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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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fuori- e’ come si e’ comportata con te? era fredda??
Ciao Luna, Ciao Aleba
Concordo con quanto scrivi. Indubbiamente ci sono molte persone che “ci sono”. Amici e parenti soprattutto. Per quanto riguarda mia moglie ammetto di non essere in grado di stabilire quanto lei “ci sia”. Da quanto è successo l’evento, e venuta a casa e al funerale, mi manda messaggi per sapere come sto. Mi telefona anche. Ma non so quale peso dare a questa cosa. Cosa vuol dire cioè. Non so se questa cosa la faccia riflettere. Anche perchè anche lei sta passando un momento difficile ed io le ho proposto tutto il mio aiuto e la mia vicinanza. Le ho proposto anche di vederci, con calma, di parlare di noi, di riflettere soprattutto dopo queste situazioni che seono le vere cose a cui non si può porre rimedio. A tutto il resto il rimedio c’è. A lei la scelta. Io in questo momento di dolore incredibile mi sono proposto a tutto per non perdere il nostro treno che, potrebbe essere ancora fermo alla stazione ad aspettarci ancora.
Aleba: Si sono due anni che annaspo nella disperazione perchè mia moglie mi ha lasciato. E sono d’accordo con te anche sul discorso della cannonata. Mi raffronto con te Aleba e mi accorgo che abbiamo delle similitudini e delle differenze, come tutti del resto. Anch’io dai 30 anni in poi ho adottato il tuo “vivere la giornata”. Prima non lo facevo. E ho capito che sbagliavo. Non sono stata come te nel dire spesso “TI VOGLIO BENE”. E’una mia pecca, dettata a volte dall’imbarazzo e dal fatto che essendo stato fin da piccolo una persona estremamente timida ho cercato di superare da me questo problema. E cisono riuscito per un buon 80%. Anzi a volte ho esagerato sostituendo alla timidezza l’essere troppo sicuro di se stesso, il mostrasi troppo uomo e tralasciando quelle frasi, che comunque erano presenti dentro di me sotto forma di sentimento. Sai Aleba, come ho scritto in precedenza non ho mai detto ti voglio bene a mio padre e mia madre. Ma neanche mia madre l’ha mai detto a me. Mio padre ricordo me lo abbia detto più di qualche volta. Eppure mia madre mi vuole un bene dell’anima e onestamente non ho mai sofferto nel non essermi sentito dire “ti voglio bene”. E’ stato sempre talmente evidente. Così come con papà. Disgrazie anche io ne ho vissute tante nella mia vita. Alcune davvero drammatiche e vissute direttamente. Ho imparato a pensare di vivere la vita. E ho cercato di viverla in quello che ritenevo il miglior modo possibile. E’ adesso che non la sto vivendo. Mi parli della tua amica quarantenne spirata e trovata dalla figlia 15enne. Pensa una coppia di miei amici che ha trovato il proprio figlio di quasi tre anni morto nel letto la mattina. Anch’io non vivo nel terrore che queste cose accadono. Anche se è pur vero che ho vissuto per anni con il terrore di perdere mio padre e di perderlo all’improvviso. Così’ come poi si è verificato. E’ vero Aleba, tutto può crollare. Ho sempre pensato al discorso della perdita del lavoro e del camion che sbanda e che non tutti siamo uguali. Nella mia vita ho fatto…
…più di un milione di km. Ed ero sempre vigile nel guidare. Mai avuto un incidente per fortuna. Ma certo non potevo prevedere lo sbandamento di un’altra autovettura che potesse travolgermi. Ma questo Aleba è l’imponderabile. Ho sempre avuto accanto a me amici con cui condividevo molte cose e che soprattutto avevano innato come me il senso dell’amicizia e della lealtà. Difficilmente possono crollare questo valori in chi li ha radicati dentro. Certo Aleba ogni giorno è un giorno diverso e l’imprevisto sta dietro l’angolo. Ma ci deve pur essere nella vita qualcosa che si può controllare. Qualcosa che non sfugga al nostro controllo. Ho sempre pensato che i miei genitori prima o poi sarebbero morti. Ma non pensavo che paà se ne andasse proprio in questo