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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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1.662 commenti

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  1. 521
    Fuori dal Coro -

    ….sto vivendo in maniera devastante la fine del mio matrimonio per il modo in cui guardo e vivo la vita. Certo è che un’altra persona non la vivrebbe come me. Ma un’altra persona probabilmente non si sarebbe fatta nemmeno tutte quelle “seghe mentali” riguardo la messa al mondo di un figlio. Questo è un dato di fatto. Ed io nella mia messa in discussione pongo anche questo aspetto. Vedi Luna. Io ho puntato tutto sulla mia relazione. Il mio equilibrio si è stabilizzato con la relazione. La vita che facevo con mia moglie dopo il matrimonio mi aveva dato equilibrio. Cambio di vita, modo di vivere, rapporto a due che ho sempre cercato. E’ chiaro che la fine del matrimonio non ha decretato solo la fine del mio rapporto di coppia ma anche lo scombussolamento del mio equilibrio. In pratica son tornato indietro di 20 anni a quando cercavo qualcosa o qualcuno che mi desse equilibrio. Vedi Luna, dall’età di 19 anni fondamentalmente ho sempre vissuto in coppia. Nel senso che, magari non convivevo ma ho sempre avuto una donna con cui relazionarmi in un rapporto a due anche se fino all’incontro con mia moglie, avvenuto dopo i 30 anni, questi rapporti non erano mai completi sotto il punto di vista del dialogo e della progettualità. Per cui ero sempre alla ricerca di qualcuno che mi desse un equilibrio, che mi desse la possibilità di condividere un progetto, una condivisione di interessi insieme. E questo alla fine dopo innumerevoli tentativi l’avevo trovato in quella ragazza che poi sarebbe diventata mia moglie. Io sapevo quello che volevo. Solo che quello che volevo non era facile da trovare. E quando l’ho trovato sapevo dentro di me che non avrei mai voluto perderlo. Perché questa donna rappresentava la mia conquista soprattutto considerando il fatto che c’era l’amore reciproco. E’ chiaro quindi il fatto che personalmente vivo questa separazione come un estremo trauma perché non ho perso solo la compagna che amavo e che mi amava ma ho perso la ragione della mia vita. Quella che si trova e si ama una volta sola nella vita. Il mio grosso rammarico a prescindere dai suoi errori che possono esserci anche stati è stato quello di non essere stato troppo attento.
    Per questo per me sarà dura da adesso in poi. Non è facile per me pensare di poter ritrovare un equilibrio da solo. Nè altrettanto facile pensare di ritrovarlo con un’altra donna. Io ho in mente mia moglie non solo perchè ci amavamo ma per il suo modo, magari inconscio, di trasmettermi equilibrio. Ed avendo io equilibrio acquistavo quell’estrema sicurezza di cui lei mi ha accusato. Se non avessi avuto paura di avere un figlio, ma dall’inizio intendo, senza che lei dovesse chiedermelo credo che saremmo stati davvero una coppia perfetta perchè ci completavamo. La questione figlio ha spostato gli equilibri. Da qui il mio autolesionismo: la sottovalutazione di questo problema che ha creato il disastro in me ma anche in lei. Non so se lei sia così realmente serena. Non lo so proprio. Ciao Luna e Aleba

  2. 522
    LUNA -

    quindi, pensi di provare un approccio cognitivo-comportamentale (o qualsiasi altro per affrontare questa sindrome d’ansia e sensazione di malessere? Fuori dal Coro, la gente capisce eccome quando tu dici ‘non sarò mai in pace con me stesso’. Il punto è che lo capisce proprio perché ti sente che sei come chi rivede la scena di un incidente in continuazione, dandosi la colpa di essere uscito di casa quella mattina. Ma per questo non serve essere innamorati. Non dico che non lo sei, ma i tuoi post trasudano molto più ‘aspettativa disattesa’ che mal d’amore. E frustrazione per non aver saputo mantenere un’IDEA di relazione. Voglio dire che tu non sei in pace con te proprio per come stai affrontando la cosa dentro te in modo univoco e ossessivo. E anche leggendo le cose lo fai. – certo che posso credere che tu abbia pensato basi solide e non finirà. Capita a milioni di persone al mondo ogni secondo. Ti dicevo che non è che TUTTI sono da una parte e FUORI DAL CORO da un’altra. -fregatene dei miei 7 anni -non è così semplice come dici tu – che la relativiz non ti serve.

  3. 523
    Alessandro -

    @Fuori dal coro.. Un figlio non avrebbe risanato la tua relazione non fartene una colpa. Scusami, lei non ti amava! Il figlio e’ solo un alibi che regge perche’ tu lo vuoi, ma se riuscissi a ripercorrere la vostra storia troveresti le vere cause . L’amore va’ oltre, molto piu’ di un figlio. Abbandona i tuoi sensi di colpa, nella tua storia chi soffre sei solo tu.

