Ciao a tutti, dopo anni che leggo con interesse queste pagine mi sono deciso finalmente a iscrivermi per porre alcune domande…o meglio, posso dire chiaramente che ne ho proprio sentito il bisogno.
La domanda che ho messo nel titolo potrebbe già essere chiara così com’è, senza bisogno di ulteriori dettagli. Ma forse la mia storia è così particolare che sicuramente ha avuto un grande effetto sulla mia mentalità e sul mio modo di vedere i sentimenti, quindi preferisco darne almeno un accenno.
Ho compiuto da poco 30 anni. Come un sacco di ragazzi (e, anche se in numero assai minore, ragazze) che hanno scritto qui o in altri forum, ho iniziato ad avvicinarmi alle ragazze tardi, molto tardi…intorno ai 25 anni. I motivi? Beh, credo i soliti che si leggono in questi casi…Un carattere molto sensibile e introverso, una famiglia molto protettiva, forse la sfortuna di non aver incontrato a scuola le compagnie giuste…E quando si inizia ad arrivare a 17-18 anni senza esperienze, si inizia ad entrare quasi in un circolo chiuso…La timidezza alimenta la timidezza, si perde pian piano fiducia in sè stessi, col tempo ci si inizia a sentire in difetto rispetto alle coetanee che hanno già esperienza in campo sentimentale e sessuale, e si tende a circondarsi di persone come noi, magari anche in gamba e piene di qualità, ma che per un motivo o per altro sono sempre rimaste sole. E le possibilità di conoscere e di cambiare si fanno sempre più remote.
Ma non sto scrivendo qui per lamentarmi o prendermela con il mondo intero per questo mio “destino”. Perchè come dicevo, a 25 anni grazie a una ragazza che nonostante la mia incredulità aveva mostrato un grande interesse per me (tra l’altro una ragazza bellissima e corteggiata), pian piano le cose sono cambiate. Con lei non è andata bene, ma grazie a quella “spinta” ho iniziato a ritrovare fiducia in me stesso, anche perchè posso dire che sono una persona che vale, ho molti difetti e molti aspetti che vorrei cambiare, ma di qualità ne ho…A parte il lato sentimentale ho sempre ottenuto molte soddisfazioni dalla vita, nello studio, nello sport, nella musica…ho sempre coltivato molti interessi…e fisicamente sono assolutamente normale.
Dicevo, da quel momento ho iniziato a sforzarmi di cambiare…cambiando giri, facendo esperienze all’estero, sforzandomi di combattere la timidezza…
E ora sono una persona completamente diversa. Non sono certo uno considerato estroverso, uno che entra in un locale da solo ed esce con una ragazza…ma di progressi ne ho fatti moltissimi. Di storie…bè qualcuna dopo quella ragazza c’è, ma sempre molto brevi e purtroppo sempre finite a causa della mia inesperienza, ma che comunque mi hanno aiutato a crescere, a maturare, a capire molte cose, e cercare di rimediare ad alcune mie mancanze. L’ultima di queste relazioni, la più lunga e anche la più intensa, finita più di un anno fa, mi ha lasciato un segno profondo, perchè pensavo veramente di aver trovato la ragazza della mia vita…era una ragazza meravigliosa, veramente speciale secondo me, e ancora non riesco a dimenticarla.
Ma veniamo alla mia domanda. Ora, nonostante abbia ancora lei in mente, sto cercando di guardarmi attorno, di conoscere, di trovare un’altra persona con cui costruire qualcosa di bello…fosse per pochi mesi o per una vita. Ma quasi all’improvviso mi sono accorto che il mio atteggiamento è molto diverso da anni fa. Sarà come ho detto che mi sento ancora legato fortemente a quell’ultima ragazza…sarà che in questi ultimi mesi non ho ancora trovato “quella giusta”…o forse è la mia mentalità ad essere sbagliata, perchè avendo iniziato tardi forse tendo a cercare ancora di vivere le emozioni che si provano a 20 anni e che ormai ho perso. Mi chiedo infatti…cosa ci fa innamorare a 30 anni? O meglio, esiste ancora l’amore “vero”, quello che ti fa chiudere lo stomaco, che ti fa sognare, che ti fa prrovare emozioni intense…O tutto questo è solo un’illusione che si vive da ragazzini?
Io in questi anni ne ho fatti di sforzi per cambiare, ho sofferto, sono stato malissimo…e ora che mi sento pronto a vivere una bella storia con una ragazza mi sembra che non sia più possibile.