momento. Però è successo. E’ la vita , l’imponderabile. Ma papà nella vita è stata sempre la stessa persona, con i suoi pregi e i suoi difetti. Non è mai cambiata se non invecchiando. Ed è questo su cui mi batto e che non concepisco quando mi si dice il contrario. E’ logico che a 30 anni papà era più giovane forte, pieno di vita. Ma i suoi valori sono rimasti gli stessi fino alla fine. Anche se l’ansia a volte lo divorava. E così mia moglie. Sarò testardo ma non posso credere che una persona con i suoi principi e valori possa cambiare. Forse incomprensioni. Già adesso è diversa. Dopo la morte di mio padre mi telefona spesso. Mi chiede come sto. Come ho scritto a Luna non so cosa possa voler dire per altre questioni. Ma la sento più vicina. Mi ha chiesto di uscire, di vederci. Stavolta non voglio illudermi ma qualcosa vorrà dire. Forse un’altra persona se ne sarebbe strafregata. Lei no. Vuol dire che nel suo cuore qualcosa di buono c’è e che forse si può semplicemente solo sbagliare nella vita. L’errore fa parte dell’uomo e si può rimediare. Alla morte non c’è rimedio. Mia moglie so dov’è. Papà no. Enon so cosa darei per poterlo rivedere anche solo un attimo. IL tempo di dirgli: “Ah ma allora ci sei, non so dove, ma ci sei”
Grazie Luna, Grazie Aleba
Esatto, solo alla morte non c’è rimedio. Ciò che noi possiamo controllare, Fuori dal Coro, sono le nostre reazioni a ciò che di incontrollabile accade. Perdere un genitore è devastante, ma non ritengo di essere cinica quando penso che è l’ordine delle cose. Concordo punto per punto con quanto scrivi e noto che anche tua moglie è stata scrollata dal lutto. Credo che una persona che si interessa a te in questo triste momento, ti stia dicendo “ti voglio bene”. Non posso sapere dove porterà questo bene, ma è evidente che lei vorrebbe confortarti, altrimenti non ti chiamerebbe. Avrebbe partecipato alle esequie, punto. Tutto si ridimensiona di fronte a certi eventi e il cuore si libera delle zavorre caricate con i silenzi e le frustrazioni. Il treno potrebbe essere davvero fermo in stazione, fate quella camminata assieme fino ai binari e mentre camminate parlatevi.
Non ho mai compreso del mio ex perchè non provasse gioia per ciò che aveva e non mi riferisco al lato economico, che comunque gli ha dato tanto,(per inteso io uso i soldi per vivere..non vivo per i soldi!), parlo della parte bella della vita, quella che fa stare bene l’anima. Ogni cavolata lo irritava, quando il problema era un pò più pesante, lo viveva con violenti sbalzi dall’ira alla depressione. Voleva di più, ma non tollerava le responsabilità che ne derivavano. Tutto era un peso per lui, soprattutto avere una famiglia. Quando io gli dicevo “stai tranquillo, ci sono io qui e insieme superiamo anche questa” , lui si arrabbiava. Mentre io credo che se sai quali sono le cose gravi, perchè le hai vissute, allora dovresti essere in grado di affrontare le seccature o i piccoli guai con tranquillità (come ad esempio che tua madre si sia chiusa fuori di casa, senza inveire urlando). Nella vita ci sono sempre problemi, a qualcuno capitano più spesso che ad altri…ma se pensi a quante volte ci salviamo in calcio d’angolo e neppure ce ne accorgiamo.
Riguardo al fatto di dire “ti voglio bene”, io penso che sia fondamentale. Esprimere il bene anche con le parole, e sentirselo dire è un toccasana per l’anima. Questo l’ho capito anche io proprio pensando ai miei genitori. Pure io non lo dicevo spesso da giovane. Pure io pensavo che lo sapessero, era chiaro. Litigai con loro tantissimi anni fa, non ci parlammo per un bel pò. Poi mi ritrovai a pensare sempre più spesso a quanto mi sarei sentita male se uno dei due fosse mancato senza sapere che io gli volevo bene. Così mi riavvicinai, naturalmente contro il parere del mio ex. Da allora ci sono momenti che sento l’impulso di esprimere a parole il mio affetto… ti voglio bene mamma, e a lei scendono le lacrime, anche io ti voglio bene risponde abbracciandomi.