  4. 524
    aleba -

    Fuori dal Coro, ti senti fallito e insensibile perchè non essendo un oracolo, sensitivo, paragnostico, non hai capito che lei era in crisi…mentre lei si impegnava per mascherare la crisi???? Scusa ma per me è una cavolata. Guarda che io sono come te, anche nell’assurdità della mia situazione io ancora mi interrogo sulle mie mancanze. Mi chiedo se ho sbagliato a smettere di dedicarmi al benessere del mio ex. Se ho sbagliato a cominciare a pensare “voglio separarmi” invece di pensare ancora “voglio tenere unita la famiglia”. Per me tu stai vivendo proprio un lutto, non dico che è come se fosse morta lei…ma è come se fosse morta la tua vita. Anche da come parli del tuo equilibrio si capisce che sei convinto che questa sia la perdita più grave che ti potesse capitare. E’ come se tu fossi morto con la separazione. Ma tu non ti rendi conto che sei in vita? Le sabbie mobili dove stai annaspando da due anni sono ricordi, ricordi che la memoria riesce persino a manipolare per rendere te un perfetto capro espiatorio? Tu non VUOI sbrogliarti, non vuoi ripulirti, sgranchirti le gambe e riprendere il cammino. Non vuoi farlo perchè temi che lasciando quel luogo di espiazione dove tu sei giudice e condannato, perderai la concezione stessa di te, dell’uomo che hai sempre avuto davanti e dentro. Temi che l’uomo che dovresti guardare non ti piacerebbe, perchè tu l’amavi e devi pagare per non averla resa felice. Spirito da cavaliere dall’armatura dorata, certo ammirevole. Ma anche i cavalieri si levano l’armatura per andare a dormire, non è concepibile che siano sempre attivi per proteggere la povera fanciulla indifesa. Tua moglie non era indifesa e, perdonami, pur essendo ultratrentenne si è comportata come una quindicenne. Tu vuoi punirti per non aver capito tua moglie per averle fatto perdere la favola e per averla persa tu. Hai sbagliato Fuori dal Coro, ma il tuo errore non è stato non immaginare quanto fosse importante un figlio per tua moglie, tu hai sbagliato a pensare che la vita possa essere fissata in un quadro costante. Una fotografia di eterna felicità. La fine della favola ti ha fatto mettere i piedi per terra. L’occasione di capire che da un momento all’altro la vita può subire cambiamenti da cataclisma,per questo bisogna apprezzare l’oggi e non vivere troppo nel ieri, nei rimpianti, nei rimorsi. Per questo non esistono favole che non possano finire. Oggi smetti di piangere per i tuoi errori di ieri, non sei un “marito cattivo” o un “uomo che non ama” se smetti di piangere e di autoflagellarti. La pena l’hai scontata, non dico di odiare lei, ti chiedo di amare te stesso, di perdonare i tuoi limiti e le tue paure. Ti chiedo di accettare di non essere perfetto e che lei non è perfetta. Domenica è stata una giornata terribile, ho pianto tutto il giorno pur facendo tante cose in casa. Di fronte all’ennesima dimostrazione di quanto mi abbia “non amato” il mio ex, io ho avvertito una sensazione nuova, tristissima ma efficace: l’accettazione.

  5. 525
    Fuori dal Coro -

    Ciao Alessandro
    Benvenuto. Grazie per il tuo post. Anch’io convengo in parte con quello che scrivi, nel senso che l’Amore va oltre. Ma lei mia moglie per troppo tempo mi ha chiesto un figlio e troppe volte le ho risposto di no. Per le donne un figlio vale molto di più dell’amore verso un uomo e se il tuo uomo si rifiuta difficilmente ti perdonano. Questo l’ho scoperto dopo. Ho sottovalutato il punto di vista femminile, l’orologio biologico e il desiderio di maternità di per sè.
    Ripercorrendo la mia storia vedo solo una bellissima storia. Non vedo cause talmente evidenti da scatenare quello che è successo. Lei credo si sia sentita delusa da me sotto un certo aspetto e sicuramente è intervenuta una terza persona.
    Certo è evidente che in questa storia chi sta soffrendo sono solo io. Vince chi fugge si dice. Ed io non sono fuggito nè sarei mai fuggito.
    Magari Alessandro riuscissi ad abbandonare i miei sensi di colpa. Ma non solo quelli, anche il sentimento forte che mi lega a lei e i ricordi del passato che sono tanti belli, bellissimi.
    Ciao Alessandro, a presto se vuoi

