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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

Pagine: 1 29 30 31 32 33 167

  1. 301
    aleba -

    (segue) Da qui è nato il conflitto. Lui mi disprezza, io pensavo avesse ragione,poi ho cominciato a chiedere perchè a pretendere risposte e ne ho ricevuto un disprezzo maggiore. Piano piano mi sono accorta che era proprio lui che creava disagio in me, perchè in realtà quando lui non era presente io mi rendevo conto che non ero poi così incapace. Sul lavoro e a casa, ho sempre saputo gestire tutto in modo molto al di sopra della media, anche se non perfetto. L’unica cosa che non sapevo gestire era il mio rapporto con lui. Come potevo gestire un rapporto a due in modo unilaterale, con la controparte che sabotava di continuo ogni mia mossa positiva? Fuori dal Coro, ne ho da raccontare di cose sulle quali ho aperto gli occhi, solo che sono troppo personali. Ho aperto gli occhi, ma non volevo aprirli! non volevo perchè aprendoli avrei dovuto riconoscere di aver amato in modo sbagliato, di non essere stata in grado di fargli pervenire il messaggio IO TI AMO. Ero in crisi totale, sentimenti contrastanti su tutto, persino su mia figlia che aveva tolto, suo malgrado, parte delle attenzioni che io dedicavo a lui perchè aveva bisogno di essere accudita da me. Lui mi rinfacciava di “non truccarmi più” quando con la bimba in braccio tutto il giorno non mi “concedeva” neppure 10 minuti per fare la doccia. Tua moglie ha sopportato questo? Certo, una persona affetta da gastroenterite infettiva che vomita ogni cosa che ingerisce e che deve correre in bagno ogni cinque minuti per un paio di giorni, può dire di aver avuto dei giorni orrendi da dimenticare e maledire il virus che gli ha fatto saltare tutti gli appuntamenti. Ma non direbbe questo se avesse appena sconfitto il cancro. Sorriderebbe all’idea del virus, perchè saprebbe cosa vuol dire essere ammalati…veramente.
    Lei non ti ama, Fuori dal Coro, non ti ha mai neppure amato come l’amavi e l’ami tu. Lei si compiaceva di essere amata da un uomo come te, ne sono certa e sicuramente era innamorata. Ma forse, e dico forse, era un amore di bambina che ancora non sa cosa vorrà fare da grande, anzi è spensierata e pensa che la vita sarà un’eterna fanciullezza. Però non è così e crescendo si cambia (non sei d’accordo lo so) si matura e si sviluppano interessi nuovi. La questione figlio ha bussato e l’orologio biologico scandiva i suoi minuti. Lei non si è più occupata del vostro matrimonio, ha cominciato a vivere solo nel pensiero “e se poi mi pento di non aver avuto un figlio??” ha lavorato molto male sulla questione, considerato il fatto che non ha coinvolto l’uomo che avrebbe dovuto farlo con lei quel figlio, in modo chiaro e determinato. Il risultato è che adesso sei tu a pentirti amaramente di non aver fatto un figlio con lei. Fuori dal Coro se non è successo forse è perchè l’universo intero ha pensato che sarebbe stato meglio non avere figli con lei. Un figlio ti sta aspettando nel ventre di un’altra donna, probabilmente. A volte bisogna lasciarsi trascinare per non affogare, è la vita che lo chiede. Baci

