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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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1.662 commenti

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  1. 571
    LUNA -

    fuori dal coro, mi dispiace immensamente. E non ho parole per questo tuo grande e improvviso dolore. Però per quanto riguarda te mi sento, perdonami, a parte associarmi ai pensieri per te di aleba, di dirti che, per quanto comprendo che sei nel momento più acuto e che ti fai le domande e anche i sensi di colpa che ti fai (non perché devi farteli, ma perché viene da farseli quando una persona che amiamo se ne va, e tanto più all’improvviso) è ora che devi cercare di essere finalmente più ‘egoista’ in senso positivo verso te stesso e la tua famiglia. E’ vero che sono due dolori consecutivi (perché il primo non era risolto, anche se è avvenuto due anni fa), ma è anche vero che a darti addosso hai dedicato già troppo tempo. Sono due dolorose separazioni è vero. Ma nella seconda non puoi dubitare dell’amore di tuo padre per te e del tuo per lui. Dell’amore tra i tuoi, verso te e tu verso loro. Intendo dire che ora più che mai è il tempo di ritramutare in amore e vicinanza quei valori in cui credi. Se lei non c’è e non c’è stata non puoi farti carico del suo egoismo ancora in questo modo. E no, non è stato un tuo errore a far crollare il mondo. Fuori dal coro, anch’io ho avuto dei dolori diversi tutti insieme. E per quel che posso dunque ti comprendo. Anch’io mi son detta che poiché stavo male prima non c’ero stata come avrei sennò potuto e voluto. Anch’io ho pensato alle sensazioni di un prima-prima come fai tu. Anch’io ha aggiunto ai miei dolori responsabilità che non avevo. Per questo, per quanto sia normale farsi certe domande nel momento del dolore e della perdita ti invito a non darti così addosso. Ti stai dando addosso per esserti dato addosso.

  2. 572
    LUNA -

    nessuno è perfetto, fuori dal coro, ma tu comunque parli di brave persone, tuo padre, tua madre e te stesso. Smettila però di esigere da te stesso una perfezione, e il dovere di gestire ogni altrui idea differente e conflitto. Mi pare che con tuo padre, nelle somiglianze come nelle differenze, nelle discussioni come negli abbracci e nella quiete, ci sia stato senza dubbio amore. E vicinanza. E parità. – mentre nell’altro rapporto più che mai hai proiettato un dovere di essere sempre tu colui che sa e fa la cosa giusta. Ma non è così. Anche lei ha la sua parte se non avete formato una famiglia. E anche lei ha messo fine ad una fase della vita. Una fase. Più avanti nel tempo ti renderai conto che se non hai avuto un figlio da e con quella donna in quel momento c’è. E non è una questione legata unicamente alla TUA paura. Lei comunque non è stata in grado di accoglierla e egoisticamente ti ha messo troppo in croce per le tue fragilità. Mentre le sue erano tutte sacrosante. Ma con un figlio si sarebbe comportata così? Avrebbe preteso che il figlio le dimostrasse che lei era un’ottima madre e che non avesse alcun dubbio e conflitto? Il modo in cui ha gestito l’abbandono di chi non era in grado di esaudire la risoluzione di ogni SUO conflitto e pure dovendo indovinarlo mi fa pensare questo. Perché vedo una persona estremamente irrisolta e immatura. Tu continui a darti addosso per cosa TU non sei riuscito a fare e ti dai la colpa di non aver saputo fare di più per salvare una vita che avevi costruito in base all’amore, la serenità, i tuoi valori e ciò che avevi imparato con l’introspezione. Ma una relazione si fa in due e continui a non considerare che è lei che ha agito in un certo modo, che ha mollato il colpo, non è stata diretta e ti ha trattato come se ogni dovere di empatia fosse solo tuo. E lei, per come ha gestito la separazione, ha scaricato a te troppe autocolpevolizzazioni senza levarti mezzo peso neanche a due anni di distanza ammettendo che è stata anche lei parte agente di una relazione e della sua fine.

