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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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1.662 commenti

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  1. 821
    LUNA -

    (posso ovviamente sbagliare o fraintendere) una forte prevalenza di tale aspetto. Sul quale è stata buttata benzina, anke perché tu descrivi continuamente la tua necessità della ‘mappa’ e l’angoscia di quella che per te è stata una perdita di controllo di cui è stato enfatizzato l’aspetto COLPA, che ti fa da sempre paura, mi pare, perché lo gestisci in modo angosciante e con un senso di forte inadeguatezza allorché TU per primo non riesci a perdonarti, assolverti, giustificarti. Un mix esplosivo per te, tanto più se chi hai davanti mette in dubbio continuamente la tua mappa di te e continua a dirti ‘tu causi dolore agli altri e a te stesso’. Tua moglie può inconsapevolmente farlo perché becca un tuo tallone d’achille, una tua ‘struttura’. Del resto mi verrebbe da dire che tua moglie inconsciamente e istintivamente sa che ce l’hai. Ti conosce. Bada che non ho detto che lo fa apposta ma con un altro la sua dinamica avrebbe trovato un diverso terreno. Non mi sorprende per nulla che tu sia andato brevemente in crisi anni fa. In fondo a tua moglie hai detto ‘ho paura di cambiare mappa perché se lo faccio cosa succederà?’. E per come ‘funzioni’ tu da questo punto di vista sei stato STRACOERENTE. strano sarebbe stato il contrario. La tua logica ha STRAFUNZIONATO. La chiami errore e ci vedi incoerenza, ma non c’è. ANZI. Hai funzionato a dovere e tenuto sotto controllo gli elementi che avevi, per conservare un equilibrio. La tua logica ne avrebbe sicuramente considerati altri se fossero stati posti chiaramente. Ma tua moglie legge come egoismo e distruzione ciò che tu agivi come preservazione. Lei ti ha cambiato violentemente la mappa e, rimasto senza, sei riuscito a considerare che la paternità, in quanto cambiamento, ti è possibile. Il problema è il concetto di un reiterato senso di colpa. Anche tua moglie, proprio pur conoscendoti, non riesce a vedere come tu funzioni. Coerentemente. Se conoscessi lei forse troverei anche in lei una coerenza maggiore di quella che riesci a vedere. In fondo sia retroattivamente che ora lei si pone in una posizione passiva del “io ho dovuto-devo perché TU’ mentre il tuo modo di leggerti e leggervi è straattivo ‘io avrei dovuto(dovrei affinché’. Tu avevi bisogno di un colpo violento per cambiare la mappa da 2 a 3? Piuttosto di più rassicurazioni e leggerezza anti ansia. Mi domando se, almeno per certi versi, vi accomunano certe rigidità.

  2. 822
    LUNA -

    intendo dire che lavorare sulla ‘duttilità’ a volte può essere proprio un bene. Nei confronti di sè e anche nel guardare gli altri.