Prendo come esempio alcuni miei amici che conosco dalle medie…Come erano felici quando si erano fidanzati gli ultimi anni del liceo, quando avere una ragazza apriva quasi un mondo nuovo, si usciva tenendosi per mano, si organizzavano weekend e vacanze insieme..già solo l’idea di essere fidanzati era qualcosa che dava felicità e faceva guardare tutto con ottimismo. Sono in quegli anni che si sono formate molte coppie “storiche”, gli anni in cui sono sicuro che molti dei miei amici che erano fidanzati in quel periodo hanno i ricordi più belli.
Ora cosa resta di tutto questo? Ormai si è adulti, si passa più tempo con i colleghi che con il partner, il lavoro e le responsabilità tendono ad “appiattirci”…forse è vero, il mondo del lavoro fa maturare, ma secondo me un po’ pian piano ci allontana dalla nostra vera natura, ci fa diventare sempre più razionali e meno istintivi. Ora chi non è sposato e fidanzato da anni ha quasi sicuramente vissuto già diverse esperienze, ha un sacco di ricordi con ex vari, che poi oggi tra mail, social network eccetera può ancora sentire, o averne notizia tramite amici comuni.
E poi anche lo stesso “mettersi insieme” cosa vuol dire? Il bello dell’inizio di una storia non era quel provare interesse per una persona, e capire pian piano che il sentimento è corrisposto, e quel senso quasi di timidezza ad aspettare che arrivi finalmente il momento giusto per confidarsi ed aprirsi…Quell’appartarsi in posti isolati, parlare, finalmente darsi il primo bacio…Ora cosa resta?
Vedo ad esempio alcuni amici coetanei che hanno iniziato una storia da poco…che differenza con 10 anni fa…In pratica ora “ci si piace”, si inizia ad uscire, ma anche baciarsi e andare a letto, come se fosse una cosa normalissima, quasi “studiandosi”, poi se “si supera il test”, allora si decide che si è insieme. Come può iniziare una storia così? I sentimenti dove sono?
Ma forse a questa età è normale che sia così…forse sono io ad essere troppo legato a una mentalità che andava bene 10-15 anni fa…E allora mi chiedo veramente cosa resti dell’amore oggi…O meglio, se due persone si sono messe insieme 5-6 anni fa o più, allora capisco che l'”amore” ora sia non più quell’insieme di emozioni iniziali ma un senso di grande affetto, l’avere tanti bei ricordi insieme, il desiderio di creare una famiglia…Ma iniziare una storia adesso mi sembra quasi assurdo…Ormai ciascuno ha i propri giri, le proprie abitudini, non c’è più quel senso di crescere insieme che lega tantissimo…
Ormai a vedere chi mi sta intorno mi sembra che si stia insieme più che altro per abitudine, per convenienza, perchè “meglio così che da soli”…
Spero di sbagliarmi, e magari di leggere qualche vostra storia che dimostra che le cose possono andare diversamente e che ci si può ancora emozionare, a qualsiasi età
Ciao mm81, vorrei cominciare scrivendo che l’amore, come la vita, non conosce ne misure ne confini.. Ci possiamo innamorare oggi che abbiamo 18 anni, come possiamo innamorarci domani che, di anni, ne abbiamo 40! Hai scritto dei tuoi amici e delle loro prime storie, delle prime ragazze, dei primi fidanzamenti.. Certo, una tappa che nessuno dovrebbe perdere nella vita! Però, io credo, che a 18 anni ci si possa innamorare sì, ma non così intensamente come potrebbe capitare a 30, per esempio. La mente matura, e con essa anche i sentimenti, e forse si riesce a capire più in profondità il significato dell’amore, quello vero! Ti chiedi cosa ci fa innamorare a 30 anni? Beh.. è molto semplice! Ci fanno innamorare a 30 anni le stesse cose che ci facevano innamorare a 18.. Il “problema” è che a 18 anni siamo più fragili e riusciamo a vedere l’amore ovunque, in ogni cosa.. Dovremmo cercare di sforzarci a guardare la vita con più semplicità, come si fa da piccoli! Un bambino è in grado di regalarci affetto senza fatica, un bambino è in grado di regalarci un sorriso senza nemmeno pensarci.. Mentre a 18 anni, a volte, facciamo fatica a donare un po’ di affetto a chi sarebbe pronto a riceverlo! Con l’amore è uguale.. A 18 anni riusciamo ad innamorarci, anche molte volte.. Poi si arriva ai 30, e abbiamo difficoltà a guardare l’amore come si faceva da ragazzi! E perchè succede? Perchè si cresce, si matura, e si diventa più severi con la vita.. Ma sbagliamo! Ormai viviamo in un mondo pieno di sofferenza, povertà, tristezza.. L’amore dovrebbe essere una via d’uscita da tutta questa grigia routine! L’amore è la cosa più bella che la vita poteva regalarci, e non dobbiamo perdere l’opportunità di farne tesoro ogni volta che se ne presenta l’occasione! Potrei dirti che, la tua, sia una forma di timidezza d’amore, ma non sono nessuno per darti la certezza, e sono la persona meno adatta per giudicare!
