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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

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  1. 361
    Fuori dal Coro -

    ALEBA

    Ciao Aleba. Ero entrato per terminare l’ultimo post invece ho trovato la tua risposta. E ho pensato di rispondere a te invece di completare il post precedente. Anche perché forse qui direi le stesse cose che avrei voluto scrivere nell’altro post. Anzitutto cara Aleba non preoccuparti di scrivere quello che pensi. Sono qui per confrontarmi, per parlare, per conoscere altre situazioni e quindi mi aspetto che mi si dica ciò che si pensa. Altrimenti non avrebbe senso tutto questo. E forse proprio perché vi sento scrivere in maniera sincera sia a te che a Luna e Maria continuo a scrivere qui. Vedo il confronto, la sincerità, il dolore, il sentimento, la rabbia. Certo Aleba, leggendoti, vedendo che addirittura sei arrivata a scrivere lettere per chiarire il tuo disagio, rimango ancora più allibito di fronte al fatto che esistono ancora donne come te. Che amano a tal punto. Io continuo a ripetere che mia moglie è stata una donna e una moglie speciale. Poi forse credo l’abbia tradita il carattere. Come dici tu lei si aspettava di essere capita. Io parlo con sincerità Aleba così come ho sempre fatto anche su questo sito. Lei ha parlato, mi ha chiesto un figlio. Io glielo ho negato. Ma ripeto fino a che avrò fiato in gola e forza per scrivere e farmi capire che io non ho capito a cosa si stava andando incontro. Non ho capito davvero quanto fosse importante per lei questa cosa. Lei insiste a dirmi che io non “ho voluto capire”. Quando io invece sostengo di “non aver capito” la sua reale sofferenza. Come ho scritto prima cara Aleba io ho il viso “segnato” dalla sofferenza. Si vede chiaro. Io nel suo viso questa sofferenza non l’ho vista. Ma soprattutto non ho capito che a lei non stavano bene tante cose. Mi ha rinfacciato talmente tante cose che ad ogni frase ero incredulo. Tra me ripetevo “ma cosa sta dicendo ?”. Mi ha conosciuto per 8 anni. Non sono cambiato di una virgola. Mi ha sposato (volendomi sposare) conoscendo ogni millimetro di me e del mio modo di pensare. In questi giorni mi ha addirittura rinfacciato qualche mio atteggiamento durante il fidanzamento. Eppure conservo ancora le lettere che ci scrivevamo. Non mi rimproverava nulla. Io non so se l’Amore si giudica da un abbraccio o da un bacio della buonanotte. Forse avrò commesso qualche piccolo errore in questo senso. Ma ero me stesso. Sempre sincero e innamorato di Amore vero e duraturo per mia moglie. Forse anche lei se scrivesse su questo sito esporrebbe le sue ragioni. Ma a mio parere, a differenza di me, a lei neanche passa nell’anticamera del cervello l’idea di cercare un sito come questo. Forse è troppo sicura di sé. Del fatto che è nel giusto. Oppure del fatto che è nel torto. Fatto sta che non gliene frega nulla. Mentre io sto a rovinarmi la vita per un Amore, una Storia, un Matrimonio che ritengo essere la cosa più importante della mia vita. Aleba ho già scritto nei post precedenti che, a mio parere, mia moglie mi amava forse più di me. O quanto meno lo dimostrava molto di…

  2. 362
    Fuori dal Coro -

    ALEBA….segue

    …più di quanto lo dimostrassi io. Secondo me era un diverso modo di amare. Io la amavo, le volevo bene, mi piaceva stare con lei, non mi annoiavo mai con lei, mi piaceva come donna, mi piaceva fare le cose con lei. Pur conservando le mie passioni. Forse lei invece ha vissuto la sua vita cercando di fare solo quello che a me piaceva, cercando di fare il possibile per farmi stare bene. Ma così facendo mentiva a se stessa: mi faceva star bene a me stando male lei. Non so se sia così. E’ un mio pensiero di oggi. Dato dal suo atteggiamento. Quello di una persona che sembra abbia patito le pene dell’inferno stando insieme a me. Mi pare strano il fatto che solo lei abbia patito le pene dell’inferno. Nel corso della mia vita non ricordo una persona che sia una che si sia lamentata nel frequentarmi, nello stare insieme a me. Non a caso ho amicizie ultraquarantennali. Quindi non riesco a spiegarmi cosa posso aver fatto di così catastrofico per farla soffrire nel modo che lei dice. Mi chiedi perché mia moglie non si è preoccupata di non ferirmi ? Non lo so Aleba non lo so davvero. L’ho già scritto. Se mi fosse concesso di poter esprimere un desiderio mi piacerebbe saper leggere nel suo pensiero per capire cosa realmente le sia successo. Continuerò ad esaltarla dicendo che è una donna speciale, intelligente, colta, sensibile. Non può una donna così arrivare a far del male in questo modo. Allora forse è solo colpa mia. Ma ripeto a parte la questione figlio non so. Forse dovevo essere un’altra persona. Ma se ero un’altra persona, una persona che lei non accettava allora mi chiedo perché si è innamorata di me ? Io il gioco delle parti non l’ho fatto. Soprattutto con lei.
    Buonanotte Aleba

