Premetto che sono sull’orlo della pazzia. Settembre 2015, conosco questo splendido ragazzo, 10 anni piu grande di me ( io 24 lui 34) . C’è subito una bella sintonia, siamo due persone mature razionali con mille interessi in comune e con la voglia di conoscerci, finchè non ci siamo messi ufficialmente insieme. Lo definivo un rapporto perfetto. (forse ero semplicemente felice ed in pace col mondo) Non litigavamo mai, ci comprendevamo e ascoltavamo, ci lasciavamo liberi di fare quello che volevamo, non eravamo gelosi o almeno io qualcosa in più ma delle sue ex delle quali lui mi parlava tranquillamente cosi io dei miei. La gente ci invidiava di quanto stavamo bene. Io lo amavo veramente tanto, le sue braccia, casa sua erano il mio rifugio e mi bastava quello che ci davamo. Avevamo tanti progetti per il futuro insieme. Insomma, questo in breve per dirvi che ora da un paio di mesi io non ne posso più, ho l’impressione di essere caduta nella fossa della noia, monotonia, zero stimoli, zero passioni. E’ vero che io ora sono molto ansiosa e presa dall’università cosa che mi toglie tanta energia e vitalità quindi ammetto di essermi spenta un poco. Ma è come se non mi bastasse più quello che ci diamo. Mi sono ” accontentata” come dire, del nostro semplice rapporto. Lui come dire, è un ragazzo a cui non piace molto uscire, non ne sente il bisogno e credo che sia dovuto molto all’età. E’ veramente raro. I primi mesi uscivamo qualche volta, andavamo al cinema o cena fuori. ( preciso forse in 2 anni solo 5 o 6 volte) Durante la settimana io andavo a casa sua SEMPRE , film cenetta fare l’amore e io tornavo a casa mia. Il weekend lui andava a casa dei suoi amici o a suonare o a giocare. Non USCIVANO MAI. Io onestamente non mi sentivo in dovere di seguirlo sempre e diciamo che preferivo rilassarmi con i miei amici con una birra in centro o guardare un bel concerto o andare a qualche evento organizzato nella mia citta soprattutto dopo una settimana di vederci tra università e studio. Quando gli dicevo di venire con me lui rifiutava quasi sempre perchè o si rompeva o era troppo stanco. Io agli inviti dei suoi amici sono andata quasi sempre e mi sono dovuta accollare pure compleanni di figli vari e cene a 4 con figli…..ma va be lasciamo perdere. A letto, idem…i primi mesi ero super vogliosa, ma lui mi stroncava dicendo che era stanco quindi lo facevamo solo nel weekend e per carità… me lo sono fatto bastare. Io non ho mai preteso niente, solo un po’ di felicità e pace. E forse ho sbagliato, perchè mi sono lasciata travolgere dal suo essere un po’”pigro” e del suo accontentarsi delle cose semplici. In 2 anni, non gli è mai passato per la testa di dirmi ” ti passo a prendere e facciamo un giro, o ti porto a mangiare fuori (forse solo 1 volta il 2 mese) o facciamo una psseggiata o andiamo in quel posto ( se non dove va sempre lui a mare con i suoi amici) , non mi ha mai regalato un fiore…non è mai venuto a casa mia se non 1 volta perchè avevo la febbre da 2 settimane. Non mi scrive messaggi carini…o non parliamo al telefono anche solo per sentirci o darci la buonanotte . Lo so sono banalità, cose a cui non facevo caso all’inizio perchè compensava e compensa con il suo essere splendido quando stiamo insieme ( a casa sua )… quindi mi chiedo, sono io egoista e viziata o c’è in lui qualcosa che non va? perchè il miei spensierati 26 anni ora hanno preso il sopravvento e ho voglia di fare tutt’altro che avere questa routine con lui. Cosa che mi ha portato ad essere cattiva e a sputargli tutto quello che sento, che sono annoiata, che non ho voglia di vederlo nè di fare l’amore con lui. Tra le lacrime mie e sue impazzisco….e non so come comportarmi.
Abbiamo provato a lasciarci, ma dopo una settimana ci siamo ricercati. Ora ci vediamo ogni tanto ma quando affrontiamo il discorso gli dico tante cattiverie. Come se lo odiassi. Come se vorrei che si svegliasse…. ho pensato pure di tradirlo… ma non so se ci riuscirei .
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Categorie: - Amore e relazioni
Lascialo libero di fare la sua vita che è troppo diversa dalla tua. Il vostro è un rapporto in disequilibrio e malato.