Concludo dicendoti che non saranno certo i tuoi 30 anni a farti perdere il piacere della vita! Non hai avuto l’opportunità di vivere come avresti voluto la tua adolescenza? Fallo ora! Non sarai più il ragazzo che eri all’epoca, ma di certo non sarà questo a cambiare le cose, a fermarti! L’amore è follia, fai delle follie! L’amore è pazzia, fai delle pazzie! L’amore è passione.. E’ proprio la capacità di appassionarci, quella che hanno i bambini e che dopo un po’ si perde, è quella passione che ci fa sentire uomini, che ci fa sentire vivi! Non smettere mai di credere nell’amore! E ti dico anche questo.. I tuoi amici avranno avuto anche mille donne, avranno fatto fuoco e fiamme, ma non hanno trovato quella giusta! E tu di donne puoi averne anche mille, ma se non hai quella giusta, quella che ti fa veramente stare bene, è come se fossi solo! Non ti sei perso nulla, nulla di importante! Abbi fede nell’amore, nessuno è nato solo! Non sarà certo la timidezza a fermare il tuo cuore! Guarda in ogni angolo della Terra, e troverai la tua lei, ne sono certa!
Con affetto,
Ambra.
Ciao mm81.
La tua storia rigirata al femminile è molto simile alla mia… perciò comprendo perfettamente la questione sollevata. A mio parere sì, ci si può innamorare perdutamente a qualunque età, non c’è una data di scadenza. Il problema consiste “solo” nel trovare una persona affine a noi, che viaggi alla nostra stessa lunghezza d’onda, ossia qualcuno che abbia un bagaglio culturale/affettivo/di valori tale da riuscire a comprenderci, per cui valga la pena fidarsi, che “faccia squadra con noi” per affrontare gioie e dolori e che non sia stato eccessivamente condizionato negativamente da eventuali esperienze passate, o quantomeno sia riuscito a metabolizzarle e voltare pagina (il che, mi rendo conto, è un po’ come cercare un ago in un pagliaio…). Buona caccia al tesoro!
Ciao mm81, le tue parole mi ricordano i miei pensieri… Quelle inerenti alla tua domanda… Vivo le ultime storie in modo tale che il conoscersi venga prima di andare a letto, ma è una questione di gusti, infatti tutte le mie “storie non storie” finiscono dopo tre giorni, sarà perchè al terzo giorno non ci sono andata a letto?
Tuttavia continuo a sperare che arriverà di nuovo l’amore, quello che ti fa chiudere lo stomaco nella fase iniziale e che col tempo viene alimentato da tutto tranne che dall’abitudine.
Non smettere di crederci.