  3. 823
    Fuori dal Coro -

    Ciao Luna
    Sto leggendo la tua analissi e dico: “uhmmm”. Nel senso che è eveidente che nel mio “io” c’è l’idea di poter tenere sotto controllo le situazioni: Ma onestamente chi non lo vorrebbe ? L’abbandono di mia moglie è stata in un certo senso una “perdita di controllo di una situazione”. Credo sia normale. Così come è normale il fatto che l’arrivo di un figlio posso essere un “cambiamento di mappa” come lo definisci tu. E’ normale. “Mappa” alias “vita” cambia la mappa, cambia la vita, cambiamento di mappa, cambiamento di vita. Infatti ho sostenuto più volte in questo sito il fatto che avevo paura di cambiare vita (mappa). E’ chiaro Luna che una “mappa” ti rassicura. Segui una mappa (uno schema) ed in genere vieni portato a destinazione. Se ti cambiano la mappa in un punto che non conosci è normale che puoi andare in tilt, perchè semplicemente sei disorientato. Allora sono due le cose: o rimetti in ordine la mappa, o ti affidi al caso, magari seguendo i punti cardinali. E a quel punto puoi indovinare la strada o non indovinarla. C’è chi si affida al caso e va bene e chi si affida al caso e va male. Quando hai una mappa difficilmente sbagli. Poi se te la cambiano, basta cercare di rimetterla in ordine, magari avevi una mappa vecchia in cui non è segnata una nuova strada. Basta inserirla nella vecchia mappa e il gioco è fatto. Magari ci vuole un po’ più di tempo ma l’eventuale crisi per “una nuova strada” prima non esistente può essere superata.
    Comunque in genere non mi piace “stupirmi di me”. A meno che questo “stupirmi” non riguardi situazione nelle quali ho effettuato qualcosa di buono, meritevole di gratificazione. In genere mi piace rassicurare le persone e mi piace altresì che le persone rassicurino me. Ma questo non significa necessaria essere “schematici”. Significa solo cercare di dare e ricevere sicurezza…null’altro.
    Dalla striz non è che mi interessasse tanto il fatto di sapere se avevo da rimproverarmi qualcosa, quanto conoscere cosa fosse successo a mia moglie. Un cambiamento così improvviso è si un “andare fuori mappa” come dici tu però è qualcosa comunque di non regolamentare. Cioè una persona che si alza la mattina e decide di andarsene di casa non è normale. A meno che non ti abbia già manifestato questa intenzione. Ed è chiaro che se magari ce l’aveva già nella sua testa e tu non lo sapevi è certo che hai perso il controllo della situazione, ma…credo che chiunque rimanga disorientato. Anche chi in fondo non “perde tempo” a cercare di tenere sotto controllo la situazione.
    Per quando riguarda l’episodio che ti ho citato della mia infanzia non era tanto per focalizzare il discorso sulla perdita di controllo quanto per farti capire quanto fondamentalmente io non ho mai voluto far del male a nessuno e se ciò è capitato è stato involontariamente.
    Per quanto riguarda l’aspetto “colpa” non è che mi fa paura. Ma penso sia normale il fatto di nonn essere in pace con se stessi quando si è consci di aver fatto qualcosa che….

  4. 824
    Fuori dal Coro -

    …possa aver fatto del male a qualcuno. In genere se sbaglio chiedo scusa.
    Comunque non credo che il mio problema sia relativo al fatto di sentirsi in colpa. Almeno non in questo caso. Qui cara Luna sento solo di aver bruciato la mia vita non sapendo gestire una situazione tanto seria quando normale come quella della nascita di un figlio.
    Insomma se pemso che mia moglie possa essersi disamorata e di conseguenza andata via perchè desiderava un figlio che io non le ho dato. E io che in quel momento non sono riuscito a superare una paura facendola passare per egoismo quando invece il desiderio di formare una fomiglia ce lo abbiamo entrambi bè…..c’è da diventare matti.
    Non concordo con te sul fatto che io avessi avuto bisogno di più leggerezza e meno ansia. Il problema era mio a prescindere da lei. Lei in questo caso non c’entra. La paura ce l’avevo io a prescindere da lei. Cosa avrebbe potuto fare lei per togliermi l’ansia e infondermi sicurezza: nulla. Il problema era mio. Un problema di “mappa” come dici tu. Nella mappa non era indicato il “burrone”. O almeno quella buca che io vedevo come un burrone. Per cui nel momento in cui mi è stata tolta la mappa per dirmi di cambiare strada e dirigermi verso un’altra che non conoscevo ho avuto paura del “burrone”. E ho cercato di continuare a percorrere la strada che conoscevo e che non pensavo di continuare a percorrere da solo. Lei avrebbe dovuto solo dirmi che per continuare a camminare insieme avremmo dovuto cambiare percorso e dirigersi verso la strada con il “burrone” (che io ripeto vedevo come tale, ma in realtà poteva essere una buca grandicella) e saltarlo. Solo quello sarebbe stato il modo. Magari mi sarei fermato a pensare mentre lei già stava cambiando strada ma….l’avrei raggiunta questo è certo e avrei saltato il burrone.
    Mi chiedi se ci accomunano certe rigidità. E che ne so Luna ? A questo punto debbo risponderti “che ne so ?”. Io credo che a lei alla fine non sia importato più nulla di me, forse come ti ho scritto nei post precedenti per l’intervento di un “elemento esterno”.
    Ho letto i tuoi commenti sulla discussione “E’ così sbagliato lasciarsi andare ad un capriccio ?” e sono totalmente d’accordo con te. Ormai troppo spesso capitano situazioni del genere. E purtroppo mi viene da pensare che in tutta questa storia ci sia lo zampino di qualcun altro.
    Vedi Luna ieri ero in quella che è stata casa nostra fino a due anni e mezzo fa. Ho ancora le lacrime agli occhi ogni volta che ci entro. E a lei ? Queste lacrime non vengono mai ? Non passa giorno che io non pensi ai nostri momenti passati insieme ? Possibile che lei non senta la mancanza di nulla ? E tutto questo perchè non ho voluto un figlio in un determinato periodo e lei ha pensato dentro di sè che non ci fosse nulla da fare ?
    Luna mia, io credo che se si vuole bene davvero si faccia di tutto per salvare un rapporto. Se fosse vero che il problema riguardava solo il figlio credo che avrebbe dovuto fare un….