  2. 302
    LUNA -

    Ciao ragazzi.
    Sono d’accordo con Aleba.
    E pur non avendo visto la fiction penso anche, Fuori dal Coro, che tu pur di adossarti tutte le responsabilità sia arrivato anche ad un eccesso di identificazione con una personaggio di fantasia che pure, ovviamente, mette in luce determinati aspetti della vita di relazione.
    Non fraintendermi, è chiaro che l’essere umano da sempre produce arte e opere creative in varia forma, è chiaro che da sempre l’essere umano si riconosce nelle produzioni artistiche, proprio perché vengono da altri esseri umani, e perché è dotato anche di sensibilità. Le fiction in genere, peraltro, sono costruite – almeno quelle più efficaci-, quelle che mettono in scena la vita, proprio per risvegliare un certo tipo di comunicazione empatica/riconoscimento e per veicolare determinati messaggi.
    Mi trovo a disagio, confesso, a fare queste riflessioni parlando di un prodotto televisivo che non ho visto personalmente. Avrei preferito vederlo a mia volta e parlarne con te.
    Mi trovo a disagio anche ad intrometterti nelle tue emozioni e riflessioni che vedere una vita rappresentata in televisione ha prodotto in te.
    Peraltro posso dirti che l’altro giorno è capitato a me di vedere un film e piangere, perché su 100 minuti di film certe cose comunque potevano risvegliare emozioni con un certo distacco, ma sempre si parlava di vita, umane emozioni, ma nella parte in cui si parlava di una determinata malattia che ho avuto in famiglia ovviamente la “catarsi” è stata maggiore. Allora perché ti rompo le scatole con la faccenda di Beppe Fiorello?
    Perché ci stanno le emozioni, ci sta tutto, le riflessioni ecc, anche la tua identificazione. Tuttavia non ti hanno raccontato la tua vita, non ti hanno dato le tue risposte, non ti hanno detto chi sei, non ti hanno detto chi è tua moglie. Non ti hanno svelato cosa è successo a te e quanto tu sia responsabile di quanto è successo.
    Beppe, il regista, gli sceneggiatori possono averti fatto riflettere, averti fatto sentire una vicinanza, una partecipazione, ma non hanno messo in scena LA TUA VITA, nè hanno lanciato a te un atto accusatorio. e se tu leggi in Beppe un atto accusatorio e responsabilizzante nei tuoi confronti, quando già ti ammazzi ti pippe mentali in tal senso, allora no…
    E questo credo te lo direi anche se avessi visto tutte le puntate.
    Peraltro mi pare che la fiction tendesse a mettere in luce la situazione dei padri separati e l’importanza di essere genitori sempre, comunque, anche nel momento in cui una storia finisce. Immagino – posso sbagliare, perché non ho visto – che sia nata anche dal bisogno di far capire che oggi esiste una cosa chiamata se non erro affido condiviso, che non viene facilmente rispettato sul serio.
    Infatti tantissime persone in italia, uomini e donne, si battono, anche insieme, pur stando in teoria su fronti diversi, perché l’affido condiviso lo sia davvero, perché un genitore non escluda l’altro, perché un genitore non latiti dimenticando che è sempre

  3. 303
    LUNA -

    genitore, che pure non sia più marito/moglie/compagno/compagna.
    Insomma, la fiction era probabilmente una di quelle fiction di valore sociale.
    Scusa se mi sono dilungata su questo e ripeto non volevo intromettermi nelle tue emozioni, riflessioni, catarsi, identificazioni.
    Però una cosa, anche se non ne ho il diritto, mi viene da dirtela, Fuori dal Coro: tu soffri per la fine del tuo matrimonio, e cerchi le tue risposte, fai un tuo percorso e tu sai quale e perché e quali sono le tue ragioni.
    Tuttavia, anche da donna, oltre che individuo, posso dire che mi colpisce questo, il fatto che tu parli di questa paternità mancata e delle tue “colpe” con un’enfati autoaccusatoria tale che pare che questo figlio esistesse già. cioè, parli di te stesso quasi come se tu avessi chiesto a tua moglie di abortire, o se tu avessi trascurato i tuoi doveri di marito e di padre di fronte ad una situazione reale.
    E una differenza invece c’è, per quanto tua moglie abbia caricato quella situazione di un’enfasi pazzesca e di accuse di mancanza rivolte a te.
    Io, bada, non sto dicendo che lei non possa aver sofferto perché tu eri tentennante (anche se torno a dirti per l’ennesima volta che io da donna di fronte ad un uomo che mi dicesse “voglio un figlio ora perché ho paura di pentirmene in seguito” forse anche a livello inconscio se non proprio conscio alcune domande me le farei…), ma veramente il centro della questione, proprio per l’enfasi e la mancanza di chiarimento, anche per la mancanza della possibilità di affrontare insieme un percorso anche per giungere allo sciogliersi delle tue perplessità, sembra più la punta di un iceberg – fosse pure di una sua personale crisi o riflessione personale sull’esistenza – che il vero motivo. Non mi sembra una causa quanto la miccia.
    Peraltro una persona afferma di essersi annullata per te e tu affermi di non essere una persona che ha mai preteso questo. Allora o lei ti ha scaricato addosso delle sue frustrazioni personali, perché dopo la malattia si è domandata, lei, se non avrebbe dovuto fare delle scelte diverse pur avendole comunque fatte, o lei si è ribellata ad una situazione di protezione accusandoti di averle causato una dipendenza (dopo essere stata però in equilibrio nella protezione finché non ha avuto lei dei suoi personali rimpianti), o tu sei stato un despota, o semplicemente, anche se la cosa non ti piace, la questione figlio è stata ciò che ha evidenziato una più profonda incompatibilità di carattere (che sarebbe emersa anche se tu le avessi detto sì), una sua crisi personale (idem come sopra, perché dubito che una gravidanza di per sè guarisca una crisi esistenziale generale se non affrontata realmente) e le cose che più volte sono state dette su queste pagine.

