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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

Pagine: 1 33 34 35 36 37 167

  1. 341
    maria -

    Segue per fuori dal coro-
    Stessa cosa.
    Solo io posso decidere di me stessa, solo tu puoi decidere di te stesso.
    cose’ che ti spaventa?
    Sai che cosa spaventava me? I sensi di colpa.
    ora non ne ho piu, ho cercato aiuto, da chi mi ha saputo leggere dentro, da qualcuno che mi ha fatto andare via tutti i miei fantasmi mentali, io, come te, ero bloccata da un’incantesimo mentale, che mi teneva legata a alui, ma ora l’incantesimo se ne’ e’ andato, mi sono ripresa in mano la vita personalita’, certo non ne sono fuori del tutto, ma mi sto volendo piu bene, e non faccio nulla che possa nuocermi dentro, accetto i consigli degli altri, li elaboro, mi provocano un gran casino dentro, perche’ non riesco a capirli, allora sai che faccio, non ci penso piu, e con il tempo vengono fuori da soli, e con la risposta.

    Vedi, sto’ imparando a conoscermi, mi sto dando tutto il tempo che mi serve senza chiedermi nulla, senza aspettarmi nulla,ma nel farttempo non posso stare ad apettare con le mani nelle mani aspettando che venga domani( come cantava cocciante), devi allentare il dolore, e quindi devo fare sport, rilassamento, maditazione, devo dare la possibilita’ al mnio corpo di respirare aria pura, e devo farsi’ che le mie cellule si riproducano.
    ciao fuori a presto
    e promettimi che ci penserai, anzi comincia da subito, c’e l’hai una bici?
    maria

  2. 342
    aleba -

    Ciao Fuori dal Coro. Posso dire che mi mancavi?
    Io non amo il mio ex, o meglio, ho capito che devo andare oltre, staccarmi da quel sentimento. Mi sono arresa, l’amore di coppia ha senso se è reciproco, se è coltivabile altrimenti è un veleno mortale che uccide lentamente ma con sofferenze atroci. Il mio amore per lui avrebbe uno sbocco concreto, pulito, limpido e praticabile solo se lui non fosse più lui. Ma che assurdità! Quell’amore mi ha portata a vedere la morte come unica via di uscita. Per andarmene senza abbandonarlo. E’ difficile comprendere, ho faticato molto anche io per capire cosa fosse successo negli anni alla mia relazione. Amare vuol dire denudarsi, amare veramente comporta l’abbassamento di tutte le difese perché chi ti ama non ha intenzione di farti male e amando si espone il proprio lato più fragile, quello che proteggiamo di fronte al mondo. Per me l’amore vuol dire “sono qui, per te. Ho braccia forti e gambe buone, il mio cuore è aperto per te, entra siediti e parliamo di noi” Chi viene invitato ad entrare in un cuore che sta coltivando l’amore, deve farlo con passo felpato, con delicatezza e stando attento a non calpestare i germogli. Deve, se ama a sua volta, aver cura dell’ordine e della pulizia, deve parlare piano e soprattutto non deve tenere chiuso il proprio di cuore. Ecco, io a lui l’ho fatto entrare. Fa come fossi a casa tua, gli ho detto e lui ha estirpato ogni radice buona, ha buttato acqua avvelenata, ha preso i frutti e non ha più sparso semi. Ha portato il caos e tutto ha cominciato a deperire. Per contro il suo cuore non ha mai liberato l’ingresso. Off limits per me. Anche le volte che pensavo di essere riuscita a entrare, venivo presa per i vestiti e sbattuta fuori. Nessuno può capire la disperazione, forse Luna, anche se ogni storia è a sé stante. No, no, io non posso amarlo, per questo ogni giorno rileggo ciò che ho scritto nei mesi…per mantenere vivo il ricordo e lucidi gli intenti. FUORI DAL CORO scrivi: “Io credo che se c’è sentimento. Vero sentimento, qualsiasi problema può essere risolto. Non credo esistanto problemi irrisolvibili se ci si vuole bene veramente.” Sono convinta che le cose stiano proprio così. Ogni volta che lui ha avuto delle difficoltà, non gli ho mai fatto mancare il mio appoggio. Lui NON ha fatto lo stesso con me. Io non dovevo avere problemi e se ne avevo dovevo arrangiarmi perché dipendeva solo dal fatto che sono donna, incapace. Eppure lui mi ha sempre accusata di lasciarlo. Io mi avvicinavo, lui mi allontanava stizzito (non sia mai che debba ringraziare Aleba!), io rimanevo vicino e facevo da air-bag, ma nella sua testa lui era solo me lo rinfacciava pieno di rancore e io mi sentivo mortificata per non essere stata all’altezza. Un circolo vizioso. L’ho interrotto spostandomi. Non sono guarita, ho bisogno di tempo per mettere ordine.
    Fuori dal Coro, io posso capirti più di quanto credi. Rimani aggrappato a quei giorni felici, attonito di fronte alla donna che lei manifesta …

