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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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Maria
Si ho capito a cosa ti riferisci. Non mi chiamo Mauro però. Era solo un nick diverso. Mi aveva colpito la storia di quella persona. Molto simile alla mia. Ero quasi elettrico in quel periodo. Cmq si ho ripreso i kg persi ma da tre quattro mesi. E’ la testa e il cuore che non vanno.
Ciao Maria
ciao ragazzi 🙂
sono rimasta indietro con un po’ di post – una cinquantina? :O 🙂 -, sto recuperando 😉
in questo periodo sono un po’ presa da varie cose, anche positive intendo, e quindi passo meno nel forum, ma vi penso 🙂
scusate se rispondo… in differita a delle riflessioni fatte da Maria e Marquito, un paio di settimane fa, ormai, credo:
@Marquito: sì, capisco quello che dici rispetto alle tue storie passate, anche al fatto che al momento possiamo non capire perché certe rotture accadono e poi invece sentire anche quelle virate, delle apparenti improvvise “squilibrature” nel percorso, sono state invece piuttosto delle riequilibrature.
@Maria: molto vero quello che dicevi sulle “proiezioni” all’esterno, sulla compagna (ma come ci conferma Marquito può avvenire anche nei confronti di un compagno) di proprie cose irrisolte e anche di proprie “beghe”.
Da fuori pare impossibile che una persone preferisca non sciogliere quei nodi e darsi e dare una qualità di vita migliore, ma ciascuno conosce le ragioni per cui tenersi un equilibrio e uno squilibrio, davanti allo specchio si dà le proprie spiegazioni. E in certi casi evidentemente il proprio “equilibrio” esige di non mettere in discussione dei propri pilastri interiori.
D’altra parte è anche molto difficile capire, da fuori, perché una persona si ritrovi a subire e a resistere e arrivare quasi a soccombere totalmente, spendendo la propria salute generale, anima, come la chiama se non erro Aleba, di fronte alla violenza morale, psicologica, il vampirismo psichico, la violenza ambientale, fisica, cercando di restare in equilibrio su un’angoscia esistenziale…
io credo che ciascuno abbia il diritto di trovare le proprie risposte, in tal senso, e di ritrovare la propria serenità interiore.
di sbloccarsi da uno stato di apnea, scoprendo che non è scontato.
lo sa, chi ha vissuto quelle esperienze negative, tanto più sono state prolungate e sofferte, che se da un lato il fatto stesso di vedere, spostarsi, inizia a cambiare le prospettive, ci si ritrova comunque con il confrontarsi con tante emozioni, rabbia, dispiacere, dolore, senso di spaesamento. emozioni diverse da quelle provate durante il fuoco incrociato stesso, ma non per questo meno intense.
Ci vuole coraggio, è vero, perché spesso la stanchezza è enorme, i ricordi stessi fanno troppo male. Ma credo siano cose con cui si può fare pace, con se stessi innanzitutto è importante fare pace.
ROCCO: ho letto i tuoi post, ma non il seguito, dunque vado avanti nella lettura… 😉
FUORI DAL CORO: non credo tu possa fare un paragone tra la tua relazione e quella vissuta da Aleba. Si tratta di problemi differenti.
Non sto mettendo in macro quelli di Aleba e in micro i tuoi. Parliamo però credo proprio di percorsi differenti. Ciò naturalmente non significa che non si possa trarre giovamento dalla reciproca empatia, confronto. Credo anzi che ciò sia utile a tutti, indipendentemente dalla natura dei problemi, perché comunque parliamo
di relazioni umane, rapporti, emozioni, aspettative, anche di ciò che ciascuno di noi considera importante per il proprio benessere ed equilibrio, prima ancora che all’interno di un rapporto a due.Bos
Aleba, trovo, si è fatta un regalo dandosi questo spazio con questa lettera, insieme intima e condivisa, e non l’ha fatto solo a lei.
Del resto sì, come noti tu è una persona dalla natura sensibile e generosa.
Che finalmente ha ritrovato anche il diritto del piacere di essere sensibile e generosa nei confronti di se stessa, ma anche di sentirsi libera nel tirare fuori le sue qualità di accoglienza nei confronti degli altri. Persone che riconoscono questa sua capacità di scambio e non le mordono le mani di fronte ad una carezza. Il dialogo è bello, sì, ma bisogna che ci siano due bocche e quattro orecchie. Bisogna anche avere la volontà di cercare un linguaggio comune, anche se per ciascuno di noi un concetto qualsiasi può richiamare ad un vissuto e avere diverse sfumature.
Perché dici, nei tuoi ultimi post, che tua moglie è una donna che si è annientata per amore? forse mi sono persa qualche passaggio, poi recupero.
Annientata per amore è un’espressione molto forte.
