Premetto subito che sono figlio di genitori separati. Ho assitito personalmente alla dissoluzione della mia famiglia, avvenuta nell’arco di quasi 16 anni con modalità che mi hanno profondamente segnato dal punto di vista psicologico. Si è trattato di una lenta agonia, di un calvario indicibile ed assurdo, che ha provocato tanto dolore e tanta sofferenza finché qualcuno (nella fattispecie mia madre) non ha trovato il coraggio di dire “basta”, chiedendo la separazione e ponendo la parola FINE su quell’orribile farsa.
Non c’è niente di più penoso di un rapporto ormai logoro che si trascina stancamente per forza d’inerzia. Non c’è niente di più patetico di una relazione che va avanti unicamente per la vigliaccheria dei diretti interessati. Si dice che la separazione dei genitori produca conseguenze disastrose sulla psiche dei figli … Chi si esprime in questi termini, molto probabilmente, non ha mai vissuto in prima persona una situazione simile alla mia. Assistere ogni giorno a discussioni violentissime, scontri fisici e verbali, recriminazioni, insulti, tradimenti … questo sì che produce effetti devastanti sull’equilibrio psichico di un ragazzo adolescente … Il vero problema non è la separazione, ma la mancata separazione di due coniugi che non riescono più a convivere in maniera accettabile.
Qualcuno potrebbe dirmi che questo è un caso-limite e che spesso la separazione avviene in modo repentino e del tutto inaspettato. Qualcun’altro potrebbe obiettarmi che l’abbandono è un atto unilaterale e che spesso non trova alcun riscontro nei sentimenti e nelle motivazioni del partner abbandonato. Ma anche a prescindere dal problema dei figli (che si pone esclusivamente per alcune coppie), io credo che interrompere un rapporto fallimentare sia indice di grande correttezza e di grande dignità. Ho detto “fallimentare” per un motivo semplicissimo, che dovrebbe essere evidente anche a un cieco. Una relazione duratura si costruisce in due e se uno dei due partner si sente infelice, questo significa semplicemente che la relazione è fallita. Possiamo discutere fino alla noia sulle “colpe” e sulle “responsabilità”; possiamo perfino convincerci che le colpe stiano tutte da una sola parte (sancta simplicitas …); ma questi atteggiamenti infantili non sposteranno di una virgola il nocciolo del problema. Mi sono stancato di sentire sempre colpevolizzare quelli che se ne vanno … Io nutro il massimo rispetto per chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà e di trarne rapidamente le logiche conseguenze.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso - Riflessioni
io sono uno di quelli che ha detto basta, e per sapere delle conseguenze ti invito a leggere i miei post, e a dirmi cosa ne pensi.
comunque hai ragione, però il prezzo da pagare per il coraggio è salato.
@ quellicheilcalcio:
Mi ci è voluto un po’ di tempo per ritrovare le tue lettere; poi mi sono accorto che ne avevi scritta una proprio ieri. E’ buffo che abbiamo scritto due lettere sullo stesso argomento nel giro di poche ore, anche perché questi post sono decisamente in controtendenza rispetto alla maggior parte di quelli che si leggono qui dentro. La tua testimonianza mi sembra di grandissimo interesse, perché dimostra che il cosiddetto “carnefice” (sancta, sancta simplicitas …) non è necessariamente un menefreghista, né tanto meno una persona insensibile e abituata a giocare coi sentimenti del proprio partner.
Nell’immaginario collettivo il partner che se ne va figura quasi sempre come il cattivo della situazione. Si pensa che sia una persona insensibile, dura, cinica, spietata … spesso si dice che sia una persona inaffidabile, superficiale e priva di valori. Io sono convinto che in moltissimi casi sia vero esattamente il contrario. Se ho un ideale molto elevato dell’Amore, della famiglia e della vita di coppia, la mia soglia di sopportazione sarà inevitabilmente molto più bassa … più bassa di quella di un menefreghista che vive alla giornata infischiandosene di tutto … Se sono veramente un idealista, e credo veramente nell’Amore, non sopporterò facilmente di vedere insozzato questo mio ideale e non potrò mai accettare di vivere nell’ipocrisia e nella menzogna. Piuttosto che recitare la commedia farò le valigie e me ne andrò di casa.
Il rapporto è fallito quando uno dei due partner è infelice.
In una frase hai condensato tutto, grazie.
@ aleba:
In effetti non c’è niente di più evidente; niente di più ovvio… almeno per chi possiede un minimo di buon senso e di onestà intellettuale.
mentre raccogli i cocci di quella che una volta era la tua vita, la tua serenità, la tua felicità, mentre ti scoppia il cuore, solo gli ideali ti tengono a galla.
solo la speranza che il valore che uno ha dentro di sè sia più forte del dolore ti porta a non tornare indietro.
finalmente qualcuno ha capito il mio punto di vista.
la verità, il coraggio, le palle, smettere di prendersi in giro e guardare in faccia la realtà, e dire non rifacciamo un letto ormai disfatto.
tutto ciò ha un prezzo.
e io questo prezzo l’ho pagato per intero e ti posso dire che non me lo meritavo.
