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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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Aleba
Ciao Aleba. Ogni volta che mi parli del tuo ex compagno cerco di inquadrarlo. Ma sempre più spesso non mi riesce. Da quello che mi hai scritto nell’ultimo post sembrerebbe un uomo estremamente accecato dalla gelosia. Da quella gelosia ossessiva che non ti va vivere. Poi però ripenso a quando scrivi che non ti rispettava, che ti offendeva dicendoti che non valevi niente. Ma che significa ? Che vuol dire ? No non riesco ad identificarlo. Sicuramente un uomo che ha molti problemi e che probabilmente avrebbe dovuto farsi aiutare. Ma da come dici non ha voluto.
Si Aleba, Amore e sofferenza non sono compatibili. Amore deve essere qianto meno serenità. La sofferenza può anche capitare. Può capitare di soffrire per Amore ma non deve essere una cosa continua.
Eppure in questo momento io sto coniugando queste due cose Amore e sofferenza. Perchè amo e soffro nello stesso tempo. Oggi poi è una di quelle giornate pazzesche. Oggi non ci sto davvero con la testa. Non riesco a fare nulla. Sono completamente nel pallone. Sono nervosissimo. Da stamane non riesco a trovare un attimo di calma. E sempre per quel motivo. Perchè non riesco a darmi pace per quello che è successo. Come dice giustamente Luna sto rischiando davvero di annientarmi per capire ciò che si è sbagliato in passato. Potrei fregarmene, voltare pagina come mi dicono in molti. Ma non ci riesco. E’ più forte di me. Come giustamente dice anche Maria chi non ci passa non riesce a capire come stanno le cose, Infatti ognuno di noi che stiamo scrivendo su questi post sa quello che ha vissuto e come lo ha vissuto. Per quel che mi riguarda l’unica cosa certa è che io ho amato e amo davvero mia moglie, le ho voluto bene e le voglio ancora bene e che se la incontro per strada ancora mi batte forte il cuore. E che morirei più di quanto mi sento morire ora se la sapessi in pericolo o se sapessi che stesse male. Correrei di corsa da lei.
Baci Aleba
Già, Fuori dal Coro, a volte per amore si può anche soffrire. Ci sono intoppi nelle relazioni e ci vuole il massimo impegno di entrambe per superarli. Il mio ex era geloso, ma non del fatto che io potessi interessare ad altri uomini, lui era geloso ed invidioso di vedermi sorridere per qualcosa che non riguardava lui. Stava sempre a ripetermi che la vita è sacrificio e che dovevo sacrificarmi. Non sopportava quando riuscivo in qualcosa, non sopportava che qualcuno mi dicesse brava, ben fatto. Non sopportava che mi sentissi realizzata in qualcosa o che mi rilassassi. La sera verso le 21, dopo aver finito di sistemare la cucina e quanto altro ci fosse da fare in casa, ero solita uscire in giardino, sedermi sul muretto e coccolare i miei cani e i miei gatti per 10 minuti. Erano 10 minuti estremamente appaganti per me, in quelle carezze, in quei musetti dolci e amorevoli lo stress della giornata si trasformava in pace. Lui dedestava quei 10 minuti, ogni volta dovevo spiegargli quanto fosse importante per me stare con gli animali, ma lui non sentiva ragioni, ogni santa sera la stessa cosa. Ho rinnegato gli animali per lui, auguravo ai miei gatti di andare sotto una macchina, speravo di trovarli morti. Vedi a che punto ero arrivata? Quanti dettagli potrei raccontare! Tante di quelle lacrime versate chiedendomi perchè. Chiedendo a lui perchè, perchè non potesse semplicemente volermi bene. Voler bene significa desiderare la felicità per qualcuno. Io ero felice quando lui faceva qualcosa che lo appagava. Gli chiedevo perchè lui non potesse esserlo per me. Rispondeva che non tollerava che io avessi qualcosa oltre a lui. Ma amare non significa essere proprietari, invece lui mi viveva come se io fossi stata di sua proprietà e pensava di potermi trattare come il famoso cane che aveva comprato, lo guardo se e ho voglia, lo nutro se mi va altrimenti è solo un cane. Io sto male per aver perso tutto, aver visto svanire la vita che avevo costruito con il massimo impegno e con un amore esclusivo. Però non posso dilungarmi troppo su questa sofferenza. Per questo mi dispiace molto che tu continui ad ossessionarti. Tua moglie ha imboccato una strada che l’ha portata lontana da te, tua moglie ha scelto di lasciare la vostra vita, quella vita felice che era perfetta per te. Tu l’hai amata e l’ami e non riesci a lasciarla andare, ti mancano le risposte. Ma infondo le risposte le conosci bene, solo che non riesci ad orientarti tra i pensieri di lei, quelli che l’hanno staccata da te. Si passa da un estremo all’altro tra noi. Tua moglie aveva una bella vita, un uomo come te che viveva per lei, per il matrimonio e che voleva la coppia. Eppure lei si è sentita messa in disparte e non ha saputo renderti partecipe del suo malessere..solo per la questione figlio. Io non riesco a calarmi nei suoi panni, ci provo e penso che lei abbia fatto gli stessi ragionamenti miei riguardo il suo uomo e questo mi rende triste perchè io SO perfettamente di aver avuto un uomo molto diverso..
