Salta i links e vai al contenuto

Cosa c’è di sbagliato in me? (2)

di Dodo
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Condividi su facebook: Cosa c’è di sbagliato in me? (2)

La lettera ha ricevuto finora 50 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5

  1. 31
    Clara -

    Alessandro, non mi sono mica offesa, ci mancherebbe! Tu fai ragionamenti tutti corretti, il problema è l’applicazione. Con 2 colleghi ho rischiato di essere “stirata” sulle strisce pedonali, basta una macchina (e ne ho trovate) sul passo carraio dove manca lo scivolo per non passare più, gradini altissimi dei negozi (l’altro giorno sono andata da Poltronesofa) che rischiano di farti cappottare. A Berlino, invece non c’è nulla di tutto questo (te la cito perché ci sono stata recentemente). Speriamo più avanti… :)!

    Clara

  2. 32
    toroseduto -

    Vorrei ritornare all’autore della lettera, ho letto tutto, stanotte non ho sonno, faccio degli orari strani. Il problema di Clara è stato sviscerato da altri più informati di me nel merito.

    Caro Dodo, potrei essere tuo nonno, ho 67 anni. Se permetti, devo per forza essere un po’ lungo, tu hai scritto un libro, l’ho letto tutto con attenzione. Voglio aiutarti a riflettere raccontandoti qualcosa della mia vita. All’età di 7 anni per uno stupido esibizionismo, sono caduto da una finestra a 6 metri da terra. Mi svegliai, per modo di dire, in un assurdo stanzone pieno di letti. Era un ospedale, l’ho saputo nei giorni seguenti, non ne avevo mai visto uno. Avevo battuto con la testa sul duro marmo. Niente altro. Avevo tre borse di ghiaccio che mi fasciavano la testa, erano tempi bui, l’anno era 1l 1955, l’Italia era ancora tutta da ricostruire dopo la guerra, dovetti aspettare una settimana per fare una radiografia. dopo una ventina di giorni mi mandarono a casa, non c’era nessuna cura, solo le borse di ghiaccio intorno alla testa. Per non farla lunga, tornai a scuola dopo 5 mesi, ero diventato un altro. La mia esuberanza si trasformò in un atteggiamento timoroso, mi sentivo debole nel corpo e nella mente. Non riuscivo a seguire le cose strane di cui parlava il maestro. Le divisioni a due cifre. Diventarono il mio assillo, prima ero uno scolaro modello, fra i più bravi, ma ora ero diventato l’ultimo della classe. Insomma saltai l’anno scolastico. Nel frattempo ero perfettamente guarito, fortunatamente la caduta non aveva provocato niente di serio. Ripetere l’ anno perduto, mi metteva in forte disagio, stavo con i ragazzi più piccoli di me, a quell’età un anno conta molto. Mi sentivo penalizzato, i miei amici erano tutti, tranne due bocciati, nella classe superiore. Decisi di recuperare l’anno perso e arrivai a completare la V elementare con i miei coetanei. Questo per la scuola, ma dentro di me sentivo che avevo perso un anno di vita. Non voglio…

  3. 33
    toroseduto -

    Improvvisamente è andata via la pagina del commento, e non funziona il recupero di quello che avevo scritto.
    Andiamo avanti. Quello che mi preme farti sapere è che io per recuperare un anno
    ho dovuto penare per tre anni. Tu che hai attraversato un periodo molto più lungo per curarti, (ricordi la faccenda della divisione a due cifre?), non hai vissuto pienamente tutto quel periodo
    quindi anche se per l’anagrafe hai 29 anni, in realtà ne hai diversi in meno.

    Se prendi coscienza di quello che sto cercando di dirti, il tuo problema è quello di non aver fatto le cose nei tempi dovuti, e questo ha influito fortemente nella tua crescita. C’è un vuoto da colmare, parli spesso che pensavi di realizzare quello che desiderai da bambino. Ne parli così tanto, che leggendoti mi hai ricordato l’anno che mi è stato rubato.

    Purtroppo è così, niente ti farà cambiare se non sarai tu a recuperare. Come? Per prima cosa cerca di realizzarti nel lavoro, non perdere tempo, quando avrai un lavoro che ti soddisferà, anche dal lato economico,
    prenderai coscienza del tuo reale valore, L’amore? Si arriverà anche quello, io l’ho trovato a 30 anni, e non stavo con le mani in mano, ho lasciato una ragazza perché era troppo bella, non faceva per me, sono di indole semplice e umile, sono stato baciato dalla fortuna e quando ho conosciuto Lei, non ho avuto alcun dubbio, eravamo fatti l’uno per l’altro.Un’ ultimo consiglio, cerca una ragazza con qualche anno in meno di te, al giorno d’oggi si consuma tutto troppo in fretta, ma l’Amore, l’Amore vero esiste ancora per fortuna. Un abbraccio. Mario

  4. 34
    Sally -

    Dodo,
    inizio con il più sincero augurio che tu possa trovare la via della serenità quanto prima. Di solito lo si scrive alla fine, insieme ai saluti, ma passano per convenevoli. Mi dispiace molto, immagino quanto tu abbia sofferto, spero sinceramente in un tuo riscatto da una sorte così dura.