  3. 343
    aleba -

    (segue) essere oggi. Rifiuti di vedere la realtà e guardi indietro e affermi che lei è speciale.Io mi sono condannata per anni, mi sono data della stupida, mi sono punita per ogni sua recriminazione dovuta ad una mia mancanza. Ho esaminato i miei comportamenti,le mie parole da mille angolazioni diverse. Ho cercato e scavato per capire dove sbagliavo, cosa non funzionasse in me.Come poteva odiarmi tanto? Proprio io che avevo una cura meticolosa per non farlo star male,per portargli benessere?Le domande erano sbagliate,ovvio che non ci fossero risposte.Dovevo smettere di incamerare tutto il brutto in attesa di quella goccia di bello che ogni tanto,se gli faceva piacere,elargiva.Le mancanze che mi ha rinfacciato, gli errori che mi ha attribuito negli anni erano assurdi oppure ridicoli.Ad esempio, un mio cllega ebbe un infarto e dopo 10 giorni di rianimazione andai a trovarlo assieme a tutti gli altri colleghi,lui mi disse che non ero una brava compagna perché mostravo preoccupazione per “quello” che lavorava con me da 15 anni mentre avrei dovuto rientrare a casa e stare vicino a lui,visto che lui era depresso.Quello l’infarto l’ha avuto e basta,non ha scelto apposta di fare l’infarto mentre tu eri depresso,e trovo molto,molto sbagliato dire che andare a trovarlo per 10 minuti di visita provoca un conflitto con il fatto che io sia la compagna del mio uomo.Scrivi “Io credo che il mondo,la vita, noi stessi soprattutto abbiamo bisogno di certezze.Ma oggi queste certezze vacillano.Si vive con l’idea del cambiamento.Tutto stanca”.Qui torniamo all’inizio.Purtroppo la nostra società moderna occidentale pretende l’adeguamento veloce ai tempi e alle tendenze e avvantaggia chi non si fa scrupoli,chi lavora in superficie ignorando l’anima.Questo è un discorso molto vasto,piuttosto preferisco parlare di noi.Tu e tua moglie potevate superare la crisi se ve ne foste dati la possibilità.Lei ha chiuso i ponti e si è rifiutata di indossare il giubbotto di salvataggio,non ha voluto la mano che hai teso per le. In base a quanto scrivi di te e del tuo matrimonio,lei non ha vissuto ciò che ho passato io,non ha ubito violenze e manipolazioni ed è stata una sua libera scelta quella di“adattarsi”con il sorriso a circostanze che magari non le calzavano a pennello.Ma di sciocchezze si tratta.Con la questione figlio,macigno!Però lei non si rivolge a te,lascia affondare la nave,ha una scialuppa che l’attende e tu?Tu vai giù senza capire cosa sia successo e perché lei non si sia adoperata con te per riparare la falla, per chiamare aiuto.E’andata via.Non era un amore maturo,te l’ho già detto.Non credi che lei avrebbe dovuto addentrarsi con te in quel macigno?Non pensi che avrebbe dovuto fidarsi di suo marito,di quell’uomo che era un libro aperto per lei?Non credi che avrebbe dovuto invitarti a leggere anche il suo libro e FIDARSI del vostro amore?Fuori dal Coro,se il mio ex fosse stato come te avremmo superato qualsiasi crisi. Pensi che io abbia mollato troppo presto?

