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Lettera pubblicata il 21 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 14 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Fabio47.
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Dago, ma infatti non ho mica detto che chi è animato da buone intenzioni non debba parteciparle agli altri, anzi; il confine che vorrei si facesse è proprio questo: da una parte gli onesti, o in buonafede, dall’altra gli imbecilli o quelli che hanno tempo da perdere e vorrebbero farne perdere a tutti gli altri. In qualcuno di questa seconda categoria mi sono recentemente incocciato e non su questo thread (almeno, non ancora …). Paolo ha un merito, secondo me, di aver focalizzato il tema che forse nemmeno io stesso avevo preciso in mente: il senso del LIMITE. Lui dice (più o meno, se ho capito bene) che, se siamo liberi, limiti non ce ne sono o non dovrebbero essercene. Sarei d’accordo con lui. Ma dei limiti (o forse regole) esistono e guai se non ci fossero … Se questo blog è in italiano ed io all’improvviso mi mettessi a scrivere in giapponese, chi mi seguirebbe ? Nessuno o forse qualcuno che sia sulla mia stessa lunghezza … d’onda. Se io scrivo su di un argomento e qualche povero mentecatto fuorvia quello che voglio dire, giusto per “animare” la questione, che c’entra la libertà ? Può andare ad esternare le sue “idee” da un’altra parte; sempre secondo quanto diceva Paolo, per costoro ce n’è di spazio sulla rete …. Sembra così strano che io mi arrabbi se chiedo un’opinione su qualcosa e mi si risponde tutt’altro ? Cos’è, libertà, questa ? Nessuna accusa a nessuno (io in genere sono molto diretto ed esplicito in questi casi), ma questo malinteso senso di “libertà” ha portato, se lo trasponiamo a livello politico, ad una confusione pazzesca: non si può discutere di nulla, che tutto viene sommerso da un polverone incredibile e questo non fa il bene di nessuno. Il mio, in sostanza, è un discorso di metodo, non di merito: se il metodo è chiaro e preciso, si può allora entrare nel merito, ma se i confini sono labili, allora, che cavolo discutiamo a fare, giusto così per fare ? Mi starebbe bene se questo fosse chiaro dall’inizio, ma allora perchè suddividere o archiviare i thread per argomento, se in ciascuno si può parlare di tutto ? Se uno comunica alla rete ed al mondo che ha pensato al suicidio e magari fa sul serio, vi sembra corretto che qualcuno vada a dirgli: “sì, anche io ci ho pensato, perché ….”, solo per … “partecipare” e magari non è vero ? Magari sono io che prendo certe cose troppo sul serio e magari c’è anche troppa superficialità nell’affrontare certe tematiche, figuratevi se io voglio fare il censore od il moralizzatore del mondo (anche se un po’ di riconquistata moralità non guasterebbe, che – detto da uno che di moralista, nel senso “tradizionale” del termine, ha gran poco – è una cosa notevole) … Ciao da Fabio.
Caro Fabio, concordo quasi in tutto ciò che dici nel tuo post qui sopra! E del termine “troll” sono a conoscenza… dalla notte dei tempi!
Tutti, almeno su alcune risposte o in certi momenti, potremmo fare i troll momentanei!
Resta il fatto che tu continuando a dare per scontato che “tu” sei in buona fede e che gli altri, “alcuni”, sono invece dei guastafeste, inneschi un meccanimso che non ha fine e che forse fa proprio il gioco di chi fa il troll di “professione”!
Però, senza nessuna polemica (almeno in questo caso) prova a ripensare se tutta questa storia del “troll” non fosse stata “inventata” ad arte proprio per “moralizzare” e per permettere sempre e comunque una sorta di censura preventiva!! Non sarebbe tutto ciò triste e meschino?