  3. 573
    aleba -

    Caro Fuori dal Coro, leggendoti ho la sensazione che tu sia un uomo buono, pienamente consapevole di sè stesso, ma non biecamente egoista. Mi colpisce quante volte hai scritto la parola “ansia”, evidentemente hai tappato davvero troppi buchi per cercare di contenerla. Hai convogliato tutte le tue ansie nell’argomento “figli” pensando che sarebbe stata sempre a tacere in quell’angolo, visto che tua moglie sposando te aveva sposato anche la non procreazione. Quando le pareti di quell’angolino sono state abbattute, l’ansia è dilagata e ti sembra che tutto sia partito da quel momento. E’ triste che tuo padre sia mancato, e lo è ancora di più perchè è successo in un periodo che ti vede fragile e facile preda dello sconforto. E’ bellissimo che tu l’abbia abbracciato, poco tempo fa e, credimi, per un genitore raccogliere gli sfoghi e le confidenze dei figli è sentito come una missione sacra, che va ben oltre le scuse e i mi dispiace. Tuo padre sicuramente sapeva bene cosa stavi vivendo e sicuramente avrebbe voluto essere in grado di fare qualcosa per alleviare il tuo dolore. L’origine del dolore che provi non risiede nella tua idea di non volere figli, sei tu che concentri tutto in quella, rimanendo ancorato al tuo dolore per la fine del tuo matrimonio. No Fuori dal Coro, il tuo matrimonio non è finito perchè tu non volevi figli, eravate in due in quel matrimonio e se non avete avuto figli è perchè non era con lei che dovevi fare un figlio, non con tua moglie. Puoi dire tutto quello che vuoi sul tuo amore per lei, puoi descriverla come l’angelo che tutti sognano…ma alla fine è lei che non ha lottato, è lei che non ha cercato in tutti i modi di placare le tue ansie, è lei che non ti ha dato una bella scrollata. E’ andata via, piano piano e quando ha manifestato la volontà di andare qualche giorno dai suoi genitori, tu l’avevi già persa da tempo. Io capisco che tu possa avere ancora dubbi sul tuo atteggiamento, persino io ne ho!, ma dovresti rispondere automaticamente a questi dubbi… lei non ti ha dato la possibilità di difenderti. Ha chiuso le porte e non ha voluto sentir ragioni se non le proprie. Ora, una cosa positiva c’è: ora tu sai che vorresti un figlio..quindi hai capito che l’ansia di diventare padre è superabile…e sei consapevole che saresti un bravo papà. Resta il fatto che tu un figlio lo vorresti con lei! Pensaci: lo vorresti con lei anche dopo come ti ha trattato? Se, come dici tu, l’amore vero non finisce mai, allora perchè per lei è finita? e se per lei è finita vuol dire che non era la donna della tua vita. Si è chiuso un capitolo, in modo brusco e doloroso..ha lasciato straschichi che stanno offuscando anche altri aspetti della tua vita. Sembra facile detto così, lo so. Se persino io ho dei momenti che mi dispererei per aver chiuso quel capitolo che tanto ha contato nella mia vita, immagino quanto possa soffrirci tu visto che eri felice nel tuo matrimonio. Coraggio..e pensa che tuo papà è in pace e vorrebbe che lo fossi anche tu.

  4. 574
    aleba -

    Quando ho scritto questa lettera al direttore, l’ho intitolata “il Coraggio di chiudere, la colpa di chi va via”.
    Restavo aggrappata a quella relazione, restavo nella convinzione che l’amore vero non finisce, che l’amore vero trionfa. Per me il mio era amore vero e sarebbe diventato vero anche il suo. Con il tempo! Quanto tempo, Fuori dal Coro..tanto, troppo tempo. Eppure non riuscivo a staccarmi. La situazione era chiara, da certi episodi dei primi tempi avrei dovuto capire che quello non era amore. Poi, negli anni, ho sbattuto il muso molte volte contro la sua totale incapacità emotiva. Ma lui era una vittima della vita, io l’amavo e l’avrei aiutato. Io non ho fatto come tua moglie. Io ho sempre chiaramente espresso il mio disagio, ho sempre detto in modo esplicito cosa non funzionava nel nostro rapporto. Ottusa!! Ogni sua ansia l’ho sempre fronteggiata apertamente, con amore, con supporto. Poi ho avuto bisogno io e lui? mi ha mollata. Certo, se mi avesse vista annegare si sarebbe buttato per salvarmi, per amore o per essere messo sul trono dell’eroe: oggi protendo per la seconda. Ma l’ansia no. I contrasti emotivi io non potevo permettermeli. Come non potevo permettermi neppure le malattie e la stanchezza. Non potevo permettermi neppure di avere successo in qualcosa, del tipo una torta perfettamente cucinata. Ho fatto una fatica enorme per mettere insieme il coraggio per chiudere. Ho dovuto combattere con le colpe che io stessa mi attribuivo, ho capito che le colpe LA COLPA che mi attribuisce lui è irreversibile. Lui, dopo avermi detto e fatto tutto ciò di cui è ben cosciente, mi incolpa di averlo abbandonato. E io questa colpa la sento ancora addosso. La sto demolendo, dentro me stessa, perchè io so come sono andate le cose e come stanno andando anche oggi. Un tempo ci riusciva benissimo a farmi sentire in colpa per ogni cosa, da quella più banale a quella più grave. Ma adesso so che la mia responsabilità è stata nell’essere rimasta troppo a lungo, nell’aver concentrato su di lui e sul nostro rapporto tutta la mia attenzione, accettando che mi incolpasse pur di farlo stare a posto con le sue ansie.
    Questo vedo di te, Fuori dal Coro. Stai rimanendo troppo a lungo a combattere per una causa che neppure esiste, perchè la controparte ha preso le distanze. Poi, sai, io ti parlo da donna che non ha mai “ceduto” all’ansia. Forse anche quello è stato il mio errore. Lui sempre in crisi, isterico, depresso da non lavarsi per settimane, lui sempre disperato per il futuro (quello lontano per giunta), incapace di assaporare l’attimo. Io sempre a parare colpi, sempre in piedi anche con la febbre a fare ciò che andava fatto nel momento in cui andava fatto. Qui ho sbagliato, dovevo cadere anche io in depressione preda di ansie incontrollabili per un futuro che manco sai se ti vedrà camminare ancora su questa terra.

