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Lettera pubblicata il 15 Dicembre 2008. L'autore, tabatha2, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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preso anni fa..che pensa solo a trovare un appoggio..e che dove la trova un altra che fa tanto per lui? Forse..Ecco perche insiste per rivolermi..per possedermi..ma ora scrive che non puo piu stare con me perche sicuramente ho avuto diversi uomini..Lui non pensa che forse non mi va piu per il suo comportamento, lui attribuisce tutto questo al fatto che io abbia un altro, o altri..e mi chiedo..ma allora non mi ha mai conosciuta??
Se può rassicurarti quello che definisci “difficile da spiegare”, quella sensazione di “doppio”, di due parti di te, l’abbiamo capita benissimo. Sì, mi permetto, mi scusino gli altri, di parlare al plurale.
Ma mi sembra importante dirti che stai descrivendo delle sensazioni con lucidità, e che non sei così in balia come credi.
Di passi ne hai fatti diversi, e importanti.
E di tutto cuore spero che questa visita a casa serva a rafforzare quei passi.
Ma è veramente importante che tu non ceda al ricatto morale – perché questo è, Tabatha, mi dispiace – di andare da lui a spiegargli perché si sta sbagliando sul tuo conto, e di andare a chiedergli di capire chi sei.
Non voglio ridurre delle sensazioni ad uno schema, spiegarmi scrivendo non è sempre facile, Tabatha. Però la verità è che in queste dinamiche degli schemi, purtroppo, ci sono, e la domanda:
“allora non mi ha mai conosciuta?”, che risulta da un certo tipo, preciso, di provocazione, è una domanda che mille altre donne e mille altri uomini si sono fatti al tuo posto.
Con tutte le sensazioni che questa domanda porta con sè, e che certamente non serve che io scriva, perché le provi e quindi le conosci benissimo. Perché le vivi.
Forse no, non ti ha mai conosciuta, non fino in fondo, di sicuro. Terribile da dire e da sentire, lo so. Ma d’altra parte per poter conoscere gli altri bisogna saperli guardare, sentire e ascoltare.
Tina una volta ha detto una frase importantissima: ha detto che non è un modo di fare, ma di essere.
Del modo di essere fa parte anche il modo in cui guardiamo il mondo e gli altri.
Ci sono persone che non riescono ad accettare il bello e lo distruggono, Tabatha. E’ brutto dirlo, ma è vero. Spesso anzi il fatto di essere amati, o di vedere dei pregi negli altri, irrita queste persone.
Tu ami qualcuno di più, perché intuisci che al centro di quella distruzione c’è un malessere, ma quella persona ti odia proprio perché la stai amando. Ti odia quando sbagli, ma anche quando riesci, perché riuscendo sembra che tu dica (anche se non lo dici): io sono più sano di te, io so costruire, tu no.
Ecco perché non c’è niente da fare.
Perché ciò che normalmente è fonte di serenità e vicinanza per chi è così diventa comunque fonte di casino, problemi, in ogni caso.
Chi, in queste relazioni insane, si sente dire che è sbagliata dalla mattina alla sera, chi sente di muoversi comunque con una buona fede ma si sente dire sempre che è in cattiva fede, o non abbastanza qualcosa, e si sente dire che è una mongoloide di merda ancora di più sente anche un bisogno di giustizia, che l’altra persona capisca che sta parlando a vanvera, che si tolga la benda sugli occhi, che veda le cose che sono solo normali (si può anche cucinare la bistecca sbagliata e non casca il mondo. non succede proprio niente) e quelle belle, che non sono scontate…
ma non funziona Tabatha,
sperare che queste persone si tolgano la benda dagli occhi (a meno che non vadano da un buon dottore, come si dice, a fare un percorso di cura serio e con una sincera motivazione) non funziona mai. Perché queste persone, purtroppo, amano più la loro benda che chi hanno davanti.
Perché si sentono feriti quando una cucina la bistecca sbagliata, ed esplodono, ma non sono in grado di sentire, sul serio, gli altri, e quanto male arrecano agli altri dicendo mongoloide di merda o tirando sberle.
Alcuni trovano mirabolanti giustificazioni per cui la parolaccia o la sberla ci stava.
Altri si rendono anche conto che bello non è, perché non si dovrebbe fare, alcuni si pentono, ma poi tornano a farlo, perché in fondo una giustificazione c’è sempre. Che sia colpa degli altri o colpa di un malessere, una rabbia interiore, un’incapacità di gestire le relazioni che, però, è come un dato di fatto, sul quale non intendono intervenire in alcun modo.
Oscillano tra fare le vittime e colpevolizzare violentemente gli altri.
Per proteggerlo da se stesso, perché si togliesse la benda, tu hai vissuto nell’angoscia (il doppio), hai perso il contatto con te stessa, hai mentito probabilmente agli amici, ai parenti, hai vissuto il privato lontano dalla luce del sole, e quindi tu stessa hai vissuto in ombra. E non è servito a niente.
E anche adesso stai male perché “allora lui non ti ha mai conosciuta” perché ti accusa di una colpa che non esiste. Generata dalla sua mente diventa un tuo problema, come la tragedia di una bistecca sbagliata.
Non sei stanca di lottare tu con i suoi fantasmi? Con i suoi mostri che proietta su di te.
Io credo di sì. Io credo che tu sia stufa di non essere chi sei, ma una specie di maxischermo su cui lui proietta i suoi film.
E credo che tu abbia più forza dentro di te di quella che credi per dire basta.
Lo so che ti sembra pazzesco, ma che lui non ti abbia mai conosciuta probabilmente è vero, perché non avrebbe mai potuto conoscere quello che c’è davvero dentro di te, ma con il tempo, anche se ora ti sembra impossibile, ti renderai conto che non è così importante. Quando uscirai dal doppio, e ti sentirai tutta intera.
E si può.
L’ansia nasce dal contatto perso con se stessi. Ma si può ritrovare. Ma non perché qualcuno ti dice “ora va bene” quando sai che bene non è. Se così fosse non ti saresti sentita doppia quando tornavi indietro.
Dicendoti che tu te la stai spassando con altri uomini sta cercando di esercitare un controllo su di te, come quella storia del marito che picchia la moglie quando torna a casa, anche se non sa perché, perché certamente lei avrà combinato qualcosa e lei lo sa.
In realtà se anche tu ti stessi vedendo con qualcuno, visto che non siete insieme, e vi siete lasciati, tra l’altro per la sua violenza, non saresti una peccatrice. Saresti una donna normale che ha conosciuto qualcuno. E sarebbero affari tuoi. Ma buttandola sulla colpa, sul vittimismo, dandoti della persona superficiale, che non sa amare perché dimentica in fretta (tutte cose che non sei) lui esercita un controllo a distanza. Perché sa dove andare a colpire. E’ uno specialista non dell’amore, ma del martello sul chiodo giusto. Perchè ecco cosa conosce molto bene di te: dove colpire. Vedi, alla fine ti ha conosciuta. La parte che voleva lui.
Così mentre tu ti sveni pensando a lui, oltre che al tuo recupero, lui ti snerva dicendoti che te la stai spassando. Ma non sei stufa?
Ti abbraccio.
Cara Luna, si sono stufa. Tanto. Ma e’ sempre stata piu forte di me probabilmente quella sensazione di vuoto e di angoscia che mi invade totalmente e che mi fa dire “riprenditi tutto, tutto deve essere come prima, tutto deve essere ok”.
Fortunatamente lui mi ha scritto..per dirmi che si trova a napoli..quindi non ho avuto timore di incontrarlo a casa..Sono gia tornata e devo dire e’ stato bello fare una scappata e vedere la mia famiglia..
Lui ha scritto dapprima che non sarebbe mai piu tornato perche io mi sono permessa di andarmene lontana da lui quando invece avrei dovuto chiedere il suo consenso..che la sua donna deve rimanere a casa..gia e’ tanto se va a lavorare…deve fare solo la calzetta…!!!! Allucinante questo messaggio! Il giorno dopo ha voluto dirmi la verita..che non restera a vivere dai suoi ma che tornera al nord..si trasferira in paese vicino – in un bed & breackfast per ora – e la sera iniziera un corso per operatore socio sanitario che il padre gli ha pagato per dargli uno sbocco lavorativo..Inoltre si e’ preso la macchina nuova..E potrebbe anche chiudere un occhio sul fatto che sono partita..ma che devo tornare al piu presto altrimenti lui non ce la fa..e mi da due settimane di tempo per pensare bene..Sottolineando il fatto di avere eliminato gli amici..spiegandomi che due in particolare li ha presi a pugni e sbattuti fuori di casa….e poi e poi…una verita..-insomma ha voluto dare una svolta alla situazione – ha ammesso che quella famosa sera si e fatto delle canne..ecco perche era strano..Quindi..avevo ragione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E lui mi ha chiamata visionaria pazza…
Mi sento meglio.
Ciao, sono contenta che stai meglio :))))
e capisco che effetto positivo può farti sapere che la tua percezione era corretta..
il punto è che te l’ha menata per mesi sul fatto della pazza visionaria, fino a metterti in dubbio con te stessa…
tanto da aver bisogno di sentire confermare le tue percezioni dall’esterno per poter dare loro valore fino in fondo
(non solo in questo caso specifico, ma più in generale).
mai più, ah, Tabatha? 😉
Baci baci
si, quanti pensieri, quanti discorsi mi sono fatta…questo ragazzo mi porta alla pazzia!
Comunque…cosa faccio?
Salvati, lasciandolo per sempre fuori dalla tua vita.
Non c’è altra soluzione, credimi.