  4. 344
    Fuori dal Coro -

    LUNA – ALEBA – MARIA (segue)…

    …che non mi piacciono. Sto vivendo male questa mia situazione e chissà ancora per quanto altro tempo la vivrò così proprio perchè vivo le cose in maniera stabile. Nel senso che se mi piace una cosa, ma mi piace veramente, non mi passa neanche per l’anticamera del cervello l’idea di cambiarla. E cio’ vale anche per l’amore. Ti innamori, una storia può finire perchè ci sono incompatibilità, manca l’attrazione ci sono troppe discordanze. E ok mi sta bene può succedere. Ma quando ti innamori, la storia va avanti si arriva al matrimonio, ci si ama…come si fa a disinnamorarsi ?
    Ok può esserci qualcosa che non va, che va chiarita, che va affrontata. Ma se ami davvero, se vuoi bene, come puoi allontanare dalla tua vita quella persona ? Io non potrei. Anzi non posso. Poi non so voi ma io adesso sono più sensibile alle frasi d’amore. Quelle semplici. Quelle con su scritto “Ti voglio bene”. Mi il colpisce il fatto di pensare a quanto ci siamo amati a quanto ci siamo voluti bene e a come una cosa del genere possa finire in questo modo. Senza possibilità di appello. Ripeto quel che ho scritto all’inizio: quanto vorrei essere nel suo cervello per sapere cosa pensa, cosa le dice la testa. Come si può dimenticare una vita vissuta insieme in questo modo. Io capisco quando le situazioni sono insostenibili ma non in un caso come il mio. Quello che lei non vuole ammettere è che si comportava in maniera normale. Adesso io ammetto che forse avrei dovuto essere più attento. A dirle più spesso “ti amo”, “ti voglio bene”. Ma quanti uomini fanno come me ? Certo con il senno di poi lo avrei fatto in maniera più spontanea. Però non capisco perchè per me risultava importante anche solo il fatto di prendere il caffè insieme dopo mangiato. Pur se non le dicevo “ti amo”. Magari adesso penso che per lei era vitale il fatto di sentirselo dire. Ma Santo Iddio, quanto leggo di Aleba che nonostante le “ingiurie” del marito ancora lo ama non so cosa pensare. Fatto sta che io mi trovo in una situazione di sofferenza inaudita. Non riesco a staccare dal pensiero di lei. Quasi fosse un’ossessione. Ma un’osssessione data dal voler bene a una persona. Non di possederla nel senso di possesso. Vivere le cose insieme. Le cose della vita. Ecco questo. Non c’è in me sentimento di rivalsa o conflitti vari. Solo il desiderio di stare con una persona a cui si vuol bene, che si ama. Tante cose di quelle che avete scritto voi per me risultano difficile da capire da interpretare. Io sto nella condizione che non ho bisogno di stare solo per capire. Non devo capire nulla. Almeno per ciò che concerne me. Quello che non capisco è come le altre persone riescano a dire con tanta facilità “si cambia nella vita” e “cambiano i sentimenti”. No a me non riesce di pensare ad una cosa del genere. Ok i sentimenti possono cambiare si. Ma quando non si è mai stati sicuri dei propri. Quando è sempre mancato qualcosa. Allora si. Non c’è sicurezza, non c’è certezza…

  5. 345
    Fuori dal Coro -

    LUNA – ALEBA – MARIA (segue)