  3. 363
    LUNA -

    FUORI DAL CORO: ciao.
    Io ai sentimenti dò un enorme valore, e per sentimenti intendo anche quelli per gli amici, per la famiglia e per il mio gatto.
    E quando dico per il mio gatto non lo dico assolutamente in senso ironico. Nella buona e nella cattiva sorte.
    Ma, ripeto, quando fai certi discorsi o filtri (non volontariamente, certo, mica dico che lo fai apposta, è anche il tuo modo di vedere e lo rispetto) in un certo modo i miei sei anche nell’idealizzazione.
    Al contempo quando dici: voi avete brutti ricordi, io no.
    Li hai anche tu, invece, i brutti ricordi, hai due anni di brutti ricordi se vuoi, anche ammesso che prima non ne esista manco mezzo.
    E io ti posso tranquillamente credere, ma se tu volessi concentrarti sul presente o il passato prossimo di ricordi pessimi ne avresti anche tu.
    Al contempo dici che non saresti stato in una relazione con musi ecc… ma a parte il fatto che continui a starci (solo tu, perché lei non c’è… ma a tuo modo continui a starci con quattro piedi nella tua relazione anche ora che relazione non è ed è assolutamente conflittuale) ti contraddici anche nella tua visione ideale: nella buona e nella cattiva sorte… però se ci fossero state tensioni altre te ne saresti andato? Chi stabilisce allora quali siano le tensioni/difficoltà lecite da sopportare e superare e quali no?
    Il buonsenso? Oppure ciò che un individuo sente?
    Intendo dire che evidentemente tu e tua moglie avevate due sensi diversi di cosa sia la tranquillità e di cosa sia superabile o no.

    E anche quando dici che la mia (perché parlo per me, chiaro che non ti sei rivolto solo a me) era una relazione non tranquilla mentre la tua sì, e quindi nella mia fine (riassumo) puoi anche vedere una logica mentre nella tua no.

    Guarda, mi ripeto, che io la tua confusione e anche il tuo stato d’animo, da quello che racconti, lo capisco. Ma mettiamo pure che tu comunque sia l’emblema di quel nella buona e nella cattiva sorte e tu se sia convintissimo, beh, per tua moglie il fatto che tu non le dica sì per un figlio entro trenta e secondi e mezzo diventa troppo, diventa tale da giustificare un annullamento.
    Allora io non sto discutendo sul fatto di non dare valore ai sentimenti, ma che obiettivamente per fare una coppia e per essere una coppia bisogna essere in due. E se in una stessa stanza uno sente 40 gradi e l’altro 12 ed entrambi non sono disposti a trovare una temperatura che faccia stare bene entrambi non basta dire: l’amore vero fa sì che si sentano entrambi 25 gradi, o l’amore vero fa sì che due persone regolino insieme il termostato.
    Certo… ma evidentemente gli esseri umani sono un po’ più complicati di così. Tu dici che non pensavi che fosse così complicato… a volte le persone lo sono. O a volte succede che non scoppino solo le coppie dove si litiga sempre ma anche quelle in cui non si litiga mai. Perché ecco che uno dei due, dopo 10, 20, 30 anni viene fuori a dire: per forza non litigavamo mai, perché io stavo zitto/a. E che sia vero o no

  4. 364
    LUNA -

    se quella persona ci crede o in quel momento gli fa comodo crederci e dirlo quella è la sua verità. Soprattutto se non intende veramente mettersi in discussione e domandarti anche quale sia la sua parte.