Io spero che non ti stia più annientando tu, Fuori dal coro, continuando ad ossessionarti come se tu fossi davanti ad un tribunale, in cui ogni secondo ti accusi e ti scagioni, poi ti riaccusi e poi ti scagioni.
Purtroppo le relazioni possono finire. E’ terribile, lo so.
Come ti ho già detto tempo fa tu ha continuato a lungo a ripercorrere quei momenti di allora, dicendo come sarebbero dovute andare invece le cose perché la conclusione fosse diversa… (conosco anche questo meccanismo, credimi). Se lei avesse detto, se io avessi fatto, se io avessi intuito, se lei avesse capito…
e se a volte non solo non potessimo ma non volessimo, in generale, intuire, capire, attendere? o non volesse/potesse chi abbiamo davanti?
se non fosse il caso, ma semplicemente quel che è, frutto di tante contingenze, non solo della parola non detta, non percepita.
Diverso è il discorso di aver provato a dirle: ho capito, ho cambiato idea.
Perché è sano mettere in tavola le carte con se stessi, ed è corretto dire all’altro, se siamo in grado e ne abbiamo l’interesse, a che punto stiamo con noi stessi, innanzitutto. Perché se lo abbiamo detto noi almeno sappiamo, noi, di esserci espressi. Ma ciò naturalmente non significa per forza che l’altro, l’altra voglia aprirci la porta.
E comunque viviamo nel presente. Che sia una porta aperta per provare ad evolvere insieme, ancora, ripartendo da riflessioni fatte su una lunghezza d’onda simile (ORA) o da una porta chiusa. Anche una porta chiusa è un elemento concreto quanto una porta aperta, anche se la porta chiusa non ci piace, cozza contro i nostri bisogni e aspettative, e al momento ci addolora.
Maria: io non posso eliminarlo dalla mia vita quell’uomo, lui è il padre di mia figlia. Non potrei mai permettere che un giorno mia figlia mi dica “mi hai allontanta da papà”. Io incoraggio il rapporto papà-figlia e non mostro mai aggressività con lui. La bambina soffre per come mi tratta lui e quando lei mi fa delle domande sul nostro rapporto, io rispondo in modo chiaro e semplice ma dico sempre la verità. La verità rende liberi e lei deve essere libera di costruire il raporto con il papà su basi vere. Se non fosse stato per un nostro comune amico che gli ha fatto una sonora lavata di testa, anche con insulti da parte del mio ex, il mio ex non avrebbe mai fatto il passo di impegnarsi a vedere la bimba…certo perchè io sono la mamma strega e devo ardere nel fuoco dell’inferno. Lui è arrabbiato nero per il fatto che ora non può seguire la sua linea per l’educazione della bambina, ma è costretto per legge a trovare una linea comune..e se non troviamo accordi, decide il giudice di volta in volta. Ti sembra normale dover ricorrere al giudice per scegliere la scuola di una bambina oppure per farle praticare uno sport? Io credo che su certe cose bisogna seguire l’inclinazione naturale dei figli. Non puoi negare a tuo figlio di fare calcio perchè a te non piace, mentre lo obblighi a fare hockey che non piace a lui. Oppure lo fai solo perchè se la mamma dice SI tu devi dire NO automaticamente e viceversa. Avere un figlio obbliga al dialogo.
Ciao Fuori dal Coro. Io mi sono intrappolata nel processo di annientamento senza accorgermene. Certo per natura io sono quella che non mangia l’ultima fetta di torta, ma con lui non si trattava di torte. Andava proprio in crisi se io avevo qualcosa di extra del tipo andare a bere un caffè con mia sorella o peggio se mi iscrivevo a qualche tipo di corso o praticavo uno sport. Io, volendogli bene, lo rassicuravo ma lui niente, nella sua testa io dovevo essere al lavoro o a casa…o al massimo a fare la spesa. Persino che andassi a messa era un problema. Se all’inizio erano crisi depressive che io lenivo, e rinunciavo a prendere del tempo per me, poi sono diventate crisi di rabbia con accuse di ogni tipo. L’università per lui era un bordello e io volevo riprendere gli studi per rimorchiare. Mi mancavano 12 esami, buttati nel cesso tutti quelli già superati perchè lui mi ha ostacolata in tutti i modi. Furiose litigate e accuse di trascurare la casa e lui. Bene, lui ha vinto. Io andavo a lavorare 8 ore al giorno, per laurearmi avrei dovuto frequentare la sera dalle 20.00 alle 0.00 (era una facoltà con obbligo di frequenza)…secondo lui andavo sul cubo a ballare invece che ai corsi. Il punto è che non voleva che io mi laureassi. Odia quelli che studiano. Il meccanismo di prendermi cura di lui anche quando avrei dovuto pensare a me stessa, è diventato sempre più elaborato con il tempo. Mentre io mi abituavo alle rinunce, lui si abituava ad avere sempre tutto…quindi se per caso qualcosa mancava, tipo il pranzo pronto
Per fuori dal coro-
e’ evidente che non e’ propio nella tua indole capile un certo tipo di comportamento. Uomini cosi, come il marito di aleba come quello che ho avuto la disgrazia di conoscere io, non sono persone, sono parassiti, sono esseri spregevoli che odiano il mondo, odiano se stessi e non hanno la facolta’ di comprendere ed amare gli altri e di conseguenza nemmeno se stessi. A me diveva tu vali molto piu di quanto credi, ma non ne sei consapevole. E dal momento che io non ne ero consapevole mi annientavo a lui, perche’ ero fragile piu di lui, lui dalla mia fragilita’ ne traeva superiorita’.