  4. 304
    Fuori dal Coro -

    ALEBA:
    Ciao Aleba. Permettimi di diri una cosa. Onestamente al tuo posto se avessi avuto una moglie che mi trattava nel modo in cui ti trattava il tuo ex compagno non credo che avrei resistito nemmeno sei mesi. Forse avrò un concetto diverso dell’amore. Ma io non riesco ad amare una persona che ti disprezza e ti dice tutte quelle cose che mi hai scritto nei tuoi post. Ok in un momento di rabbia. Ok durante in una discussione/litigata in cui a volte si dicono cose che non si pensano. Ma che in qualsiasi momento debba sentirmi dire frasi offensive, scatti “da matto” o cose simile. Bè no. Io non sopporterei una cosa del genere. E onestamente non capisco come tu abbia potuto farlo. Forse inconsciamente avevi paura di perderlo ? Non lo so. So solo che non capisco come tu possa essere riuscita a sopportare così a lungo una persona del genere. Si ok volevi aiutarlo. Ma se voglio aiutare una persona devo anche avere la consapevolezza che l’altra persona voglia essere aiutata. Mi hai scritto tanti, troppi post in cui hai evidenziato un comportamento a dir poco anormale da parte sua. No se avessi avuto una donna così io non avrei resistito a lungo. Io ho un concetto di tranquillità riguardo la vita di coppia. Nonci devono essere continui conflitti, offese o cose simili. Si ok può capitare che ci si arrabi, che si dicano parole fuori posto. Ma tutto deve finire li. La classica eccezione che conferma la regola. La tua è una classica “soffrenza evidente”. Non te la stai inventando. E’ evidente. Se racconti achiunque il comportamento del tuo ex compagno nessuno potrebbe dargli un minimo di comprensione o appoggio. Quindi la domanda che mi faccio è come hai fatto a sopportarlo. Ma ripeto evidentemente ho un concetto diverso dell’amore. Amore è una cosa “bella, piacevole” non “brutta e spiacevole”
    Per quanto riguarda mia moglie cara Aleba come faccio a dire che non mi ha mai amato ? No non posso davvero. Altrimenti guarda chiudo bottega e non credo più a nulla. Neanche al sole che sorge la mattina. Forse è vero quello che dici tu: l’orologio biologico scandiva i suoi minuti e ha cominciato a pensare sul fatto di pentirsi di non aver fatto un figlio. Ed è altrettanto vero che adesso sono io a pentirmi amaramente di non aver fatto un figlio con lei. Si Aleba forse è proprio così. Solo che per come sono fatto io un figlio mi aspetterà invano nel ventre di un’altra donna. Come potrei ? Come potrei Aleba, con quale angoscia dentro potrei aspettare mio figlio da un’altra donna quando l’ho negato a quella che era la mia donna, a colei che mi ha amato a colei che amavo. Sai quante volte ho pensato a questa ipotesi. E il tormento che mi sono sentito dentro ? Sapessi quanto è brutto Aleba vivere continuamente con un tormento che ti mangia lo stomaco. Con questo pensiero fisso. Mia moglie, mio figlio, una famiglia con lei che non ho voluto. Da giovedi scorso sto passando dei momenti infernali. Non so se siano i più brutti di questi due anni. So solo che sono tremendi…

