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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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una cartina di tornasole di quanto le tue intenzioni siano serie e di quanto tieni realmente a lei. Ma, da fuori, a me sembra che lei stia continuando a vedere le cose dal punto di vista sbagliato, perché mi pare ovvio che anche tu hai bisogno di sapere e vedere quanto lei tiene a te, quanto siate realmente compatibili in questo momento della vostra vita, e quanto le sue intenzioni emotive nei tuoi confronti siano “serie” e sentite, verso te come uomo, oltre che come padre.
In sintesi capisco che tu abbia bisogno di sentire che il vostro amore c’è e il vostro rapporto funziona anche per pensare con serenità ed entusiamo a mettere un mondo un figlio, e questa mi sembra una prova di intelligenza e maturità, non un atteggiamento fuggitivo. Mentre mi pare che lei veda sempre la cosa del figlio come prova di ogni cosa. Io, pur essendo donna, ragiono come te, non come lei. Certo, potrei anche pensare che forse quelle dell’uomo che ho di fronte sono tutte scuse, ma al contempo se fossi sparita per due anni e mezzo forse dovrei considerare che, per quanto io abbia fretta di coronare un desiderio, un sogno molto concreto e positivo, forse c’è un rapporto a due da coltivare e in cui riprendere i fili, che si sono annodati o logorati, prima. Il che non significa aspettare un’eternità, ma neanche voler bruciare le tappe quasi che bruciare le tappe fosse la prova che tutto va bene. Per me, per come la vedo io, non è assolutamente così.
Penso che due persone che hanno vissuto un disastro di scollamento come quello che voi avete vissuto in sei mesi, per dire, forse possono anche ritrovare l’armonia e concepire un figlio con entusiasmo e serenità. Ma che prima devono comunque ritrovarsi e sentire di essersi ritrovate. E se ciò sia realmente possibile o no.
Non vorrei sembrarti negativa, non lo sono. Penso però che le sensazioni non si possono negare, si può semmai cercare di capire, personalmente e anche insieme, cosa significano.
Forse entrambi volete semplicemente la prova dell’amore dell’altro, ma io capisco che non ti piaccia sentirti sotto esame e che ti venga detto “tu non vuoi un figlio” dopo aver sofferto come hai sofferto in questi due anni e mezzo, con un tuo percorso in cui ti sei anche reso conto di desiderare invece un figlio, ma in una situazione d’amore e serenità e non di dubbio e conflitto. Poi, ovviamente, io non so se tu stia in realtà manifestando delle resistenze perché non vuoi un figlio. Credo di no, per tutto quello che ci hai scritto in questi mesi, ma ovviamente sai tu. Non so nemmeno se tu non ti senta in realtà troppo intimimante deluso, tu, da questa persona per come ha gestito il conflitto all’epoca e nei due anni successivi. Anche questo lo sai tu. Se così fosse, perdonami la franchezza, sarebbe anche umano. Che tu avessi comunque bisogno di sapere che lei è una persona che riflette, si confronta e non scappa rabbiosamente. Mentre dà forse del “fuggitivo” a te.
