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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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1.662 commenti

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  1. 701
    LUNA -

    maria, ciao! Rifletto con te, eh, non ti do torto. Quel che dici sulle crisi personale è vero, d’altra parte però potrebbe essere in crisi pure lui, dopo 2 anni e mezzo, e anni in cui si è anche dato tanto addosso. Anche perché lei non gli ha detto ‘sono in crisi con me stessa’ e ‘aspettami’, ma ‘è tutta colpa tua’ e ‘me ne vado’. Tra l’altro mi immedesimo, ammetto, anche nel bisogno di serenità e anche di sicurezze che si ha dopo due anni laceranti e tantopiù dopo un lutto. Quindi capisco quel che intendi, ma al posto di fdc (ovvio, non ci sono)

  2. 702
    LUNA -

    potrei anche essere in una fase della vita in cui, pur non portando rancore per una precedente crisi – capitano, e possono aiutare a conoscersi e a crescere, certo – potrei aver voglia e bisogno di serenità, tranquillità, una progettualità che sento davvero comune, della classica, ma reale, quiete dopo la tempesta piuttosto di sentirmi ancora appesa e in balia della crisi esistenziale o che dell’altro, che manda in crisi anche me. Peraltro, appunto, in crisi potrei starci pure io. Le crisi nella vita capitano e, come ho già detto, hanno anche un senso. Ci portano, se vogliamo, ci riusciamo, anche ad ascoltarci e conoscerci meglio. Possono dirci perché proviamo malessere, indicarci anche la strada. D’altra parte se è vero che chi va in crisi è autoreferenziale, il fatto di esigere che gli altri reggano, attendano senza soqquadri rischia anche di non aiutarci a mettere a fuoco che comunque la nostra crisi è inserita in uno o più contesti. Insomma, posso anche scoprire che voglio mollare tutto e andare in messico, ma non pretendere che chi mi sta accanto stia appeso a un filo mentre mi decido, per forza voglia seguirmi o si metta in stand by finché io sto via o mi faccia tanti auguri. Chi mi ama può anche farlo. Ma anche la sua emotività e il suo modo di guardare la vita con serenità per lui o lei hanno un peso. Quanto per me cercaretrovare me stesso. Penso anche che oggi molte persone più di ieri vanno in crisi attuando o paventando rivoluzioni anche nella vita dell’altro creando scollegamenti pesanti quando ci sarebbero modi più assertivi

  3. 703
    maria -

    luna cara… saggie parole le tue, di chi sa… di chi parla con il cuore… io ci sono dinuovo in crisi, per aver aiutato qualcuno ad uscire dalla sua crisi ed ora dopo avermici affezzionata a questa persona, ho deciso di mollare tutto, per che’ io ho fatto il possibile, di piu non posso….
    dici bene tu, nell’ultima tua lettera che, chi va in crisi sembra quasi che debba passare per quello che viene capito, ascoltato, soccorso, ma senza tenere conto che anche le altre persone hanno un cuore e che reggono, si, ma fino ad un certo punto:
    quando ami la persona che vuoi aiutare, e’ vedi che quesa persona, viene avvisata e soccorsa in un modo che tu speri abbia capito, ma poi non e’ cosi’ e non lo sara’ fin quando non avra’ capito da solo|a, che si sta facendo del male.. allora anchese AMI TANTO, la cosa migliore e’ lasciarla in balia dise stesso, senza conforto, senza una spalla su con piangere, senzaNULLA SU CUI AGGRAPPARSI..
    fuori dal coro AMA, ama come chiunque abbia un cuore con cuoi amare… l’amore… un sentimento incondizionato, che porta ad annientare te stesso e’ la persona che hai accanto.
    reagire, fuori dal coro, reagire… tu hai fatto e’ stai facendo ancora troppo…. tu la ami, ma devi lasciarla cadere nel fondo dei piu profondi abissi… senza stare a darle nessuna spiegazione, perche’ la stai lasciando…. sara’ lei a ritrovarsi, senza appoggi, senza nessuno su cui contare… la ami lo so… ma fuori dal coro.. quanto tempo siamo stati.. qui a dirtelo, per infiniti mesi.. ora sei tu che devi agire… e devi farlo al piu presto.. io ho gia’ iniziato.. oggi e’ il mio primo giorno… senza risposte hai suoi messaggi.. cancellato tutto foto, numeri di telefono, tutto io devo rimanerne fuori, ho gia sofferto abbastanza in passato, non voglio rifare lo stesso errore….
    ciao a tutti maria