    ….non c’è nulla. Io a volte mi rispecchio in Aleba. E vorrei dire a tanti che dicono “nella vita si cambia”. Ecco ok parlate con Aleba e spiegate un po’ a lei come nella vita si cambia. Certo Aleba è stata “costretta” ad andarsene. Onestamente, obiettivamente non poteva farcela più. Era stanca, offesa, delusa, ma non disinnamoarata. Forse piena di rabbia di come, avendo dato tanto amore non sia riuscita ad ottenere dall’altra parte “semplicemente un uomo normale”. Non uno che la odiasse, che la facesse sentire inferiore, che le dicesse tutto e il contrario di tutto. Aleba, non è vero che tu non ami più il tuo ex compagno. Tu non ce l’hai fatta più. E’ diverso. Perchè io sono sicuro che se tu avessi la certezza che il tuo ex compagno fosse cambiato davvero. Fosse diventato unn uomo normale non credo non lo riaccetteresti. Ok, faresti fatica, ma lo riaccetteresti e pian piano torneresti ad amarlo. Magari non più ad annientarti per lui ma ad amarlo in modo “normale” di quell’ Amore vero reale che non è sofferenza è semplicemente Amore. Amore e basta.
    Proprio oggi leggevo in un post di una delle ultime lettere in questo sito di un uomo la cui donna gli ha detto di punto in bianco che non prova più quello che provava prima. Si trattava di una relazione di qualche anno però ci vuole poco a capire che non si tratta di vero amore. Il vero Amore non finisce. Vuol dire che non è mai stato così forte. Io ho sempre pensato che per far durare un Amore bastasse una forte attrazione fisica, sentimento e interessi in comune. Ma forse non ho calcolato quella componente di irrazionalità che dovrebbe esserci. Ma perchè non era il mio caso. Non c’era irrazionalità tra noi. Abbiamo sempre saputo perchè ci amavamo. E siamo rimasti sempre gli stessi. Almeno io. Forse lei è cambiata pur rimanendo esteriormente la stessa persona. O forse è vero che il frequentarsi ogni giorno distrugge l’Amore la sorpresa ? Boh. Questo è ciò che pensavo da ragazzo. Infatti il matrimonio era per me una cosa tabù. Proprio perchè faceva scendere le emozioni. Trasformare tutto in routine. Eppure io ho fatto in modo che insieme a lei questo non accadesse. Ho sempre cercato di non scivolare nella routine. Anche se per forza di cose per quanto vuoi mostrarti diverso ogni giorno sempre le stesse cose devi fare. E non è facile preparare le sorprese quando hai qualche problema anche tu. Ma forse io l’avevo calcolato questo. Per cui per me anche sedersi a tavola a mangiare non era un gesto abituale. Ma un gesto che mi faceva star bene. Senza per questo darmi delle emozioni “pazzesche” come la prima volta che fai l’amore con la tua donna. Io la passione non l’ho mai persa. Anzi adoravo la fantasia, il fare sempre cose nuove anche sotto il profilo sessuale. Però non è bastato. Se è vero che il problema è il figlio, ciò a preso il sopravvento su tutto. Dovrei scrivere ancora tantissimo per descrivere le emozioni che sento dentro di me nel ricordare ogni piccola cosa.

  6. 346
    Fuori dal Coro -

    MARIA – ALEBA

    E’ tradi sono al lavoro devo andare via. Non posso rispondervi come dovrei. Domani non ci sono dopodomani nemmeno. Spero di rispondervi sabato o domenica.
    Scusatemi e grazie
    Un bacio ad entrambe