Ciao ragazze
Grazie delle vostre risposte. Sono abbastanza d’accordo con voi. Con te Aleba e con te Luna. Io non so davvero cosa fare, come comportarmi. Non so davvero se lei non provi più sentimento per me. Certo è che non me lo dimostra. Hai detto bene Luna. Forse lei si aspetta qualcosa da me. Ma cosa ? Che io faccia l’amore con lei andando “fino in fondo” ? Cioè pensando di fare subito un figlio senza neanche capire quale sentimento abbia nei miei confronti ? Ma posso rischiare una cosa del genere ? Io voglio un figlio con lei, una famiglia. Sedermi attorno ad un tavolo con lei e con nostro figlio, magari anche due. Ma vorrei che tornasse l’armonia e la serenità tra di noi. Non rabbia e rancori. Si è sbagliato in qualcosa ? Ok. Cerchiamo di capirci, il passato è passato. Ormai non possiamo fare più nulla per cambiarlo. Ma per fortuna non siamo di fronte alla morte che è irreversibile. Qui si può fare ancora molto. Basta volerlo. Io lo voglio. Ma non posso cambiare radicalmente il mio modo di essere. Posso smussare gli angoli, cercare di capirla anche quando non è esplicita. Gli sbagli si correggono e si cerca di non fare più errori. Ma di base ci deve essere l’Amore. Che fondamentalmente in lei non vedo. Hai detto bene Luna, io ho bisogno di vedere quanto le sue intenzioni “emotive” siano serie nei miei confronti come uomo oltre che come padre. Ognuno di noi due a suo modo è deluso. Ma io sto cercando di fare in modo che questo rapporto possa ricominciare. A me sta bene che lei desideri un figlio. Lo desidero anch’io. Ma c’è prima un rapporto a due da coltivare. Lei mi ha detto che non sono cambiato. Che sono sempre lo stesso. Che non ho capito dove ho sbagliato. E qui non parla solo del mio “no” al figlio. Mi tira fuori argomentazioni non s quanto realmente gravi: la mia passione per il calcio, il mio essere “distratto” o il fare le cose all’ultimo momento, o il non amare la metropoli e la vita cittadina. Ma…cosa c’entra ? Come detto sono disposto a smussare gli angoli in molte cose, a migliorare dove posso migliorare ma…cosa significa realmente tutto ciò ? Sembra quasi che di me non ti stava bene nulla. E non è neanche così. La realtà e me lo ha detto lei è che lei “è cresciuta” non condividendo più il mio pensiero che prima credeva di condividere. Ma si può cambiare in questo modo ? Allora hai fatto le cose per accontentarmi non perchè le sentivi realmente. O forse eri troppo giovane quando mi hai conosciuto e crescendo insieme a me ti sei accorta che in fondo non ti andavo bene ? Ma cosa guardavi prima solo gli occhi azzurri mi chiedo ? Io ho guardato tutto e mi stava bene tutto. Sono un uomo, più grande di lei di qualche anno. Ma si dice che le donne maturino prima. Che noi siamo bambinoni. O non è più vera questa cosa nella società di oggi ? Non lo so ragazze. Continuo a chiedermi ad interrogarmi a capire se sto sbagliando ancora qualcosa. Continuo a mettermi in discussione ma….le i lo fa come lo faccio io ? O forse è davvero…
….così ferita dal discorso del figlio che tira fuori ogni cosa per darmi addosso. Ancora adesso, ieri mi ha tirato fuori il mio “no” al figlio. Io so solo, e ne soffro ancora tanto tantissimo, che non riesco a capire come una persona possa trasformarsi in questo modo. Una persona dolce gentile, innamorata. Che d’un tratto diventa aggressiva e distante da te mille miglia. Come può succedere che in tanti anni insieme non si manifesti il proprio disagio, se esiste, e ci si tenga tutto dentro. Mentre l’altra persona è convinta che tutto vada bene ? Un pentola che sbotta. Ma se non la senti borbottare come puoi pensare che la pentola scoppi ? Se non risolvo in maniera positiva questa cosa morirò con questo tormento ne sono sicuro.
Help me ragazze help me. Io sono davvero in confusione (ma non per me)
Un bacione
Eccomi qua ragazze. Di nuovo precipitato nel baratro. Un baratro dal quale non sono mai uscito. Ho passato tre giorni d’inferno. Con lei che mi ha richiuso di nuovo la porta. Tornando ad attaccarmi. A tirare fuori il passato, a quando non volevo un figlio, a quando l’ho fatta star male, a quando (a suo dire) l’ho costretta ad andar via di casa. Due anni e mezzo da separati in cui mi ha detto di tutto, che non mi amava più con il culmine della richiesta di separazione. Poi il riavvicinamento durante un mio lutto. Ci ho creduto. Belle parole. Abbiamo fatto anche l’amore. Poi di nuovo il distacco. Perchè ? Perchè lei dice che non sono cambiato. Ma in cosa dovevo cambiare ? Le ho proposto l’idea di formare una famiglia di vivere in città con lei. Ma lei ha iniziato a dirmi che ero sempre lo stesso. Lei voleva che provassimo ad avere subito un figlio, la prima volta che abbiamo fatto di nuovo l’amore dopo due anni e mezzo avrebbe voluto che io fossi andato fino in fondo senza nessuna precauzione. Mi ha messo alla prova. Voleva a vedere fino a che punto desiderassi un figlio.