Voglio dire… proprio sul suicidio io ritengo di aver scritto delle cose impegnandomi a metterci il massimo del rispetto e anche… dell’esperienza personale! Però se davvero dubitiamo di tutto e di tutti allora perchè non dubitare anche di te che con la scusa di dirti sempre “sensiblie” ed in “buonafede” magari sei tu stesso per primo un’entità… inventata? (Lo stesso vale per me, ovviamente, e per chiuunque altro!)
Se devo pensare (ed è possibile, naturalmente) che un ragazzo o una ragazza scrivano sulla lettera de “il Suicidio” volendo solo scherzare o prendere in giro, allora è meglio che la smettiamo subito di discutere di qualsiasi argomento perchè tutto diventa finto, di plastica!
Ma, forse senza volerlo, hai sollevato uno dei punti centrali proprio del suicidio e delle tematiche ad esso collegate. Parlo del suicidio “vero”, ovviamente. Chi soltanto per cultura personale volesse avvicinarsi con serietà al tema scoprirebbe che il suicidio, in sè, contiene proprio una forte percentuale di volontà di “attirare l’attenzione”. Su di sè, sul proprio disagio, e con la inconfessata speranza che un “qualcuno” arrivi a salvarlo in extremis permettendogli così di manifestare ufficialmente tutto il suo disagio. Questo è solo “uno” dei tanti tipi di suicidio, naturalmente. Ed infatti esistono tentativi di suicidio plateali che, per quanto scaturiti da disagi verissimi e tremendi, sono solo segno della volontà di chiedere aiuto Esistono poi suicidi più “veri” dove l’obbiettivo finale si raggiunge soltanto, ahimè, se il suicidio stesso viene portato a termine. Ed è questo uno dei motivi per cui è sempre difficilissimo o quasi impossibile intervenire in tempo utile nel caso di un suicida “totale”, cioè di uno che decida davvero di compiere quel gesto sino in fondo!
Ecco, sono forse uscito un po’ dal seminato ma questa lettera aperta da te è di natura così… vasta da poter contenere, credo, anche una risposta come la mia senza rischiare di venir tacciato di essere andato “fuori tema”!
PEr il resto, Fabio, permettimi due osservazioni!
La prima è che mi aspettavo da te una “critica” più articolata su quanto da me detto nelle lettere risposte precedenti. Se dedici di aprire una lettera proprio su chi sa solo (e aggiungo io: “sembrerebbe”) “prendere in giro” devi anche poi sostenere il discorso sino in fondo!
La seconda è che sono d’accordissimo con te (ma il tutto è ancora una volta opinabile) sul fatto che spesso si nota troppa superficialità nel trattare certi argomenti. Ma anche qui, penso, bisogna capirci.
Non mi pare questo un sito dove vi siano “scienziati”, studiosi o approfonditi esperti “tuttologhi” o di alcuni specifici argomenti.
Ciò non toglie che qualche “esperto” possa imbattersi in siti come questo ed aver voglia di dire la sua. Sai qual’è il rischio, in questi casi? Che come è spesso già avvenuto se rileggi attentamente alcune “lettere”, non appena vi è un interveno un po’ più profondo e complesso ed articolato subito si assiste ad una “levata di scudi” da parte di una o più persone cosiddette “poco esperte” o superficiali le quali tagliano subito le gambe a chi ha osato spingersi troppo seriamente nel tema. Ed infatti ho letto spesso risposte stizzite di persone che dicono “ma lascia stare, non permetterti di dare consigli o risposte professionali, per quello ci sono i professionisti del settore”.
Ahahahah, e che ne sa l’intelligentone di turno se proprio un professionista del setore non sia intervenuto, magri con un po’ di umiltà e senza farsi riconoscere, in un tema scottante e complesso?
Insomma, se facciamo sempre il processo alle intenzioni delle intenzioni delle intenzioni non se ne verrà mai fuori. Questo, a mio avviso, è un sito validissimo proprio percè raccoglie e deve raccogliere opinioni di “varia umnaità”, altrimenti si ritorna al concetto di “sito specifico e professionale” dove è bene intervengano solo esperti del settore.