  5. 825
    Fuori dal Coro -

    ..passo indietro e sulla sua decisione. Io mi prendo la mia colpa e lo sai. Soprattutto per il fatto che oggi ho capito l’errore che ho fatto a non volere un figlio e a non formare una famiglia. E, ripeto, Luna se tutto ciò ha scatenato quello che poi è successo c’è solo da prendersi a martellate.
    Perchè alla fine di tutto entrambi volevamo la stessa cosa…ma con tempi diversi ? Ed è normale chiudere un rapporto per un questione di tempi ?
    Per me è semplicemente assurdo
    Ciao

  6. 826
    LUNA -

    ovviamente sai tu per te, fdc. In questi ultimi post secondo me (secondo me) sei stato più lucido, obiettivo e disteso, pur stando male e soffrendo. Altre volte ti randelli a suon di logica che avresti dovuto tenere e citi molto più pesantemente le ‘tue colpe’. Guarda, son d’accordo con te, che se ami qualcuno l’idea di starci lontano o che la storia finisca o che possa anche arrivare qcun altro durante un lungo distacco dovrebbe essere più forte del rancore. Non necessariamente nel farlo svanire, ma nel tentare altre strategie. Ma è ciò che io penso. Tempo fa parlavo con una mia amica. Non mi dilungo sulle ragioni, ma lei di rancore verso suo marito aveva motivo di averne. Lui aveva sbagliato, pesantemente, dopo dieci anni. Lei era delusa, arrabbiata, ferita a morte e in crisi. E innamorata. Si sentiva da un lato con una SUA ferita che pensava inguaribile e con una LORO ferita. Perché il rancore era anche perché lo amava. Quindi il rancore del “avendomi causato questa ferita mi hai tolto anche la possibilità di essere ancora felice con te”. So quanto soffriva. Dice che dopo 6 mesi ha valutato che lei così male non poteva stare, comunque con la sua di lei ferita che la faceva sentire “zoppa” e quindi comunque per sè doveva chiedere aiuto. E che poiché lui era comunque

  7. 827
    LUNA -

    suo marito, colui che aveva scelto di cuore per sempre era anche il tempo di scegliere, se andare in terapia per tentare di vedere se quel rapporto era salvabile e poteva rinascere o invece dire basta, senza neanche tentare. Ma basta davvero. “ho letto – mi ha detto – che se dopo sei mesi si stava come me era il momento di chiedere aiuto”. Non sono andati in terapia di coppia, ma ciascuno per sè, parallelamente. A anni di distanza sono insieme e la crisi è superata. Hanno anche capito cose e dinamiche che li hanno aiutati a conoscersi, pure reciprocamente, meglio. Va detto anche che veramente separati non son stati mai. Quando lei gli ha detto di andarsene di casa, per due settimane, di notte le pareva pazzesco non averlo vicino e lui ogni giorno passava di là, anche solo portando una brioche la mattina, pur di non spezzare il filo. Per loro due settimane erano insopportabili. Conosco poi due, lei lo ha lasciato mi pare SEI anni fa, a un anno dal matrimonio. Cercavano un figlio, lei per un problema di salute per sei mesi non potrà tentare. Sei mesi no mai più. Va a dirglielo e secondo lei lui è distratto, non dà peso alla gravità della cosa. Dunque a lui non importa quanto a lei? Trauma e tragedia. Lo lascia. Si è disamorata per quanto lui l’ha ferita. Son sei anni che lei pur avendo le possibilità economiche vive dai suoi. Non si son mai separati legalmente ma, pur sentendosi al tel, non stanno insieme. Di lui so che ancora porta la fede e le fa i regali di compleanno. Insieme dubito torneranno mai. Nel frattempo la loro vita non si è fermata nè per quel giorno nè per quei sei mesi, che pure per lui restano ‘il motivo’. In sei anni di figli ne facevano tre, recuperavano o chiudevano. Lei ha avuto due storie nel frattempo. Se non ha figli la colpa è di lui?