    Io te l’ho già detto, Fuori dal Coro, che al di là delle problematiche che la mia relazione può avere avuto, tu sei comunque nella stessa barca di chi si sente dire dall’altro che l’amore e la storia non ci sono più. Sei nella stessa barca perché comunque sia se l’altra persona non ti apre quella porta qualsiasi siano le sue ragioni per cui non lo fa sempre non ti apre la porta. E perché per avere una relazione bisogna essere in due.
    A parte che io ti ho detto più volte che la mia relazione per 10 anni non è stata tranquilla, ma splendida. Io non sono una persona che ha bisogno di tenere le dita in una presa da 2000000 volts per sentirmi viva in una relazione e non sono masochista. Io sono stata molto felice e per molte ragioni con la persona con cui ero. E non sono neanche d’accordo con te quando affermi questo:
    @E non posso pensare di non amare più perchè in un determinato periodo rifaccio delle considerazioni in base alla stato d’animo di quel momento. Sarebbe come dire che cambio bandiera a seconda di come soffia il vento. Io un discorso del genere lo accetto in relazioni che durano da un anno, due o tre. Nelle quali non si è sicuri dell’altra persona. Nelle quali si scoprono difetti che prima non si erano notati. Ma non durante un matrimonio in cui la persona che si ha a fianco si conosce a menadito.

    Non è questione di cambiare bandiera o di riconsiderare a seconda dello stato d’animo. Ma se tua moglie ti dice “io pensavo questa cosa quando…” lei è convinta che sia così e tu puoi anche non essere d’accordo ma lei se la vive così. Allora o non ti ha detto cosa veramente le passava per la testa oppure è immatura ed è una banderuola, ma sempre è quello che ora lei pensa.
    Per quanto riguarda conoscere a menadito, le persone crescono, si evolvono (o anche no) e comunque vengono poste anche di fronte a nuove esperienze. Puoi conoscere una persona ma comunque sia anche due persone che si conoscono nel momento in cui affrontano situazioni nuove possono mostrare nuovi lati o nuove sfumature e in ogni caso conviene molto di più guardare realmente chi si ha di fronte che rifugiarsi nel “secondo il mio/tuo schema non puoi essere così” o nell’idealizzazione.
    Quando ti dico questo tu credi, forse, che io sia troppo fatalista o poco sentimentale o poco idealista. Non è così, però considero anche importante “vedere” che pensare e basta.

    Tu insisti che questo problema della discussione sul figlio è stata la sola cosa problematica che è successa. Per lei è stato sufficiente per te no. E io non voglio discutere su cosa per lei possa essere o non essere sufficiente perché non sono in lei e non ero in lei per come si viveva te e la vostra storia e se stessa, però posso dirti che se la mettiamo su un piano prettamente logico

  5. 365
    LUNA -

    allora ti posso dire che ci sono coppie che hanno superato problemi seri legati alla sterilità, al lutto biologico, a tutta la trafila per un’adozione, ai problemi connessi all’adattamento di un figlio adottato in seno alla famiglia… tensioni grosse, emozioni fortissime, sensi di inadeguatezza profondi, bisogno di, al di là degli schemi del “conoscere a menadito”, trovare nuove rinegoziazioni e equilibri…

    allora a me viene da dirti mentre pare che questo non figlio vostro (in quel preciso istante, non per sempre, poi) sarebbe stato l’involontaria causa della fine di una relazione perfetta o che questo figlio, dicendo sì, sarebbe stato la bacchetta magica, che io mi chiedo invece, e lo ripeto, se al di là del concetto astratto “voglio un figlio” e “voglio un figlio perché più tardi altrimenti potrei pentirmene” se la vostra relazione avrebbe retto davvero il fatto che un figlio spesso non viene solo perché tu hai deciso che lo vuoi in quel momento, la gravidanza con tutte le possibili problematiche connesse, il riassetto della famiglia dovuto all’arrivo di un bambino ecc.
    Certo, cose normali, di questo mondo… ma se la tua relazione non ha retto neanche il fatto che tu abbia avuto un tentennamento riguardo la paternità (quando avevate parlato di non averne, non di averne precedentemente) ciò non ti fa riflettere? Ma riflettere in modo concreto, non attraverso l’idealizzazione.

    Inoltre tu dici:
    @Perchè cara Luna se dobbiamo consiedare il matrimonio come un continuo sfornare emozioni bè…non è semplice, direi anzi quantomeno impossibile.

