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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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aleba- l’importante e che ti sei liberata di lui, poi anche a pane e acua tu vivi lostesso, perche tu ti devi riequilibrare, e ti devi mettere in forma per tua figlia.
ignoralo completamente, fai come lui stesso si comporta con te.
lui non AMA SE STESSO COME CREDI CHE SAPPIA AMARE TE O LA BAMBINA?
lui non vuole curarsi. cosa credi che e’ recuperabile una non-persona cosi?se non accetta le cure ed il recupero del rapporto, e perche’ ormai lui e’ arrivato alla deriva, anche se non ammettera’ mai di essere con un problema. i soldi, le ingiustizie che ha tolto a te e alla tua piccola, cosa credi, che se li godera’? tutto quello che ognuno di noi l’ha fatto con ingiustizia e slealta’, non si gode nulla, capisco che i sacrifici erano anche i tuoi, ma a lui non gliene fotte un cavolo, se tu te ne sei andata dui casa, anzi le hai fatto solo un favore, anzi e stato proprio lui, con la sua mente malsana a ridurti proprio come lui stesso era; una nullita’, pieno di egoismo e odio, lui ha ridotto te, esattamente comne tu ora ti senti. lui sa, che tu, sei migliore di lui, e siccome lui e’ morto dentro, vuole la tua morte, vuole toglierti tutto, anche la piccola se potesse, ma con la sua patologia non va lontano, non glielo permetterebbero, ma stai attenta, tu di lui anche se un tempo lo hai amato, ora di devi sganciare. il solo fatto che hai preso coscienza che per te, era un rapporto malato, e gia’ un buon punto di coraggi a voltare pagina. perche’ tu sei diversa da lui,lui non ti appartiene, etu non appartieni a lui. si sganciano le coppi con un’amore sano, che non c’e piu l’amore figuriamoci se non ti puoi sgangiare tu.
lo so ti senti legata, come se fossi in gabbia perche’ il nostro inconscio somatizza tutto, anche cio’ che non e’ visibile, figuriamoci in tutti questi anni di vita non- matrimoniale, ma vita con un0 psicopatico, fobico, perverso come lui.
di un po tanto qui nessuno ti conosce, a livello sessuale come era??
aveva dei problemi anche li?
saluti maria
Maria, ho dovuto interrompere la lettura del tuo post perchè la vista era annebbiata dalle lacrime. E’ vero mi devo sganciare e prego che il tempo faccia il suo minuzioso lavoro di smantellamento. Non voglio dimenticare i torti, voglio dimenticare di averlo amato davvero e solo tenendo bene a mente ciò che ho subito, per mia stessa negligenza nel concedere sempre un’altra chance, riuscirò a evitare che il bene vero che desideravo per lui mi faccia vacillare ancora. Sono nella mia vita adesso, anche a pane e acqua vivo comunque.
Per quel che riguarda il sesso per lui era una necessità fisiologica. La maggior parte delle volte prendeva e basta e secondo lui io avrei dovuto fare sesso con lui anche poche ore dopo che mi aveva rinfacciato la mia nullità. Si dedicava al mio piacere poche volte e comunque a cominciato a farlo dopo anni che gli ripetevo che non era fare l’amore ciò che faceva lui. Io ci mettevo l’anima, credo non se ne sia mai reso conto. Si lamentava del fatto che avessimo poco tempo per farlo da dopo che era nata la bambina. Ma i bambini mica funzionano con il telecomando, li spegni quando vuoi libertà. Bisogna essere complici, uniti, affiatati e parlare tanto del proprio rapporto per potersi ritagliare spazi anche per fare l’amore. Quanta voglia di stare tra le sue braccia potevo avere io se mi sentivo trattata come una persona inutile?
Quando vivi certe storie che ti prendono tutto testa e corpo, non ne esci mai.
Per questo non riesco ad odiare. Continuo a amare. Anche per anni. Anche per tutta la vita e dopo.
Poi magari mi racconto una fandogna e dico che mi piace un altra. Ma non è vero. Ho sempre l’altra nella testa. E non passa mai.
Io ho una nuova storia e lei mi piace. Le voglio bene. Ma se l’altra torna io non ci penso due volte. Io torno da lei. dal mio unico amore.
Ci sono occasioni che capitano uuna volta sola. Le altre sono donne che ti prendi solo perchè non cè lei.
Io la sogno sempre. Io voglio lei. Ma lei non cè più. Che tristezza.
Per rocco–
Ho capito che lei ti manca e che torneresti insieme anche solo per un giorno, un’ora, un minuto, ma se esiste un’amore, alla fine anche quello ti basta per andare avanti, perche ti senti vivo, ti senti amato, ti senti rivivere. Ma rocco, il tuo che tipo di amore e’? Non e’ certo un’amore come quello di aleba o come quello che ho incontrato io, giusto???
