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Lettera pubblicata il 31 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore ventolibero.
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O era solo voglia di “capire” qualcosa di questo mistero.
Ho passato decenni con la bibbia, e certe cose probabilmente si sono fissate in qualche meandro della memoria. Saltano fuori quando provi su te stesso quello che hai imparato da giovane. Sono portato all’amore, alla comprensione. Ho provato empatia per i miei genitori, sapevo! Ho provato empatia per il padre di mia moglie, sapevo! La stessa molla che ha spinto Saviano a scrivere Gomorra. Ha scritto perché SAPEVA. Questo è solo un episodio, se oggi riesco a guardare con distacco la mia condizione, è perché a tempo debito mi sono fornito gli strumenti. La conoscenza allontana ogni paura, riesci a prendere le distanze da qualsiasi avvenimento. Trovo difficoltà a comunicare, questo si. Con chi non sa, è meglio tacere anche se sono animato dalle migliori intenzioni.
Ho imparato perché sentivo prepotentemente questa sfida, volevo vivere e dare un senso reale agli avvenimenti che non giustificavo, dovevo “guarire” dai mostri che hanno popolato la mia infanzia. Ci sono riuscito leggendo di tutto. L’errore che commetto spesso, quando cerco di comunicare qualcosa che ho imparato su centinaia di libri letti, esperienze vissute, di non rendermi conto che l’interlocutore non sa. Dovrei imparare a tacere, dato che non sono bravo a comunicare le cose che ho appreso. Riesco a farlo con le persone che non m’interessano (tacere) riesco meno con le persone che amo di più. Ho riflettuto molto sulle incomprensioni che spesso mi hanno paralizzato. Ho avuto bisogno di sedimentare e riflettere. La mia presunta saggezza, mi porta a sbagliare, quello che ho assimilato riguarda solo me, in quanto è stato una specie di cammino terapeutico in piena solitudine e senza metodo.
Aggiungo che è stato molto piacevole passare 2 giorni con te qui a casa mia, cito questo fatto non a caso, perché non noto nessuna differenza tra il giovane medico che scrive su questo Forum e quella ventata di gioventù di cui è ancora piena la mia casa, spero di ricambiare la visita in primavera e…Ciao Alekos TS
mi hai affascinata e incantanta…..davvero…sapevo che il mondo è colmo di persone sensibili,sognatrici,ma capaci di vivere la realtà e di interpretarla in maniera consapevole e di conseguenza,accettando ogni lato bello o difficile serenamente…..è quello che sto cercando di fare io ….la vita è così…pazza,inprevedibile,affascinante e a volte davvero tanto dolorosa…..credo che tu volessi entrare in punta di piedi nel cuore di tutti…..ci sei riuscito Alessandro….grazie e felice anno nuovo a te !! ……….ho letto tardi il tuo commento sucessivo…….credimi nn sei il solo a pensarla così….ma….mi sono resa conto ancora più tardi del tuo commento alla mia lettera…..sai…il mio ,mi rendo conto che è stato solo un momento di bassissimo sconforto….hai ragione,pensare di morire x un uomo è una grandissima stronzata…..nn sò cosa mi sia accaduto in questa tristissima nottata di capodanno…..riflettere fa bene…..sono ancora giovane,carina,piena di salute ed energia,terribilmente sognatrice e creativa….ho deciso di crearmelo io il mio mondo…come lo voglio io…con quello che sò di valere e le mie meravigliose creature….a quel paese tutto il resto….questa è la mia luce….e tu ?? dov’è la tua luce ?? cercala…….
