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Lettera pubblicata il 18 Ottobre 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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@Lucia,
hai fatto benissimo ad uscire e vedere persone nuove!
Anche io cerco di darmi da fare, di uscire, stavo persino pensando di andare a Londra per un week end a trovare un amico.
Per quanto cerchi di distrarmi,però, mi porto ovunque questo fardello fatto di tanto dolore e tristezza.Il solo pensiero che anche i miei figli siano costretti a portarlo a loro volta,mi uccide.
Mio marito non tornerà, ho smesso di sperare.
Cara Cristina, la domanda che ti ha rivolto la tua amica a cena è un pò la prova del 9 di ogni relazione di coppia. in maniera più diretta si potrebbe semplificare con la domanda: Qual è il confine tra Desiderare e Amare una persona? Voi avete “Amato” o soltanto “Desiderato” il vostro coniuge?
C’è una bella e sostanziale differenza!
Dalle parole che scrivi credo che tu ami ancora tuo marito, ma che lui invece ti abbia soltanto desiderato per le circostanze che avete attraversato insieme.
Il Desiderio svanisce, l’Amore no! Personalmente credo che ci sia un senso unico da cui il desiderio si trasforma in amore ma che non si possa da quì tornare indietro.
Poi, ognuno di noi può mettere da parte questo amore non più corrisposto e cercarne un’altro ma il segno lasciato dal primo Amore rimarrà sempre presente e di riferimento per quelli che potranno seguire.
Ma forse è troppo presto di parlare di questo, per Amare bene bisogna essere liberi da angosce, dipendenze e risentimenti, bisogna saper riscoprire di donare se stessi, soprattutto con la mente ed il cuore, e questo per il momento è una difficile condizione da realizzare, insieme alla predisposizione di sapersi reinventare, in maniera convincente, per rimettersi in discussione come donna, come uomo, che oltre se stesso porta in dote dei figli, che non può assolutamente tradire, bisognevoli di tanto affetto ed attenzioni.
Per chi Crede, ma… Veramnte; non basterà quindi scriverlo soltanto, ma occorrerà necessariamente metterne in pratica gli insegnamenti ricevuti, con tanta, tanta perseveranza e dedizione. Tropppo spesso la nostra mente chiede di conoscere i misteri della vita che in quanto tali non possono essere subito compresi, ed è inutile affannarci a dare delle risposte razionali per daci da soli sollievo. Per chi Crede, quindi “l’affidamento” rimane l’unica difesa verso l’ignoto che ci ha trafitto e ci trascina in un vortice che non avremmo mai voluto incontrare nella nostra strada.
Il mio precedente post era indirizzato a Lucia e non a Cristina, anche se comunque, è offerto alla collettività delle persone che ne possono trarre un utile riscontro.
Per mio marito sono stata il chido scaccia chiodo.Quando lo conobbi, lui doveva ancora uscire dalla precedente relazione(a livello mentale).Era ancora innamorato della sua ex nonostante fossero passati 9 mesi da quando lei lo lasciò dopo averlo cornificato diverse volte, perchè non l’amava più.
Io ero già incinta(ma ancora non lo sapevamo) quando lui andava a trovare i parenti di lei per dir loro che avrebbe voluto tornarci insieme.Tengo a sottolineare che, benchè non fossimo ancora a conoscenza della mia gravidanza, fu lui a convincermi di avere un figlio perchè voleva diventare padre.Figuratevi che non buttò mai la fedina e una volta la madre di questa ragazza mi disse in malo modo che lui aveva voluto un figlio da me solo perchè sua figlia non accettò la proposta.Questa cosa venni a saperla dopo circa un paio di anni.
Credo che mio marito abbia trattato me nello stesso modo in cui venne trattato dalla sua ex.Mi ha abbandonata come lei fece con lui.Purtroppo chi viene dopo, quasi sempre paga il prezzo delle storie precedenti.
Ricordare questa cosa mi fa ancora tanto male e penso che quanto più rispetti e ami una persona, più quella ti tratterà male, altrimenti non si spiegherebbe l’adorazione che lui aveva per quella poco di buono della sua ex e per la quale ci ha sofferto parecchio tempo.
@antony
E’ vero: non è detto che “paghino” per quello che hanno fatto, ma non è detto neanche che gli vada sempre fatta bene no? 😉
@lucia
Sono d’accordo con Antony: metti tutto in un sacco nero, poi mandagli un SMS per dirgli di venirsela a prendere e di non entrare nemmeno.
@mikito
Sì, si tratta di vittorie “di Pirro”, ma uno a qualcosa deve pure attaccarsi… Innanzitutto un po’ di autostima non guasta, e in situazioni come queste la persona che viene “lasciata” probabilmente è portata ad essere molto severa con sè stessa e tante volte si dà colpe che non ha. Ovvio che anche sapere queste cose non ti restituirà il rapporto che avevi prima, ma quando hai prove OGGETTIVE che anche chi ti ha lasciato non è questa perfezione di persona secondo me la cosa psicologicamente può aiutare.
Leggendo i vostri messaggi mi sto rendendo gradualmente conto che continuiamo a sforzarci di trovare una spiegazione a quello che ci è successo, magari cercando di ricordare singole parole o eventi di un passato anche piuttosto remoto.