Se lei ritorna, perche’ lo fa? Ha bisogno di te,oppure ti usa soltanto?
e se tornasse solo per usarti e pensare a se stessa, tu come ti sentiresti? Svuotato, usato, manipolato a suo piacimento,oggi ci sono domani ciao????? E questo che vuoi essere, un oggetto da usare e poi da rimettere in un casseto e ripreso poi????
di un po’ ,ti sei mai sentito cosi?
Perche se e’ successo, guarda che questo non e’ amore.
E se tu sei fatto di una basta diversa da lei , che prende solo( come quello di aleba),e non sa dare, perche’ nessuno glielo ha insegnato, perche gia qualcuno non le ha dato quello che cercava, insomma non sa amare, e noi pretentiamo quello che loro non sanno dare. Perche continuare a farsi del male, e come dici tu, alla fine anche se poi stai con un’altra ora e sei felice, perche prenderla in giro??? Vuoi diventare esattamente come la tua ex, che poi alla fine non sai nemmeno tu amare, e ti ritroverai solo ad u s a r e.
Pensaci! Ritrova te stesso prima di ragionare in un determinato modo.
Questo atteggiamento non va.
Impara a metterti in gioco, ed avere le palle, per essere un’uomo maturo, e di vivere con il dovuto rispetto, a rispettare inizialmente te stesso per quello che tu sei, ed a rispettare anche la persona che al momento ti sta accanto, perche’ a lei ci hai pensato? No! Tu a priori hai pensato prima di tutto a te stesso e hai tuoi piaceri.
Rispettiamo prima di tutto. Qui si sta parlando di valori, quelli che si sono persi.
Per aleba-
La tua storia fa rabbrividire, proprio come un film dell’orrore, io lo capisco al volo il tuo stato d’animo, tu hai dovuto interrompere quando leggi me che ti scrivo, ma storie come la tua e come la mia ti fanno girare il sangue quello di sotto sopra, ti svuotano dentro del tuo essere e ti trapiantano dentro il loro dna, tu sei come uno zombi che cammini comandata dal tuo carnefice.
L’amore non esiste per queste persone, loro sono stati cresciuti con genitori che molto probabilmente gia’ a loro volta amore non ne hanno avuto. Questo ragionamento porta a un discorso ,che ha noi che siamo sensibili ci puo’ commuovere, e loro sapemdo che noi ci sappiamo commuovere, tentano di capirci ma non ci riescono,perche la loro indole non sa leggere questo sentimento, e paradossale, ma questa e’ la pura realta’. Quante volte mi sono scervellata a capire se mi amava, non avendo avuto esperienza tra comprendere la differenza tra sesso e amore, per me eì stato un duro lavoro comprendere le mie emozioni e le sue( che tentava di capirmi e non ci riusciva) , frasi bellissime mi diceva ma poi alla fine nemmeno lui sapeva il significato, come siamo diversi io e te, mi diceva( lui la differenza la sentiva, ma non riusciva a codificare il mio carattere,( hai suoi occhi io ero un sogno che al risveglio, sarebbe svanito tutto). Entrare nella sua testa non si poteva , perche’ lui di se, raccontava poco, mi chiedevo, pensavo fosse una persona chiusa, ma non era cosi, perche lui con me teneva una maschera, quella che secondo lui a me poteva piacere.
un mistero era lui, e la cosa mi eccitava, mi dava uno sbalzo in piu per capire la sua indole, ero irruenta ,io inesperta, vulnerabile, questa diversita’ tra me e lui mi incuriosiva sempre piu ed io incuriosivo lui, era tutto un gran casino di emozioni, per questo mi sono innamorata gia’ da subito di lui, quello per me fu amore subito , e lui l’ha capito si che l’ha capito.
Un giono quando meno me lo aspettassi, quella maschera che aveva tenuto tutto quel tempo e’ scesa improvvisamente e mi ha devastato la vita, ancora ora non ne sono uscita, ma ho preso consapevolezza che il mio cucciolo non era cosi tenero come pensavo, ed e’ diventato un mostro, quello che e’ lui in realta’,
Come credi che mi possa essere sentita, tutto il mondo e’ crollato e sono iniziate le violemze psicologiche, lui ha cominciato ad odiarmi, perche’ io avevo scoperto chi era in realta’, sono diventata il suo bersaglio, ed io non capivo come mai prima cucciolo e poi mostro. Non capivo! Avrei spaccato il mondo per capire che cavolo avevo combinato di cosi tragico per che’ si rivolgesse a me cosi,
Alla fine diventi solo piu un’oggetto da eliminare per lui ,perche’ tutto non sara’ mai piu come prima, ti ritrovi con un’amore che non sai piu che farne. Non puoi piu salvare nulla.