    Perchè? Non sono d’accordo. I miei dieci anni (e non sono due o tre, come dicevi righe più in su) sono stati sempre densi di emozioni. E parlo di emozioni positive, non negative. E infatti i miei dieci anni non si sono evoluti in casini e anni problematici per mancanza di passione, noia, o perché uno dei due voleva scappare con qualcun altro via dalla “solita minestra”. Io questa solita storia del fatto che la passione è cosa solo dei primi tempi e poi è logico che subentrano altre cose al posto di (non accanto a, cosa con cui sono d’accordo, invece) non l’ho mai considerata oro colato. Uno perché vedo i miei genitori insieme da 40 anni e i miei nonni insieme da 60 e ti assicuro che è evidente che tra loro c’è anche passione ed emozione e non solo la complicità che viene da decenni insieme, due perché appunto la mia vita di coppia è stata sempre densa di emozioni, ove per emozioni non intendo “casini”. Poi ci sono stati i casini, ma come li hai avuti tu. Diversi perché lei si è chiusa dietro una porta e lui invece c’era, ma alla fine parliamo comunque di due persone, che, per un loro modo di essere e sentire in quel momento, hanno valutato che delle cose in un certo modo. Nella buona e nella cattiva sorte, sono d’accordo con te. Infatti quando è arrivata la cattiva sorte per quanto fosse difficile capire da dove venisse davvero e ne cogliessi tutta l’assurdità da parte mia ho teso la mano, come hanno

  6. 366
    LUNA -

    fatto Aleba, Maria e come hai fatto anche tu. Ma a parte tendere la mano e fare il possibile per tenere fede ai propri sentimenti e alla propria idea di cosa siano i sentimenti, la relazione, tenere fede ad una promessa (a me, te l’ho già detto, non serviva la certificazione di un prete o di un ufficiale di stato civile) o avere dei ricordi stupendi e la voglia di costruirne degli altri insieme a quella persona speciale, esiste anche un limite. E il limite è che la relazione si fa, conserva (oltre che distrugge, alle volte) in due. E il limite è anche che se mi manchi e non ci sei ma non vuoi esserci è diverso da mi manchi, non ci sei, e fai di tutto anche tu per venirmi incontro.
    E il limite è anche che se io considero “nella buona e nella cattiva sorte” ma poi tu te ne vai o fai una tragedia quando, secondo i miei parametri, grave e insuperabile è altro e non dai possibilità di appello, allora mi trovo a considerare che c’è qualcosa che non va.

    Lo dici a me, Fuori dal Coro, che faccio discorsi che ti sembrano poco inerenti all’amore sul lungo termine e accettabili su relazioni di due o tre anni? a parte che non sono d’accordo perché anche le relazioni di lungo corso sono state all’inizio relazioni di una settimana, un anno, due anni, ti ricordo che io vengo da una relazione di 17 anni, e nella quale ho tentato di superare comunque insieme alla persona con cui stavo (questa era la mia idea, non di imporre una mia volontà o visione, ma di superare/crescere insieme) dei problemi incontrati lungo il cammino. E lascia perdere il fatto di che natura fossero i problemi, nel senso che se parliamo del concetto “nella buona e nella cattiva sorte” credo assolutamente di non aver tradito ciò in cui credo. Però “INSIEME nella buona e nella cattiva sorte” è un conto. Anch’io come persona ho bisogno di essere amata, rassicurata, di poter avere fiducia nell’altro (ove per fiducia intendo in senso esteso, non solo fiducia in senso di non tradimento sessuale) e di stare bene con l’altro. Non nel senso che ho la necessità assoluta di stare con qualcuno, ma nel senso che penso che tutti siamo abbastanza capaci di riconoscere cosa sia stare bene in una relazione o male. Tu dici che sei stato molto felice e io ti dico che sono stata molto felice. E nessuno dei due mente.
    Ora tu da due anni non sei felice e ad un certo punto neanch’io lo sono stata. Poiché non è stato uno tsunami a travolgere le nostre storie separandoci dalla persona che avevamo accanto, ma sono state cose comunque interne alla storia alla storia stessa o alla persona che avevamo accanto, suoi irrisolti o sua visione delle cose, ti ripeto che siamo nella stessa barca. Non mi tolgo responsabilità come non te le togli tu, tuttavia, e lo ripeto per l’ennesima volta, per poter risolvere le cose INSIEME bisogna farlo INSIEME. io ci ho provato, tu ci hai provato. In modo anche maturo, disponibile, empatico e concreto, io valuto, per me. Tu in questi due anni dici anche. Allora?