Un uomo che avrei voluto aiutare, avrei voluto salvare con tutta me stessa, con il mio amore. Mi sono sentita fallita, mi sono sentita inutile nonostante fossi costantemente sfinita dall’impegno che mettevo. Ma lui ha messo quei muri fra noi, quelli nella sua testa che gli hanno impedito di vedere la donna che aveva davanti, quei muri che hanno profondamente minato l’opinione che ho di me stessa, delle mie capacità. Avremmo potuto avere una bella vita, se non fosse stato per me…se io non avessi avuto questo cervello che negli ultimi anni ho desiderato di disattivare.
Oggi non è stata una buona giornata per te, piena di nervosismi che derivano sempre dalla stessa ragione. Non ti piace sentirti dire frasi trite e ritrite come “il bello deve ancora venire”, anche io devo dire che mi suonano stucchevoli. Che ne dici della questione di un passo alla volta? Ci sono volte che vorrei fare un sacco di cose, abbuffarmi di vita…ma poi capisco che devo essere in grado di selezionare, di sedermi e dividere il positivo dal negativo. Faccio le liste per iscritto in modo da avere chiara la situazione sotto gli occhi. Tu sei un uomo giovane che ha tanto da offrire e ha tanto, tanto da accogliere. Non fermarti qui Fuori dal Coro, rimanere ancorato a qualcosa che vuole andare via è negativo. Bisogna imparare a lasciar morire ciò che deve morire, non possiamo impedire al sole di tramontare e possiamo aver fiducia nel fatto che risorgerà. Ami tua moglie, ma la ami solo tu stando ai fatti. L’amore a senso unico è un pò come quello che ho vissuto io, quindi tu dovresti paragonarti a me non al mio ex. Tu stai implorando la vita stessa di poter aprire quella porta. Ma se quella non è più la tua porta, se quella porta ogni volta che posi la mano sulla maniglia ti allontana con una scarica di 20.000 volts, allora penso tu sia proprio come me che mi sono ostinata a cercare un riconoscimento per anni senza ottenere altro che rifiuti. Come faccio a spiegare ad un uomo che dice di amare una donna, che è meglio se lavora per allontanarsi da lei piuttosto che per averla. Un uomo,non un ragazzino infatuato. Un uomo come te, che (da come scrivi) ha una concezione dell’amore sana, pulita e matura. Mi piace come scrivi dell’amore, è toccante e denota proprio una consapevolezza profonda. Però quando parli di lei, ho la netta impressione che in tutto questo amore per lei tu abbia perso l’amore per te stesso, la cura della tua anima. Mi rende triste l’idea che ci sia un uomo valido che non si apre al mondo, che ha solo quella porta davanti agli occhi, triste perchè così rischia di non accorgersi del delicato profumo di felicità che ogni tanto un filo di vento porta a solleticargli le narici.
Un abbraccio..
FUORI DAL CORO: premetto che quello che dici, come te la vivi, perché ti fai tutte quelle domande e corri sempre indietro con il registratore lo capisco. Capisco anche perché ti senti nello stato d’animo di dire: quello che era il mio passato era anche il mio futuro.
Ma permettimi di dirti anche questo: lo capisco proprio perché io per dieci anni mi sono sentita esattamente come dici tu, della tua prima fase, quella positiva, e poi per altri sette anni esattamente come ti senti tu adesso.