L’eta’ non c’entra niente. Secondo me no. Capisco il concetto che a 18-20 anni la dimensione tempo libero/responsabilita’ e’ diversa. ma se vogliamo e’ gia’ diversa a quell’eta’ se uno/a studia o lavora. E non c`e^ solo chi vive solo dopo i 30 e c’e’ chi dopo i 30 tra separazioni o crisi va a vivere da solo per la prima volta o spera di riuscirci :/ poi e’ vero che da ragazzini c’e’ tutto un contesto di “scoperta” ma a parte che non si finisce mai e c’e’ chi, per una delusione, si sente piu’ disincantato a 22 che un altro a 48, anche da ragazzini c’e’ chi prima la da’ e poi ci pensa o inizia una relazione dal.sesso e chi ama i corteggiamenti con tempi piu’ lunghi. non so se oggi i giovanissimi sanno.corteggiarsi a vicenda ancora ma di solito se qualcuno ti interessa veramente la timidezza, la speranza e insieme la paura penso possano entrare in gioco a qualsiasi eta’. cosi come l’entrare via via nel mondo dell’altro. Io non frequento siti di incontri et similia. io a dire il vero non mi farei neanche presentare qualcuno per un appuntamento combinato. e” una roba che mi dava i brividi (in negativo) e l’allergia a 16 anni e idem ora che ne ho piu’ 30 che 40. Poi degustibus. non giudico chi lo fa. le mie storie son sempre nate
autonomamente e per caso. Una mia amica di 41, dopo diversi anni dalla sua storia storica, ha incontrato un nuovo amore e ora dopo un periodo di convivenza si sposeranno tra qke mese. com’e’ il loro amore? e’ amore. con delle consapevolezze in piu’, vero, ma mica e’ negativo. lei era una che diceva agli amici “presentatemi qualcuno”, non credo per la fretta di rifidanzarsi l’indomani ma anche per la batosta che l”ex le aveva dato, dileguandosi poco prima di andare a vivere insieme. ma infine come ha conosciuto il suo nuovo amore? per.caso. e non e” stata una cosa amorfa perche’ erano ultratrentenni 😉 forse semmai si diventa piu’ “selettivi” ma non nel senso di criticoni ma ci si conosce a se stessi di piu’. io la tua domanda me la sono fatta, e a riprova che l’eta’ non c’entra con la domanda ma lo.stato d’animo, mi sa, di piu, me la son fatta a 35 e riguardo i 20 anni, cioe’ qd mi ero innamorata io, ma fin oltre i 30 fino al giorno in cui una crisi “coniugale” portandomi un senso di forte delusione e disincanto e anche spaesamento mi aveva fatto pensare al mondo e a me nel mondo come dici tu. ma perche’ in quel momento (anche per altre ragioni) non ero 🙂 io, perche’ aver amato e rivedermi innamorata e espansiva e pimpante e “giovane” mi pareva un passato remoto e avevo nostalgia di me (anche se il passato remoto era l’altroieri), perche’ in ql momento non ero innamorata o meglio non 🙂 ma 🙁 :-/ 😐 ero innamorata di chi ancora amavo e dunque anche per questo mi pareva impossibile che ci si possa innamorare di uno che manco hai ancora incontrato tra l’altro e provare una serie di cose. se mi fossi sentita cosi a 50 probabilmente mi sarei detta che ci si puo’ innamorare solo sino a 49 😛 e che il mondo era cambiato ora. qd ti innamorerai ti innamorerai, punto. e non dipendera’ dall’eta’. sara’ una questione di emozioni che provi e condividi.
l’amore ha mille volti e sono convinta che nella propria vita puo arrivare a qualsiasi età in qualsiasi momento senza cercarlo e non ci sono amori uguali perchè la persona è diverta ma anche noi cambiamo quello che magari prima ci sembra utopistico adesso diventa verosimile
ogni amore và vissuto per quello che ti lascia di buono anche a distanza di tempo quando la persona non c’è piu a me piace ripensare alle situazioni alle cose fatte con la persona che in quel momenti amavi e ti amava
l’amore non si cerca ma arriva bisogna pero non crearsi un muro di parole, pensieri,paure
Ok, era un thread che avevo salvato nei preferiti e a cui rispondo con un certo ritardo dovuto all’immancabile casino lavorativo e alla trasferta appena conclutasi. Era un thread che avevo salvato perchè da neotrentenne ogni tanto mi pongo pure io qualche domanda e le riflessioni dell’amico mm81 sono molto interessanti.
Come si fa ad innamorarsi a 30 anni? Cominciamo dall’inizio.
Di carattere sono stato anche io molto timido e fino ai 18 anni i miei contatti con le donne erano praticamente inesistenti. Non ho di certo vissuto dai 14 ai 18 le storie da innamoratini che i ragazzini un tempo vivevano… (oggi si va direttamente al sodo anche a quell’età) e sinceramente non mi ponevo trppe domande sulle donne, se c’erano ok, se non c’erano ok uguale. Ma devo ammettere che seppur volessi più o meno una fidanzata, all’epoca insomma non ne sentivo troppo la mancanza. Avevo altre interessi: computers, cazzeggio, scooter, amicizie che sembravano inifinite!
Dai diciotto anni mi sono avvicinato purtroppo al mondo femminile e devo dire che non ho mai avuto grossi problemi, mi hanno sempre cercato loro e talvolta mi ci sono comportato anche male.. ma vabè ero un ragazzino ventenne.