    Detto questo, sarebbe bene che tu prendessi piena coscienza di essere troppo buono per quello che è oggi lo standard di gente che puoi incontrare. Ti prego di non leggerla come una critica, adoro le persone buone! Purtroppo, però, da buoni si fa presto a passare per fessi. E soli. L’ho vissuto personalmente, lo hanno vissuto le poche persone a cui tengo.

    La sensibilità, nel suo ventaglio di sfumature, è rilegata all’immaginario della debolezza. Siamo cresciuti con un’immagine della famiglia, della parentela, dell’amicizia, degli affetti ideale purtroppo svanita nel vento del “progresso”. Ci hanno inculcato determinati valori, alcuni a mio sentire stupendi, altri ipocriti. Ma comunque il punto è che la realtà è dannatamente diversa. E’ che “è diventato un ideale pensare e vivere senza emozioni”.
    Naturalmente mi riferisco alla normalità, che rappresenta ciò che con più alta probabilità tu possa incontrare, le eccezioni esistono. Un esempio può essere la storia di Angela.

    Innegabile è la massiccia influenza che la società esercita sulla vita dei singoli individui. E quella del destino, a cui mi ostino a credere. Poi, però, ci sono anche i percorsi, le scelte e le responsabilità personali da considerare.

    Devi imparare ad amarti, Dodo, a tal punto da imparare a difenderti. Un tempo la difesa erano le spade, oggi sono l’immagine, la comunicazione e l’apparenza. Tradotto: l’artificio. Pochissimi sono coloro con i quali puoi permetterti il lusso di essere veramente te stesso.
    E’ già molto ciò che sei riuscito a realizzare, tra la scuola e quello che facevi per lei, hai dimostrato a te stesso che puoi essere una specie di campione! Adesso ti aspetta il duro lavoro di diventare uomo. La ricerca dell’indipendenza oggi più che mai, in un Paese che offre così magre prospettive, è durissima. Quando si è soli la fatica è moltiplicata, lo so bene. Ma ho piena fiducia che quando la raggiungerai ti aiuterà a caricarti di autostima e forza. Nel frattempo, cerca di non perdere il tuo tempo con chi non sa apprezzare ciò che doni. I rapporti sono fatti di reciprocità: tutto il resto è illusione, per quanto bellissima possa essere.

    PS.forse qualche amico lo puoi trovare anche qui

  5. 35
    Almost-Imperfect -

    Kid,
    Senza contare la maleducazione che regna sovrana. A volte non ci si rende proprio conto delle difficoltà altrui; a me vengono in mente cose banali tipo parcheggiare la macchina scorrettamente invadendo mezzo marciapiede, occupare i parcheggi riservati ai disabili. Queste disattenzioni sono all’ordine del giorno, sono le cose che chi più chi meno, tutti facciamo senza rendere conto che per altri sono problemi irrisolvibili.
    Poi molte delle nostre città sono vecchie e inadeguate, non ci sono strutture a misura e quelle che ci sono, se vai a vedere bene, non sono così.
    Per dire si rifanno i marciapiedi abbattendo le barriere architettoniche, quindi giuste altezze e rampe per gli attraversamenti e poi le strisce di fanno da tutt’altra parte; oppure restano nascoste dietro a qualche cassonetto e solo affacciarsi su strada è come sfidare la sorte! Oppure i lampioni piantati in mezzo al marciapiede… E allora che senso ha farne larghi se poi nel mezzo ci sta un ostacolo insuperabile.
    Poi ci sono anche realtà difficili da adeguare, come città in collina, centri storici difficilmente modificabili; il nostro tessuto urbano si è sviluppato come stratificazione di epoche successive dove non esistevano criteri di qualità urbana così come si intendono oggi, per le città giovani è più facile in questo senso

  6. 36
    Alessandro -

    Clara ero sicuro di non averti offesa,temevo mi avessi preso per uno che voleva insegnarti qualcosa e non era quella la mia intenzione.
    Ovviamente ci sono molti problemi però a Milano ci sono pure alcune cose che si riescono a fare se si vuole uscire.

  7. 37
    Golem -

    Un “nuovo” nick meno riconoscibile tipo Anassor? Oppure “Sally & Tabacchi”?

  8. 38
    Sally -

    ?!

  9. 39
    rossana -

    Golem,
    topica n. 1! ne seguiranno altre… 🙂

  10. 40
    Golem -

    Ma allora è la mia Sally!!

    Peccato però. Sembrava il perfetto seguito alla dichiarazione di qualche giorno fa. Anche i concetti sulle “emozioni” quadravano.

    Ciao Sally, benvenuta al “circo”. Vai su You Tube e cerca questo brano: “Entrano i gladiatori”. È la colonna sonora di questo forum.
    Ciao.

Pagine: 1 2 3 4 5

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili