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Corrispondenza fra aziende e/o professionisti

di gabrieleo

Ciao a tutti
Sono Gabriele, ed ho pensato di scrivere una lettera su un dilemma che ho ultimamente.
Quando scrivete una mail, fra professionisti o fra aziende, che tipo di registro utilizzate?
Cioé siete quasi informali ma rispettosi, o usate un registro rispettoso e di galateo, utilizzando anche forme di cortesia, come non so, “Vi Ringrazio dell’opinione che gentilmente Vorrete condividere con me”,cioè forme di cortesia si usano, e ha senso usarle?
Grazie
Gabriele

Lettera pubblicata il 26 Luglio 2024. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 21 commenti

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  1. 1
    Trader -

    Ciao Gabriele, non è chiaro se devi scrivere una mail di lavoro, cioè se scrivi in quanto ufficio di un’azienda ad un’altro ufficio o altra azienda, oppure sei un cliente.
    Quando scrivo una comunicazione, un rapporto, una mail di lavoro, ma anche una mail da cliente, seguo una regola: essere chiaro, corretto, conciso. Do del lei se mi rivolgo ad una persona, oppure mi rivolgo all’ufficio, a seconda dei casi (si chiede all’ufficio in indirizzo di…). Evito il contorto burocratichese, linguaggio usato da enti pubblici e avvocati.
    Non farti troppi problemi, si tratta solo di una mail.

  2. 2
    gabrieleo -

    Intendevo entrambi i casi @Trader, quindi da cliente e anche fra aziende. Cosa intendi per contorto burocratichese?

  3. 3
    maria grazia -

    Dipende dal tipo di attività a cui ti rivolgi, dal settore in cui opera, dalla sua politica aziendale. Per dire, se ti rivolgi a un’ azienda che produce impianti fotovoltaici o si occupa di consulenza fiscale userai un tono più formale rispetto a quando ti rivolgi a una casa di produzione video comici o a un’ agenzia animazioni, tanto per dire.. c’è comunque una regola non scritta del Copy che vale per tutti: il tuo messaggio deve focalizzarsi su un qualcosa che attiri l’attenzione del tuo interlocutore. E cioè sul soddisfacimento di un suo bisogno, o la risoluzione di un suo problema. Il resto è netiquette. Che comunque in certi casi è d’obbligo, intendiamoci.

  4. 4
    rossana -

    Gabriele,
    a chiunque siano destinate le mie mail, contengono quasi sempre accenni di cortesia. Forse per formazione di famiglia vecchio stampo ma anche per indole, incline a cercare punti d’incontro.

    Sbagliato immaginare che negli ultimi anni si possano trovare qui, anche solo in parte, ma per me vale spesso la pena provarci, in alternativa all’ignorare.

    Mi ha fatto piacere tornare a leggerti.

  5. 5
    magirama -

    Potrei raccontarti di un episodio che ho visto dal vivo alcuni anni fa, in un’azienda in cui lavoravo. Ero nello stesso ufficio del capo, risponde al telefono, era un cliente. Per tutta la chiamata è stato un continuo di “Carissimo… Che piacere… Certo… Faremo del nostro meglio… Spero di risentirti presto…”. Messo giù il telefono, la prima cosa che ha detto è stata “Ma guarda te questo rompicog***ni…”. Il mondo del business è così, fatto solo di interessi, false amicizie, finta cortesia, secondi fini. Quando scrivi una e-mail professionale o sostieni una telefonata di lavoro, è normale avere un tono fortemente formale e cortese, tanto poi magari di quella persona non ti importa nulla, nella tua mente la mandi anche a quel paese. Anzi, chi vende di più, è proprio particolarmente bravo a nascondere ciò che pensa veramente, è convincente, gentile, anche se nell’animo si nasconde un mostro terrificante.

  6. 6
    Golem -

    “Anzi, chi vende di più, è proprio particolarmente bravo a nascondere ciò che pensa veramente, è convincente, gentile, anche se nell’animo si nasconde un mostro terrificante”
    Guarda, sei new entry e parti bene. Sono pienamente d’accordo. E quando si è così si è così sempre: falsi e cortesi. Per questo preferisco i “mostri” che si… mostrano per quello che sono, e tutti trasportiamo dentro di noi qualche mostruosità che si vuole tenere nascosta.
    Se il mio nickname richiama quello di un noto mostro della mitologia ebraica, non è per caso, è proprio per quella ragione: mostrarsi per i “mostri” che siamo. Saremo “brutti” ma almeno veri, e la verità per quanto brutta non lo sará mai più dell’ipocrisia.

  7. 7
    magirama -

    Ciao Golem. Grazie per il “new entry” ma a dirla tutta sono anni che sono iscritto qui e che scrivo… Ecco, diciamo che mancavo da un bel po’! 😀
    Sì, rimane il fatto che chi fa carriera nelle aziende o nel business è uno squalo, c’è poco da fare. Se sei una persona educata che rimugina appena risponde male o subisce una minima offesa, allora non sei come loro. Questa gente la falsità ce l’ha proprio nel sangue, è un tenore di vita, un modo di essere. Ma basta vedere tutte le offerte che fanno in ogni cosa: tutte vantaggiose, tutte al servizio del cliente, tutte ricche di premi o simili. Nessuno che abbia la faccia tosta di dire la verità, cioè che di noi non gli importa niente, tranne il nostro denaro. È imbarazzante ma è così. Fanno i “team building”: delle pagliacciate inutili in cui dei colleghi che si stanno sui nervi si sentono in obbligo a essere amici per un evento, alla fine una collega nemmeno ti saluta e anzi ti evita quando ti vede sul bus (a me è capitato).

  8. 8
    maria grazia -

    Vabbè, la scoperta dell’ acqua calda. Lo sanno tutti che gli imprenditori e i professionisti manderebbero a fankulo la maggior parte dei loro clienti se potessero. Ovvio che la cortesia è solo di facciata. Non sono amici, è gente per cui lavorano.

    Ma vale anche ad esempio quando per quieto vivere si preferisce mostrarsi cordiali con colleghi, parenti o vicini di casa. Che rompono comunque le palle se covano invidia.

  9. 9
    magirama -

    Maria Grazia, dopotutto, l’acqua calda qualcuno deve pur averla scoperta, no?!? 🤣 È normale che molti rapporti professionali siano solo di facciata… Però qui il punto è che per mantenere certi rapporti vantaggiosi, si butta alle ortiche i propri valori (se si hanno).
    Parenti che covano invidia, a me ne parli? Il cognato più maleducato, fastidioso e ignorante del mondo penso di averlo io. Una persona che se non si fosse intrufolato in un’azienda statale, vivrebbe di sussidi, una persona che viene a spiegare a me che ho una laurea scientifica e lavoro nel ramo tecnologico come fare le tabelline, che mi viene a dire che è in ferie 13 mesi all’anno, che mi rammenta ogni volta che andrà in pensione prima di me… Ecco, uno così lo manderesti a “evacuare” dopo 5 minuti che ci parli, eppure per la quiete della famiglia, cerchi di sopportarlo quelle 2/3 volte all’anno che lo incontri.

  10. 10
    Argo -

    Maria Grazia ha pure i vicini di casa invidiosi di lei

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