  5. 305
    Fuori dal Coro -

    ALEBA…segue

    …so solo che mi sento solo nella mia angoscia. Perchè nessuno può condividere con me questa sensazione terribile che sto provando. Sarà anche il Natale. Saranno tante cose. So solo che non è l’Universo che ha deciso. Ho deciso io. E forse anche lei non dandomi una possibilità. Perchè io ero cambiato Aleba. Stavo cambiando anche in seguito al percorso interno che stavo facendo. Un percorso che dovevo accelerare di più se solo avessi saputo cosa stesse succedendo. Ma anche qui Aleba per me l’Amore è una cosa diversa. L’Amore è anche perdono. Ma lei il perdono…dov’è ? Eppure quanto mi sta facendo soffrire in questi due anni ? Quale dolore può avermi dato solo per avermi abbandonato ? Per avermi rinfacciato cose che neanche sapevo avessi fatto. Eppure sono qui. Certo che se lei bussasse alla mia porta o solo mi telefonasse e mi dicesse “Sono qui” io scapperei di corsa pieno di gioia. E’ qui che non capisco il senso dell’Amore. Ma cos’è l’Amore. Non è sofferenza, quella che anch’io sto patendo. Allora mi dirai: ma se stai patendo così per colpa sua perchè non la lasci stare come mi ha i detto che avresti fatto al mio posto nei confronti del mio ex compagno ? Perchè semplicemente cara Aleba so quello che ho vissuto con lei. Quanti anni sereni. Ed il mio pensiero è sempre rivolto al fatto che lei non è questa di oggi. Non può essere. Non è possibile. E’ inconcepibile che una persona non riesca a perdonare una persona che ha commesso un errore. Ripeto. Sarà che io ho un concetto diverso dell’Amore. Che forse non è incondizionato come il tuo. Ma ricalca un’immagine di serenità di coppia che io e mia moglie avevamo. E quindi perchè distruggerla per un malinteso, perchè su una cosa non ci siamo capiti o semplicemente perchè non siamo arrivati insieme per una volta a pensare alla stessa maniera. Caspita Aleba. Tu me lo insegni. Un matrimonio è irto di ostacoli. Non si può pensare di scavalcarli tutti senza problemi. Forse in qualcuno si inciampa e si cade. Ma perchè abbandonare la corsa ? Rialziamoci e continuiamo. A meno che come nel tuo caso non ci sia qualcuno che non ti permetta di farlo. Perchè nel momento in cui tu vuoi rialzarti c’è qualcuno che continua a spingerti a terra per impedirti di rimetterti in piedi. Non lo so Aleba. Non capisco. Ormai non la sto cercando da un bel pezzo. Lei non mi cerca. Eppure sto soffrendo da matti perchè vorrei sentirla. Sapere come sta. Sentire la sua voce. Ma ho paura che mi tratti di nuovo male. Causandomi ancora maggiore sofferenza. Parlavo con mia madre in questi giorni. Quasi come un bambino le ho detto quello che ti ho scritto nel mio precedente post: “Ma perchè non mi avete avvertito che nel matrimonio bisognava stare attenti a tante cose, che non bastava essere se stessi, essere sinceri e leali, ma che bisognava prestare attenzione anche a ciò che mia moglie non diceva ?” Mi sono sentito rispondere con altrettanta ingenuità che neanche lei sapeva questo….(continua)

  6. 306
    aleba -

    Fuori dal Coro rileggi ciò che hai scritto: “L’Amore è anche perdono. Ma lei il perdono…dov’è ? Eppure quanto mi sta facendo soffrire in questi due anni ? Quale dolore può avermi dato solo per avermi abbandonato ? Per avermi rinfacciato cose che neanche sapevo avessi fatto.” Fuori dal Coro, tu ami di un amore maturo, pieno, consapevole, equilibrato coronato da un ottimo livello di introspezione e di autoanalisi che ti avrebbe consentito di superare qualsiasi spina nel tuo matrimonio. Infatti, è facile annusare deliziati le rose in due, ma quando ci si trova a dover affrontare le spine anche allora bisogna essere in due! Da quanto hai scritto secondo me emerge chiaramente che tua moglie ti ha amato tanto, tantissimo certo, ma di un amore più immaturo, meno consapevole di quanto possa essere complicato a volte recidere le spine per non ferirsi. Penso al fatto che abbia acconsentito a non avere figli, o meglio abbia aderito alla tua posizione senza neppure avere gli elementi per avere un proprio punto di vista in merito. Lei ha accettato per amore, ma con troppa leggerezza. Solo la signorina Rottelmeir avrebbe potuto scegliere spontaneamente di non diventare madre. Descrivi tua moglie come una donna dolce, premurosa, speciale…come avrebbe mai potuto una donna del genere non confrontarsi con il desiderio di maternità. Lei non aveva piena coscienza di sè, ha aderito alla vita a DUE senza conoscere pienamente la donna che era e che sarebbe diventata. Amore vuol dire perdono, e lei non ti perdona…credo in realtà che non riesca a perdonare sè stessa perchè non ha il coraggio di guardare in faccia il suo errore di valutazione di tanto tempo fa. Un errore che ha seppellito involontariamente nel corso di ogni giorno felice che ha avuto con te, fino all’operazione. Quell’operazione che, pur essendo semplice da come ne parli, riguardava un tumore e questo le ha fatto stilare un bilancio. A questo punto il tempo stringeva in modo spaventoso. Avrà pensato “Come è possibile che proprio io abbia accettato di non diventare MAI mamma per vivere con lui??” .. capisci Fuori dal Coro? Già in quel momento lei ha visto in te il motivo della sua assurda fede nella vita matrimoniale senza figli. Ormai era diventata una fede assurda, perchè lei non riusciva più a ragionare in quel senso, tutto in lei è stato avvolto nel dubbio atroce: se mi pento di non essere diventata madre? Ancora una volta un pensiero immaturo e non ragionato. Non ha maturato pienamente il desiderio di diventare mamma, di accrescere la famiglia e impegnarsi con tutta sè stessa nell’assunzione di responsabilità più elevata che un essere umano possa immaginare, quella che ti vede come punto di riferimento insostituibile per un altro essere umano, un bambino. Tu Fuori dal Coro avevi ben chiari in mente i motivi che ti hanno condotto a dichiare che preferivi vivere la vita matrimoniale in due, lei no! Ma non aveva neppure chiaro in mente cosa comporta essere madre. Era ferma nel dubbio…

