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Lettera pubblicata il 4 Gennaio 2016. L'autore, moby, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Walk,
sottoscrivo il tuo post, aggiungendo però che spesso in questi casi di netta disparità di sentimento, un solo innamorato, questi viene usato per alimentare la relazione a sue spese. non gli si dice quasi mai che non lo si ama, per lo meno fino a quando non si trova di meglio e non ci si predispone a lasciarlo, cambiando radicalmente atteggiamento nei suoi confronti dall’oggi al domani.
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Alessandra,
secondo me è umano non essere sempre capaci di rispettare nella realtà i principi più nobili, piegandoli spesso alle esigenze dei propri instabili equilibri interiori. con tutti i sentimenti, e la paura di restare soli è uno di questi, non sempre volere è potere.
non sono solo le donne che lasciano quando colgono al volo un’altra liana a cui aggrapparsi: lo fanno forse di più perché godono di un maggior numero di liane. gli uomini, che lo fanno di meno, sono essenzialmente quelli che non hanno grandi possibilità di trovare a tempi brevi valide alternative amorose. quasi nessuno lascia per stare solo, sia perché la solitudine non piace a nessuno, sia per la rassicurante abitudine ormai acquisita a sentirsi in coppia, sia, a volte, per la difficoltà di arrecare sofferenza all’altro, che non ha fatto mai nulla di male nei confronti di chi è insoddisfatto…
teorie e utopie sono fari a cui tendere ma che non sono per niente facili da applicare all’insieme di difficoltà che travagliano l’esistenza.
Moby,
le parole chiavi della tua lettera iniziale sono a mio avviso “persona di cui non si è convinti” e “solitudine”.
la facilità con cui si possono ora instaurare rapporti amorosi ha fatto sì che ben pochi sentimenti che li animano siano forti e profondi in entrambi i partner. non si attende quasi mai la persona più adatta ma si coglie qualsiasi minima opportunità di coppia, o si viene colti in rapporti vagamente sperimentali, fin dall’inizio ben poco motivati, quasi come se si trattasse di passatempi. logico, poi, che non possano reggere che per brevi periodi, arrecando comunque dolore ad almeno uno dei due, soprattutto se protratti a lungo in un’ambiguità di comodo.
un discorso a parte, che a grandi linee determina situazioni d’instabilità amorosa, è costituito ovviamente dallo smarrimento di senso vitale che deriva dall’essere soli, a partire da quando gli amici si sono allontanati o non bastano più a dare un orientamento al tempo libero. se fino alla metà del 1900 era il bisogno di unire le forze economiche per tirare avanti decentemente a indurre ad accasarsi, ora sembra essere il bisogno di reciproco sostegno emotivo a spingere le persone a formare delle coppie.
instabile è stata spesso la famiglia d’origine; l’interiorità è pressoché sconosciuta ai più; insicuro è sia il lavoro che il futuro; quasi tutto il necessario è acquisibile senza troppo sforzo ma ha una durata molto limitata… per sentirsi rafforzati, sembrerebbe quasi inevitabile cercare l’unione con un altra persona, che però, come figlia del suo tempo e delle sue molteplici esigenze edonistiche, il più delle volte è instabile, né più né meno di tutto il resto.
Moby, che fosse perché l’unione fa la forza, come succedeva un tempo, o per vincere l’isolamento dei nostri giorni, siamo tutti alla ricerca di compagnia in questa vita, non serve un saggio sociologico per saperlo. È un bisogno vitale essenziale, al quale pochi sono immuni: i pazzi o gli eremiti.
Quello “dell’amore” è un altro sistema “codificato” per non stare soli che raramente diventa realmente amore, ma solo un modo per star bene soggettivamente.
Non sei niente di quello che hai detto di te, sei solo un animale uomo che teme di stare peggio di come sta in questo momento, e ti sentì egoista, e lo sei, ma “istintivamente”, quindi non condannabile in quanto l’istinto non è moralizzabile. Certo che se la tua “compagna” vuole.di più della tua sola compagnia non potrai avere la botte piena e la compagna ubriaca. Dovrai scegliere, e qualunque sarà la natura di quella scelta, nella condizione emotiva nella quali to trovi dovrai rinunciare a qualcosa.
Questo è sicuro.
Credo con ha detto qualcuno prima di soffrire in forma lieve del disturbo evitante di personalità,anche se non ho una diagnosi. Dire che per la donna é più facile trovare é vero, ma trovare relazioni pienamente appaganti é difficile per entrambi.