  7. 367
    aleba -

    Per Fuori dal Coro, ciao. Anche se fosse, come probabilmente è, che tua moglie ha vissuto gran parte del tuo matrimonio cercando di fare felice te, di adeguarsi alle tue inclinazioni trascurando sè stessa, oltre a mentire a te ha proprio mentito a sè stessa. Quello che mi lascia a dir poco perplessa, è che non ha avuto imposizioni da parte tua. Non con la pistola puntata alla tempia. Nella mia storia anche io mi sono adeguata all’inizio, ma ti parlo dei primi due/tre anni e avevo dei motivi più che validi. Poi lui ha cominciato a volere lo zerbino e io dicevo “non sono il tuo zerbino, sono la tua donna…” ma mi trovavo spesso nella condizione di dovermi adeguare per evitare le sue crisi o di rabbia, o di disperazione. Io PARLAVO Fuori dal Coro, e scrivevo lettere che lui leggeva e non commentava. Io si ho rischiato di impazzire. Ma tua moglie? mi fa tanta tristezza! Quando si è accorta di avere esigenze che non collimavano con le tue, doveva parlartene con il cuore in mano e pretendere la tua attenzione. Magari avreste anche litigato, ma come potevi tu sapere fino a che punto stavate arrivando, se lei ti ha tenuto all’oscuro? Il fatto che lei non si sia preoccupata di ferire te, anzi mi sembra che stia infierendo rinfacciandoti anche episodi del fidanzamento (e cadi dalle nuvole perchè dici ma cosa mi hai sposato a fare??), è perchè ti ritiene responsabile non solo di non aver capito, ma anche di averla “costretta” ad adeguarsi a te. ERRORE! ancora oggi, e forsi oggi più che mai, non si prende la responsabilità delle sue scelte e non riconosce di fronte a te, a tutti, che lei ha scelto di staccarsi da te per altri motivi e che tutto il resto sono solo alibi per evitare il confronto. Questo mi sembra, da ciò che scrivi. Si è ritirata Fuori dal Coro, quella battaglia .. quella per il figlio, la spaventava troppo! spaventava più LEI che TE, però non aveva il coraggio di ammetterlo. Tu l’avresti fatto il figlio, tu avresti accresciuto la famiglia perchè avevi le idee chiare. Lei le idee chiare non le aveva, aveva solo un guazzabuglio di possibilità in testa…e quella che aveva più peso forse era: “Lui non lo vuole”. Ma se sono cosciente di ciò che penso, se sono consapevole di vivere in un matrimonio, se il mio amore per l’uomo che ho sposato, spazia a 360° e io lo nutro con lucidità, allora PARLO con mio marito dei dubbi che mi attanagliano lo stomaco. Condivido con lui le paure e le speranze e lo invito a fare altrettanto. Non mi isolo in un mondo mio, escludendo l’uomo che amo. Mi dispiace, Fuori dal Coro. Non riesco a capire tua moglie.
    Sai, anche io per tantissimo tempo, anche ora qualche volta, dicevo “vorrei che lui scrivesse qui, per sapere finalmente cosa pensa”…vorrei che il mio analista lo ascoltasse per sapere cosa alberga nel suo cervello. Ci sto rinunciando. Mi interrogo troppo sui miei errori. Ne ho fatti, certo e tanti…ma lui non si interroga mai e così io mi addosso anche i suoi errori. Buona giornata, baci.
    Luna, bacino!