  4. 704
    Neri21 -

    Cara maria
    brava nella vita ci sono momenti che bisogna prendere posizione se no ne va della propria vita, a questo punto ci si allontana, tieni duro.
    Purtroppo quando ci sono dei figli la cosa e diversa, non so cosa darei x mandare via l’uomo del monte, l’essere esaurito quando gli sta bene a lui, con le mille commedie melodrammatiche, a volte sembra che spacchi il mondo, a volte sembra un bambino impaurito, mentre io devo fare da madre , padre, donna di casa e anche l’uomo di casa, che co…….ni,scusate la volgarita e il sarcasmo ma quando ci vo ci vo.
    Aleba dove sei, come stai?
    Ciao Luna, Fuori dal coro, Maria

  5. 705
    LUNA -

    maria, capisco quel che dice e vale per tutti. Per le persone a cui offriamo sostegno, per noi quando ci viene offerto. La differenza tra volere qualcuno che ‘peschi per noi’, anche spezzandosi la schiena, ma senza poter sentire la fatica (o che qualcuno da noi esiga, sia anche inconsciamente, questo) e qualcuno che, se sei confuso ti insegni a pescare o anche solo dove sta la TUA canna da pesca, se in un momento di crisi o sconforto lo hai dimenticato. Credo di non aver mai voluto che qualcuno pescasse per me. E ad un certo punto della vita ho anche notato perché se offrivo sostegno a certe persone o lo ricevevo percepivo armonia e reciprocità, costruttività, parità anche in caso di grossi problemi o crisi, e in altri casi malessere o nascevano casini. Era la differenza tra un’impostazione (non voluta da me) dipendente o no. Son stata ospitata tre giorni, per esempio, da una che tentava di tramutare un favore in un ricatto morale. Che tentò di stabilire un rapporto di soccorsocontrolloricatto a cui io dissi no. Mi resi conto in seguito che lei tendeva a vivere tutti

  6. 706
    LUNA -

    i rapporti in fortissima interdipendenza e controllo. L’assenza di un rapporto di questo tipo, con un certo carico di angoscia e sensi di colpa ad ogni respiro, per lei non era vera amicizia o vero amore. Tra l’altro diceva ciò di una sua amica (che conosco e che non mi ha mai dato tale impressione) ma mi bastò condividere con lei uno spazio per tre giorni per notare. Io ero in difficoltà ma, per quanto gentile, non invadente, non dipendente e alla ricerca di qualcuno che ‘si sostituisse’ a me. Lei non sopportava neanche che ricevessi delle telefonate. Non ero lì per ‘farmi salvare’ da lei? Così che lei potesse dimostrarsi qualcosa? Resami conto della dinamica me ne andai assertivamente, dicendole grazie e che non volevo arrecare disturbo visto che aveva diritto ai suoi spazi. Andai per un mese e oltre a casa di un’altra ragazza ed è un’esperienza che ricordiamo ancora con un sorriso. Cioè, ovvio che era un periodo complicato per me, ma la nostra coabitazione insieme affettuosa, solidale e indipendente fu splendida. Chi era a casa cucinava per l’altra etc. La tipa che dicevo so che ha detto cose tipo, per tre giorni, che mi ha ‘dato un rene’ e io mostro ingrato. Chi mi conosce le ha fatto assertivamente notare che non le ho certamente chiesto un rene e le ho sicuramente detto grazie. Ma vedrà sempre come un!offesa e un abbandono il mio no grazie no alla sua positività ma negatività

  7. 707
    Neri21 -

    Cara Aleba dove sei come stai?
    Il tuo silenzio mi fa pensare, da come scrivi devi essere una persona splendida, mi hai dato una grande mano ad uscire dalla gabbia che mi ero costruita x quanto riguarda mio figlio e te ne sono grata, con lui le cose sono migliorate, sono ritornata ad essere madre nonostante che ci sia qualcuno che si mette sempre nel mezzo. Fatti sentire anche con un semplice ciao.
    Ciao a tutti voi

