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Lettera pubblicata il 12 Dicembre 2018. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore hope10.
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..altrimenti chiudi. Non c’è da farne blog, libri e poemi. Quelli lasciamoli a Dante e Leopardi, che sono senz’ altro più bravi di noi. Secondo: io non ho suggerito nulla, non sta a me dire agli altri come devono impostare la loro vita. Vengo qui solo a esprimere il mio pensiero e nulla di più. Comunque anche per me i rapporti devono essere un dare-avere, nel senso: tu non mi rompi le palle e io in cambio ti offro il meglio di me. semplice, no?
hope ha compreso alla perfezione quello che intendevo dire, e indirettamente si è anche ricollegata al discorso che facevo sulle amicizie femminili. il punto è che la libertà è una scelta coraggiosa, presuppone un prezzo alto da pagare, un prezzo che evidentemente sono in poche a voler/poter sorreggere. rinunciare al rassicurante status di moglie e madre, in una società come la nostra, per una donna vuol dire dover affrontare da sola millemila difficoltà e dover superare prove toste, che certamente non sono alla portata di chiunque. e oltre a tutto questo c’è il giudizio della gente, che si chiede perchè hai deciso di rimanere sola. proprio non ci arrivano che piuttosto che accasarti con un demente hai preferito così.
ma anche quelle che a lui pensavano di amarlo davvero, che ci avevano creduto, si trovano poi incastrate in un vicolo cieco perchè non è che un matrimonio sbagliato si possa cancellare da un giorno all’ altro con un colpo di spugna, come se niente fosse, e questo..
.. e questo non vale solo per gli uomini.
io ho realizzato che con il mio esempio di persona libera e indipendente da tutto, di persona che può decidere per se stessa, sbatto in faccia a queste donne tutta la triste verità della loro esistenza. e questo gli è insopportabile, probabilmente gli rimbomberà nella testa come un martellare incessante ed è per questo che mi detestano tanto.
non parlo di quelle che hanno unioni di vecchia data e famiglie felici, ovvio. quelle stanno di sicuro meglio di me, chi lo nega!
io ringrazio hope, che a differenza delle mie “amiche” e delle mie vicine di casa, ha l’onestà di ammettere come stanno le cose invece di chi preferisce sfogare su di me il suo disagio.
Nessuno ha mai detto che non esistano donne felici di essere single (o indipendenti). Ma non tutte hanno questa ambizione, e non c’entra un fico secco il giudizio della società.
Essere donna significa forza, intelligenza e creatività. Sono questi i cardini che contraddistinguono una donna è che la rendono attraente, almeno per me. Forza, perchè la donna esprime una forza micidiale, sia quando lavora, sia quando si tratti della famiglia: partorire, è un evento naturale, ma che può capire solo la donna, l’uomo non capisce. Mentre quando lavora la forza della donna sta nel punto di vista, sempre tagliente, sincero ed affidabile. L’intelligenza: le donne sono intelligenti, sono delle manager per natura: avete idea del sacrificio che ci vuole per fare figli, riprendere la carriera, interromperla, mandare avanti la casa, onorare il proprio marito, avere cura di loro stesse? E non da ultimo la creatività: il punto di vista delle donne è fondamentale, l’uomo ha creatività, ma non col quid che invece hanno le donne.
@maria grazia Mi trovi d’accordo, ci sono tante donne (proprio tante..più di quelle che pensiamo!) che sono state costrette a scegliere la gabbia, senza mai volerlo davvero, ossia senza aver prima capito se volevano questo o altro, e odiano a non finire chi si permette di avere sul volto qualcosa di diverso dall’abnegazione di sè. La famiglia a tante giovani donne fa terrorismo mentale da quando sono bambine, poi man mano che crescono è sempre peggio, man mano che secondo loro è arrivata “L’ora”, che io chiamo “l’ora della morte”. Certe famiglie si impegnano a farti sempre stare lontano dalla libertà materiale, fa di tutto per non farti rendere mai indipendente, a volte ci si mettono pure fratelli e sorelle. E’ brutto giungere a queste conclusioni, ma è così. In certi ambienti si ha come le gambe mozzate, e se si ha occasione di litigare con fidanzati e amici è questo che ti dicono: sembra che sei un fantasma di te, che non puoi vivere una vita normale.
Emanciparsi richiede un prezzo pesantissimo, tante donne che in Italia vengono ammazzate avevano provato a uscire da questi contesti che le vogliono vittime e succubi, a volte è così si paga con la vita o con il maltrattamento continuo e persistente, ma si fa una scelta. Se si capisce di esser stati sfortunati, bisogna capire cosa si vuole e perseguirlo, anche se alla fine non ci si riesce. Bisogna perseguirlo perchè noi dobbiamo essere coerenti con ciò che siamo davvero per essere contenti. A volte non è questione nemmeno di avere la bella famiglia o il bel lavoro, certo quando ci sono è tutto bello, quante donne e quanti uomini sono appagati. Ma è importante che un progetto sia quello che senti dentro di te, che corrisponde al tuo io. Per questo è giusto combattere, essere diversi, sopportare da martiri. Noi dobbiamo essere noi, e nutrirci di questo, senza raccontarci le ipocrisie che vorrebbero ci raccontassimo per fare finti sorrisi davanti allo specchio!
Gabriele, perdonami, ma spero che in futuro per te essere donne possa significare forza e intelligenza anche senza il peso dello schiavismo, dover portare la casa avanti mente il marito pensa solo a realizzarsi e a se stesso. Una situazione orribile a ben pensarci.
Ovviamente non intendevo solo quello, infatti ho fatto anche altri esempi, se leggi i commenti. Oltretutto, solo tu, pensi che sia schiavismo essere sposati o stare insieme. Se devo parlare di me, la mia ragazza non mi fa niente, perchè faccio tutto io, quindi lo stereotipo di donna “massaia” puoi metterlo da parte. Certamente la donna ha ruolo ben diverso dall’uomo, anche nella vita sociale e culturale. Se tu non vuoi avere relazioni va benissimo, ma non c’è bisogno di definire “orribili” situazioni che non sono orribili. Sono film tuoi.
hope, non ho commentato i tuoi interventi perchè non rimane molto da aggiungere alle tue sacrosante parole. ovviamente mi trovi d’ accordo su tutto quello che hai detto.
sottoscrivo in particolare questo passaggio:
“è importante che un progetto sia quello che senti dentro di te, che corrisponde al tuo io. Per questo è giusto combattere, essere diversi, sopportare da martiri. Noi dobbiamo essere noi, e nutrirci di questo, senza raccontarci le ipocrisie che vorrebbero ci raccontassimo per fare finti sorrisi davanti allo specchio!”
questo sunto dovrebbe diventare il vangelo di ogni donna.