@ Davide e Erika
Cari amici,così mi mettete in imbarazzo! Andateci piano,vi prego.Queste paole di stima e considerazione Davide…le sento immeritate.Non dico per dire,non mi reputo,non l’ho mai fatto,una persona che “si staglia sopra la massa”,anche se cose come queste e simili me le sento ripetere spesso.La laurea,in Medicina e Chirurgia (se non il corso più duro in assoluto,certamente uno tra i più duri e difficili,che richiede costante e intensa applicazione e comunque il più lungo…)a ventiquattro anni,la specializzazione che ancora dovevo compierne ventotto,tutta una serie di situazioni che,in qualche modo,mi hanno visto protagonista o interessato nel profondo in prima persona hanno dato un immagine di me che oggi,in un certo senso,mi opprime,mi soffoca.Io sono un ragazzo normalissimo,con tutte le angosce e le incertezze di un ventottenne,gli entusiami e gli slanci di gioia e di allegria.Non sono un “genio”,uno che si distingue,uno che esce fuori dagli schemi odierni.Fa comodo agli altri vedermi così,e quando non hanno voglia di confrontarsi se ne escono con la nullità del “io con te non posso competere”.A te piace la musica,mi dicevi,mi hai citato Ligabue,di lui amo molto una canzone
,che suppongo tu conosca,si intitola QUANDO TOCCA A TE.”Quando tocca a te ti devi muovere”,dice questo in un suo passo.La vita,cari amici,non è facile per nessuno,posso essere un barbone abbandonato e dimenticato su una fredda panchina di periferia,posso essere un giovane medico dal brillante curriculum formativo,ma se questo percorso così esaltante ti porta a camminare per le strade che fanno da ricettacolo di queste vite che scorrono alla periferia del nostro vivere ipocrita e distratto,menefreghista,avido,arido ed egoista,ecco che allora queste differenze vengono a scomparire.La maggior parte di noi,quello di cui più ha bisogno,di cui più necessita,di cui con sgomento avverte l’intensa mancanza è l’amicizia.Ognuno di noi vuole essere e sentirsi amico,vivere quel legame fatto di fiducia,compassione e conoscenza,quell’amicizia come cè la rappresenta Wagner nel suo PARSIFAL,con queste splendide parole “durch mitleid wissend” che in italiano stanno per “sapere attraverso la compassione”.Quella capacità di essere amico che ti libera dalla gabbia limitante del tuo io,ti spoglia del tuo ego,e ti confonde agli altri,ti unisce agli altri,ti fa perdere negli altri.
Forse in questo sarò troppo radicale,un comportamento che mi rimproverano spesso,forse a ragione,ma è forse l’unica cosa che mi fa sentire vivo.Ma,allo stesso tempo,avverto anche le ragioni delle mie tristezze.E ogni ragione è diversa e lontana!
Se scoprissimo le vere ragioni che ci rendono vivi,se fossimo capaci di desiderare la felicità con ansia dolorosa e incontenibile,se fossimo disposti ad ascoltare qualche voce che ancora ci incanta,ancora ci persuade,ancora ci commuove,forse avremmo più chiara la bellezza del mondo,quella che si nasconde dietro le brutture che creiamo con la disattezione,con la non curanza,con l’indifferenza.Umberto Saba parlava di “infinito nell’umiltà”,e aggiungeva: “in questo è tutta la mia forza:guardare ed ascoltare”! E poi ancora,con più splendide parole,incalzava dicendo: “qui degli umili sento in compagnia il mio pensiero farsi più puro dove più turpe è la via”.Perchè sì,sono queste vite ai margini,queste vite offese dalla follia ad esempio,che in quanto psichiatra incontro ogni giorno,a dare la “misura” del nostro essere vivi.E come diceva un altro poeta,Clemens Brentano, “la follia è la sorella sfortunata della poesia”.Ecco che allora,per poter capire,per cercare di aiutarli, questa sorella e questo fratello più sfortunati a me non servono gli psicofarmaci,i letti di contenzione,le sbarre ai muri,le porte chiuse,le fascette ai letti,e,come era uso fino a pochi anni fa ma non del tutto scomparsi ai nostri giorni,tecniche “terapeutiche” come gli schok insulinici,o le sedute di elettroschok,o magari,le lobotomie…Ma se oggi c’è sdegno verso tutto questo,dobbiamo iginocchiarci davanti alla figura bella,mite ma decisa e appassionata di Franco Basaglia,uomo dall’animo e dall’intelligenza immensa,che ha dato speranza a tanti nostri “amici fragili” che si portano “un mondo nel cuore” che non vogliamo conoscere,ascoltare e comprendere.Ma oggi,nella follia collettiva che dilaga,nella follia del mondo,c’è persino chi critica uomini di questo spessore e di questa umanità.
Scusate,ho divagato,e facendolo ho parlato di me,solo di me,e non è giusto…
Esprimo solo un sincero augurio a voi,alla vostra vita da vivere,alla vostra storia da costruire,alla vostra sensibilità da condividere!
Grazie a voi…
Alessandro
Scusami. Devo capire ancora tutto della vita.
Ora ti lascio.
Un abbraccio.
Davide
“La conoscenza allontana ogni paura”.E’ quello che ho sempre creduto Mario!Certo ti capita di imbatterti in situazioni che ti sfuggono di mano,nelle quali non hai il tempo per razionalizzare,per prendere consapevolezza e contezza di quello che avviene,e quando sei al principio della “comprensione”,al primo gradino della tua lunga salita,ecco che già quello che pensavi di aver assimilato,le certezze e le sicurezze di cui ti fai scudo si sfaldano e svaniscono.E poi chi “conosce” davvero? Tuttavia,credo,l’unica cosa a cui penso non si possa rinunciare è la speranza,che è un qualcosa di essenziale al vivere,e sulla sua scia capisci che occorre aggrapparsi con rabbia e disperazione a una qualche certezza,a qualche sentimento che ci dia sostegno.Passami la citazione:”i sentimenti sono dei legami:legarsi ci fa sentire uno parte dell’altro e quindi in qualche modo parti di una cordata in cui la poca forza dell’uno può essere compensata da quella dell’altro”.Bruno Callieri,psichiatra!