No, io non ti dico il bello deve ancora venire, forse l’ho detto, e se l’ho detto l’ho detto male, perché non era un tentativo di convincerti ora, con il tuo stato d’animo, che la fidanzata o moglie dei tuoi sogni ti aspetta dietro l’angolo e che questo giustifica il malessere che hai provato e stai provando. Mi sembra naturale che a te ora non freghi una cippa di sentirti dire che il bello deve ancora venire.
Ma quello che ti dico è che il meglio arriva, comunque, nel momento in cui cominci concretamente a fare qualcosa per stare meglio di così, tu. Perché, per quanto comprendo benissimo, per quello che posso, ovvio, non essendo dentro di te, il fatto che stai malissimo, nel momento in cui tu hai un attacco di panico non hai un attacco di panico perché lei non c’è, e questo te lo voglio sottolineare, ma perché il tuo fisico, il tuo intero sistema ti segnala sì che sei in sofferenza, ma sopratutto che non ti stai prendendo cura in modo adeguato del tuo stato di malessere. Quindi oltre a dire, come capisco che ti dici: sto così male perché mi è successo questo e quest’altro e non doveva succedere, non doveva andare così – forse quello che dovresti dirti è: il mio fisico, il mio intero sistema mi sta dicendo che ok stare male ma IO non sono sulla strada giusta.
Guarda che io non credo che l’ansia sia nostra nemica, Fuori dal Coro. Chiaro che fa male, malissimo stare male, fa schifo avere l’ansia e il panico, chiaro che è terribile pagare con certi stati d’animo uno shock. Tuttavia è anche un mezzo che il nostro corpo, intero sistema ha per dirci: così non va bene, attenzione.
Può non essere facile, tanto più se si sta male, individuare in cosa si sta sbagliando, in cosa correggere il tiro, come superare uno stato di fortissimo stress e di empasse.
Però se un cambiamento di rotta improvviso nella tua vita ti ha scassato fino alle fondamenta adesso forse è arrivato il momento che tu prendi atto che quel cambiamento però è già avvenuto. Ti fa schifo, non ti piace, ti fa sentire addolorato, spaesato. Però è già avvenuto. Scusa se ti parlo con tanta franchezza, ma comunque il tuo matrimonio in questo momento non è. Lei non apre quella porta. Sentirti rifiutato ti fa stare peggio. Ripercorrere compulsivamente il fim a ritroso non ti serve.
E poi voglio dirti un’altra cosa, anche se ovviamente non conosco tua moglie, la vostra situazione, e quindi posso solo dirla in modo generico:
guarda che comunque anche se ripercorri il film centomila volte e ti dici come sarebbero dovute andare le cose, quale doveva essere la logica, anche se tutto quello che pensi di te, di lei, di voi, ecc non fa una grinza esiste anche una cosa… e cioè che possiamo proiettare sugli altri anche il fatto che NOI non siamo in grado di compiere un passo.
Intendo dire che paradossalmente tua moglie può aver sofferto per il fatto che secondo lei le hai negato un figlio, ma può anche averti proiettato addosso delle sue cose per cui in quel momento un figlio forse non era in grado di concederselo neanche lei.
Forse ti sembrerà particolarmente arzigogolato quello che dico, e quello che dico non vuole essere un elemento in più per andare alla sua porta e dirle: non è che è andata così?
è un invito a riflettere sul fatto che non puoi risolvere tu, tanto più con una porta chiusa, anche analizzando ogni cosa fin dal vostro primo incontro a quel momento, le SUE motivazioni per cui ha avuto un certo tipo di atteggiamento, ha tratto delle sue conclusioni ecc.
Quello che ti dico non lo dico perché penso che necessariamente debba riguardare te, ma a me è successo.
Il mio ex ha visto delle mie inadeguatezze irreali, accanto certo a quelle che potevano essere reali, come no, perché LUI era cagato di fare un passo avanti nella vita. Lui era cagato, per sue ragioni e stati d’animo, di convivere realmente, di fare delle scelte insieme dal punto di vista economico, di sposarsi e avere dei figli. Lui certamente sì, comunque. Ma IO non capivo, io non ero adatta a, io ero insensibile a, ecc ecc. Balle, quanto di tutto ciò erano sue proiezioni?
Tu mi dici che non pensavi che le cose fossero così complicate.