  6. 526
    LUNA -

    FUORI DAL CORO: per come la leggo io, da quel che scrivi, non è che tu hai sottovalutato il problema prima, perché hai semplicemente ascoltato te stesso, ma è ora che lo sopravaluti e centri la tua attenzione solo ed esclusivamente lì.
    Dici che dai 19 anni sei stato in coppia, ma che ad un certo punto…
    ma perché, a parte il fatto che hai incontrato lei, non può essere anche che TU fossi pronto a vivere una relazione più progettuale, e perché non può essere che TU in quel momento non fossi pronto ad avere un figlio mentre ORA lo saresti. TU. E’ chiaro che ci interfacciamo anche con una persona piuttosto che un’altra, è chiaro che i sentimenti hanno un peso. Però quando dici “lei mi trasmetteva un equilibrio, anche inconsciamente” cosa vuol dire? Tutto e niente.
    E se fossi stato TU a sentirti più in equilibrio ad un certo punto della tua vita attraverso un certo tipo di vita? allora tu pensi però che tolta lei casca il castello del tuo equilibrio, anche per quello che TU proiettavi in una certa situazione e progetto. Ma la TUA parte dove la metti? Cioè, la tua parte è così maledettamente dipendente da lei che se lei non c’è casca tutto, al contempo però la relazione era talmente basata solo su quello che tu dovevi capire, fare, essere che se è finita dipende solo da te? E’ qui che ti incastri.
    Nel momento stesso in cui dici che avevi paura di avere un figlio per non rompere degli equilibri non ti rendi conto che forse, tu per primo, non li percepivi così saldi quegli equilibri che descrivi da favola. Te l’ho già detto e ripetuto che non discuto che per te questa sia stata una scossa tremenda emotiva e dell’esistenza. Però ti muovi moltissimo nella direzione della colpa e dell’ideale, di ciò che a VOI NON DOVEVA SUCCEDERE. e non ti rendi neanche conto che neppure questo è “speciale”, perché anche se ognuno vive a modo suo il trauma della fine di una relazione importante e che aveva caricato di una serie di simboli e aspettative, come tutti gli altri, purtroppo, che si ritrovano a provare questo genere di scossa, devi cercare il TUO modo di rielaborarla. E’ faticosissimo, ma è l’unica strada. Io sono d’accordo con Alessandro. Per quanto riguarda la casa, un mio amico era d’accordo con la moglie per fare un mutuo per una casa. Dopo aver fatto questo grande progetto si è evidenziato quanto lei fosse in crisi. perché? perché lo era già, e quello era uno dei passi che (con assoluta incoscienza) alcune persone fanno per inerzia o per vedere se un progetto nuovo può stimolare una relazione che sentono in crisi o quando SI sentono in crisi. Di per sè il progetto non vuol dire che le cose stiano andando bene. Si può anche “progettare” un figlio allo stesso modo della casa.
    E se c’è stato egoismo perché non potete essere stati egoisti in due?
    Lei è meno egoista di te perché, volendo un figlio, ha pensato che forse poteva averlo da una terza persona? Cioè, il semplice fatto che sia una donna e che le donne possono avere desiderio di procreare la rende

  7. 527
    LUNA -

    automaticamente immune dalla responsabilità di come ha gestito, da parte sua, la sua relazione con te?
    Io sono una donna e no, non mi riconosco in quello che dici.
    Fare un figlio con uno o con un altro sarebbe uguale?
    E prima e dopo? E conta qualcosa con chi lo cresci quel figlio?
    Oppure la terza persona ti presta il seme e poi tanti saluti, e quindi non ha importanza?
    Oppure la questione è che ti sei innamorata di una terza persona o hai un interesse per una terza persona e quindi nel quadro di una separazione, a parte attribuire all’altro la responsabilità di non aver detto di sì al figlio, puoi anche dire: mi piace di più stare con lui anche per come fa questo e ques’altro, per come la vede su questo punto o un altro, perché considero che siamo più compatibili, perché al cuor non si comanda, perché io ho ragionato così rispetto a…
    Magari allora non lasci uno a tirare testate contro il muro e a disintegrarsi di sensi di colpa perché se solo avesse detto di sì per il figlio TUTTO sarebbe stato diverso.
    Ma tu, Fuori dal Coro, che credi che di per sè la questione per una coppia (seppure certo ha una sua rilevanza) sia solo mettersi lì e dire: proviamo ad avere un figlio, e da quel momento in poi fila tutto liscio certamente come l’olio, hai mai parlato con persone che hanno avuto dei figli? che hanno avuto difficoltà ad averli, che poi li hanno avuti e si sono resi conto che comunque c’è anche il periodo della gravidanza che è particolare e non è solo uno spot pubblicitario con il papà che mette l’orecchio sulla pancia o esce a cercare un melone alle 4 del mattino per le voglie della moglie? che poi avere dei figli cambia sì degli equilibri, certo, su questo avevi ragione. Come mai pensavi, visto che parli di inconscio, che forse non avreste retto?
    Sono d’accordo con te che la separazione è una questione seria.
    Tua moglie è mai venuta da te e guardandoti negli occhi, prima, ti ha detto:
    tu insomma sei deciso a proposito del figlio? Guarda che per me la questione è così importante che sto pensando di SEPARARMI.
    Ti ha mai detto queste parole? No sguardi, no cruciverba, no “unisci i puntini e trova la parola SEPARAZIONE”. Tua moglie ti ha mai detto:
    “Questa questione mi fa stare male e il tuo atteggiamento mi sembra assolutamente non empatico, tanto che sento che i miei sentimenti potrebbero cambiare/stanno cambiando”?
    Ti ha mai detto: “Tu non vuoi un figlio perché mi vedi inadeguata come madre? Voglio saperlo, per me è molto importante”.
    Se il figlio era una questione importante la separazione invece non lo era? La questione della casa, che non so come sia andata a finire, la questione che comunque una separazione cambia la vita non solo di chi la vuole? – E come mai, scusa, dopo due anni non siete ancora separati legalmente? Come mai questa parte non è stata formalizzata? Se vuoi dirmelo.