Insomma tira e molla ho trascorso i 20 anni e ho avuto le giuste esperienze, storie durature e storie non durature un po come tutti diciamo. Di certo non mi lamento.
Ora mi ritrovo a 31 anni con la maggior parte delle persone della mia età più o meno sposate, più o meno fidanzati, qualcuno con figli. Ma non da ora, ma da molto tempo! Se ripenso alle scuole elementari, medie e superiori io mi ritrovo proprio in un altro pianeta rispetto a loro. Devo però sottolineare che la maggioranza mia cerchia ristretta di amici sta più o meno come me.. chissà perchè! 🙂
Vabè tornando al discorso non credo che io sia in una situazione sbagliata rispetto agli altri; ognuno ha il proprio trascorso, ha una propria storia. Non credo che le coppie inossidabili si formino a 20 anni e tali rimangono per tutta la vita. Anzi, credo che non ci sia più sbagliato…
Purtroppo per affrontare la vita, le sue problematiche e le relazioni sociali di qualunque genere e quindi anche quelle amorose, serve esperienza. E chi da quanto aveva 18 anni sta con una persona e conta di rimanerci fino agli 80 ha perso un bagaglio di esperienza nelle relazioni con l’altro sesso che probabilmente comporterà un qualche danno. Probabilmente non aver vissuto la giovinezza e i rapporti con altri del sesso opposto nel corso degli anni sarà un fardello troppo grande che comporterà la scappatella e la rottura, probabilmente, di quel rapporto. Non che questo non possa avvenire anche agli altri, ma magari avere un certo tipo di esperienza può aiutare a gestire meglio il rapporto, l’altro sesso e la vita assieme. Che poi a dire la verità fino ai 28 anni son saltato da un rapporto all’altro non imparando praticamente un tubo, ma gli ultimi 2 o 3 anni sono stati veramente maestri di vita.
Penso dunque che a trenta anni sia un buon punto di partenza per cominciare a pensare di condividere la vita con qualcuno. E bene o male a trent’anni qualcosa dell’altro sesso tutti la conosciamo. Ora rispondo alla domanda; come ci si innamora a trent’anni?
A me ciò che più attira è l’intraprendenza, non sessuale, ma di vita. Cerco una persona dinamica, che affronti la vita, i casini e i problemi con grinta, una persona operativa che non ha bisogno certo di me per vivere. Cerco a trent’anni un rapporto tra due persone sincere e leali, con l’amore come punto fermo si, ma sostenuto da un rapporto tra due persone indipendenti dove nessuno dei due soffre di dipendenza affettiva. Un rapporto maturo quindi, sapendo che entrambi i partner hanno comunque necessità di continuare con la propria vita, con il proprio lavoro e le proprie vicissitudine. Ma anche un rapporto dove ci si deve aiutare a vicenda, perchè è vero che è necessario essere indipendenti dall’altro, ma se vi è un qualcosa da risolvere, se possibile, lo si risolve assieme.
Insomma a trent’anni è necessario avere qualcuno accanto che ti possa sostenere se necessario, ma che non deve dipendere da te come io non devo dipendere da lei. Purtroppo non credo più alla vita che si intreccia, credo piuttosto ad un cammino comune ma su due posizioni parallele.
In questo momento non vedo l’ora di farmi una famiglia, ma nello stesso tempo non concepisco il matrimonio. Perchè, è banale dirlo, qualunque rapporto può finire.
Io sono sicuro di me, ma l’esperienza insegna, non si può essere sicuri di ciò che realmente pensa l’altro partner. E dato il casino che ho affrontato in questi anni per altre tematiche, di certo non mi voglio impelagare in possibili problemi futuri legati da una normativa italiana che protegge il rapporto a senso unico.
Parlo talvolta con persone che sono fidanzate da un decennio con la famosa storia nata da ragazzini e che poi continua all’infinito, ma credete davvero che ci sia complicità, serenità e tranquillità in quella coppia? Siamo seri, si va avanti perchè c’è la paura di esser soli e c’è la paura di perdere la propria quotidianità. Sono fidanzati da 10 anni ma appena possibile uno dei due tradisce; perchè ci si comporta così? Perchè le storie non serie non si fanno appunto quando l’età lo permette? Perchè a 20 anni ci si priva della possibilità di conoscere più donne e poi ci si ritrova a 35 anni ad aver vissuto oramai una vita accanto una persone che si è tradito più volte?