  7. 307
    Fuori da Coro -

    ALEBA…segue
    …che neanche lei immaginava una cosa del genere. Ma loro sono di un’altra generazione. Non concepiscono nemmeno l’idea della separzione (nenache io a dir la verità) e pensano sempre che le cose se ci si vuole davvero bene si possano risolvere.

    LUNA: Bè riguardo al film di Fiorello la ia identificazione riguarda l’eventuale comportamento del protagonista del film raccontato nella prima parte. La sua “distrazione”, la sua mancanza di “attenzioni” verso la moglie verso la quale comunque nutriva un sentimento vero e profondo. Si non è la mia storia. Ma gli elementi ci sono tutti. Lui innamorato della moglie e lei che lo rimprovera per non avrle mai detto “come stai, sei felice ?”. Le stesse cose che mi ha rimproverato mia moglie. La sua crisi, la crisi di lei, della moglie del protagonista. E la crisi di mia moglie. Entrambe donne in crisi con se stesse. Noi, io è il protagonista del film non eravamo in crisi. Erano loro, le donne ad essere in crisi con se stesse.
    Infatti è la prima parte del film che interessa la mia vicenda. la seconda affronta quella dei padri separati che non è la mia.
    Per quanto riguarda il fatto che il discorso del figlio per mia moglie sia stata la miccia e non la causa. Non so che dirti. Onestamente mia moglie non è chiara. Mi spiace dirlo nonostante io la ami. Ma lei non è chiara. Se veramente voleva un figlio dal marito e amava suo marito avrebbe dovuto anche lei fare un passo indietro così come l’ho fatto io. Probabilmente c’è dell’altro. Anche se mi duole ammetterlo. Perchè ho conosciuto mia moglie come una donna piena di valori. Probabilmente non stava più bene con me. O forse c’è l’esistenza di una terza persona. Una cosa è certa. Io mi autoaccuso, mi flagello come dite giustamente tu e Aleba. Però io ho agito con sincerità e lealtà. Lei comunque no. Lei ha agito in maniera “subdola”. E lo dico con la morte nel cuore. Lei non ha espresso il suo malessere, figlio o non figlio. Lei ha continuato a vivere la sua vita insieme a me in maniera tranquilla. Magari tramando dentro e aspettando il momento giusto per abbandonarmi. Mettendo come scusa la questione del figlio per uscirne con le mani pulite. Io non ero un despota. Non pretendevo situazioni come il marito di Aleba. Per questo ho citato Beppe Fiorello. Sono più vicino al personaggio da lui interpretato perchè è un uomo normale. Che può commettere errori dovuti a distrazione più che a comportamenti da despota. Non credo ci sia un rapporto dove la coppia viva in un armonia perfetta. Soprattutto con la vita di oggi.
    Io so soltanto una cosa. Mi sembra solo tutto un incubo. E magari vorrei lo fosse. Ho vissuto la mia vita non facendo davvero male a nessuno. Non pensavo davvero di arrivare alla soglia dei 50 anni in questa situazione. A questo punto non so pià nulla. Oggi vorrei davvero un figlio, così come due anni fa. Ma la paura fa 90. Soprattutto dopo la mia esperienza come fai a fidarti di un’altra donna ? Con rispetto per te e Aleba….