Non credo di sentirmi in colpa poiché sono stato chiaro su quello che provo, certo per fare le cose fatte bene dovrei lasciare, ma vorrei ancora valutare bene, perché poi difficilmente si torna indietro. Lei troverebbe presto un altro ragazzo,sia per le sue qualità e sia perché ne ha bisogno anche più di me.
@Rossana: non mi sembra di essere stata particolarmente giudicante nei confronti di moby, almeno rispetto a quello che ho letto scritto da altri.
E cmq credo che tu non abbia capito quello che volevo dire, ovvero che lasciare qualcuno di cui non si è davvero presi SOLO se si ha già l’alternativa pronta è un comportamento tipicamente maschile. Le donne trovano più spesso il coraggio di interrompere una relazione ormai esaurita anche senza avere il rimpiazzo già pronto.
Alessandra,
sì, adesso mi è più chiaro il concetto che intendevi esprimere. nei comportamenti animati da sentimenti è tutto così ampio e complesso che spesso è facile fraitendere. benché simili nei risultati, le dinamiche di allontanamento sono diverse fra uomini e donne…
in ogni caso, non ho percepito alcun aspetto giudicante nei tuoi post; pertanto ero ben lontana dal voler evidenziare tale attitudine.
“Quello “dell’amore” è un altro sistema “codificato” per non stare soli che raramente diventa realmente amore, ma solo un modo per star bene soggettivamente.”
condivido questo concetto. La maggior parte delle persone non sceglie un partner perchè lo ama e lo ACCETTA, ma perchè corrisponde a determinate aspettative del suo ambiente abituale di frequentazione. E’ davvero raro trovare qualcuno a cui interessino la nostra mente e il nostro cuore, i nostri pensieri e le nostre emozioni. La maggior parte delle coppie che si vedono in giro sono farlocche, si basano sugli stessi principi su cui si baserebbe un qualuque contratto di business: mi metto con te perchè ho un ritorno in termini materiali, di esigenze personali, o un ritorno di “immagine” ( come nel caso dell’ uomo 40enne che si mette con la 20enne vista da tutti come il “fiorellino acerbo” ). Naturalmente, anche le situazioni in cui c’è uno che insegue e l’ altro che sfugge ( gli amori non corrisposti da gesti CONCRETI ) sono situazioni sfalsate. ma almeno in questo caso la spinta propulsiva che li porta a viverli si basa su motivi un pò più “nobili” che non quelli di un mero inserimento sociale. questo è quanto ragazzi. il resto è aria fritta.
@moby
Ti stai facendo troppi problemi. L’importante è che ne hai parlato con lei.
https://youtu.be/nFdrbO8hwng
Minuto 2.30
MARIAGRAZIA:
Secondo la tua descrizione di “amore”, che io peraltro in parte condivido, la solitudine sarebbe addirittura una bene.. ma non è che vogliamo raccontarcela? Non è che forse le persone stanno insieme (almeno in società evolute, non dove sono costretti dalle contingenze) perché lo vogliono? Io non lo so, non sono così esperto, i rapporti di comodo esistono pure e sono tanti ma poi bisogna vedere se sono così tristi come si pensa dall’esterno
moby, credo si stia facendo confusione. io non ho affatto detto che si sta necessariamente meglio da soli che in coppia. La maggior parte della gente vive meglio in coppia, ma non per i motivi che si pensano. Quando parlo di “bisogni e ed esigenze” che un rapporto soddisfa, non mi riferisco necessariamente ad aspetti materiali, ma anche sociali ed emotivi: sto in coppia con quella persona perchè piace ai miei conoscenti e perchè così sono ben accetto dalla comunità, sto in coppia per nascondere la mia omosessualità, e via dicendo ( tanto per fare degli esempi ). molti quindi sono addirittura consapevoli che il loro rapporto non si basa sull’ amore e su valori autentici e condivisi con l’ altro, così come sono consapevoli che quella relazione non durerà per sempre. ma magari la preferiscono rispetto all’ assenza di un partner. Nulla da dire, se chi vive queste situazioni non ci vede quello che non c’è e sta con i piedi per terra. per il resto, sono d’ accordo che un rapporto basato su un interesse “di comodo” non è necessariamente debba essere un rapporto infelice o squallido. Ma dire che si è scelta quella persona perchè è affine a noi, ci riempie e ci capisce, o altre cose così, è un’ emerita stronzata!