Ma che prova è questa ? Io capisco il suo desiderio fortissimo adesso che è quello di avere un figlio. Un figlio che voglio anch’io e lo voglio con lei. Ma dopo due anni e mezzo, dopo che se ne è andata di casa, dopo che mi ha chiesto la separazione secondo voi non sarebbe giusto e opportuno riprendere prima il nostro discorso di coppia. Riavvicinarci come coppia io e lei. Sapere se ci amiamo davvero dopo due anni e mezzo di separazione. Io la amo ancora e voglio una famiglia con lei ma lei mi ama ancora ? O vuole soltanto un figlio ?
Saranno dubbi leciti questi di un uomo che ama la moglie nonostante due anni e mezzo di latitanza ? Mi ha detto che non mi sono fidata di lei che un figlio non lo voglio realmente altrimenti sarei andato fino in fondo. Senza porsi minimamente il problema che forse da parte mia era lecito un dubbio se lei dopo tutto ciò che è successo provasse ancora quel sentimento vero che io provo per lei ?
Oppure ho sbagliato ancora. Perchè dovevo lasciarmi andare. Fregarmene del fatto se lei mi amasse o no e pensare solo ad avere un figlio. E’ questo l’ennesimo errore che ho fatto ? O forse era giusto il mio pensiero. Cercare di capire quanto realmente ci fosse d’amore da parte sua nei miei confronti ?
Sono io che sbaglio in continuazione o sto realmente combattendo contro i mulini a vento ? L’altro ieri mi ha aggredito per telefono riportandomi indietro di anni a quando durante il nostro matrimonio io non ho voluto un figlio. Ha detto che lei sta male per colpa mia. Perchè io non le ho dato un figlio. E la causa di tutto sono io. Mi ha aggredito dicendo che sono un immaturo che non sono un uomo e che non so prendermi le mie responsabilità. Perchè in effetti io un figlio non lo voglio, perchè sono un egoista, perchè penso a me stesso e perchè non mi curo degli altri. Perchè con questi presupposti non dovevo sposarmi perchè non guardo alle esigenze degli…..
…altri. Lei mi ha aggredito urlando ed io non ho alzato la voce, le rispondevo cercando di farla ragionare. Ma lei continuava ad urlare accusandomi anche di altre cose. Una qualsiasi mia frase che lei non condivideva era usata contro di me dicendo che non ero cambiato. Bastava che io avessi detto che mi piaceva vivere in una città a misura d’uomo per far si che nella sua mente arrivasse il messaggio che non avrei sopportato di vivere in una grande città e mi sarei stancato dopo un po’ facendola vivere male con il mio malcontento. Oppure, piacendo a me vivere in appartamenti dotati di spazi grandi, non avrei mai gradito l’idea di vivere in una casa piccola.
Ecco tutte queste cose hanno fatto si che lei arrivasse alla conclusione che io non ero più adatto a lei. Che io ero la causa di tutti i suoi problemi e che noi dovevamo fare ognuno la nostra strada.