  8. 308
    Fuori dal Coro -

    LUNA…segue

    …è veramente difficile. Sai io amo ancora mia moglie. E sai perchè ? Perchè ho sentimento. E il sentimento se è vero non sparisce. Ma per come si è comportata in questi due anni non mi sarei mai potuto innamorare di lei. Perchè ha avuto un comportamento non corretto. Lei mi ha abbandonato senza un valido motivo. Lei se ne è andata dalla mattina alla sera senza che ci fossero state situazioni per le quali poteva succedere una cosa del genere. Lei se ne è andata per situazioni che aveva nella sua testa. E a questo punto dopo tanti post e dopo, giustamente, anche le vostre supposizioni perchè probabilmente aveva altro per la testa. Se ci sono problemi nella coppia si discute. Così come faceva Aleba e tu Luna. Io non ho mai avuto discussioni con mia moglie. Tranne l’ormai famosissimo discorso del figli. Discussione che poi non erano tali. Figuriamoci se ci fossero state discussioni con tanto di musi lunghi per giorni come sarebbero potute andare le cose. E’ chiaro che si sarebbe preso l’argomento di petto. E si sarebbe giunti ad una soluzione. Qui invece la soluzione se l’è trovata lei da sola. Ha fatto come un gioc a quiz: domanda…risposta…risposta sbagliata. Hai perso…me ne vado. E magari prima di decidere ha trovato qualcosa ho qualcuno che l’accompagnasse nel suo percorso. Dopodichè arrivederci e grazie.
    Alla luce di tutto non potrebbe essere semplicemente questa la soluzione all’enigma ? Probabilmente si. Ma questo è o no giocare con i sentimenti altrui ? Lei ha fatto i conti senza l’oste. Non ha calcolato l’amore del marito che è rimasto invariato nel corso degli anni. L’amore di un marito che dopo due anni sta ancora a pensare a lei. Che si sta distruggendo la vita per analizzarsi, per chiedersi dove ha sbagliato nella speranza di poter ricominciare. Mentre lei magari, anzi sicuramente se ne sta “fregando” di tutto questo. Certo come dicevo ad Aleba non è questo l’Amore vero. Perchè l’Amore non deve dare sofferenza bensì gioia. Ma a me gli anni con lei hanno dato gioia e serenità. Anni spezzati da una crisi o da un problema che potevano risolversi. A meno che…a meno che ci sia dell’altro. Giusto Luna ?
    Un bacione a te e ad Aleba