E io ti capisco quando lo dici, perché condivido il tuo pensiero riguardo al dialogo, riguardo al fatto di mostrarsi per quello che si è e se qualcosa non va di avere milioni di modi assertivi per dirlo. capisco lo shock di sentirsi dire in modo retroattivo: mentre tu pensavi che io fossi felice invece non lo ero.
Mi è successo, io mi sono sentita dire “10 anni non sono mai esistiti” e che mentre io facevo una cosa neutra per lui significa la prova che io qua e io là. Al contempo però, attenzione, nei suoi ritorni mi sono anche sentita dire che esistevano eccome gli ultimi anni che invece mentre li vivevamo diceva che non esistevano.
Quindi le relazioni sono tremendamente complicate? O sono le persone, in crisi, a diventare tremendamente complicate tanto più quando conoscono poco se stesse?
Fuori dal coro, quello che ti posso dire è che veramente, credimi, capisco quello che provi, ma sei TU, anche TU che non ti dai un po’ di pace e un concetto di presente e di futuro in questo momento.
Forse anche perché concederti non di pensare a trovare un’altra, fosse pure tra 10 anni – se non è il momento non è il momento, e dico pure di pensarlo in sè – ma concederti persino di pensare un po’ a te stesso ti sembra un alto tradimento rispetto alla tua grande storia d’amore.
E’ lei che ti ha deluso, ma tu continui a fare la guardia al fortino.
Fuori dal Coro è chiaro che nessuno di noi è in grado di dirti se tua moglie un giorno aprirà quella porta o cambierà atteggiamento nei tuoi confronti, ma quello che mi sento di dirti, per quanto io stessa so quanto sia difficile e perché – è che tu dovresti un po’ cambiare atteggiamento nei TUOI confronti.
Perché quello che dici è tutto molto intenso, bello, romantico, serio, valido riguardo ai sentimenti e alle tue idee e alla bellezza della storia che hai vissuto. Nessuno te lo nega. E credimi che non faccio neanche un discorso di dignità sul fatto che tu possa stare ad aspettare dietro una porta chiusa: ma faccio proprio un discorso di salute.
E del fatto che le nostre risorse si attivano nel momento in cui pur trovandolo orrendo, sgradevole, ingiusto accettiamo perlomeno il fatto che un cambiamento sia avvenuto. Anche se pensiamo che il futuro non sarà mai come accettare che un cambiamento sia avvenuto comunque comincia già a cambiare qualcosa in noi.
Non vorrei che ripercorrendo il film trecento volte al secondo tu cercassi di impedirti anche di farti arrivare alla coscienza, oltre che alle budella, il fatto che il cambiamento è avvenuto.
lo sa il tuo cuore, lo sanno le tue budella, lo sa il tuo dolore, lo sa la tua ansia che non sei più sposato con lei. Sanno anche che la cosa potrebbe non risolversi mai come tu ora pensi sia indispensabile che sia.
Ma non lo sa ancora la tua parte che è in grado di tirare fuori le risorse per affrontare il fatto che un cambiamento è avvenuto.
Scusami Fuori dal Coro se ti parlo così, e forse manco si capisce quello che voglio dire.
Ti posso dire questo: MAI e sottolineo MAI nella mia vita io avrei pensato che quella storia finisse.
Mi sarebbe stato più facile credere che un asilo vola.
MAI avrei potuto pensare che un ostacolo fosse insormontabile. Perché? Ho visto i miei nonni stare insieme una vita, e di ostacoli, reali, problemi ne hanno affrontati. Vedo i miei stare insieme da una vita. Poiché io ero convintissima che noi due fossimo le anime gemelle che si sono incontrate, e lo pensavo anche quando stavamo svegli a guardare un film in lingua originale trovato per caso alla tv di notte, ma anche quando litigavamo, voglio dire che per me era semplicemente naturale e così, per me era logico pensare che saremmo invecchiati insieme, non il contrario.