E’ tutta una questione di logica mentale malsana che se non sei predisposto a comprendere, tu, non la vedi… Con il passare del tempo la persona che gli sta accanto, se ha un po di stima per se stessa, capisce che non e’ normale che si senta cosi, quello che e’ scatttato in me, ed aleba, e stato un salva-vita, e ci siamo detti, per ben che gli vogliamo bene, questi a noi ci odiano, e non riecono a vedere il bene che e’ dentro di noi. Quante volte mi sono chiesta, ma per quello che mi dice, che mi fa sempre complimenti, e poi mi disprezza, ma perche’ che cosa ho fatto, ma allora non mi ama, mi sta prendendo in giro.. C’era qualche cosa che non mi tornava, ed io mi ammalavo sempre di piu, invece di saldare le mie fragilita’ le riaprivo sempre piu…… Sono arrivata a stare male, non solo a livello mentale, ma anche a livello fisico, quando entri dentro questo limbo( caro fuori dal coro)non ne esci piu, e se pre a malinquore, ho detto basta.
…domenica alle 12.00
Sono dinamiche molto complicate, che ho inquadrato proprio per la mia volontà di uscire da quell’apnea forzata di cui parla LUNA. Mi ci è voluto molto ad identificare il perchè di quel malessere. Amore e sofferenza non sono compatibili. Un uomo “normale” con tutti i difetti e i pregi del mondo, non può essere messo sullo stesso piano di un uomo come il mio ex che per quanto si sia sforzato in passato di essere “normale”, non è mai riuscito a superare certi problemi suoi dovuti all’infanzia.
Lo paragoni a quegli uomini di un tempo. Si, anche io gli ho sempre detto che sembrava un marito dei primi del 900. Quelli che se non cominciava lui a mangiare, nessun commensale poteva toccare cibo. Quelli che in casa mia comando io e se abbiamo idee diverse, prendo la forca e ti faccio vedere.
Devo chiudere per ora…@Luna, ti leggo sempre stravolentieri!
BACI
Caspita quanti post stamattina!!!
LUNA: Si vede che sei preparata, che scrivi bene, che sai interpretare i concetti. Chiaro non faccio paragoni con la storia di Aleba, più che altro cerco un confronto, un confronto che possa aiutarci a capire e ad “aiutarci” nel senso vero del termine. Ho detto che mia moglie si è annientata per amore perchè me lo ha rinfacciato lei in questi due anni di separazione. Io non avrei mai pensato una cosa del genere. Credevo stesse bene con me come io con lei. Certo si forse hai ragione quando dici che mi sto annientando io continuando ad ossessionarmi come se fossi davanti ad un tribunale. Mi accuso e mi scagiono….non è proprio così. Mi accuso per gli errori che posso aver fatto e mi scagiono da altre accuse su errori che ritengo di non aver fatto. E’ chiaro Luna che io continuo a ripercorrere i momenti passati cercando di capire i dove, cosa, come, quando e perchè. Io sono certo, non potrebbe essere altrimenti, che noi, io e mia moglie, nel nostro rapporto abbiamo sempre creduto. Ci siamo sposati per Amore, senza forzature alcune, con la convinzione di vivere un rapporto speciale e di continuare a farlo durante il matrimonio. Io ho creduto cara Luna, cone ho scritto in qualche mio post precedente, che per far andar bene un rapporto bastasse mostrarsi per quello che si è. Con i propri pregi e i propri difetti. Facendo capire con lealtà e sincerità dove possa essere possibile apportare dei correttivi e dove invece c’è un proprio “difetto di fabbrica”. Ho creduto che l’accettazione dell’essere di un individuo fosse sufficiente a far si che un rapporto potesse durare “finche morte non ci separi”. Si Luna, le relazioni finiscono. Ma perchè finiscono ? Perchè semplicemente due persone non sono compatibili, non vanno d’accordo, non si attraggono. In fondo la relazione è una “prova” per vedere se l’innamoramento può sfociare in qualcosa di duraturo. Poi c’è il matrimonio che io ritengo ancora oggi un passo importante, uno dei più importanti della vita. A mio parere non può essere fatto se esistono troppe divergenze già nella relazione.