  7. 347
    LUNA -

    FUORI DAL CORO: invece, vedi, io non lo so se Aleba se lo riprenderebbe.
    Naturalmente non sto parlando per lei, perché quello che lei ha dentro io non lo so, però questa certezza che tu dici di avere, perché l’amore vince su tutto, e perché è diverso cambiare o essere costretti a cambiare, io non ce l’ho. E, ti posso dire, se da un lato è chiaro che per me perdere alcune certezze è stato devastante posso dirti che certi concetti di certezza, senza sfumature, possono rivelarsi anche molto molto pericolosi.
    E’ che forse non riesco a spiegarmi bene… quando una persona vive una situazione in crisi da un lato vive di un’immensità di sfumature, perché i parametri sono sconvolti… (e non serve che l’altro o l’altra siano dei mostri, FUORI DAL CORO, è sufficiente che l’altro o l’altra siano persone normali, come dici tu, ma in crisi o che abbiano fatto delle loro considerazioni, tratto delle proprie conclusioni, presa un’altra strada)… allora persino un silenzio può avere dieci interpretazioni, si possono trovare all’interno di un silenzio, o di un gesto a seconda del modo in cui viene fatto o in uno sguardo a seconda che sia più o meno diretto aspettative… o anche nel passato… poiché mancano
    delle chiarezze semplici, in un clima di grande incertezza, vengono sostituite dalle certezze ideali, come “L’amore vince su tutto”, “chi ama davvero non cambia”… e con queste certezze ci si può anche ossessionare, e perdere di vista le proprie sensazioni, che non sono solo idee e pensiero. E anche perdere il senso di realtà. L’amore vince su tutto… ok… bisogna essere in due innanzitutto a allora forse potremmo sostituire questo concetto ideale con: se due persone si amano e guardano nella stessa direzione in due possono sicuramente impegnarsi di più a cercare una strada per arrivare o tentare di arrivare ad un risultato a cui entrambi tendono. di qualsiasi cosa si stia parlando.
    Se due persone hanno il sogno di aprire un ristorante ed entrambe mettono via ogni giorno dei soldi e degli intenti in un salvadanaio e prendono il sacrificio come qualcosa che vale e si autocompensa per arrivare a realizzare un sogno saranno unite verso la meta. Se due persone non riescono a stare separate è probabile che cercheranno un modo perché ciò non avvenga. Ma entrano in gioco altre cose oltre all’amore, e non serve neanche che siano patologiche. Entra in gioco, a parte il fatto di a che punto sta ciascuno, con se stesso, in quel momento del cammino della vita, anche qualcosa che si chiama carattere. Entra in gioco anche qualcosa che si chiama: autocritica, mettersi in discussione, coraggio, paura, ottimismo, pessimismo, pazienza, impazienza, dipendenza o desiderio di indipendenza, e tanto altro. Entra in gioco anche il concetto di amore e di coppia che ciascuno ha dentro di sé.
    Banale quello che dico? però vedi, F. dal Coro, io temo che tu ti stia perdendo negli ideali. Ma io ti dico che alla fine la ragione per cui una persona non ama più o si è ritrovata a