Eppure è successo. E ti posso dire? Non per degli ostacoli insormontabili. Se ripercorro il film anche mille volte una cosa insormontabile non la vedo. Vedo delle reazioni spropositate invece. E questo mi dice qualcosa, per quanto faccia male. A te no?
ciao a tutti. Buona notte.
per fuori dal coro.
stai male e non ne vuoi uscire, continui a farti del male da solo, ti stai uccidendo con le tue stesse mani, ma lo vuoi capire si o no che e’ finita?
tua moglie non esiste piu! e non e’ vero che era cosi tutto perfetto, tu, sei sempre li a menargela che e’ tutto bello, che vi amavate, che era solo il fatto del figlio che allafine non sei piu riuscito a riconquistarla in questi due anni.
no. non e’ cosi! qui ce e’ sotto qualcosa che tu come persona non riesci a vedere, e che continui a mentire a te stesso e che hai una paura fottuta di lasciar venire fuori. se mai stato dallo spicologo?
cerca qualcuno che ti aiuti, che riesca a leggerti dentro, e che scavi in profondita’ e che ti porti in rilievo la causa dei tuoi malesseri, avresti gia’ dovuto reagire e non lo stai facendo e questo non va bene.
sono un po dura, ma io ci sono passata, e ti assicuro chese non reagisci, per te e’ la fine.
cosa vuoi che pensi poi la tua ex moglie,vedendoti annientare cosi???
vuoi che pensi, che poi alla fine se lo aspettava, che tu non eri in grado di farcela???
datti una mossa, non ti piangere addosso, sei nervoso, perche’ tu continui a rivedere nella tua mente le stesse cose, il tuo cervello sta andando in fumo, non ne puo’ piu’, ti sta chiedendo di respirare,di dargli tregua, ti sta mandando di messaggi, che se non rietri e non abbassi il livello di stress, tra non molto avrai una crisi di nervi, e come la risolverai allora dopo? vuoi andare al manicomio?
sai il mio aguzzino, voleva propio questo da me. annientarmi per fare cio’ di quello che lui aveva bisogno.
ora questo non e’ il tuo caso, ma tu ti devi comunque riprendere, se no’ per te va’ a finire d’avvero male.
LUNA – ALEBA – MARIA
Buongiorno a tutte innanzitutto. Che dirvi ? Vi leggo. Ho le lacrime agli occhi. Sapete scrivere. Sapete esprimere nelle parole quello che io forse non riesco a fare. Leggendo ogni riga, ogni virgola dei vostri scritti leggo delle verità. Tante verità. Siete molto profonde. Non vi conosco personalmente ma credo siate davvero delle persone speciali.
ALEBA: No. Non è possibile. Non riesco a inquadrare un tipo di uomo come il tuo ex compagno. E’ strano, è crudele, ha dei problemi. Credevo fosse estremamente geloso ma tu mi elimini anche questa possibilità di pensiero. Addirittura ti negava la possibilità di rilassarti, di accarezzare gli animali. Scusami se mi permetto: ma chi ca…z.. è quest’uomo ? Ma cosa aveva nel cervello ? No Aleba. Adesso sono io che dico a te che non puoi star male per un uomo del genere. Non se lo merita. ma soprattutto non te lo meriti tu. Io non so, non sono un psicologo che può capire quali traumi, se ci sono stati, possano averlo portato a comportarsi così. Non mi permetto di giudicare ciò che non sono in grado. So solo da quel che sento che tu sei una persona buona, lui no. E io ho sempre diviso il mondo in buoni e cattivi, nè in bianchi e neri nè in ricchi e poveri ma solo in buoni e cattivi. Lui sicuramente non è buono. Io purtroppo ho per fortuna non posso avere simili pensieri nei confronti di mia moglie. Non sarà perfetta solo perchè la perfezione non esiste. Ma certamente è una persona che si avvicina molto a te. Quindi come non soffrire di fronte alla perdita di una persona così ? Soprattutto se per questa persona provi amore. E come fare per riuscire a dimenticarla ? Come fare ad attribuirle colpe, ammesso che ne abbia qualcuna. Non puoi. Io non posso. Se ha delle colpe, come è probabile che sia, io non me la sento di accusarla. Mi dici che in questo momento la amo solo io. Forse lei è convinta che prima mi amasse solo lei. Magari sottovalutando una semplice differenza caratteriale nel modo di esprimere. Si certo è vero Aleba, sto perdendo la cura di me stesso, la cura della mia anima. Lo so me ne sto rendendo conto. Anch’io come te mi sento di aver fallito. Ma il mio è un fallimento diverso. Tu non hai colpe. Tu non puoi rimproverarti nulla. Tu hai dato tutto. Certo, a mio modo di vedere, avresti dovuto ribellarti a certi soprusi. Sei una donna intelligente e capace. Lo avresti dovuto fare e forse probabilmente avresti ottenuto qualcosa. Dico forse, ben inteso. Io mi rendo conto invece di aver fallito nella cosa più semplice e importante del mondo: creare una famiglia. Nella mia vita credo di essermi comportato bene su tante cose, a scuola, sul lavoro, con i miei cari, con gli amici, con le persone. Mi piacciono le cose semplici, pulite, adoro i bambini e le persone di cuore. E dove sbaglio ? Propriò lì nel fulcro della vita, nel centro dell’esistenza. Nel creare qualcosa di vero di duraturo..DI VIVO!!! Non ho capito, pur sapendolo, che l’abbraccio di un bambino è la cosa più bella..