  8. 828
    Fuori dal Coro -

    Ciao Luna
    Ho letto con attenzione le due storie che hai raccontate. Una diversa dall’altra. Se devo fare un paragone mi identifico con la seconda. La prima mi sembra più “normale”. Non conosco i motivi che hanno ferito la tua amica ma per stare così male presumo debbano essere molto seri (tradimento ?!!!). Però è risultato evidente dal tuo racconto l’amore che realmente provavano, soprattutto da parte di lei.
    La seconda storia mi sembra si avvicini in un certo senso alla mia. Questa ricerca di un figlio, lei che per sei mesi non può averne, lo dice al compagno e lui appare “distratto” non dando peso alla cosa. Mamma mia è un “ferimento” questo ? E che diamine !!! E lei si disamora per questo ? Io non conosco nè lei nè lui. Ma da come hai descritto le cose mi appare piuttosto evidente che le colpe stanno tutte da una parte. Quella di lei ovviamente. E mi pare piuttosto evidente altresì il fatto che lei non ami in realtà il suo compagno.
    Vedi Luna come riesco a parlare con lucidità e obiettività quando si tratta di storie altrui ? E’ evidente, non sei coinvolto, vedi le cose freddamente. Come ho scritto poc’anzi quest’ultima storia sembra si avvicini abbastanza alla mia. Situazioni diverse ma simili. Lei sei mesi o mai più. Come mia moglie. Questa tua amica e mia moglie sembrerebbero in realtà due persone molto confuse, che non sanno quello che vogliono. Che perdono il senso della realtà dando pesi eccessivi a situazioni (ferite ??!!) cui vanno valutate per quelle che sono: le cose importanti e gravi sono ben altre che “una distrazione”.
    E nonostante ciò il suo compagno ancora porta la fede al dito. Scusa se è poco!!! A volte mi chiedo cosa cerchino certe donne. Che oggi perdonami Luna, appaiono in numero sempre maggiore in questo stato confusionale. Sembra quasi che le donne che in passato erano sottomesse e subivano umiliazioni e violenze gravissime abbiano completamente ribaltato il loro modo di vivere passando da sopportazioni di situazioni negative incredibile a non sopportazione per il minimo sbaglio. Si è passati da un eccesso all’altro. Oggi sembra quasi giustificato persino un tradimento perchè è considerato una “conseguenza” di qualche forma di insoddisfazione….pazzesco!!!!
    Una precisazione Luna: quando dico che a mio parere nella mia storia possa essere intervenuto qualche “elemento esterno”, non mi riferisco a questi due anni e mezzo di separazione, bensì al periodo in cui eravamo insieme. Niente di più facile che in un periodo di crisi esistenziale (non comunicato), possa intervenire un “elemento esterno” che ti pone la vita in tutt’altro modo. Troppo facile così. E molte donne oggi “cadono” facilmente in queste trappole, alla ricerca di nuove “emozioni” così come in quel post che ti ho citato e a cui tu hai brillantemente risposto più volte.
    Tornando all’inizio del tuo post n. 826 ho letto che ti appaio più logico, obiettivo e disteso, pur stando male e soffrendo. Non so se sia realmente così cara Luna. Nonostante tutto

  9. 829
    Fuori dal Coro -

    …continuo a non capire. Tu certo senti solo la mia campana. Ma credo tu abbia capito ormai che per me non ha senso nascondere qualsiasi mia eventuale mancanza allo scopo di evidenziare le colpe di mia moglie. D’altra parte tu stessa sostieni che mi “randello” oltre misura. Mi farebbe piacere, vista la tua particolare “attidutine” verso gli aspetti psicologici delle persone che tu mi facessi qualche domanda che ti aiuti (mi aiuti) a comprendere cosa, nel mio comportamento, abbia contribuito all’allontamento “sentimentale” da parte di mia moglie. Mi ha molto colpito quel post “E’ così sbagliato lasciarsi andare ad un capriccio ?”, perchè mi fa pensare come una storia importante e vera dal punto di vista sentimentale possa essere messa in discussione da “una morsa allo stomaco” che ti sopraggiunge a seguito di due semplici saluti. Mi spieghi come possa essere possibile una cosa del genere ? Nel senso che io sono d’accordo che nella vita può capitare di provare attrazione per un’altra persona ma….attrazione. Se provi un sentimento per il/la tuo/a compagno/a come fai a provare lo stesso sentimento per un’altra persona ? Ecco il mio dilemma che si ripresenta ogni volta: come è possibile una cosa del genere ?
    Pochi giorni fa, passando sotto casa di mia moglie, l’ho vista in balcone. Quello che ho provato nel vederla non so descriverlo bene a parole. Ho solo visto una persona per la quale mi sentivo “vibrare”. E non era attrazione (che comunque provo da sempre nei suoi confronti) era un “sentire” qualcosa di grande, di forte. Qualcosa davvero difficile da descrivere. Io non sono mai stato un grande “esternatore” di sentimenti. So solo che sono “reali” “veri” “sinceri”. Non può una “ferita”, una “risposta sbagliata” o quant’altro cancellare ciò che si prova dentro. Forse si può provare rabbia, rancore. Ma il sentimento se c’è ed esiste davvero NON PUO’ SPARIRE. E nonostante tutto, nonostante il fatto che lei mi respinga non credo possa essere sparito neanche a lei. Io so che lei ha provato Amore per me non può essere stato un bluff. Lei può essere cambiata, può essere stata ferita, può aver forse paura di ricominciare ma non può cancellare un sentimento. No…non può essere Luna…non è questo il caso almeno.
    Bacioni