Papà c’è Fuori dal Coro, vive in te e sono certa che veglia su di te.
Ciao Aleba, Luna, Maria
Devo iniziare questa lettera rispondendo a Maria: no non era fredda. Tutt’altro.
Da allora è successo qualcosa che non sono in grado di decifrare con precisione. E’ cambiata. Mi cerca. Non posso nè voglio dire di più. Non voglio illudermi. Ma abbiamo parlato tanto, tantissimo. E sembra sia cambiato qualcosa. Potrei dire molto. Ma sapete…è piuttosto facile descrivere le proprie emozioni, i propri sentimenti. Molto più difficile descrivere quelli degli altri soprattutto in questi momenti così particolari.
Di certo posso dire che in questi giorni ho parlato con mia moglie, quella degli anni passati e non con un suo surrogato.
Di più non posso
Vi aspetto
Baci a tutte
E’ bello avere qualcuno che dimostra di tenerci a te, è ancora meglio essere in grado di accettare il conforto senza voler a tutti i costi farcela da soli.
Sono questi i momenti che contano.
fuori da coro- sono contentissima per te, te lo avevo detto che tu padre ti avrebbe aiutato ….. a darti delle risposte…
e’ evidente che anche a lei senviva del tempo, per capire…. non chiederti nulla Fuori- dalle il tempo di capire che cosa prova lei per te- non assillarla troppo con il sapere— e lei che deve darti delle risposte,e lascia che lo faccia con i suoi tempi-
un forte abbraccio maria-
ho passato i 50 anni e sono disperata sposata con due figli il piu grande a 15 anni e l’altro 10, una casa (villetta singola)bellissima, un marito che lavora, io che lavoro par-time,in apparenza tutto bene e invece no, perche questi uomini devono rovinare l’esistenza alle mogli e hai figli!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!. L’uomo del monte o marito-padre padrone ha un caratteraccio, associale, taciturno, prepotente,solitario,casalingo, il suo mondo e la sua persona nel bene nel male, degli altri chi se frega compreso i figli, dopo tre anni di contrasti tra di noi,ho cominciato ha dire di no a tutte le sue richieste sia personali che familiari tanto non gli andavano mai bene,ho lottato con tutte le mie forze x la famiglia senza tenermi in considerazione, sono riuscita a metterlo alle strette tramite un avv. che doveva andare da un psicologo x farsi aiutare, e da un paio di mesi che lo sta facendo, x quanto riguarda i figli cè un leggero miglioramento, mentre nei miei riguardi non è cambiato niente, x lui non esisto anzi ci sono ma sono trattata come una donne delle pulizie, ho provato a non fargli niente ma il suo odio e aumentato. Ora sta venendo fuori un’altro problema il figlio grande che ha il suo carattere, mi sta mancando di rispetto sia nelle parole che nei fatti e non l’accetto, . Quello che ho scritto e un quarto di quello che mi sta accadendo. Sono stanca e stufa, amareggiata della vita, voglio prendere il figlio piccolo e scappare via il piu lontano possibile
Spero di cuore che Fuori dal Coro e la moglie trovino la strada giusta per comprendersi a vicenda..
Ciao Aleba, Ciao Maria
Grazie per le vostre risposte. Maria, sinceramente di domande me ne faccio molte. Ma come dici tu sto cercando di non assillarla. Anche se alcune sue frasi sono significative: “ho provato ad eliminarti da testa e cuore ma non ci sono riuscita” – “il sentimento per te non è mai finito”.
Ho scritto in genere post piuttosto lunghi. In questo caso non riesco ad aggiungere altro.
Vedremo…Io so per certo cosa provo. E in questo momento sto combattendo contro un’altra sofferenza, per la quale non c’è rimedio se non il tempo…spero.
Bacioni a tutte