@Cristina: Non sono sicura che pensare ai nostri partner oggi allo stesso modo in cui pensavamo a loro 15 o 20 anni fa sia un metodo efficace per dare a noi stesse delle risposte.
Le persone cambiano, i nostri mariti/mogli come anche noi: penso sia meno deleterio concentrarci sul presente e sul prossimo futuro (non futuro troppo lontano, altrimenti impazziamo), su quello che noi e i nostri partner siamo diventati, perché se ci attacchiamo a cose passate il risultato è che mettiamo in dubbio tutto quello che insieme è stato costruito anche nei periodi felici.
Un conto è il passato recente, in cui magari avevamo ancora progetti e sogni condivisi che sono stati improvvisamente distrutti, un conto sono gli anni addietro, magari addirittura quelli di fidanzamento o di inizio matrimonio: gli uomini e le donne di allora non ci rappresentano più, il tempo ci cambia, soprattutto quando arrivano dei figli.
Un abbraccio a tutti.
Stasera sto facendo un enorme forza su me stessa per non mandargli un sms.Un altro messaggio d’amore in cui scrivo che, nonostante sia un grandissimo egoista senza scrupoli,io lo amo e mi manca da morire.
L’ho anche scritto e messo nelle bozze…
Non servirà a nulla se non a rafforzare la sua persona.Neanche mi risponderebbe.Non lo manderò ma il desiderio è davvero molto forte.
Che idiota che sono, mi prenderei a schiaffi!
@ Simone
L’essere umano che attraversa una circostanza dolorosa, che in molti definiscono “luttuosa” come quella conseguente ad una separazione coniugale, inevitabilmente fa perdere quasi sempre una buona dose di autostima di se, poichè egli stesso ne è lo sfortunato protagonista, quindi in qualche modo “responsabile”, in quanto elemento coinvolto.
Lo stato di profondo malessere e disperazione tende fisiologicamente a stravolgere ogni nostra convinzione concreta, di cui prima eravamo assolutamente certi, ed adesso diffidenti, portandoci come conseguenza a contraddirci ed a smentirci su molte affermazioni, che prima del triste evento, portavamo avanti come le basi ed il fondamento di valori che avevamo ben radicati e che ci davano la sensazione di una euforica felicità. Le parole che spesso usiamo in queste circostanze, con elevata provabilità, tra qualche anno ci appariranno stonate e inappropriate per la realtà che stiamo realmente attraversando. Riguadagnare l’autostima perduta è senza dubbio il nostro primario obiettivo da raggiungere, ma attenzione a non cadere nella trappola della vendetta o della ritorsione gratuita che ci trasformerebbe da vittime in carnefici, immergendoci nello stesso odio e malvagio comportamento che oggi condanniamo e mettiamo all’indice.
Avremo senza dubbio sbagliato anche noi, ma siamo quì uniti a testimoniare un dolore di coerenza alle promesse fatte, che senza ombra di dubbio ha immensanente più valore di un silenzio di chi ha voluto invece voltare le spalle ad una realtà che, proprio perchè attraversava dei momenti difficili, avrebbe richiesto un maggiore impegno ed una specifica attenzione nella direzione della soluzione del problema; ma che invece ha trovato come scappatoia quella della chiusura o peggio quella del tradimento della propria parola nel rinnegare se stesso come compagno/a di vita.
A questo punto quindi, sapere di aver agito nel giusto, deve essere solo una conferma di cui eravamo quasi certi e non una “vittoria di Pirro” inaspettata, da incamerare come punto di vantaggio. Perchè pensandoci bene, non saranno questi vantaggi urlati e sottolineati a far cambiare direzione alla persona che ci ha sconvolto la vita.
Rimane infine la questine del possibile ed eventuale Perdono, che dobbiamo avere ben chiaro nella sua complessità e possibile attuazione. Siamo quì a scrivere solo dei nostri dolori o a meditare e sperare in una riunificazione della nostra famiglia? E con quali immancabili presupposti di buona riuscita?
@Spotty
E’ vero, le persone cambiano ma i sentienti, se sono autentici, non possono svanire nel nulla ne trsformarsi!
Su questo argomento sono stato più esaudiente in un mio post precedente.
Buona notte a tutti.
vedo tanta disperazione in ogni commento !! potrebbe incoraggiarmi pensare che non sia il solo a soffrire , ma in realta mi rende molto dispiaciuto sentire tutti noi ancora con tanta amarezza e dolore . io dopo un anno dalla separazione , mi ritrovo ancora sprofondare negli abissi . sembrava tanto che ero in risalita ….. ma rieccomi ritornare nell oscurita !!! in bocca al lupo a tutti !!!!
Cristina, Lucia, Simone, Spotty, Antony, dove siete finiti?
Capisco che il ritorno (per chi ci è andato) dalle vacanze può essere traumatico, a volte un proprio dramma, specialmente nella nostra condizione; ma siamo tutti quì per discuterne insieme no? Allora forza con i vostri pensieri, commenti, angosce; siamo (credo tutti) pronti a leggervi e a fornire il nostro personale punto di vista!
A presto.