Questo è nato un po’ come un sito, almeno mi pare, che raccoglie sfoghi e opinioni di tutti i tipi, dalle discussioni “da bar” sino a disquisizioni più serie ed approfondite su temi in cui, guarda casao, non tutti (e per fortuna) si sentono di intervenire!
Di tutto un po’, insomma. E credo sia saggio accettarlo così com’è. Mi permetto una citazione personale. Io, per hobby (ma in parte anche per mestiere) mi interesso da molti anni di gastronomia, cibo e vino, olio, ecc, ecc, e un po’ di tutte le tematiche ad essi legate.
Se qui qualcuno iniziasse a sollevare qualche discorso su temi del genere ti asssicuro che le “puttanate” ed i luoghi comuni sul tema sarebbero il 99%. Credimi. Perchè, e questo lo trovo giustissimo, non si può ridurre tutto a discussione “da bar”. Vi sono argomenti sui quali la professionalità, la conoscenza e l’esperienza sono indispensabili per poter parlarne con un po’ di senso, altrimenti diamo davvero solo fiato alle parole, scritte in questo caso!
Altrimenti continuamo a dire che, in fondo, il Tav…nello è un ottimo vino da “tutti i giorni”!
Paolo, non ho risposto nel modo articolato che ti aspettavi, perché non sempre ho lo stesso ritmo di “produzione” nello scrivere, alle volte di più, alle volte di meno … Credo tuttavia di aver inteso il nocciolo della tua questione. Lo spunto del topic mi è venuto in mente nell’osservare come determinate persone vogliano solo farti parlare di altro rispetto a quanto interessa te (o me, in questo caso). Non sto affatto dicendo che bisogna ingabbiare le discussioni, ma – nella fattispecie – nemmeno sfruculiarmi (per chi non capisse, sfottermi) se io punto il dito contro certi comportamenti oggettivamente sbagliati, accusando ME (!) di inesistenti contiguità ideologiche (ma che cosa vuol dire, poi ?) con non si sa quale gruppuscolo estremista. Lo trovo assurdo, offensivo, stupido e forse stupido sono stato io a rispondere a quel personaggio che ha cominciato a provocarmi. Io con te ci sto discutendo, come vedi, Paolo; possiamo avere tranquillamente idee diverse, ci mancherebbe, ma il rispetto non deve (o dovrebbe) mai mancare ed in effetti né tu né altri qui hanno mancato di rispetto a me o ad altri, né io fatto altrettanto con tutti voi. Tutto qui, non mi sembra di chiedere la luna e se qualcuno dovesse eventualmente sentirsi limitato dal non poterla buttare in caciara, bè, allora sarei io a sentirmi fuori posto e sarei io a ritirarmi dalla discussione. Forse costoro trovano me od altri noioso, non lo so, ma io rivendico solo il diritto di esprimere le mie opinioni in santa pace, senza dover inseguire alcuno su cose di cui vengo accusato, ma che non ho mai detto, né pensato; non mi sento migliore di altri, non giudico nessuno, a meno di venire attaccato in modo imbecille come capitatomi. Provo a rispettare gli altri che, avendo ognuno una testa diversa dalla mia, non sempre capisco se vogliono dialogare con me o semplicemente prendere in giro. Io sono appassionato di politica, nel senso della polis, la città, come cosa di tutti, lo Stato come patrimonio collettivo e mi incazzo per l’abbrutimento in cui è sprofondato il dibattito politico nostrano ultimamente, totalmente impantanato in scontri assurdi, di cui quello accaduto a me con determinati personaggi su questo sito è il perfetto paradigma. Non si può provare a proporre NULLA, che si viene sommersi da polemiche allucinanti, inutili e strumentali di specifici soggetti, mestieranti del campo e sono frustrato dal blocco del progresso sociale impostoci dai soliti noti. Ecco perché mi fanno imbufalire certi comportamenti che mi richiamano in mente questa situazione di stallo. Se non sappiamo rapportarci noi, cosa possiamo aspettarci da coloro che – noi volenti o nolenti – decidono anche per le nostre vite, come possiamo chiedere loro di meglio ? Per il resto, cercherò di riflettere su quanto mi hai detto Paolo ed essere meno intransigente su chi la pensa diversamente da me. Ciao da Fabio.
