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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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“Ottimisticamente” io sto solo dicendo, quindi: sono “convinta” (relatativamente, ovvio: sono convinta perché io VORREI che Fuori dal Coro risolvesse il suo problema, non perché sono assolutamente convinta di mio, NO) che qua, intanto, ORA, ci sia un problema che va sciolto, nella comunicazione tra i due. A me pare così evidente questo problema! Luna, qui, tra i due (e non mi interessa chi, e infatti utilizzerò “lettere”, semplici lettere), ci sono domande e risposte RIGIDE, FISSATE. Non credi, che allo stato dei fatti (loro hanno un legame/loro peò non lo sciolgono e né vanno VERAMENTE in una direzione, né in un’altra, DEFINITIVAMENTE; non si può vivere così, siamo d’accordo? domanda retorica). Quindi faccio un esempio di queste “lettere” e del tipo di comunicazione, che a me pare, di fatto, che si stia svolgendo.
A dice a B: nero; B risponde bianco.
B dice ad A: bianco; A risponde nero.
Eccetera. E’ solo un esempio.
Ma per dire: da tre anni E’, semplicemente, QUESTO.
Qua si deve interrompere questo. E chi lo deve fare, Luna?
Io dico: uno dei due, uno qualunque. Non mi interessa se è quello che “ha subito di più”, o quello cui “spetterebbe di farlo”. Lo si deve fare. E qua, mi pare, per ora, nessuno dei due lo ha fatto.
Non lo hanno fatto perché non lo hanno capito, il giochino del circolo vizioso? Non lo so: non mi interessa.
Non lo hanno fatto perché sono pieni di rabbia? Non lo so. Non mi interessa.
Non lo hanno fatto perché uno dei due, in realtà, non ama? Non lo so. Non mi interessa.
A me interessa, questo sì: che LORO facciano i FATTI.
Sennò, come dico, sono CHIACCHIERE.
L’impegno, Luna, dopo le analisi, dopo i mea culpa, dopo la rabbia, dopo l’amore, dopo tutto quello che vuoi… L’impegno, quello VERO, dà RISULTATI.
Salve a tutti
E’ da un po’ di giorni che leggo i vostri commenti. Non sono intervenuta subito perchè volevo leggere qualche commento precedente. Ora posso dire che sono letteralmente sbalordita. Sbalordita si perchè la vicenda di Fuori del Coro mi pare quasi la fotocopia della mia. Premetto che sono felicemente sposata e ho un bimbo di due anni.
Ma la vicenda è straordinariamente simile a quella di Fuori dal Coro perchè anche mio marito ha avuto, diciamo, le sue stesse paure riguardo alla questione relativa al figlio. Nel senso stretto del termine anche lui non voleva figli. L’unica differenza è che durante il nostro rapporto non abbiamo messo mai in chiaro questa questione. Non ne abbiamo parlato e basta. Fino a che a me è venuto questo benedetto desiderio di maternità. Lui non voleva saperne. Aveva paura della fine del nostro rapporto di coppia. Paura di perdere la libertà e quant’altro. Quante analogie con Fdc. Anche lui mi ha risposto a volte con frasi infelici e non solo. Mi ha anche detto che noi donne ad un certo punto non facciamo altro che pensare ai figli come se la coppia non contasse più nulla. Non c’era verso. Per il resto si andava d’accordo. Con le normali stupidaggini che accadono in tutte le coppie del mondo. Mi ero quasi rassegnata finchè un giorno mi sono decisa e gli ho detto pari pari quello che pensavo. E che cioè volevo formarmi una famiglia. Gli ho detto di pensarci, di rifletterci su perchè per me il desiderio di formarmi una famiglia era diventato fondamentale. Gli ho detto chiaramente che provavo per lui un amore grandissimo ma che avevo paura che il fatto di non riuscire a formare una famiglia avrebbe potuto causare non la fine dell’amore ma un allontanamento, un rischio reale di separarci.