  9. 309
    aleba -

    (segue) In quel dubbio l’unica certezza che ha preso forma, forse complice l’altro uomo, è stata che il suo amore per TE l’aveva condotta a rinunciare a priori a qualcosa di importantissimo. Non ne ha parlato con te, ulteriore dimostrazione di mancanza di intime fondamenta solide nella persona. Ho la sensazione che lei sia allo sbando, che vaghi senza una meta precisa e nell’incertezza si fermi nella posizione: Lui mi ha portata a negare a priori la maternità e chiude quella famosa porta. Questa è la mia sensazione, perchè vedo in giro troppe persone che pur di non riconoscere le proprie responsabilità, che siano esse minime o pesanti, si inventa di tutto, magari anche inconsciamente, ma perde il collegamento con la realtà. Da qui capisco la tua disperazione, hai tutte le tue carte in mano ma mancano le sue e non ti capaciti di come sia possibile che lei le carte non te le vuole dare, non quelle vere! Fuori dal Coro, penso che lei neppure sappia quali siano le carte vere, quelle vive e quali siano quelle solo immaginate. Penso che una buona consulenza di coppia vi avrebbe fatto molto bene all’epoca, ma lei ha saltato anche questa eventualità.
    Riguardo a me, quello che scrivi è vero e io sono sicura di essere precipitata in uno stato di impnosi per anni. Per assurdo avrebbe dovuto essere lui ad aver paura di perdermi, invece non ha mai neppure lontanamente pensato che io avrei potuto staccarmi da lui. Non per l’amore che io nutrivo, ma per il fatto che era convinto, nella sua testa, di avermi incatenata in una dipendenza economico/sociale da lui. Io non avevo amici, non avevo interessi, persino il lavoro dovevo tenere “sottotono”, tutto troncato a poco a poco per non destabilizzare lui. Eppure io mi alzavo e lo obbligavo a confrontarsi, venendo puntualmente messa da parte. Proprio qualche giorno fa sono venuta a sapere, da una comune amica, che negli anni lui mi ha accusata diverse volte di volerlo sovrastare, di volerlo umiliare e di sentirmi superiore. Sono rimasta allibita, perchè io sono una persona anche troppo accomodante soprattutto quando voglio bene e sono certa di aver sempre accuratamente evitato di umiliarlo. Eppure questo è proprio nel suo stile, fantasticare sul fatto di avere per compagna una megera, falsa, sfruttatrice e senza cuore, al punto di crederci…pur senza fatti alla mano. Infatti la mia amica non otteneva mai, da parte sua, spiegazioni concrete su quando io lo avessi umiliato. Ultimamente certo non mi preoccupavo più di evitare certi argomenti che lo facevano scendere bruscamente dal suo piedistallo di diamanti. Ad esempio quando si gonfiava pronunciando le parole “questa casa l’ho fatta io, è mia e comando io” Io gli rispondevo che la casa c’era solo grazie ai soldi che a valanga gli sono piovuti addosso e che con la sua paga mai in vita avrebbe potuto realizzare una casa così, quindi era inutile che si sentisse tanto superiore a me che di quei soldi non ho toccato un centesimo.
    Sono triste, chissà perchè. Baci Aleba

  10. 310
    aleba -

    Anzi, so perché sono triste! Mi rattristo ogni volta che penso che ho mollato, lo penso come in uno scompartimento stagno completamente isolato dalle umiliazioni, dal disprezzo dall’arroganza, dalla violenza psicologica. Quel maledetto scompartimento dove ragionavo solo in base al fatto che l’amore vince sempre e che lui mi avrebbe amata come meritavo…prima o poi. Io meritavo di essere amata, non lo dico per mancanza di umiltà o perché mi ritengo superiore…faccio persino fatica a dirlo che meritavo di essere amata.

    Fuori dal Coro, permettimi… Scrivi:”Qui invece la soluzione se l’è trovata lei da sola. Ha fatto come un gioc a quiz: domanda…risposta…risposta sbagliata. Hai perso…me ne vado. E magari prima di decidere ha trovato qualcosa ho qualcuno che l’accompagnasse nel suo percorso. Dopodichè arrivederci e grazie.” e giustamente dici che non ti saresti mai innamorato di lei se l’avessi conosciuta in questi atteggiamenti. Questo la dice lunga…Tu rimani ancorato ad un passato felice, in base alla tua analisi la felicità era a 360gradi per te, mentre per lei era quasi un recitare il ruolo di moglie perfetta. Scusami se sono così diretta. Fuori dal Coro, sai volte che io ho affrontato il mio ex pretendendo delle risposte? Troppe volte! e troppe volte sono stata calpestata. Lui era un rullo compressore con me e io l’ho sempre fatto presente, ho sempre detto “Guarda che io non sono felice, guarda che io non sono qua per la casa smettila con questa storia, io voglio un rapporto con te non con le tue proprietà” Lui non mi ha mai chiesto se ero felice, MAI…ero io mese dopo mese a dirglielo e a sottolineare punto per punto. Raramente mi dava la possibilità di finire i discorsi, ma io non rinunciavo…fino a quando ho vacillato io stessa…continuare fino alla morte o mollare? affannarmi contro corrente ben sapendo che l’intensità della corrente era decisa da lui, o gettare la spugna, uscire dal vortice e ricominciare da me nuda e cruda con una concezione di amore stravolta, tutta da rivedere.

    Fuori dal Coro, te lo avranno detto in tanti prima fra tutte tua mamma….lo so che le tue orecchie sono chiuse nel dolore e che le ferite sanguinano ancora…ma te lo voglio dire comunque, io Aleba che credimi sono in panne come te in molti momenti: alla soglia dei 50 è un’età meravigliosa, proprio giusta. Sei un Uomo Vero, Fuori dal Coro, e mi auguro di cuore che tu riesca a trovare una ragione per lasciare andare il passato, e che scelga di NON rinunciare a vivere i prossimi 50 anni.

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