita solo io l’indissolubilità di quel legame.
Per questo, mi chiedo, Andy: sono stata una DONNA vera o una PAZZA ILLUSA vera?
Ciao Toroseduto,
grazie per il link alla tua pagina myspace! L’ho già visualizzata, anche se per ascoltare la musica dovrò prima aspettare di aggiustare le cavolo di casse del computer!
Buona domenica,
M.
Cara Marzia,
i piccoli rituali di autoconservazione riguardano tutto ciò che ci fa star bene e che aumenta la nostra autostima. E’ banale ma è così. Ovviamente anche scrivere qui e sentire la “voce” degli altri aiuta molto!
Non conosco la tua storia Marzia, almeno nei dettagli… ma in generale penso che quando un rapporto di lunga durata arriva al capolinea (a meno che di mezzo non ci siano tradimenti o peggio botte) la colpa è di entrambe le parti.
Se si fa la scelta di condividere la propria vita con un’altra persona (convivenza nel mio caso) i problemi vanno affrontati e risolti insieme. Se però non ci sono le basi (sentimenti e volontà di impegnarsi) al primo segnale di pericolo qualcuno abbandona la nave.
E pensare che quello che avevamo costruito insieme mi sembrava così importante e prezioso! Io non l’avrei mai buttato via…
Un forte abbraccio a tutti coloro che in questo momento stanno provando a rimettersi in piedi!