  8. 708
    Fuori dal Coro -

    Ciao ragazze, ciao a tutte
    E’ un po’ che non scrivo. Ma entro spesso e vi leggo. Ho letto tutti i vostri commenti. Che dirvi ? Riguardo me e la mia situazione le cose non vanno bene. Non capisco, non riesco a capire. Non capisco il suo comportamento e cosa voglia in realtà. Se ne è andata, a suo dire, perchè non volevo un figlio. Sbagliai lo so, non capii, ma feci immediatamente marcia indietro. Lei non volle e andò via di casa. Due anni e mezzo di latitanza durante i quali ci siamo comuque spesso sentiti e durante i quali mi ha rinfacciato di tutto. Si è riavvicinata ultimamente in un momento molto delicato per me. Colpita probabilmente da quanto mi era successo. L’ho vista con l’intenzione di ricominciare, di riprendere il dialogo. Le premesse c’erano tutte. Poi non so cosa dirvi. Io ho parlato, cercato di dialogare, cercato di capire i perchè di tante cose. Ma lei non so cosa vuole. All’inizio tante belle parole e discorsi. Abbiamo sbagliato entrambi, mi diceva, ora non dobbiamo sbagliare più. Ok ero felicissimo di ciò. Però non ho mai visto l’amore da parte sua. Capisco il disagio. Però un abbraccio, una carezza, un bacio spontaneo, la voglia di ricominciare, di capirsi. Di dire ok è successo quel che è successo, cerchiamo di ricostruire, di ritrovare serenità.
    Ma lei non so. Ogni mio pensiero su qualcosa non andava bene. Sembrava ce l’avesse con il mondo intero. E con me, su ciò che secondo lei avevo sbagliato. Alla fine mi è sembrato che io volessi prima ricostruire il rapporto mentre lei è sembrata mettermi alla prova. Quasi come se volesse prima provare ad avere un figlio prima di ricostruire la coppia. Glielo ho detto chiaro che voglio formare una famiglia con lei. Ma vorrei vedere prima quali sentimenti nutre nei miei confronti. Ma lei si ostina, si chiude. Ora ha detto che io un figlio non lo voglio, non lo desidero. E’ tornata nuovamente sul passato al nostro rapporto a quando un figlio non lo volevo. Dice che con me non c’è nulla da fare. Che ha provato a ricominciare ma non è possibile.
    Non mi ha mai detto “ti amo” in questi giorni, ma solo che mi vuole bene (sotto mia richiesta). Ma che significa tutto questo secondo voi ? Ho sintetizzato molto per non essere troppo prolisso. Se c’è qualcosa che non vi è chiaro chiedetemi. Vorrei un vostro parere da donne

  9. 709
    aleba -

    Ciao a tutti, sono rimasta in silenzio a guardarmi dentro per un po’. Ciao Neri, sono belle le parole che scrivi per me…ti ringrazio per il pensiero che mi rivolgi. Sto camminando con calma, non mi perdo in mille riflessioni prima di fare un passo, ma butto l’occhio esattamente un attimo prima di appoggiare il piede..giusto il tempo per individuare il punto di appoggio. La salita è ripida e scivolosa, a tratti piove e si formano dei rivoli d’acqua che scorrono sotto i piedi facendo lo slalom tra i sassi. Mi guardo intorno e sono in mezzo a decine e decine di alberi, le foglie sono verde chiaro, fresche e profumate. La terra è imbevuta di acqua e ci sono punti dove si sprofonda nel fango. Ho le scarpe buone, sorrido! Non entra acqua e so di aver fatto la scelta giusta. Quel fango è un passaggio obbligato, ma non è bloccante. Anzi, mi piace perché fa parte di ciò che mi circonda, fa parte del percorso. Poi si trovano dei tratti pianeggianti per recuperare il fiato, ammirare il panorama, toccare i tronchi ricoperti di muschio, scorgere la traccia del passaggio di qualche animaletto nel sottobosco. Si scende, anche! Le discese sono meno faticose dal punto di vista fisico, il fiato non è sotto sforzo, ma con la scarpata di fianco e il terreno viscido forse ci vuole più attenzione. Mi piace camminare, sentire che qualsiasi meta non è mai irraggiungibile se ci si fida delle proprie gambe. Penso che la non violenza reciproca sia la base di ogni rapporto, anche nel rapporto con sé stessi. Scrivevo, che a volte ho bisogno di sfogarmi e lasciandomi annegare nei “perché?”. Ebbene mi rendo conto che questa è una violenza alla quale mi sottopongo, piangere e pensare che forse c’erano altre vie…non mi porta che lacrime e mi fa perdere di vista quello che sto facendo. E’ andata così, ho perso una grande fetta delle certezze che avevo (nel bene o nel male che fossero)…ma ho le mie gambe e penso proprio di potermi fidare. Ho visto che ogni volta che ho forzato i miei passi anche quando ogni fibra del mio essere urlava “non è il passo giusto”.. mi sono trovata incastrata in qualche guaio. Mentre quando la strada è quella giusta tutto si svolge in modo naturale, spontaneo e pur nelle difficoltà non si sente mai la vocina che dice “torna indietro..torna indietro”. Sai Fuori dal Coro, Ho la sensazione che tua moglie sia in alto mare e che stia cercando un appiglio qualsiasi per non annegare. Avere un figlio prima di ricostruire la coppia? Dovete essere certi di amarvi e di rispettarvi, prima di mettere al mondo un figlio. Il fatto che lei si chiuda non mi lascia tranquilla, sembra che abbia bisogno di non mettere in gioco una parte di sé. Io pretenderei chiarezza! Dare più spazio alla paura di perderla e per questo tacere e accettare i silenzi, significherebbe riprendere il matrimonio con un difetto occulto, prima o poi esploderebbe di nuovo e farebbe ancora più danni se ci fosse un figlio di mezzo. Chiarezza,luce,verità pura e semplice. Bacioni a tutti