  8. 368
    Fuori dal Coro -

    LUNA – ALEBA

    Ciao Luna, ciao Aleba. Prima di tutto vorrei fare una considerazione. Da quasi tre mesi, da quando cioè ci scriviamo su questo sito, la prima cosa che faccio appena apro il computer è guardare se ci sono vostri post. Non è una abitudine. Ma la voglia “vera” di venire qui a leggere cosa avete scritto. Grazie mille per questo.
    Premesso ciò passo a commentare i vostri post “notturni”. Luna: intanto quando dico che “voi avete brutti ricordi mentre io no” mi riferisco alla relazione vissuta. Questi miei due anni non fanno più parte della relazione perchè non la sto più vivendo. Inoltre vorrei chiarire il discorso “nella buona e nella cattiva sorte”. Se ci fossero stati tensioni, musi lunghi o continue litigate non avrei interrotto il rapporto. Ma avrei parlato, discusso, per chiarire e correggere eventuali errori. Me ne sarei andato quando oggettivamente la situazione fosse diventata insostenibile e irrisolvibile. Ma la logica e il buonsenso mi avrebbe portato a ciò non un metro di valutazione che poteva essere diverso a seconda dell’individuo. Inoltre avrei sempre lasciato uno spiraglio aperto per un cambiamento, per una riconciliazione. Per mia natura non sono una persona che non concede chanche. Sono molto autocritico e credo ve ne siate accorti e di conseguenza lascio sempre spazio al dialogo e ai ripensamenti. Nessuno è perfetto. Tutti possiamo sbagliare. Tutti possiamo correggerci. Poi Luna a me sta anche bene quello che dici riguardo al fatto che io e mia moglie potevamo avere visioni diversi su ciò che sia la tranquillità o ciò che poteva essere superabile o no. A parte il fatto che per anni ho dialogato con mia moglie, parlando di tutto, cercando di capire cosa le piacesse e cosa non le piacesse e quindi quale fosse per lei la tranquillità e ciò che poteva essere superabile o meno. Qui sta il nocciolo Luna. Con mia moglie abbiamo parlato tantissimo. Io le dicevo delle cose, lei mi diceva delle cose, io le dicevo cosa mi piaceva e cosa non mi piaceva, lei mi diceva cosa le piaceva e cosa non le piaceva. In pratica Luna è come se ti dicessi di fare un tema su ciò che ti piace e ciò che non ti piace, ciò che ami e ciò che odi, cio che ti fa piacere e ciò che ti da fastidio. Luna io per anni e anni ho ascoltato ciò che diceva, quello che le piaceva. Se tu mi dici che ti piacciono le città medioevali e io ti porto a Siena poi non puoi rinfacciarmi il fatto di non averti portato a New York. Non so se rendo l’idea. Se ti porto a Siena (che a me piace) è perchè so (perchè me lo hai detto tu) che a te quel posto piace da morire. Ma so che non me lo hai detto per farmi piacere ma perchè (me lo hai detto tu) fa parte del bagaglio delle cose che ti piacciono.
    Così come il discorso del figlio: il fatto che non le dica “si” entro trenta secondi dalla sua richiesta non rientra in una situazione tale da giustificare un annullamento. Ma non lo dico io perchè sono io che la penso così ma perchè lei mi ha parlato, nel tempo, che non è suo…

  9. 369
    Fuori dal Coro -

    LUNA – ALEBA (segue)
    …costume agire in quel modo. Così come il discorso dei 40 gradi o dei 20. Luna, quello che voglio farti capire è che io non facevo le cose in base al mio metro di giudizio, ma in base al mio metro di giudizio e al suo. E’ chiaro che il suo metro di giudizio non me lo sono inventato. Ma me lo ha comunicato lei nel corso degli anni. Luna io a mia moglie le ho detto ogni cosa di me e lei ha fatto altrettanto. Poi se devo pensare che mentiva mentre mi diceva le cose allora scusa ma di cosa stiamo parlando ? Se poi tu mi dici che non si litigava perchè lei stava zitta ma io “pover uomo” a questo punto cosa posso fare ? Scusa Luna ma se tu sei mia moglie e io ti chiedo “guarda amore Tizio mi ha chiesto se può venire a vedere la partita da noi…ci sono problemi per te ?” e tu mi dici di si e che anzi ti fa pure piacere. Se poi un giorno mi rinfacci il fatto di avermi detto si quando invece avresti avuto voglia di startene distesa sul divano a poltrire e sei stata “costretta” a non farlo per il fatto che c’era un ospite a casa ma….di che metro di giudizio si parla ? Io te l’ho chiesto se c’erano problemi mica mi sono presentato a casa con un mio amico all’improvviso senza dirti nulla!
    Poi perdonami Aleba ma io ho sposato mia moglie proprio perchè era una persona “stabile”. Non una persona che poteva dirti la frase che mi hai scritto tu: “io pensavo questa cosa quando…”. Perdonami di nuovo ma io una persona che modifica il proprio pensiero a seconda di nuove situazioni che si verificano non l’ho mai cercata. Mi può anche star bene che si possa cambiare opinione su varie cose. Ma non è che ad ogni situazione nuova si mostra un nuovo lato o una nuova sfumatura. Per carità, esistono questo tipo di persone, ma a me non interessano. E ti assicuro che mia moglie non era una persona del genere. Poi Luna…il fatto delle emozioni in un matrimonio. Mi pare di aver scritto che io ho provato emozioni fino all’ultimo nel matrimonio. Così come avevo la stessa passione dei primi giorni, se non addirittura aumentata. Le “emozioni” di cui parlavo si riferivano appunto a qualcosa tipo le 20.000 volts di cui parlavi prima. Io intendevo dire con questo che il matrimonio è anche fatto di serenità e tranquillità. Sempre premettendoti che per me era un’emozione anche prendere un caffè dopo mangiato o aspettare di tornare a casa la sera per aprire la porta di casa e mettersi insieme seduti a mangiare.
    Poi Aleba, permettimi. ma è normale che le lunghe relazioni provengono da brevi relazioni. Ma se sono diventate lunghe è perchè non si sono arrestate a due tre anni ma questo che vuol dire ? Sono andate avanti proprio perchè ci si trovava bene insieme altrimenti sarebbero terminate. Poi continuiamo a parlare del fatto che io sono stato felice e anche tu lo sei stata solo che ad un certo punto non lo sei più stata. E dici che anche a me è successa la stessa cosa. No non è così te lo ripeto. Io sono stato sempre felice nella mia relazione. Forse…