Durante la telefonata ho cercato in tutti i modi di calmarla, dicendole che io volevo una famiglia con lei ma che chiedevo solo che mi dismostrasse amore. Che mi facesse vedere che non voleva solo un figlio ma anche un uomo da amare e rispettare. Ed io quest’ultima cosa non l’ho capita. Perchè in questi mesi che ci siamo rifrequentati io le ho sempre detto che l’amavo. Ma dalla sua bocca non ho mai sentito dire la parola “ti amo”. Non ho visto un abbraccio, una carezza un desiderio vero verso di me. L’ho vista sempre distaccata nei miei confronti. Mentre io le chiedevo un sorriso, un bacio un prendermi la mano. Io non so cosa ne pensate ragazze. Ma credo che un figlio debba essere fatto da due persone che si vogliono bene, che si amano e che si rispettano. Un figlio deve nascere da due genitori coscienti del fatto di essere una vera coppia. Ed io questo in questi mesi non l’ho capito. Per questo volevo ricostruire il nostro essere coppia prima di provare a fare un figlio. Invece lei credo mi abbia messo alla prova in quel modo, Perchè per lei non completando il rapporto ho dato l’ennesima riprova di non volere una famiglia, mentre invece cercavo solo una conferma del suo amore. Se solo lei mi avesse detto “ti amo” in quel momento mi sarei lasciato andare. Lei in pratica ha rivisto i fantasmi di un tempo, mentre io cercavo solo una conferma che mi amasse dopo due anni e mezzo di separazione. Non so se ho sbagliato ancora. Io sono a pezzi, moralmente, fisicamente e psicologicamente. Non so se l’amore debba portare tanta sofferenza. Ho sofferto tanto due anni e mezzo fa e sto ricominciando a soffrire ancora. Cosa pensate di tutto questo ? So che non potere dirmi granchè perchè non dipende da voi. Ma sto realmente sbagliando qualcosa ? Dovevo comportarmi diversamente in quel frangente o cosa sta succedendo in una persona che ho sempre considerato come un’ottima persona sotto ogni punto di vista ?
Grazie e un saluto a tutte.
FUORI DAL CORO, a parte che stasera sono un po’ stanca, ero indecisa se scriverti quello che penso, perché comunque penso che ovviamente nella tua realtà ci sei tu, la senti, la vedi, la percepisci, e te la giochi insieme ad un’altra persona che a sua volta la sente, la vede, la percepisce e se la gioca con te.
Tuttavia, scusami, ti dirò ciò che vedo io leggendo, considerando però comunque che leggo solo la tua percezione e le tue sensazioni.
Io penso che tua moglie sia molto convinta delle sue posizioni e delle sue idee, e anche delle sue conclusioni, ma che mentre accusa te di essere rimasto fermo non abbia fatto un lavoro su di sè in questi anni per capire cosa c’era realmente anche nelle sue sensazioni, motivazioni, convinzioni e nel suo modo di reagire alle situazioni.
Non metto in dubbio che lei sia veramente persuasa di ciò che dice e della sofferenza che TU le hai causato e che TU avresti dovuto darle le prove visto che lei, pur essendosene andata via “costretta” (in questo dà una visione molto passiva delle sue azioni e reazioni, a mio avviso) ti ha dato un’altra possibilità… ma il punto è che capisco la tua frustrazione perché sembra, da ciò che tu racconti, che non solo parli da sola, ma che abbia anche perso la visione del fatto che anche lei potrebbe sbagliare, chiedere le cose nella maniera sbagliata, aggredire invece di accogliere, ferire invece di rassicurare e non porsi sufficientemente il problema che ha effettivamente creato a sua volta uno scollamento con una persona in un (anche SUO) momento di crisi.
Io, da quello che scrivi, non credo affatto che tu stia sbagliando. Ovviamente non so quali siano le tue parole, atteggiamenti e come si incastrino le vostre parole e atteggiamenti, non sono lì e non sono in voi. Ma la cosa che tu avresti dovuto dimostrare qualcosa concependo un figlio dopo oltre due anni di lontananza e casini, e di suo rancore manifestato, senza battere ciglio mi pare una follia. Uso un termine forte, e vorrei che si capisse che non sto dicendo che non piace LEI, perché non la conosco, ma che trovo che il comportamento immaturo sia il suo nel momento in cui non riesce a considerare che in ballo non c’è solo la questione che devi darle un figlio subito per dimostrarle che, ma anche che pure lei forse dovrebbe porsi su una posizione di ascolto diversa, in cui riuscirebbe anche a considerare, e non in modo distruttivo ma costruttivo, che appunto un uomo è ancora lì nonostante possa essere stato travolto da una crisi di due anni e mezzo.