Lui la prese male, ci rimase male. Anzi ci fu una bella discussione al riguardo. Ci prendemmo alcuni giorni di riflessione, quasi un mese a dir la verità. Finchè aiutato anche da genitori ed amici accetto l’idea di fare un figlio. Cosa posso dirvi ? Che da marito impaurito e contrario all’idea di diventare padre è diventato un padre perfetto. Forse più presente lui di me. Non conosco Fuori dal Coro ma da quello che scrive trovo molte analogie con mio marito. Sono entrambi persone concrete.
Non conosco la moglie di Fuori dal Coro e prendo ovviamente per buono tutto quello che ha scritto. Ma d’altra parte perchè dovrebbe venire qui a scrivere centinaia di post per scrivere baggianate ? Che senso avrebbe ? Pur non accusando la mogli di Fdc mi sento di dire che sta prendendo un granchio, ma di brutto. Da quel che è successo mi pare la classica donna che in un momento di crisi si è lasciata abbindolare dall’uomo di turno che l’ha riempita di attenzioni che si fanno sempre all’atto del corteggiamento. Noi donne ci caschiamo spesso perchè quando andiamo in crisi con noi stesse non sappiamo più riconoscere chi abbiamo vicino.
Fuori dal Coro avrai sbagliato, ma se è vero ciò che scrivi, tua moglie non si rende conto di ciò che perde.
Ciao Chiara
Si indubbiamente c’è qualche problema di comunicazione. Ma mi sento di dire cara Chiara con assoluta certezza che è Lei che non comunica.
Come giustamente tu dici “A me interessano i fatti”
Anche a me Chiara. E io ci sto provando. Parlo chiaro. Io dico A, ripeto A e ribadisco A. Poi se tu ti ostini a capire B io cosa devo fare ?
Cambiare strategia ? Si ma come ? Lasciandola stare ? Girandole le spalle come suggerisce Maximum ?
Io non lo so. Non lo so davvero. Suggeriscimi Chiara, i fatti li sai. Poi se ti manca ancora qualche tassello io sono qui.
Ciao
Fuori dal Coro, leggo ora il tuo 969. Provo a riformulare in altra maniera: ho capito che sei sulla croce del Cristo. Adesso però, per cortesia, puoi scendere di lì? Grazie. : )
Luna, ti rispondo più precisamente su alcune cose. Tu scrivi: “Io ho suggerito a Fuori dal Coro da mo’ di cambiare strategia”.
Luna, ma posso dirti una cosa? Ma sai che lo sospettavo? : ))
Sì, sospettavo che tu avessi GIA’ detto a Fuori dal Coro cose IMPORTANTI, da FARE, ed eventualmente NON FARE (non che lui sia un bimbo scemo: si capisce che cosa intendo, e tu poi lo avrai fatto, sicuramente, conoscendoti, in lunghissime – ed estenuanti ehehhehe – discussioni, ragionamenti, analisi, esempi ecc. Insomma: sarà venuto fuori da sé, gradualmente… Come è giusto e normale che sia… Perché NON si tratta, assolutamente, eh, troppo facile! Di dire a una persona, così, dall’oggi al domani: fai questo, fai quello, non fare questo, non fare quello), tuttavia…
Ti domando: TI SEMBRA che Fuori dal Coro, ti abbia ASCOLTATO?
Ti sembra che abbia MUTATO, almeno un minimo minimo minimo, STRATEGIA?
Ti sembra che abbia, almeno un minimo minimo minimo, avuto GIOVAMENTO di e/o da qualcosa?
E allora ti domando: non TI SEMBRA, che FORSE, dico forse eh? La moglie di Fuori dal Coro, quando ad esempio (semplifico) gli dice “devi cambiare”, più o meno, “sennò picché”, potrebbe, dico potrebbe eh? Voler anche dire qualcosa tipo: “oh, ma sei de’ coccio, eh!”, e ancora: “sei de’ coccio! Mo’ basta! Finché non la capisci io non sento ragioni stavolta! Costi quel che costi!”. Lui però la legge: mi tratta male. Oppure ci dice qui: si appiglia (al negativo) a qualunque cosa. Niente le va più bene. risponde in maniera “isterica”. Eccetera.