Con lui accanto tu sei in pericolo fisicamente (moltissimo cara Tabatha) ma ancor di più lo sei psicologicamente.
Te lo ripeto come se fossi mia sorella: chiudi per sempre ogni rapporto con lui.
Con affetto, tina.
Ti chidei ancora “cosa faccio”?
“Lui mi ha chiamata visionaria pazza…..E potrebbe anche chiudere un occhio sul fatto che sono partita”
Staccati da questa persona “malata”.
Reagisci..Reagisci contro te stessa..
Fa che Tabatha convinca Tabatha che non merita altra sofferenza e dolore. Falle capire che ha già sacrificato troppo, sofferto più del dovuto.
Lascia che la nuova Tabatha cresca e guardi serena al futuro.
Non so se questa massima possa servire a qualcosa…
Quando vivi intensamente, capisci presto che la cosa più facile, più normale, è il fallimento.
Però solo dai fallimenti ricavi una lezione.
La nostra generazione è segnata dai fallimenti.
Eppure si potrebbe dire che procede di sconfitta in sconfitta fino alla vittoria finale.
Luis Sepulveda
Stai con te, riavvicinati a te, scopri i tuoi desideri, i tuoi parametri (quelli che ti fanno sentire bene), scopri i tuoi paletti – quelli che bisogna saper mettere agli altri quando cercano di entrare con violenza – datti tempo, perché uscire da un condizionamento così forte come quello che hai vissuto tu (che non ti fa capire dove inizi e finisci tu, quali sono le tue sensazioni, perché vengono messe continuamente in discussione) non è una cosa che si fa in cinque minuti. C’è voluto del tempo perché tu finissi così nel fosso dei pensieri ecc ecc, non puoi pretendere di uscirne in 5 minuti.
Sarebbe bello, ma non si può.
E’ una conquista che richiede tempo, ma che guadagna un passetto al giorno.
Io ti dico, mano sul cuore, che, per come ti leggo io, di passi tu ne hai fatti tantissimi 🙂
ma ce ne sono ancora altri da fare, perché balle non te le racconto 🙂
Ma tieni lo sguardo rivolto in avanti, e non pensare alla strada che ti manca, sii fiera di quella che hai compiuto.
E se in certi momenti ricadi, fa’ come fanno i bambini, che piangono, ma poi si rialzano, e continuano ad andare avanti.
Da bambini ci siamo sbucciati le ginocchia tremila volte, e non pensavamo ogni volta che non avremmo camminato più.
O che eravamo dei deboli perché ogni tanto si inciampa.
Da adulti, a volte, si inciampa negli altri, e anche in se stessi, ma non vuol dire che si di nuovo a terra. Si è a terra in quel momento, e basta.
Ti dirò una cosa che sembrerà folle, magari, ma comincia davvero da te. Dalle cose minime. Comincia a guardarti, persino a guardare le dita delle tue mani, le tue ginocchia, mentre ti fai la doccia (meglio un bagno, più relax!) comincia dalla percezione fisica e dai confini fisici, tra te e il mondo circostante.
Comincia ad ascoltare la tua voce, mentre magari canti, sotto quella doccia. Comincia a sentire i tuoi piedi che toccano il terreno quando vai a fare una passeggiata, l’aria che entra nel naso. Quando i pensieri sono troppi, ed è merda dei pensieri, a raffica, bisogna ripartire dalle radici. Non nel senso di andare a cercare ricordi, analisi, ma proprio le radici fisiche, non so se riesco a spiegarmi. Le cose che appartengono a te, e che nessuno può sindacare.
Poi, magari, arriveranno anche dei flash, delle illuminazioni, ma saranno illuminazioni che riescono a entrare perché hai fatto quiete e silenzio. Avrai fatto spazio.
Non dico che sia facile. Ma scopriti, innamorati un po’ di te.
Anche delle tue piccole imperfezioni.
Vaneggio? Giuro no 😀
Grazie ragazze, vi confesso che appena sono arrivata qui mi sentivo piu motivata e piu forte..ora sono sempre un altalena..prima potevano passare giorni interi senza vacillare..ora succede a ore alterne tutti i giorni.. Cerco di assaporare ogni cosa, anche la piu piccola, e questa favolosa neve che sta cadendo tutti i giorni e quando guardo fuori dalla finistre mi sembra di vedere un quadretto naiff che si anima..ma poi torno con i piedi per terra..e mi ricordo che la mia realta e’ in Italia, dove li c e lui..che chissa perche non ha deciso di tornare al sud dai suoi…ma di rimanere nei paraggi…e’ strano visto che ha sempre criticato tutti e tutto..dalla mentalita al modo di fare..sottolineando che io ero l unico motivo che lo teneva li fermo…davvero strano..anche questo corso di oss..pagato dal padre..lo so che lo vedro prima o poi…lo scrive anche lui..che mi aspetta..che sono l unica…che non ci saranno altre donne..lo so ragazze che saro debole quando tornero.