  8. 528
    Fuori dal Coro -

    Si Aleba. Io sto vivendo il lutto della morte della mia vita. E’ tremendo affermare queste cose ma è così che mi sento. Io vivo, mi alzo ogni giorno, ma vivo una vita che non sento mia. Si Aleba io sto pagando non solo per non averla resa felice per una richiesta nobile che è quella di un figlio ma anche per me stesso, per non avre creato una famiglia. Per non poter tenere la mano di mio figlio e colloquiare con lui come se fossero coetanei. Per potermi sentire al suo pari e parlare di cose vere, pulite, innocenti. Cose che solo un bambino conosce perchè ancora non vede lo schifo che c’è intorno. Si Aleba, sto pagando per averla fatta andar via per avrle fatto preferire un altro uomo quando io se solo fossi stato più attento e più deciso avrei potuto darle tutto quello che le mancava riuscendo ad essere anch’io felice. Io ho sempre accettato di non essere perfetto. Perchè perfetto non lo sono. Ma non posso accettare il fatto di aver fatto una cazzata simile. Di aver gettato alle ortiche la favola più bella.
    Luna quando dico che lei anche incosciamente mi trasmetteva equilibrio dico tutto. Dico che bastava la sua presenza per farmi sentire più forte, più sicuro. E’ come se fosse un piatto di pasta che se lo mangi tutti i giorni ti permette di arrivare da 70 a 80 kg per poter così passare da un peso medio a un peso massimo. La persona che ami e che ti ama ti da sicurezza anche se non te ne accorgi. Ma non perchè ti dirige. Ma solo perchè è lì che ti vuol bene e ti apprezza e ti fa sentire vivo in un mondo che non senti tuo.
    Luna io avevo paura di avere un figlio per non rompere gli equilibri non perchè gli equilibri fossero instabili di per sè. E’ come quando hai una squadra vincente, imbattibile che è tale con un determinato modulo. Se inserisci un attaccante e togli un centrocampista magari diventa più potente in attacco ma diventa vulnerabile nella copertura. Non è più in equilibrio pur essendo una squadra fortissima.
    Poi Luna, io non dico che lei non sia stata egoista. Perchè tutto è egoismo. Anche volere un figlio a tutti i costi. Ma questo non significa nulla. Io purtroppo quando si sbaglia non sono abituato ad incolpare gli altri. Sono come quell’allenatore che si prende tutte le colpe perchè è lui che mette in campo la squadra. Poi magari il suo giocatore sbaglia un gol a porta vuota. Quello è un episodio. Puoi pure perderla la partita ma devi giocarla bene e mettere i giocatori che hai ha disposizione ognuno al posto giusto. Poi l’imponderabile fa parte della vita. Devi poter essere convinto di aver fatto il tuo dovere. Poi se il fato ti si mette contro non puoi far nulla. Ma non è questo il mio caso. Aspetto la seconda parte della tua lettera.
    Ciao Luna, Ciao Aleba

  9. 529
    maria -

    fuo ri dalcoro ti sono vicina, prego x te, affinche’ trovi la strada X uscire da queste gabbie mentali che non ti lasciano piu vivere buona notte

  10. 530
    luna -

    …però appunto la coppia dovrebbe essere una squadra. E quindi non è il mister che si piglia tutte le responsabilità… Notte. – ciao maria

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