Ecco. Quando Fuori dal Coro dice che lei, più o meno, ormai, dà risposte sempre e solo negative, guarda al passato, troppo (lui invece no? Ritorna continuamente, QUI, sul fatto che sta – ANCORA – MALISSIMO perché LE HA FATTO MALE, molto male! E non si dà pace; e ciò: non ti sembra, Luna, un tantino eccessivo, un tantino esagerato, un tantino anche, se vogliamo, INUTILE alla fine, di fatto, per la RISOLUZIONE, ora, dei PROBLEMI, e dei problemi che ci sono OGGI?
O ad esempio: non ti sembra un modo di RESTARE FISSATO – qualsiasi cosa sia e per qualsiasi ragione sia -, ma RESTARE FISSATO SU UNA COSA? Le persone, GENERALMENTE, sì soffrono, sì sbagliano, ma ti pare che generalmente tornino sempre o sul passato, o sull’errore del passato? Può capitare, sì, a qualcuno che ho conosciuto bene ad esempio è capitato TUTTA LA VITA: era un depresso cronico, infatti. E non ha MAI, dico mai, superato i suoi problemi. Né i suoi, né quelli che aveva con gli altri (parlo dei rapporti importanti).
Pensiamo, invece, che GENERALMENTE, le persone pensino SEMPRE AL PASSATO, che peraltro ormai NON POSSONO CAMBIARE PIU’? Se io, poniamo, sono stata bocciata in quarta superiore, ok, ripeto l’anno, e alla fine do la maturità.
Arrivo poi all’università, e mi cavillo su una cosa. Tipo: ecco, vedi, gli altri sono avanti a me di un anno, io comincio l’università un anno dopo, che errore… Che orrore… Ma ti pare normale? Ti pare che, generalmente, le persone abbiano questo atteggiamento? O più generalmente invece dicono: evvabbè, ho perso un anno. Cavolo, ho fatto la maturità! Che bello, ora mi iscrivo all’università. E fine. Insomma: vanno avanti, eh? L’importante è che abbiano preso la maturità e ora si siano iscritti all’università. O no? L’importante è che abbiano capito quale sia stato l’ERRORE che aveva portato alla bocciatura al quarto anno).
Altra cosa tua, Luna, importante: “Perché è distaccata, VERAMENTE?”, tu domandi.
Anzitutto, per quello che capisco io, lei non si è mai VERAMENTE distaccata (da questo legame e da questa persona). Però è vero che si è distaccata, e/o ha provato a farlo, in maniera “sana”, o comunque nei modi, nella sua situazione-condizione, che aveva e come poteva.
E torno alle domande. Ti pare, Luna, che Fuori dal Coro, abbia almeno un minimo minimo minimo attuato un (sano) DISTACCO da questa persona, sua moglie?
Ti pare che sua moglie “lo tratti male”, diciamo così. Ok. Però: se tu provi a immaginare, ipotesi, che LEI INVECE di questo (sano? forse…) distacco, RITIENE che sia (era/fosse) necessario (per riprendere POI meglio CON LUI, se siamo “ottimisti”, e non per CHIUDERE DEFINITIVAMENTE, con lui; cosa che ‘sta donna, diciamolo, NON HA MAI FATTO VERAMENTE), non pensi che lei possa DIFENDERE allora questo DISTACCO appunto necessario (utile/funzionale a). E’ un’ipotesi. E in questa ipotesi, “ottimistica”, non è tanto contemplata una (presunta da noi) voglia, piacere, che so, di “pura vendetta”, o “rancore, sì, così almeno soffre lui, stavolta”. No. Seguendo ancora questa ipotesi, il fatto che lei ancora, attualmente, SOFFRA, me la rinforza. Come mi rinforza l’idea di un (effettivo, ancora) legame tra i due il fatto che ENTRAMBI soffrano.
Tuttavia, è chiaro: così non si può andare avanti. Anzi. Questo non è andare avanti. Non è vita. E non è cosa.
Però è importante segnalare questo, perché in una vera crisi, e in una vera coppia, che è ancora legata, una cosa è certa: entrambi soffrono. Quello, Luna, è il segno che entrambi “ci stanno ancora dentro”, che sia al legame, o alla crisi, o alla coppia, ci stanno dentro. Nessuno dei due “ne è fuori”.