Ti assicuro Luna con mia moglie non ho trovato nessuna divergenza durante gli anni di fidanzamento. Ci siamo trovati, ci volevamo bene, stavamo bene insieme, condividevamo le stesse cose.
Per Fuori dal Coro: il mio ex dall’esterno, al di fuori della sua sfera privata/intima è una persona pacifica, disponibile che si farebbe in quattro senza recriminare per il prossimo…basta che non sia uno che appartiene alla sua sfera vicina vicina (vale a dire io, sua madre e ora sua figlia). Nell’intimo delle mura domestiche era intollerante e indisponibile, molto scattoso e assente….assente!. Quando si rendeva necessaria la sua presenza, si adirava perchè “sempre a rompere i c. a lui!!”. Alchè io ho imparato ad arrangiarmi su cose che generalmente fanno i mariti, tipo portare l’auto dal meccanico (pure la sua!!) mentre sua madre intraprende volentieri con lui le litigate a parolacce e insulti per motivi futili.
Se tu fossi un mister nessuno che per caso lo conoscessi e ti parlasse di noi, immagino che avresti la stessa reazione di un paio di persone che hanno conosciuto la nostra famiglia da fuori…bella appariscente casa, belle macchine, bel giardino….e che hanno avuto occasione, loro malgrado, di trovarsi in mezzo a questioni di panni sporchi da lavare in casa. Io, che non ho mai cercato spiegazioni fuori casa, fino a quando non mi sono rivolta allo psicologo, ho trovato delle conferme semplici e dirette circa l’assurdità della mia vita proprio dai commenti di quelle persone di cui sopra.
per aleba-
hai ragione e’ propio cosi’, lui e’ cosi’ e’ non si cambia per il bene del rapporto, sei tu che ti devi adattare, e se non ti adatti sono sberle e sottomissioni-
torno a ripetere che chi non ci passa non riesce mai e poi mai a capire come stanno le cose e rischia di giudicare cio’ che non conosce.
Luna…segue
…Se hai letto i miei post precedenti sai di cosa mi accuso, sai dove ho commesso un errore importante. E per questo continuo ad annientarmi ad ossessionarmi ad accusarmi e a scagionarmi nello stesso tempo. Vivo nel presente ma penso al passato. Un passato che non capisco perchè non possa ancora essere presente.
Ho vissuto anni meravigliosi. Ero felice, sereno. Non posso nemmeno dire come dicono in molti che c’erano “alti e bassi”. Non posso dire di aver vissuto moementi “bassi” se non dovuti a fattori esterni a situazioni che nulla avevano a che fare con il nostro rapporto. Per questo vivo con l’ossessione di non aver capito cosa stesse succedendo di così grave da far sì che sia successo ciò che è successo. Sti “maledetti” segnali di cui tanto parlate voi donne. Io non li ho visti, non li ho percepiti. Non sono stato in grado, sono stato distratto, tutto quello che si vuole. Ma io mi vedevo in un bel rapporto dove non notavo malesseri. Si per carità ci possono essere momenti di nervosismo dovuti a mille problemi esterni. Basta il pensiero di un genitore malato per farti cambiare umore. Ma niente che poteva farmi capire il pericolo che incombeva. Non mi è passato neanche per l’anticamera del cervello il pensiero che lei stesse rimuginando qualcosa di grave dentro se stessa. Se il rapporto non va, si discute, si litiga. Non si scherza e si ride insieme. Non si parla di qualsiasi cosa senza problemi. Anzi i problemi si mettono in tavola, se ne discute. Io la vedo così. E il pensiero che ciò non sia stato fatto mi ossessiona. Ma l’ossessione più grande è data dal fatto che mi manca lei. La persona più importante della mia vita. Sto male dentro Luna. Ogni giorno sempre di più. Vivo il presente, cerco di farlo. Ma nel mio presente manca sempre il mio passato che era anche il mio futuro. Quella porta chiusa, quella porta che non si vuole aprire per me è un dramma. Dietro quella porta per me c’è tutto. C’è l’Amore, c’è la vita, c’è quanto di più bello la vita stessa può avermi dato. E non mi interessa, non ci penso se nel futuro possa esserci qualcosa di migliore. Di migliore si ci potrà essere qualcosa ma dietro quella porta, se si aprisse e ci potessi entrare. Non riesco ad entrare nell’ottica ottimistica de “il bello deve ancora venire”. Il bello ce l’avevo e non capisco perchè non poteva essere salvato.
Sarebbe un piacere risentirti Luna. Ciao