ALEBA…segue
…del mondo. Non me lo perdonerò mai. Non dovevo impuntarmi così con l’idea che un figlio potesse rappresentare un problema, una fonte di ansia, un cambiamento di vita. Dovevo alzare gli occhi e affrontare IO l’argomento con mia moglie. Chiederle IO se lei realmente stesse soffrendo e quanto. Non dovevo permettere che lei subisse un trauma in silenzio. Ero più grande. Avevo vissuto tante cose della vita….DOVEVO CAPIRE. Nonostante tutto DOVEVO CAPIRE!!!
LUNA: Lungo, artcilato, scritto meravigliosamente il tuo post. Non credo mi basteranno i circa 2400 caratteri per risponderti. Probabilmente sia tu che Maria vedrete le mie complete risposte tra le 18 e le 22 dato che non puoi inviare più di due post per volta.
Luna non so se sia realmente così, se io cioè stia malissimo perchè il mio fisico manda segnali di sofferenza. Io credo di raggiungere gli apici del malessere quando forse per un po’ riesco a non pensare. Ma poi mi tornano alla mente tutte le belle cose, i bei momenti, l’amore e gli errori che possono aver causato questa assurda rottura.
Io credo di stare facendo il possibile per tornare a vivere. Ci sto provando con tutte le mie forze. Ma vedo che è una lotta impari. Mi basta guardare il cielo azzurro, un paesaggio, un tramonto, un fiocco di neve o semplicemente un negozietto delle “1000 lire” per sentirmi a disagio. A volte mi trovo fuori, per strada, a casa, dovunque. Devo abbassare la testa come in questo momento per nascondere le lacrime. Tra poco è Natale. Un periodo magico per me. Un tormento ora. Sto aspettando per la seconda volta senza di lei le magiche atmosfere che mi rendevano ancora più felice. Che mi facevano sentire come un bambino alla ricerca di luci e colori. Non so come reagirò anche quest’anno. Ma credo che sarà dura, forse più dira dello scorso anno. Non so Luna se mia moglie mi abbia proiettato addosso qualcosa. Forse avrà sofferto la mia personalità. Il mio modo di essere sicuro sulle cose. Di avere le mie idee. Non capendo che involontoriamente era lei che mi dava sicurezza, che mi completava, solo con la sua presenza, con il suo modo di amarmi. Non sono un despota, non lo sono mai stato. Ho solo accresciuto la mia personalità con gli anni ed imparato ad esprimere le mie idee con forza di fronte a tutti dall’età di 30 anni in poi. Prima ero troppo timido ed insicuro per farlo. Ma esprimevo solo le mie idee, non le imponevo. Ho sempre rispettato seppur a volte non condividendole le idee di chiunque.
No lei non mi ha mai detto che “i nostri anni non sono mai esistiti” nè adesso ne prima. No nessuno di noi diceva queste cose durante il nostro rapporto. Ripeto quanto detto in qualche post precedente: credo di aver detto tre o quattro frasi imbecilli nel corso di tutto il matrimonio. No davvero Luna, non pensavo che le cose fossero così complicate. Soprattutto con lei con cui mi sembrava, nel corso degli anni di aver instaurato un dialogo perfetto.
Si lo so che mi sto facendo del male..(continua
Per fuori dal coro
vuoi sapere chi e’ l’uomo di aleba?
Ha mai conosciuto il diavolo in persona? Be’, credo che queste persone siano d’avvero cattive da aver venduto la loro anima al diavolo! Non si puo’ essere cosi meschini da voler senza mezzi termini il male di una persona, questo e’ troppo. Io sono fuggita ma lei puo’ ancora farlo solo essendo forte, perche c’e di mezzo una piccola.