Tu potevi non esserci affatto dopo due anni e mezzo, e “trattati” in questo modo. Anche amandola ancora e con tutti i rimpianti del mondo tu potevi non esserci. Invece ci sei, e non è questione di stare a rimuginare sul passato, cosa che lei, dici, fa, ma appunto di guardare il presente. Lei mi pare che non sia abbastanza attenta al presente, pur pensando di esserlo moltissimo perché ti fa dei (anche senza rendersene veramente conto) test per provarsi delle cose che ti
riguardano e ti assale senza essersi spostata di un millimetro dalle sue convinzioni dell’epoca.
Io ovviamente non so quanto davvero l’abbia colpita quella cosa del figlio all’epoca e perché, il vero perché, ma in questo momento tu non le stai dicendo che non vuoi un figlio, ma le stai dicendo altro, ma non pare faccia differenza. Tu le stai dicendo anche cosa vuoi da lei e da questo rapporto, e mi pare che sia una cosa normale che due persone si confrontino su questo, alla pari, non in un atteggiamento per cui uno solo deve fare, colmare, rassicurare, dire la cosa giusta al momento giusto. E mi pare a maggiore ragione importante nel momento in cui si sta pensando a una scelta così importante come quella di mettere al mondo un figlio. Se vi sentite a disagio la soluzione non sta nel concepire un figlio a tutti i costi ora, secondo me, ma nel riuscire a parlare in maniera assertiva e paritaria. Anche perché se l’atmosfera è così tesa il figlio non nascerà il giorno dopo il concepimento, ma comincerà una nuova fase, la gravidanza, e quindi l’affrontare una nuova esperienza insieme, e anche nuovi equilibri.
Fasi ignote, perché non le avete ancora vissute.
Una serie di conflitti che si evidenziano ora spariranno come neve al sole nel momento in cui un test di gravidanza darà un esito positivo? Davvero il punto sta tutto lì?
Io, mi spiace, non riesco a crederlo. Adesso avete la possibilità di confrontarvi su voi due, i vostri sentimenti, le vostre questioni al cento per cento, anche di confrontare le vostre idee nell’affrontare un momento di crisi. Non è che le persone che hanno dei figli non possano farlo, ma è certo che può essere più complicato trovare anche il tempo per parlare con calma come potreste, teoricamente, fare ora.
Ciò, mi ripeto, non significa che le persone, anche con sette figli, non restino una coppia, e non parlino o non si trovino ad affrontare delle rinegoziazioni e dei possibili conflitti. Però comprendo la tua sensazione che almeno i problemi che si presentano ORA vorresti affrontarli ORA.
Non penso che per forza non possiate incontrarvi o chiarirvi, non credo però che il disagio in questo momento sia dovuto unicamente alla questione figlio.
Se anche così fosse non viene, mi pare, affrontata nel modo più costruttivo.
Io non credo che tu stia sbagliando, nel senso che, anche se tu stessi sbagliando, comunque sia non puoi fare nulla contro la sua chiusura.