  8. 348
    LUNA -

    a riconsiderare un proprio punto di vista su se stesso, l’altra persona, una relazione ad un certo punto smette di essere così rilevante. o meglio, più rilevante è il suo stato d’animo di quel momento, nel presente. E da qualunque punto di partenza e ideale si sia partiti è il punto in cui ci trova nel presente quello che conta, che sia di apertura o di chiusura, o di mezza apertura o mezza chiusura. NO… forse non mi spiego bene, ma quello che voglio dirti è che anche Aleba, pur avendo amato moltissimo e con una certa idea dell’amore e una certa idea della persona, pur “essendo stata costretta a decidere di andarsene” potrebbe non riaccogliere una persona neanche con tanto di certificato. Non dico oggi, non dico domani, ma potrebbe benissimo dire di no, sentire di dire di no, non avere nessuna voglia e spinta a dire di sì, non dare un’altra occasione. E questo non significherebbe che in passato non abbia amato davvero, o che sia cambiata lei.
    Tu ti riempi la testa di cosa dovrebbe essere l’amore e di com’è chi ama davvero. E io li capisco i tuoi ragionamenti. Ma vedi io credo che amare davvero, in un momento presente (che è un continuo divenire) anche se ognuno può avere la sua idea, certo significa disponibilità, sostegno, appoggio, voglia di metterci del proprio per superare i problemi, voglia di avere vicino l’altra persona, e tante altre cose, tra cui considerare una persona speciale tra tutte le altre. ma al contempo mi ritrovo anche a dirti per esperienza personale che nel momento in cui si rimane rinchiusi nel proprio “amare davvero” e “l’amore vince su tutto”, “chi ama non lascia mai” ecc ecc al punto da non vedere più l’altro per quello che è, non è, e fa o non fa, ed esprime o non esprime, e la relazione per quello che è non è ecc… beh, allora anche se si sta mettendo su un piedistallo una persona o una relazione in realtà quel grande amore comincia paradossalmente a diventare qualcosa di talmente lontano da quel concetto di amore che sembra il motore della resistenza e della caparbietà sino ad entrare nel paradosso. Perché perché tutte queste belle cose che dicevamo possano diventare non idea di un singolo ma progetto di coppia, in un continuo divenire che è la vita, devono continuare ad essere condivise. Tu puoi dirmi che sa amare chi non molla, e io posso dirti però che si può anche non mollare oltre che perché si vorrebbe tanto condividere delle cose e continuare a condividerle con una specifica speciale persona, che si può continuare a picchiare la testa contro il muro di elementi completamente diversi anche perché si è schiavi di una propria eccessiva testardaggine e caparbietà. Ti piace tua moglie per quella che è oggi, Fuori dal coro? Ti piace questa persona che si sta comportando in questo modo con te? Ti piace quello che ti ha detto e non detto? Ti piace il fatto che non stia facendo nulla per mantenere, coltivare il vostro rapporto innanzitutto tra due persone prima ancora che come marito e moglie?

  9. 349
    LUNA -

    Probabilmente no. Soffri la mancanza di lei in maniera devastante, i ricordi che hai ti bruciano al punto da riempire tutte le tue giornate, scaleresti l’everest per avere un’altra possibilità di recuperare il rapporto, rimpiangi le puntate successive, le evoluzioni che a volte pensi di avervi negato a volte valuti che lei vi/ti abbia negato, ma questa persona con cui ti confronti (non puoi confrontarti oggi) non ti piace. E allora, ammesso che tu dica che non ti piaccia, cosa cambia?
    Cambia che anche il tuo amore può cambiare, finire, con gli elementi che continuamente ti vengono proposti. Anche tu ti puoi scazzare, stufare. Solo che tu non vuoi neppure considerare che chi ama, anche chi ama molto e con le migliori intenzioni, possa smettere di amare se si trova di fronte un muro o colate di lava o una separazione senza appello che va avanti per anni. Che può nausearsi dei comportamenti dell’altro. E tanto più, visto che parli di cosa dovrebbe essere la coppia per te, se quello che vedi dall’altra parte da due anni non c’entra una cippa con quello che, secondo te, è la coppia. giusto o sbagliato che sia, ma secondo la tua idea. Il fatto è che però se io ti dico questo probabilmente ora tu lo leggi in questa prospettiva: così lei potrebbe essersi nauseata di me, pur avendomi amato?
    Ma io ti sto parlando di TE.
    Non fai che dire che noi abbiamo avuto a che fare con dei molestatori, mentre tu non lo sei stato.
    E io ti chiedo: valuti che LEI abbia avuto un comportamento molesto nei TUOI confronti nel momento in cui ti ha posto di fronte al fatto compiuto, le sue considerazioni e il suo andarsene, senza darti la possibilità di dire, fare, dialogare? Mentre valuti in continuazione se tu puoi essere stato o non stato molesto agendo in un certo modo, quanto consideri il fatto che, che lei abbia voluto essere molesta o no, che valuti di essere stata o esserti molesta o no, ti abbia dato delle sensazioni negative, un dolore, uno spaesamento che hai vissuto e vivi come molesto? quanto ti risulta molesto startene a pregare o analizzare 24 ore su 24 le cose dietro una porta chiusa? quanto ti risulta molesto il fatto che secondo te lei ha tradito, per il suo modo di essere e pensare, nel momento in cui un suo certo modo di essere e pensare si è fatto azione e prolungata azione in una certa direzione, la tua idea e le tue aspettative di cosa dovrebbe essere un rapporto tra due persone che si confrontano in modo chiaro e alla pari? Dividere il mondo tra patologici che fanno certe cose e persone “normali” che non le fanno non ti serve ad un bel niente, secondo me. Non devi scrivere un manuale su patologia o normalità. La persona con cui sono stata è stata normale, ha “funzionato male” secondo i parametri a me compatibili e secondo la mia visione della vita, ha avuto degli atteggiamenti ossessivi e degli incastri che possono anche essere considerati patologici ma che probabilmente una buona terapia sarebbe in grado di sciogliere se non fosse che lui non è intere