    Ti abbraccio forte, Fuori dal Coro…

  5. 575
    Fuori dal Coro -

    Luna, Aleba
    Ecco si. Adesso sono veramente disperato. Adesso sono davvero in preda all’ansia che credo mi porterà davvero alla depressione. Perchè se prima stavo male, malissimo adesso sono senza forze. La perdità di papà è stata devastante. Adesso i buchi che avevo tappati si sono aperti come falle. Sapevo che la vita mi avrebbe portato prima o poi alla perdita di mio papà. Però non credevo di arrivarci in questo modo. Si Aleba dici il vero quando sostieni che sono un uomo buono. Ma forse ho dei limiti. Con mio padre che stava male non sono stato capace di mettere il mio problema in secondo piano per dedicarmi completamente a lui. A farlo star bene. Certo per carità, stavo con lui. Aiutavo mia madre quando c’era bisogno. Ma in questi due anni avrei dovuto provare a sforzarmi di cambiare per lui. Per dire adesso c’è papà che sta male. Che ha bisogno di me. Non devo farmi vedere così nervoso. Non devo sfogarmi con lui. Non devo rimproverarlo per il suo carattere un po’ particolare. Adesso dovevo capire le sue ansie e comprenderle. Ma le mie hanno preso il sopravvento. Me ne rendevo conto. Quante volte gli ho chiesto scusa ma poi ci ricascavo.
    Alcuni mesi fa lo rimproverai perchè chiamava continuamente mia madre senza un vero motivo. Gli strillai un po’ e alzai le mani in aria quasi come si fa quando si esulta. Lui non so perchè, forse vide male. Ma si coprì il viso come se avesse paura. Lo guardai terrorizzato. Gli dissi ma perchè fai così ? Io ho solo alzato le mani per aria, mica voglio farti nulla di male. Corsì di là da mia madre. Scoppiai a piangere perchè io che non ho mai torto un capello a nessuno avevo impaurito il mio papà. Ancora oggi ho quell’immagine davanti e mi distrugge. Capisco che ha frainteso, che ha visto male ma il solo pensiero che possa aver avuto paura che potessi fargli male mi distrugge la vita. Me la distrusse allora e ancora adesso ci penso e scoppio a piangere. Non ho mai detto in vita mia una parolaccia a mio padre e non gli ho mai risposto male. Quando andavo a scuola un giorno la marinai senza dirglielo e mi feci la giustificazione da solo. Resistetti qualche giorno. Non potevo mentire a papà, Non ne ero capace. Passò qualche giorno e gli dissi la verità. Papà ho falsato la tua firma. Ecco Luna, Aleba. Io sono così. Avrò dei limiti. Ma sono così. Pulito dentro. Questo è certo. E vedete care Aleba e Luna. Forse la mia grande sofferenza è data dal fatto di aver perso in meno di due anni due persone in cui credevo. Di mia moglie vi ho già parlato ampiamente. Di mio padre no. Ripeto ci attaccavamo spesso. A volte facevamo fatica a capirci. Ma era una persona pulita dentro e fuori. Che aveva forse il suo unico difetto nell’estrema ansia che lo faceva apparire per ciò che non era. Gli ho scritto una lettera bellissima in chiesa in cui senza retorica ho detto chi era papà e il mio rapporto con lui. E gli ho chiesto scusa davanti a tutti per i miei errori.
    No adesso proprio non doveva andarsene.