Altre riflessioni poi, Luna. Riguardo la rabbia di lei. Io ieri ho fatto, tra me e me, tutta una serie di ragionamenti (me li sono anche appuntati) sulla rabbia di lei. Ma ora ho poco spazio.
Forse riuscirò a postare il resto più tardi. In ogni caso… Io mi sono impegnata moltissimo, e credo che a breve mi ritirerò (definitivamente) da questa discussione.
Ciao Chiara
Allora chiariamo una cosa una volta per tutte.
Forse tornerò sul passato qui…su questo sito. Ma con Lei evito. Cerco di parlare al presente e al futuro. Forse non mi sono spiegato bene: chi torna sempre sul passato E’ LEI.
Poi è eveidente che se Lei torna costantemente sul passato io, evito una volta, evito due, evito tre, evito quattro, evito cinque, poi alla fine non sono di legno e se c’è qualcosa da rispondere rispondo.
Quindi alla fine quello che voglio dirti e che chi si fissa sul passato non sono io ma LEI.
Poi il discorso dello sbaglio di strategia è un’altra cosa. E’ ovvio che non posso dire di aver mai operato un distacco vero e proprio.
No non posso dirlo.
Un abbraccio
Ciao Marcella
Piacere
Certo che la tua vicenda lascia sbalordito anche me. In effetti mi identifico molto con tuo marito. Quando lo descrivi sembra che parli di me.
Ti ringrazio della stima, forse non me la merito. Però non posso non constatare che mi ritrovo in toto con gli atteggiamenti di tuo marito. Il suo pensiero, da come lo esponi, non si discosta assolutamente dal mio. Mi ci identifico in toto.
Così come sono sicuro che anche io avrei agito come tuo marito quando, in sostanza, lo hai messo alle strette. Molto probabilmente anche io avrei seguito i consigli dei miei genitori e dei miei amici. Anche perchè sono sicuro che se avessi lasciato mia moglie per una cosa del genere, i miei genitori me ne avrebbero dette chissà quante. E i miei amici mi avrebbero preso per il bavero della giacca e mi avrebbero “invitato elegantemente” a riflettere.
Ma non penso che ci sarebbe stata necessità di questo.
Credo anch’io purtroppo, che mia moglie si sia lasciata abbindolare in un momento di crisi.
Vorrei tanto trovarmi nella tua situazione. Immagino che siate una bella famiglia.
Vi auguro ogni bene di tutto cuore e ti aspetto. Ripeto sono sbalordito e in un certo senso mi sento un po’ meno “mostro”
Un abbraccio a te e un bacino al tuo bimbo
Fuori dal Coro, tu dici: “Si indubbiamente c’è qualche problema di comunicazione. Ma mi sento di dire cara Chiara con assoluta certezza che è Lei che non comunica. Come giustamente tu dici “A me interessano i fatti” Anche a me Chiara. E io ci sto provando. Parlo chiaro. Io dico A, ripeto A e ribadisco A. Poi se tu ti ostini a capire B io cosa devo fare ?”.
Non è proprio così, Fuori dal Coro… Tu fai un ragionamento “rigido”, del tipo: io sono coerente, lei no. Io spingo perché lei torni con me, lei no. Dunque ad esempio: io le dico “ti amo”, ma lei non lo dice. Ma non funziona proprio così… Le analisi che si devono fare, se sono veramente tali, sono molto più complesse e molto più profonde (almeno per me, eh? poi ognuno la vede come vuole, ci mancherebbe).
Invece di avere un dialogo da parte tua, ieri ho pensato di farlo io. Per farti comprendere che cosa intendo dire, quando anche dico: problema nella comunicazione/cambio di strategia.
Esempio 1. Scambio di sms fra voi (è finto eh? E’ solo per farti vedere poi l’esempio 2):
Tu: ciao cara, come stai
Lei: così. Che cosa vuoi. [dunque è scocciata; ti tratta male, fin dall’inizio]
Tu: Lo sai… Amore, io sto male, sto malissimo…
Lei: non mi interessa
Tu: vediamoci, ti prego
Lei: no, adesso no.