  10. 370
    Fuori dal Coro -

    LUNA – ALEBA (segue)
    …non ho spiegato bene la fine della mia relazione. E’ avvenuta di botto. Dalla mattina alla sera. Non ci sono stati come te 10 anni felici e poi sono scoppiati i “casini”. A me questo non è accaduto. Io sono stato felice tutti gli anni della mia relazione. Poi “puff” è finità perché lei di botto ha detto che c’era qualcosa che non andava. Capisci qual è la differenza ? Poi il fatto che a questo punto io stavo bene e lei no lascia il tempo che trova. Se lei non stava bene perché non ha discusso ? Perché non ha messo realmente sul piatto le cose che non andavano ? Io se mangio la pasta scotta faccio due cose: o dico che la pasta è scotta e così non si può mangiare oppure la mangio non dico niente ma neanche faccio problemi. Sperando che la prossima volta sia cotta in maniera giusta. Ma se la pasta rimane ogni volta scotta allora si che lo faccio presente. Si che lo dico. Ma non lo dico dopo che questa pasta mi ha rovinato lo stomaco impedendomi di mangiare ancora. Non so se rendo l’idea.
    Ecco Luna forse il fulcro del problema, del mio problema sta qua. Tu dici di aver provato a superare i problemi che avevate incontrato durante la relazione. Io no. Io non vedevo problemi se non quello inerente al figlio. Allora ok io facevo muro di gomma. Ma tu moglie a cui questo mio atteggiamento non andava giù, perché ti sei limitata a chiedermi un figlio (sapendo già la mia risposta) senza affrontare in maniera diversa il problema ? E se oltre alla questione figlio c’erano altri problemi perché non li hai affrontati con lo stesso metro ? Perché sto così male Luna ? Perché mi rendo conto che probabilmente la scintilla che ha fatto scattare l’inizio della fine della relazione sia stata la questione figlio. Io non ho saputo cogliere la reale gravità del problema. E lei non mi ha fatto capire con decisione quale fosse questa reale gravità. Ma il problema ancora più grave qual è ? E’ il fatto che questa persona. Questa persona che viveva con me, che mi amava, ha continuato a comportarsi con me in maniera tale da farmi intendere che tutto funzionava bene. In questi due anni ho capito da terze persone, da voi, come da tanti altri l’importanza dei silenzi, di cose non dette. A parte il fatto che la maggior parte degli uomini, io compreso, quando sta in silenzio è perché in quel momento non ha niente da dire, a parte questo appunto continuo a sostenere che mia moglie non era quel tipo di persona. Nel corso degli anni in cui siamo stati insieme lei ha sempre parlato. Non stava in silenzio. Se aveva qualcosa da dire la diceva. Per questo sostengo che se lei avesse posto il problema così come li avete posti tu Luna e tu Aleba le cose sarebbero andate diversamente. Certo non nego che non avrei avuto problemi a superare la questione figlio. Ma la prova è stata il fatto che quando lei di botto ha detto che c’era qualcosa che non andava e che voleva passare alcuni giorni dai suoi per riflettere io ho immediatamente teso la mano per…

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