Fuori dal Coro, mi dispiace veramente sentirti così mentre scivoli in quel baratro che in realtà NON è il tuo baratro. Tua moglie avrebbe bisogno di guardarsi dentro, non l’ha fatto negli ultimi due anni…questa è la mia sensazione. Lei ha in mente la meta di avere un figlio, ma non tiene conto del percorso, non si pone domande semplici…ignora volutamente e completamente tutto il contorno. Cosa sei tu?? un donatore di seme anonimo?? Dai perfavore! Io ho messo al mondo una figlia con l’uomo che amavo e con il quale avrei voluto una famiglia vera, sapevo nel profondo di me stessa che lui mi amava in modo distorto, tarlato…eppure quando lui mi ha detto che voleva un figlio l’ho fatto. Non mi pento della mia bimba, lei è il mio sole! ma guardando indietro sono consapevole che lui ha voluto procreare solo per far contento il suo patrigno. Tra te e tua moglie io condivido la tua posizione, pur non conoscendo tua moglie io ritengo che lei avrebbe voluto avere un figlio con te subito quella prima volta dopo due anni, perchè SA che tu non ti tireresti mai indietro di fronte alle tue responsabilità…anche se lei ti dovesse dire “grazie e arrivederci” ancora prima di partorire. Pane al pane … vino al vino: fare un figlioc con il primo che ti promette la luna è troppo rischioso, potresti trovarti con il culo perterra…fare un figlio con l’uomo che anche dopo due anni di latitanza dichiara di amarti e non ha mai smesso: è una garanzia a fondo perduto…si lascerà prendere a pesci in facc . Non scivolare in quel baratro, sii chiaro e ripetile fino allo sfinimento che deve risolvere i suoi contrasti interni prima diventare mamma.
Bacione
aleba, son d’accordo con te. Poi non so ovviamente se lei lo veda come un donatore etc o se in questa ‘fissazione’ (non il figlio in sè, la modalità estrema e ossessiva) vi sia un bisogno di realizzazione attraverso la maternità ma anche in chiave di autoconferma tale da superare ogni empatia, logica, visione d’insieme. Quello in cui concordo è che secondo me avrebbe bisogno di guardarsi dentro, in modo costruttivo e onesto. E che se anche i suoi ‘concetti’ (il desiderio di maternità, il suo bisogno preciso di certe sicurezze per sè) fossero giusti forse dovrebbe comunque farsi aiutare per comprendere che il modo in cui esprime, agisce, reagisce, comunica crea nell’altro senso di abbandono, aggressione, spaesamento, disagio e non quel che vorrebbe lei. Ammesso che lo sappia VERAMENTE. Perché, perdonami, non si capisce se si è talmente impuntata sul tuo non aver esaudito due anni e mezzo fa quando non eri pronto da provare un rancore per cui ti vede oltre un certo filtro e ogni ‘scusa’ è buona per andare in contrasto e opposizione
continuando ad accusarti di un suo rancore non affrontato e risolto, se anche lei si rende conto che qualcosa non va (incompatibilità, una crisi sua verso te e tra voi) ma nella smania di dover avere un figlio SUBITO accusa TE di non essere un altro, cioè vuole un figlio ma vuole anche che tu sia come dice LEI, in tanti aspetti della personalità. E quindi il conflitto è suo. Voglio un figlio ORA. Perché diavolo non ho davanti un uomo che corrisponde in toto ad un modello che ho in mente? Perché se ti amo non fai quello che dico e voglio io? Allora me ne vado! – ma dove sei tu, fdc, in tutto questo, a parte nel sentirti dire quanto poco collimi con lo schema in cui vuole che entri? Per cui dovresti, dopo due anni e mezzo terrifici per te, solo concentrarti su quel che vuole lei e fa bene a lei? Parla, pare, come se fosse stata lei la vittima unica di un abbandono e quella a cui è stata incasinata la vita. Non vede che di fatto l’azione di abbandono tu senti di averla subita da lei portando anche il peso di una colpa solo tua? Perché pensa sia scontato che tu dovevi reagire come se TI avesse dato un’altra possibilità e ti attribuisce, forse, di avere perso altri due anni e mezzo nella sua corsa alla maternità. Ma tu eri aperto ad un confronto. Lo sa questa donna cosa vuol dirsi sentirsi DAVVERO abbandonati? Se lo sa non mi pare glielo hai insegnato tu. Se la ferita è antica forse dovrebbe considerarla e affrontarla. E’ per una SUA ferita di abbandono che chi amavo ha abbandonato e DAVVERO me, tra sua ostinazione, vittimismo, fissazione, rabbia, rivalsa, confusione ostinandosi a cercare prove di un MIO abbandono (che NON C’ERA) e di una mia crisi (INDOTTA) anche in come ‘piegavo un tovagliolo’. Non farti trascinare in questo gorgo, fdc.