@ quellicheilcalcio:
Se tutti avessero la tua dignità, il tuo coraggio e la tua onestà intellettuale, non assiteremmo mai a delle situazioni penose come quelle che ho descritto nella mia lettera. Qualcuno potrebbe dire che la maggior parte delle coppie si dissolverebbe dopo pochi anni, ma dal mio punto di vista si tratta di un’obiezione del tutto insensata. Cos’è che conta in una relazione; la forma o la sostanza ? L’apparenza o la realtà dei fatti ? Quante persone restano assieme soltanto per pigrizia, per indolenza, per vigliaccheria o per paura della solitudine ? E a chi giova questo ridicolo accanimento terapeutico ? A chi giova tenere in vita artificialmente un rapporto agonizzante ?
Per quanto la cosa possa sembrare incredibile, ci sono persone che condannano “a prescindere” il partner che se n’è andato, come se andarsene fosse di per sé una prova della sua colpevolezza … Alcuni lo vorrebbero addirittura punire … Non una parola sul contesto in cui si è consumata la separazione; non una parola sui motivi e sulle cause profonde dell’abbandono … Alcuni affermano che “fino al giorno prima tutto andava bene” e che la separazione è stata un “fulmine a ciel sereno” del tutto imprevedibile e del tutto inaspettato … un colpo di testa improvviso dettato unicamente dall’impulsività e dalla follia del partner che se n’è andato. Io li lascio parlare e mentre ascolto i loro sproloqui non so neppure più se piangere o se ridere.
per quelli del calcio
sono fiera di te, hai avuto le palle di dire basta. la tua storia l’ho seguita gia’ la scorsa volta ed e’ simile a quella mia con una persona che non ha avuto rispetto per quello che eri veramente, e quando si arriva al non rispetto e’ meglio mollare tutto, perche’ ognuno di noi, merita la stima,il rispetto la complicita’ in tutte le cose, famiglia, lavoro, amicizia, coppia .
nemmeno io non meritavo, cio’ che mi e’ succeso, ma la vita va’ cosi’, c’e chi si prende la liberta’ di giocare con i sentimenti degli altri perche’ per loro e’ puro divertimento, ma non fa nulla, io dal mio tunnel ne sono uscita, invece loro ci rimangono per tutta la vita, perche’ non sanno amare, non sanno rapportarsi con le persone,sputano nel piatto di dove mangiano, non sanno essere vivi perche’ la morte li assale, e quando impari a conoscerle queste persone, tu scappia gambe elevate, e ti ritieni fortunata ad averli allontanati.
spero che un giorno riuscirai a stare bene anche tu con te stesso, io ne sono quasi fuori, e mi sento cosi’ bene, che per me quello e’ stato solo un butto sogno.
non ha più senso scrivere qui..non si è più fatta viva da un anno e mezzo, niente auguri, niente come stai, niente di niente, è l’amara verità di rendersi conto che non c’è più speranza, non c’è più niente da fare per me con lei.
non la rivedrò mai più, non ci parlerò mai più, l’unica verità è quella, bisogna solo andare avanti.
ciao!
Ti capisco ci passiamo in molti.
….e se io dicessi che lui è andato via di casa (perché aveva un altra )e dopo due settimane voleva ritornare dicendomi che voleva i suoi spazi e il matrimonio di facciata e in più dava in casa solo i soldi del mantenimento prestabiliti dal giudice ma dovevo lavare io i suoi indumenti e preparargli da mangiare io e lavoravo anche….e avevo anche una casa da mandare avanti e soprattutto un figlio da crescere ed educare,visto che anche li non mi aiutava.Sapete cosa ho fatto?Ho ingoiato con molto dolore 17 anni di sofferenza per cercare di mandare avanti il matrimonio, credendo il bene di tutti a costo della mia infelicità visto che mi desiderava poco anche nel intimità(e a detta di tutti gli amici e conoscenti io sono una bella ragazza e una brava mamma e moglie )e ho chiuso io.Dopo due settimane che è andato via lui per trastullarsi con lei e io a riflettere se avevamo dei valori in comune o ci eravamo trovati ad affrontare solo delle conseguenze per essersi sposati,fare un figlio ect,ci eravamo dimenticati che non ci siamo mai amati forse o meglio,solo uno amava l’altro e visto che le lacrime mi hanno resa debole e a forza di essere comprensiva avevo dimenticato ME,non l’ho più ripreso.Ho sofferto le penne del inferno perché poi ho anche il peso di un figlio adolescente tutto da sola,visto che lo prende solo due ore alla settimana e abita un km da noi,ma ce la stiamo facendo benissimo nonostante le difficoltà. Spero che la mia parte dolce e amorevole verso il prossimo non si comprometta.Per ora sono single e mi godo la mia solitudine che credo sia un lusso che non tutti possono permettersi,visto che la realizzazione personale non avviene solo perché siamo accompagnati da un partner.L’amore non ha fretta!Un augurio a tutti!