Esempio 2 (cambio di strategia)
Tu: ciao cara, come stai
Lei: così. Che cosa vuoi
Tu: niente, volevo solo domandarti come stai. Io domani vado in gita al lago di X. Un abbraccio.
Quello che voglio dire, Fuori dal Coro, è che in una coppia di lunga data, si sa, e molto bene, tutto ciò che “irrita”, diciamo così, dà fastidio, fa arrabbiare. E si DEVE limitare ancor più tutto ciò che noi sappiamo, conoscendo la persona, che può scatenare la rabbia, e dunque la mancanza, poi, di comunicazione “serena” tra le due persone.
Questo, attenzione: non diventando, come dicono su questo sito “lo zerbino” di qualcuno, semplicemente mantenendo da una parte la propria dignità, dall’altra facendo sentire la propria presenza, e infine predisponendo il terreno, in cui vi sia maggiore “tranquillità”, per la ripresa di un dialogo. Quello che voglio dire è che si creano delle dinamiche, quando si è in conflitto, che diventano (se il conflitto persiste, è costante, NON MUTA PIU’, e da lungo tempo), da ambo le parti, RIGIDE. E che siano RIGIDE, e da ambo le parti, E’ PROVATO, Fuori dal Coro, è SCIENTIFICO, come due più due fa quattro. Finché (provato) uno dei due non TENTA di cambiare, la RISPOSTA sarà la stessa. E si può andare avanti, come vedi, per ANNI. Qualcuno lo fa PER TUTTA LA VITA.
Altro esempio di strategia. Fuori dal Coro, se tu in questi anni l’HAI SEMPRE CERCATA TU, devi – semplicemente – SMETTERLA (strategia). E devi fare che: lei ESCA allo scoperto (quando ti dicevo: che se lei è diventata “misteriosa”, e soprattutto nel sentimento, se TI AMA o NO), devi far sì che lei sia COSTRETTA a esprimerlo. Se poniamo hai avuto un atteggiamento, come dire, piagnucoloso, tragico, vittimista con lei, devi SMETTERLA.
E ti dico un’altra cosa che io penso (sempre ipotesi, ma è l’ipotesi per la quale, volendo ostinatamente essere “ottimisti”, io propendo). Tua moglie tu, purtroppo, la devi COSTRINGERE ho scritto nel cambio di strategia, non perché, come farebbe supporre il termine da me usato, “le usi violenza”, no. Tutto il contrario: la lasci libera di fare e di esprimersi. Tua moglie, poi, ecco la cosa che penso “non viene fuori” (allo scoperto) per due ragioni:
La prima: tua moglie non viene fuori allo scoperto perché tu non sei stato capace di operare un (giusto, sano, funzionale… Nei tempi giusti eccetera) DISTACCO da tua moglie, “costringendola”, viceversa (al NEGATIVO) esempio a “ritrarsi”, “chiudersi”, “battere in ritirata”, “giocare in difesa”, “irrigidirsi nelle posizioni”, “aggredire per prima subito e sempre”, “non riuscire a pensare” eccetera, perché tanto tu le stavi addosso, c’eri sempre l’amavi eccetera.
La seconda: tua moglie non viene fuori allo scoperto (dunque non ci si capisce più niente di lei) perché LEI STESSA NON LO SA CHE DEVE FARE. Sa che non è più convinta di te, ma altresì non è convinta nemmeno di chiudere.
In questo senso, allora, se anche lei non lo sa, tu, facendola, costringendola a farla venire fuori, la AIUTERESTI a capirsi, capire lei stessa prima di tutto che cosa vuole, che cosa desidera, se ama, se non ama. Eccetera. Ma tu questo NON lo hai fatto. Perché? Magari per tante ragioni. Ma in sintesi, magari, semplicemente: perché avevi (e hai) paura.