Ti esprimo ancora i miei ringraziamenti per l’ospitalità,la disponibilità e l’amicizia che hai avuto nei miei confronti.Sarà per me un privilegio poterti avere ospite,quando tu vorrai,nella mia abitazione e condividere con te,altri giorni di incontro di pensieri,confronti,confessioni,e anche solo il piacere di ritrovarsi e stare insieme…Ti saluto caramente!
Grazie a te “disperazione” (ma i motivi per avere SPERANZA,per vivere la tua luce li hai,lo dici tu stessa…coraggio quindi,coraggio,costruisciti il tuo mondo sereno e vero con fiducia e impegno).Lascia che ti citi De Andrè:Passa il tempo sopra il tempo/ma non devi aver paura/sembra correre come il vento/però il tempo non ha premura/piangi e ridi come allora/ridi e piangi e ridi ancora/ogni gioia ogni dolore/puoi ritrovarli nella luce di un’ora…Bussa alla disponibilità dell’amore,potrà succedere che si apra qualche porta,e che tu sia la benvenuta! Buon anno a te…
Ci tengo a dire un’ultima cosa a Davide: tu non hai bisogno di essere “salvato”,certo non sarei in grado di farlo io poi.La salvezza di ognuno di noi è solo nel nostro cuore,quando il suo affanno ti fa capire che da soli non si può vivere,perche l’umana avventura dell’esistenza non è solitudine e ritiro ma condivisione,appartenenza,attaccamento…sentirsi vicini e facenti parte di un mondo dove troppi umani destini si sentono già persi,già morti.
Il desiderio di vivere è come un anelito affidato alla salmodia dello scirocco,e tu,come me,come noi,come tutti,sei “un’anima salva”,sempre per non far riposare Faber questa notte,in un moto infinito che corre,fino a sciogliersi nel mare.E il nostro approdo è sempre quello di avere consapevolezza della forza e delle lacrime che,magari,come a me è successo e succede ancora,si possono riconoscere una sera d’estate sotto gli ulivi argentati dalla luna.
In conclusione,grazie amici,grazie per la vostra partecipazione,per la vostra attenzione,per le vostre lotte…
E dato che l’amico Mario (anzi Marius…) mi cita la Bibbia,la mia “preghiera” più costante è questa,tratta dal libro del profeta Isaia: SENTINELLA, QUANTO RESTA DELLA NOTTE? (Is 21,11).Prima o poi la notte tramonterà,e il buio scomparirà oltre l’orizzonte,e una nuova alba tornerà a risorgere.L’importante è che le nostre mani siano sempre prive di una pistola,che non abbiano a maneggiarla mai…
Alessandro
Ho sbagliato tutto. Ho sbagliato tutto. Ho sbagliato tutto. Ho sbagliato tutto. Ho ingannato tutti. Ho ingannato tutti. ho ingannato tutti. ho ingannato tutti. Falsa Vittima. Parassita. Falsa Vittima. Parassita. Fallsa vittima. Falso. sono. Falso sono. Falsa vittima sono. Falso. Parassita sono
No Alessandro, non ti ci vedo proprio con una pistola in mano, piuttosto un cannone! Naturalmente caricato con la tua immensa voglia di combattere la tua battaglia personale contro gli schemi prefissati e i tanti sapientoni del nulla! E tu ci riuscirai, in un modo o nell’altro! Ricordati della promessa che mi hai fatto di leggere quel libro. Magari quando lo avrai finito potremo parlarne in privato.
“Sogna ragazzo sogna” Ciao Mario
@ Davide. Non credo che tu sia falso al 100 x 100. Questa tua uscita quasi paranoica è preoccupante (non voglio rubare il mestiere ad Alessandro) ma il modo in cui l’hai espressa esprime un reale malessere, mi piacerebbe sapere cosa ti ha spinto a mentire su qualcosa e cosa realmente provi. Prova a ricominciare daccapo e dire la verità, come vedi siamo tra amici, e scagli la prima pietra chi su questo Forum per rendersi interessante, non ha sparato qualche balla!
Cosa ti ha spinto a venire allo scoperto? Il clima pacato di Alessandro,il constatare che tra me e lui c’è una reale amicizia, al punto che ci siamo incontrati di persona, qualche altro intervento, c’è tempo e modo di recuperare, non scappare via, resti anonimo fra anonimi. Nessuno è in grado di giudicare, io vedo una richiesta d’aiuto nel tuo messaggio, coraggio! Sputa il rospo, ne discuteremo fra amici in difficoltà. Ti abbraccio, Mario