  10. 350
    LUNA -

    interessato in questo momento della sua vita a farlo, in primo luogo per se stesso. E sicuramente io sono stata ferita da certi suoi incastri e modalità e sicuramente non mi hanno fatto bene e sicuramente non mi piacciono, mentre altre cose di lui mi piacevano moltissimo, finché ci sono state. E ci sono state anche durante il casino degli ultimi anni, peraltro, delle cose buone. Ma ci sono state altre cose in cui lui funzionava a modo suo per cui era diventato impossibile vivere una quotidianità serena e progettuale. Alla sofferenza di una crisi e della fine di un amore, o perlomeno della continuazione di una relazione che scorreva su binari cossidetti normali si sono aggiunte una serie di cose molto sgradevoli e si è aggiunta la pessima sensazione di avere a che fare con una crisi personale contro la quale neanche l’amore (e neppure il suo, di lui, se c’era) poteva bastare a creare conciliazione.
    Tu dici: loro erano patologici, io no.
    lei era stupenda, era normale.
    Ok. Quindi? quindi ora è patologica?
    o è normale ma non è normale secondo i criteri che dovrebbe seguire una persona normale?
    anche le persone normali, per come tu intendi la differenza, mi pare, tra normale e patologico, hanno difetti, sbagliano, prendono decisioni secondo la loro volontà che a noi possono non piacere affatto e che secondo noi sono assurde.
    Io potrei dirti che a me sembra patologico che una donna invece di ammettere di essere in crisi con il marito indipendentemente dalla vita che sta conducendo con il marito e indipendentemente se sia svegliata in crisi anni o mesi o settimane prima gli chieda di fare un figlio, e poi quando le viene detto di no sciorini una rabbia retroattiva.
    O potrei dirti che questa persona non è patologica, è normonevrotica, ma ha ragionato secondo i suoi criteri e questo è quello che pensa.
    Che non ha amato più o non ha amato più come prima e invece di dirlo ha messo giù le cose come se fosse solo colpa tua.
    O che ha messo giù le cose come le vede e basta, ma che poiché tu non vuoi accettare che il vostro matrimonio sia finito devi per forza cercare una colpa, fosse pure in te stesso.
    Io questo non lo so, ma quello che mi sembra di leggere, Fuori dal Coro, è che stare a parlare di cosa e come dovrebbe essere l’amore adesso come adesso non ti serve. O meglio, è importante per noi sapere cosa secondo noi è più o meno funzionale nella vita, cosa ci è più o meno affine, ma se non ti confronti con quello che ora NON E’, e da due anni, non ne esci. Tu continui a dirti al contempo, mi pare: è assurdo che il nostro matrimonio sia finito per questo motivo e se solo avessi detto di sì le cose sarebbero andate diversamente. due cose in antitesi. Dire di sì non avrebbe risolto una crisi preesistente. E non ti avrebbe dato una moglie meno in crisi rispetto ad una vita che lei, qualunque sia stata, in quel momento rileggeva in un altro modo. Comunque l’avesse vissuta prima.

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