Riprendendo il punto 2, cioè che tua moglie NON SA: è per questo che è bloccata, è per questo che non riesce a dire in senso positivo, ma torna all’indietro con la memoria (a quando ti amava, probabilmente: per questo lo fa; se lei è SMARRITA, ovvio che lo fa: a quel punto, mentalmente, si AGGRAPPA all’unico riferimento CERTO che le è rimasto – dentro – DI QUELLO CHE PROVAVA PER TE, e del quale almeno è certa).
Ora ti dico, se come dire… Se poco poco “conosco” tua moglie, se mi rifaccio a un insieme, a un ritratto di lei: lei non dice e non fa, propositivamente, perché NON SA. E il suo non sapere, è strettamente connesso, io credo, al “non vederti cambiato”.
Ma infine, “conoscendola” (sulla base un po’ del tutto l’insieme), ti dico: tua moglie se AVESSE LA CERTEZZA di NON amarti, te lo direbbe, chiaro, e tondo. E chiuderebbe. Ma sul serio. Ed è vero che lei ha fatto dei grossi passi, in una direzione di chiudere, con te. Ma per come la vedo io, che quando chiudo chiudo, non lo ha fatto. No, non lo ha fatto, niente affatto.
Chiara, non so che dirti. Io non leggo i miei post come li leggi tu.
Nel senso che a volte mi attribuisci un approccio alla cosa che non ho, e viceversa.
Comunque sia io non mi sono mai permessa di dirti che sei estenuante. Noto che hai molto bisogno di ribadire che ti stai impegnando molto in questa vicenda. Va bene che vuoi aiutare FDC, e ciò è generoso da parte tua, ma sei consapevole dei tuoi perché per i quali ti stai impegnando a cercare di aiutare FDC? E perché ti poni in un certo modo? Io lo so, di me. Tu lo sai?
La lettera di Aleba è una lettera che racconta qualcosa di più del fatto che nonostante lui le abbia detto una serie di cose, ripetutamente, lei non abbia fatto fagotto subito. Credi che il loro sia stato solo un problema di comunicazione?
Ho l’impressione, al di là del problema di comunicazione, forse guardiamo l’aspetto del come si comunica e cosa in due modi diversi. E forse sottovaluti il fatto che ci sono delle modalità di comunicazione che creano effetti collaterali non solo sulla relazione, ma sulla persona stessa che li subisce.
Poiché parli con FDC e ascolti FDC dici cosa lui potrebbe/dovrebbe fare, ok. Non stai parlando con lei, ma con lui. Tuttavia lo stato d’animo di FDC è frutto anche dell’interazione con gli atteggiamenti, le parole di un’altra persona. Una persona che no, non mi sembra proprio che abbia optato per un tipo di distacco come quello di cui parla Marcella (che saluto), mi pare, ma un distacco di un altro tipo. Ho l’impressione che tu ciò non voglia o non riesca a vederlo. Da un lato, pare, secondo te lei voleva un sano distacco e ne aveva diritto ma non ha potuto averlo perché lui è stato “asfissiante”.
(quindi lei sarebbe passiva da questo punto di vista).
Dall’altro lei, attraverso una modalità contorta e aggressiva (sono d’accordo con Marcella, perché lui dovrebbe raccontare bugie?) avrebbe mantenuto un rapporto (aspetto attivo/positivo da parte di lei), e tu non parli di distacco. Ma esistono anche persone che vivono separate in casa per 50 anni, non verificando un concreto distacco. Tra loro c’è certamente un legame, ma di quale natura?
E se FDC si perde tanto nel passato (cosa che ovviamente non lo fa stare bene e non gli serve, ma ha anche una ragione) è perché quando è stato lasciato al di là di dirgli “voglio lasciarti” è stata posta enorme enfasi sul passato e su un errore enorme che lui avrebbe commesso e per il quale starebbe ancora pagando da allora. Questa chiave di lettura, pare, al di là di nascere in FDC per come lui funziona, nasce anche da una chiave di lettura che gli è stata “offerta” in modo reiterato. Forse se tu fossi stata sotto un certo tipo di comunicazione reiterata capiresti perché lui si perde nel passato. Cosa che non gli serve, ma d’altra parte il passato gli è messo in piatto ogni due minuti. E lui torna