Le cose vanno fatte all’età giusta e quindi non ci credo ai rapporti inossidabili di una vita, non ora almeno. Forse 20 anni fa era possibile.
Ecco, ora dopo N storie finite alcune male, alcune peggio sono pronto. Ma il matrimonio non è necessario. Si può vivere una vita di coppia anche senza!
Poi, mai dire mai, può darsi anche che domani incontri una persona di cui mi possa fidare al 100% e pensi di fare il grande passo.
Ma vabè, per oggi 10 Febbraio 2013 è così.Spero di non aver divagato parecchi
Ciao a tutti, grazie per le vostre risposte. Devo dire che le prime sei mi hanno dato un incoraggiamento…anche se mi è sempre difficile crederci ancora, anch’io vorrei tanto sperare che queste paure e preoccupazioni spariranno all’istante quando troverò la persona giusta. Però alla nostra ete viene spontaneo chiederci anche cosa significhi “persona giusta”…Da più giovani bastava poco perchè una ragazza mi colpisse, e ciò che faceva scattare dentro di me quella sensazione di interesse, di voglia di conoscerla e di stare con lei e tutto il resto era un po’ un certo senso di “sorpresa”…notare nel suo modo di fare, di parlare, di sorridere, qualcosa di diverso, anche piccoli dettagli, quel qualcosa che dopo averla conosciuta ti fa tornare a casa pieno di pensieri e di speranze di rivederla presto e avere l’occasione di parlarle e conoscerla meglio.
Invece ora cosa resta di tutto questo? Ormai a 30 anni di persone ne abbiamo conosciute, sappiamo quali sono i diversi “tipi” di persona,siamo meno istintivi, oltre come avevo scritto ai problemi di lavoro, al senso di responsabilità e tutto il resto…Io infatti è da parecchio tempo ormai che non riesco più ad innamorarmi, non riesco più a conoscere una ragazza che faccia scattare dentro di me la molla…Mi è difficile sorprendermi ancora, ogni ragazza nuova che conosco non riesce più a lasciarmi nulla…In poche parole, al massimo arrivo al punto da trovarmici molto bene come persona e creare pian piano un bel rapporto di amicizia…Non riesco a provare nulla di più.
E questo un po’ si collega a quello che ha scritto cyber81, che in tutta sincerità mi ha un po’ terrorizzato…
Se in una coppia i due continuano a vivere la propria vita, se nessuno soffre minimamente di dipendenza affettiva e non dipende dall’altro, allora quali emozioni restano? Secondo me stare in coppia è anche un po’ proprio lasciarsi andare alle nostre debolezze, creare con una persona un affetto e una complicità che inevitabilmente portano un po’ di dipendenza affettiva, che quando non è esagerata credo sia un aspetto anche bello delle relazioni…Altrimenti che cosa resta? Che cosa separa a quel punto una relazione con una grande amicizia?
Secondo me oggi stiamo un po’ sbagliando a diventare così freddi, così cinici, a fare quelli sicuri di sè, indipendenti, forti…a considerare il romanticismo, il corteggiamento eccetera quasi come cose da deboli, da sfigati…Oggi infatti facciamo tanto così e poi inevitabilmente si sente ogni giorno come il numero dei divorzi stia aumentando a dismisura, così come quello delle persone che vivono sole. Secondo me è nella nostra natura il provare certe emozioni, il mostrare una certa debolezza e una minima dipendenza dal partner, è anche questo crea un legame profondo e speciale…
Io spesso quando vado a trovare i miei nonni al loro paese, quasi mi commuovo a vedere coppie di anziani passeggiare per la piazza tenendosi per mano, sedersi su una panchina a parlare serenamente…
Non è quella la felicità? Quante coppie di oggi sono in grado di portare avanti una relazione serenamente e arrivare a quella età ancora uniti e innamorati?
E dico tutto questo non da sognatore, e non voglio sembrare uno che in una coppia sarebbe sempre attaccato al partner perdendosi in coccole tutto il giorno e facendo l’appiccicoso…Anch’io ho tanti interessi, amicizie e attività che vorrei portare avanti e non trascurare per la mia ragazza, però credo semplicemente che con lei darei proprio tutto quello che posso, ma senza vergognarmi se ogni tanto mi “scapperà” qualche gesto romantico, qualche parola, qualche gesto non più considerato da “adulti”.