Insomma. Io, devo essere sincera, sono sempre stata un po’ prevenuta sugli uomini perché a livello intuitivo sentivo che quell’uomo non sarebbe stato mio. Trovandomi in una situazione di questo tipo penso che lo lascerei. Il mio grande rispetto di tutte le religioni nasce dalla consapevolezza della natura più che umana del sentimento. Quel codice culturale mantiene in piedi una determinata concezione della famiglia che io rispetto. Allo stesso tempo non sono preparata a trovare il senso religioso della vita al di fuori delle conquiste civili e dei sacramenti che, nel bene e nel male, ci consentono di riconciliarci con Dio. La ricerca anche in campo civile porta ad approdare ad un punto. Invece, anche recentemente, mi è capitato di notare che i sacramenti sono diventati un simbolo. L’uomo, c’è poco da fare, continua a rivendicare il suo diritto di vivere nella carne, non c’è quella gioiosa convinzione che porta a considerare la propria natura in base al Cristo. Quindi a viverla senza sentirsi il centro del mondo. Prevale una concezione molto primitiva, la stessa che porta Petrarca a mettere in relazione Laura e Cristo. Io dico che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio, ma quando ci presentiamo davanti all’altare la nostra vita diventa più bella perché non siamo più noi a cercarci, ma Lui ad averci trovati. Perché voler vivere secondo il mondo? Questo è quello che non capisco. La mia sensibilità mi porta a vivere un dolore perché a pelle le sento certe cose.
[…]Conosco il meccanismo, ma non vedo sempre la fede che cerco nell’uomo che interpreta il sacrificio come una forma di abnegazione. Non sei consapevole? Non ti sembra tutto vano? Non sei felice di avere tra le mani un corpo. Questa concretezza fa paura? Io, al contrario, temo il misticismo perché la ricerca che ti fa sentire nobile –ti fa sentire un pellegrino d’amore- contribuisce anche a renderti cinico. Qui avviene il distacco. Nella convivenza – o comunque nel prosieguo della conoscenza- non ritrovo più l’uomo che ho conosciuto, ma una persona che mi piace… l’inquietudine nasce da questo. Tanto vale perdersi di vista.
Quelle che hai elencato non sono affatto banalitá perché per te sono importanti. Avete personalitá molto diverse e in una relazione bisogna avere interessi simili che si possano condividere, almeno una base. Ovviamente altre cose si possono fare tranquillamente separati, ma almeno un minimo in comune bisogna avere. Tu sei piena di vita, lui molto piú tranquillo e pigro da come lo descrivi.
E si hai sbagliato a farti andare bene cose che per te erano necessarie non ricevevi da lui. Bisogna esprimere in modo chiaro i propri bisogni e verificare che la persona al nostro fianco li possa comprendere, quindi parlagli di queste cose in modo tranquillo. Difficilmente capirá perché di fatto sei tu quella che e´cambiata, non lui, che e´rimasto costante.. Piuttosto non ti arrabbiare con lui perché lui non si é mai mostrato come non era, al contrario..
Tradirlo non mi sembra giusto e probabilmente sarebbe controproducente in primis per te.
L’ideale sarebbe (sempre che tu possa) allontanarti temporaneamente da lui con qualche motivazione concreta (Erasmus, trasferta lavorativa, periodo di volontariato di almeno qualche mese) e vedere come reagite entrambi a questa situazione e che piega prende il vostro rapporto. E, a quel punto, decidere di conseguenza.
La verità è che tu, come pressoché la gran parte delle donne, vivete un periodo della vostra vita e le vostre voglie temporanee come se fossero tutto quello che volete dalla vita per sempre. Risultato? Fate illudere l’altro che sia davvero questo che vi piace di lui e quindi lui si sente in diritto di non sforzarsi di cambiare o di tenere il rapporto più dinamico. Finché un bel giorno non scoppiate e vi buttate tra le braccia di un altro manco fosse l’uomo più perfetto al mondo….è un ciclo perpetuo che terminerà solo se e quando riuscirete a capire chi siete e cosa volete dalla vita, senza attribuire a nessuno colpe e meriti inappropriati. E chissà quel giorno riuscirete anche a scegliere l’uomo della vostra vita e non il primo a cui deciderete di darla per poi attribuirgli qualità che non ha. Lo so è un discorso complicato ma è così. Conosci davvero cosa vuoi prima di entrare nella vita delle persone a gamba tesa e vedi che forse non ti ritroverai ad odiare quel ragazzo dopo la fase passeggera della passione. In bocca al lupo.
Michelle ha colto nel segno. E’ anche vero, cosa che qua mi sa che un pò si sottovaluta, che tra 24 e 34 anni sembra apparentemente non esserci differenza, e invece c’è un abisso.
I 24 anni sono ancora il tempo della spensieratezza e della voglia di fare miliardi di esperienze, i 34 sono (o almeno dovrebbero essere) già quelli dell’impegno e della necessità di sicurezza futura.
Tu hai omesso cose fondamentali nella lettera, ma che si intuiscono: lui lavora, giusto? Lui vive da solo, giusto? Questo lo pone comunque ad un altro piano di vita rispetto al tuo (un altro, sia chiaro, non più alto o più basso), fa sì che abbia esigenze differenti rispetto alle tue e che inizi a sentire stanchezza e stress laddove tu ancora senti vitalità e gioia. E questo non è colpa di nessuno, è solo crescere. Francamente, mi avrebbe preoccupato di più sentire di un 34enne che ancora fa una vita da 24enne…
Archivia questa storia senza colpe o rimorsi, e in effetti, come dice già Yoyanosoyyo, fai prima chiarezza su cosa vuoi TU da un ragazzo: visto che cerchi spensieratezza, allegria ed emozioni, magari cercalo tra qualche tuo coetaneo, che naturalmente condivide il tuo stesso piano di vita, vedrai che le cose andranno benone.
In bocca al lupo.