Si dice “tuttologi”. Per il resto penso che un buon provocatore sia il sale di questi siti.
…. un “buon” provocatore, però ….
Ci vuole del tempo per conoscere le persone, nella vita… materriale. Figurarsi in quella virtuale come questa!
Ok, tutto quello che avevo da dire lo ho detto, mi pare.
Ringrazio Ari per la sua correzione, (in parte provocatoria 🙂 ) e concordo con lei pienamente!
A Fabio47, dopo attenta e ragionata analisi concludo che il tuo comportamento è provocatorio e totalmente pretestuoso (da “pretesto”, cioè: “motivazione apparente che nasconde il vero, messa innanzi ad arte per esimersi dal fare o dal dire qualcosa o per giustificare l’azione che si fa o si è fatta”!).
La tua finta aria “liberale” e democratica, fintamente aperta al dialogo e ancor più fintamente pluralista, nasconde un atteggiamento dispotico, prevaricatore e “giudicante”. Ci rimettiamo tutti a te, allora, grande Fabio47, per sapere chi è un “buono” provocatore da chi non lo è!
Potresti aprire un’altra lettera dove terrai una “lista di proscrizione” con l’elenco dettagliato dei buoni e dei cattivi!
D’altra parte, rileggendo per l’ennesima volta la tua ultima risposta (la nr. 14) noto tristemente come tu sia sempre pronto a rivendicare per te stesso “il diritto ad esprimerti” mentre poco più sopra dicevi che vorresti “soltanto” dividere gli onesti interlocutori dai polemizzatori di professione!
Nella tua ultima risposta affermi anche:
“…ma io rivendico solo il diritto di esprimere le mie opinioni in santa pace…” e più sotto continui dicendo:
“Io sono appassionato di politica, nel senso della polis, la città, come cosa di tutti…”.
Beh, tu saresti un ottimo “capo” di una dittatura “illuminata” dove la “libertà” da te imposta e scelta come l’unica libertà vera e attuabile consentirebbe a tutti di vivere in una splendida “gabbia dorata”!
Per quanto riguarda la tua passione per la “politica” mi sorgono seri subbi se tu abbia capito o meno il significato che si attribuisce alla parola “polìtica” che, nella pratica, significa “l’arte e/o il mestiere di saper organizzare e guidare il complesso delle attività di uno Stato e della cosa pubblica in genere” mentre dal punto di vista etimologico essa significa “che attiene alla città, cioè alla vita e al’organizzazione stessa di città”, significato abbastanza diverso da quello che tu gli attribuisci dicendo che ami la politica nel senso di “città”, di cosa di tutti!
Cero, la città è senz’altro di tutti (di tutti quelli che hanno contribuito a crearla, aggiungerei io!) ma per quel che dici tu si potrebbe intendere che ami l’estetica ed il buon funzionamento “urbanistico” di una città, cosa un tantino diversa dal reale significato di “politica”!
Comunque, permettimi di essere sincero come sempre (ed almeno quanto te!) nel dirti che “discutere di aria fritta” porta ad esaurire e a far implodere un concetto che avrebbe potuto anche essere “intelligente”, forse però non in un luogo come questo dove la vena polemica, il dibattere e il controbattere sono davvero il sale che mantiene vivo un luogo del genere!
Alla faccia dei “trolls”!
Paolo, concordo in toto quanto sostieni.