  10. 830
    LUNA -

    FUORI DAL CORO, non lo sai se è questo il caso, e comunque nella testa di lei non sei. Nella sua testa oltre che nel suo cuore.
    Se lei ti ama di certo non te lo sta dimostrando.
    Vedi, tu mi dici “Scusa se è poco” che lui porti ancora l’anello al dito, e dici “lei non lo ama”. Secondo te lui pensa questo? O pensa che lei è solo confusa, che lei non sa quello che vuole, ma in realtà…
    Sei anni… Sei anni in nome di una ragione che lui certamente vede, qualsiasi essa sia (o agglomerato di esse siano), a fare il vedovo bianco di una donna che in realtà non c’è. Quando si siede a tavola con i suoceri a Natale, perché con loro è rimasto in ottimi rapporti, e alla fine, ormai, dopo tanti anni, anche con lei, e gli dà i regali di Natale, quando lei e lì lui come legge la cosa?
    Secondo quello che LUI sente.
    Vede in positivo ogni cosa che lo porta a pensare: neanche lei mi ha dimenticato, non può essere…
    Sai cosa ha detto una volta lei ad una persona che conosco?
    “Se qualcuno mi avesse chiesto, il giorno che mi sposavo, perché ti sposi, forse non mi sarei sposata”.
    Però poi si è incazzata con lui dopo per quei sei mesi.
    E se tu vedi le foto del matrimonio sembra che lei sia felice. In maniera retroattiva però disse quella frase. E ti faccio notare come il punto sia all’esterno. “Se qualcuno mi avesse chiesto…”, cioè “se qualcuno mi avesse fermata…”.
    Ora, però del tempo è passato, dopo, e lei voleva un figlio. Da lui, così pare, no? Voleva un figlio da lui e lui l’ha ferita perché non ha capito quanto fosse grave arrivare da lui dov’era e dirgli: sai che mi hanno detto che non possiamo provarci per sei mesi?
    E magari lui c’è rimasto così male che quello che lei ha letto come distrazione era sgomento. Oppure lui ha cercato di farle vedere che non era la fine del mondo, non per mancanza di empatia, ma protezione.
    Però se tu senti lei, lei è quella che ha tutto da rimproverargli.
    Tu mi dici LE DONNE, e io ti ho già detto che su questo non sono d’accordo. Non vanno in crisi solo le donne, vanno in crisi anche gli uomini. Tu parli delle donne perché sei un uomo, e stai male per una donna, io potrei parlarti degli uomini. Però ti parlo di persone.
    Tu sei andato dalla psicologa a capire cosa fosse successo a lei, ma lei non è andata a capire cosa fosse successo a lei stessa.
    Questo per te è una prova in più che lei è confusa e avrebbe bisogno di aiuto per vedere che ha bisogno di aiuto. C’è una parola che non vuoi considerare, egoismo.
    Tanti anni fa sono andata dalla strizzacervelli per me. A me non piaceva stare male e in più per me i miei rapporti con gli altri contano. Anni dopo sono andata dalla strizzacervelli perché lui stava male e per lui, evidentemente, i rapporti con l’altro (me) non contavano abbastanza. Io ci sono andata perché stavo male perché lui stava male e per come agiva verso me. Hai mai letto “La principessa che credeva nelle favole”? Lei passa anni a cercare di far uscire il suo principe dall’incantesimo che lo ha

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