  10. 710
    LUNA -

    Ciao FUORI DAL CORO. Anche se ti lasciassi il mio parere di donna comunque non sono lei e non sono nella situazione.
    Io leggo te e quello che dici sembra molto chiaro. E sai che in realtà mi rivedo più in te che in lei.
    Però appunto non sono nella situazione.
    Non so se il problema sia che è rimasta ancora molta tensione da sciogliere dopo questi due anni e mezzo (il che, francamente, non sarebbe strano per niente) e ci sia bisogno di approfondire ulteriormente la comunicazione (e se ciò sia effettivamente possibile… perché a volte ci si può muovere su due binari ormai diversi anche se si parlasse delle stesse cose 50.000 ore) o se sia appunto lei che non si è “ancora trovata”, ferma sulle sue posizioni di due anni fa pur parlando di apertura. Cioè, ferma ancora sulle stesse sue convinzioni di allora, sentendendosi comunque sempre nella parte, anche autoreferenziale, di chi si aspetta qualcosa da te, e di specifico, senza rendersi conto che tu, a tua volta, puoi aspettarti qualcosa da lei e anche essere deluso tu (seppure non in maniera “distruttiva”, ma anche con un punto di vista pure costruttivo pur ammettendo la tua confusione e delusione).
    A me verrebbe da dirti che forse potrebbe servirvi un consulente di coppia. In realtà io non sono mai andata da un consulente di coppia, quindi non ho idea di come e quanto la cosa possa funzionare, per fare un po’ di chiarezza anche a livello di comunicazione e per scoprire magari dove sta l’intoppo se c’è. Magari un intoppo che può sciogliersi una volta individuato realmente.
    In realtà spesso ognuno va dal suo psicologo, a chiarirsi le sue cose, e quindi riesce in seguito anche a comunicarle in modo più chiaro o diverso all’altra persona. Questa è la mia esperienza e quella di altre persone, esperienza che comunque ha funzionato nel senso che chi voleva vedere più chiaro in se stesso, innanzitutto, ha trovato giovamento. Poi ciò non significa per forza che due persone che hanno le idee più chiare sul loro sentire e a che punto sta la loro vita siano compatibili o possano guardare nella stessa direzione.
    Al contempo ho visto grandi crisi di mancata comunicazione o malinteso risolversi, quindi non vedo perché non possa accadere.
    Ma di solito le crisi si risolvono quando si affrontano e si superano le cose, non quando si cerca di metterci sopra un tappo e fingere che vada tutto bene.

    Non da donna, ma da me stessa, ti dico che, per come mi racconti tu le cose, ma non ci sono ovviamente nelle tue cose, e nella vostra storia, avrei anch’io bisogno di chiarire e sentire le cose che tu hai bisogno di chiarire e sentire prima di pensare di mettere al mondo un figlio. Lei insiste molto con questa questione del figlio, ed è sicuramente una cosa che una coppia ha bisogno di mettere in chiaro, l’ “io desidero avere dei figli, tu?”, però qui la questione non mi pare questa. La centralità che lei dà alla questione figlio, da fuori, sembra andare oltre al rapporto di coppia stesso mentre lei ne fa forse anche

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