  6. 576
    maria -

    fuori dal coro-
    ti faccio le mie condoglianze-
    tuo padre sara’ sempre con te, e ti dara’ una forza immensa per capire che la vita, nonostante tutto va’ avanti,e che devi essere sempre piu forte. e poi ci siamo noi che ti stiamo accanto.
    buon tutto e fatti un’immensa forza!
    p.s. ma lei si e’ fatta vedere per il funerale???

  7. 577
    aleba -

    Ciao Fuori dal Coro..ciao Luna.
    In questi due anni tu avevi un bisogno estremo di sviscerare in ogni modo possibile il tuo dolore, di parlarne e analizzare e sfogarti anche in modo esagerato, esasperato. Ti capisco, eccome se ti capisco. Focalizzare la nostra ansia, la nostra rabbia, i rimorsi e i rimpianti su un singolo dramma, continuando a porci mille domande senza risposta, non accettando le risposte assolutamente valide che il nostro cervello ci propone, perché la risposta non può mai essere semplice…deve per forza essere talmente complicata da risultare incomprensibile, tutto questo rischia di tenerci fermi a oltranza. La perdita di tuo papà è il vero dramma, inevitabile e irreversibile. Ti rendi conto Fuori dal Coro? Lo so che le separazioni sono come dei lutti a livello emotivo, ma questa è l’occasione per ridimensionare il dolore derivante dal fatto che tua moglie ti ha lasciato.
    Tuo padre ti voleva bene ed era consapevole che anche tu lo amavi. Ti assicuro che affliggersi e bastonarsi per aver detto o fatto o per non aver detto o non aver fatto certe cose, non ha senso e l’unico risultato che ottieni è quello di finire preda di un vortice che ti tira sempre più giù.
    Penso dovresti cambiare terapeuta, dovresti essere più aperto alla possibilità che potresti essere ASSOLTO PER NON AVER COMMESSO IL FATTO….su ogni fronte.

  8. 578
    Fuori dal Coro -

    Ciao Maria
    E grazie. Si mia moglie è venuta al funerale. E’ stata anche a casa.

    Ciao Aleba
    Si concordo con te. La perdita del mio papà è il vero dramma, perchè irreversibile.
    Certo è che la somma fa il totale. Prima bene o male nella mia sofferenza pensavo a fare qualcosa, a divertirmi, ad uscire, a cercare di svagarmi. Ora no. Non ne ho proprio voglia. Passerà sicuramente. Non so quando ma passerà. E passata a tutti.
    Ma al momento è dura. Anche perchè non sono supportato da chi mi avrebbe reso questo lutto meno drammatico.

  9. 579
    LUNA -

    fuori dal coro: capisco bene le tue ultime righe. Ma anche perché già all’epoca di un mio periodo doloroso e difficile sentivo chi c’era, davvero, e chi no, indipendentemente dal fatto che non esiste una regola nell’esserci. Intendo dire che anche il conoscente o l’incontro breve e inaspettato può fare, trasmetterti qualcosa di empatico che sempre ricorderai. Questo è anche il momento in cui forse ti renderai conto di quanto lei c’è, vuole esserci e in quale ruolo. Ognuno sa per sè. Per me questo è stato rilevante.

  10. 580
    aleba -

    Sono due anni che annaspi nella disperazione perché tua moglie ti ha lasciato…a volte ci vuole una cannonata per scuoterci, per farci capire che si deve guardare quello che si ha…non quello che si è avuto e neppure quello che si avrà.
    Sono sempre stata accusata dal mio ex di essere “una che vive alla giornata”, no .. io vivo LA giornata, cerco di vivere fino in fondo ogni cosa..cerco di dire spesso TI VOGLIO BENE ai miei cari, non vado a dormire se non ho RINGRAZIATO.
    Disgrazie ne ho vissute. Sono consapevole che tutto può cambiare o finire da un momento all’altro. Pochi giorni fa una donna quarantenne del mio paese non si è risvegliata dal sonno notturno. L’ha trovata la figlia di 15 anni, sembrava dormisse invece era spirata di notte. Stava bene, fino al giorno prima. Capisci Fuori dal Coro?
    Tutto può crollare, ci si può separare, si può perdere il lavoro, un camion sbanda e non hai più le gambe… Capisci Fuori dal Coro?
    Io non vivo nel terrore che queste cose accadano, so semplicemente che potrebbe andare molto peggio di come è andata, perché ho visto cosa può succedere e ho capito che ci sono cose che non puoi controllare, che non puoi controllare o cambiare le persone, che prima della fine della giornata devi aver fatto tutto quello che avevi da fare e che alla base della vita ci deve essere l’amore per la vita stessa, per la propria vita. ….. e quando chiudo la porta di casa la sera, entro nel lettone con mia figlia, la bacio, spengo la luce e dico grazie.
    Un abbraccio

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