E li in quella fase che tu inizi ad ammalarti, sempre piu, perche ti ritrovi ad essere sempre piu sola, ed isolata da tutti, perche’ lui nel frattempo che tu stai
Aleba. Mi ero persa il discorso che elenchi quando lui dice voi donne!!!
E micidiale, lui ( il mio non e’ arrivato a tanto, perche’ quando stava iniziando io ho detto no! Non mi devo sentire cosi, non me lo merito, ma per te il discorso e’ diverso perche’ tu ci vivevi con lui io no.)E molto evidente in queste persone il fatto di come odiano tutto e tutti.lui un giorno mi disse. Prenderei un mitra e farei fuoco su tutti.oppure. Non e’ il lavoro che mi disturba ma la gente che ci lavora.
Ma sai, con me doveva sempre tenere una maschera, e piu di tanto non doveva trapelare, ma io notavo che c’era qualche cosa che non andava . La mia persona lo percepiva.
-voi donne siete solo parassiti-( sono loro ad esserlo con i loro modi egocentricie subdoli ad esserlo)-
-voi donne siete tutte puttane-( perche sono loro ad avere diverse donne anche se sono sposati, e non dicono)-
– loro sono stupidi- loro sono irresponsabili- loro sanno solo sfruttare glialtri- loro si fanno avanti con giochi di piacere per ottenere cio’ che vogliono, perche non sanno comportarsi diversamente, perche non lo conoscono un’altro modo-
Alla base di tutto si ha a che fare con una non-persona che non sa essere se stesso.certo, perche hanno l’autostima sotto i piedi,ed invidiano il t u o – m o n d o – invidiano te,vorrebbero essere come tu sei, ma siccome non ne sono capaci, allora, loro sono niente e tu devi essere uguale a loro anzi meno, non esisti.
Riesci ad entrare nello schema mentale di questo paradosso aleba? Se riesci a capire questo, riesci a capire come loro si sentono in realta’ e’ comprenderai quanto ci odiano .
Sono irrecuperabili, io ho cercato di fargli capire che lo avrei amato anche, se lui era diverso da cio’ che mi voleva far credere, ha sbagliato tutto con me, dalla a alla zeta, credeva di conoscermi, ma io era una continua evoluzuione, ero come un vulcano che tira fuori la sua lava, ardente, in un certo qual senso le ho sconvolto la vita, perche’ lui continuava con la sua falsa immagine ed io ero me stessa, e lui non realizzava, ed io che continuavo, e lui alla fine e’ scoppiato—————- ed e’ uscito fuori quello che era veramente—e li capii quando mi diceva -non parlarmi cosi, perche esce fuori quello che sono-
Li ho conosciuto chi era, ed io continuavo ad amarlo comunque, ma lui non se la sentiva, perche io ormai avevo scoperto il tutto, lui non voleva ,anzi preferiva essere e continuare sulla strada del male, perche di male, non ne ha fatto solo a me, e continua a farne.
aleba- tu non di devii sentire in colpa di nulla, non sei tu che non vai, e lui che non vale una cicca e il tuo amore non merita uno cosi.
Aleba – Luna e…i nuovi arrivati Marquito, Maria, Rocco.
Ciao Aleba, Ciao Luna e ciao ai nuovi nomi di cui ho letto i post. Grazie per i vostri interventi.
Aleba, Luna, come vedete sono qui. Oggi 10 novembre sono tornato al lavoro. Non ce l’ho fatta a partire. Ho sperato fino all’ultimo di riuscire a farlo ma è stato più forte di me. Sono rimasto a casa. In pratica da sabato a martedì sono rimasto in casa senza uscire. Solo ieri mi sono deciso e nel primo pomeriggio ho deciso di fare un’uscita con una mia amica fino a tarda sera.
Volevo scrivervi in questi giorni. Ma ho preferito “rinchiudermi” un po’ in me stesso cercare, se possibile, ancora di riuscire a capire e vedere cosa in pratica sta succedendo in me.
Potrei dare tante risposte. Legate a tante cose. Al mio carattere o forse semplicemente al periodo che sto attraversando.
Mi chiederete: perchè non sei più partito ? Me lo sono chiesto. Fondamentalmente un attacco di forte ansia. Quasi di panico. Cose che nella mia vita non mi sono mai accadute se non in misura che ritengo normale e che bene o male possono accadere a chiunque si trovi in un momento particolare come ad esempio l’affrontare un intervento chirurgico o un semplice colloquio di lavoro. Credo sia più o meno normale che a molti individui possa accadere di avere un po’ di ansia relativamente a cose del genere in particolare alla prima situazione.
Non è normale invece in una situazione come la mia. Un viaggio con un amico. Un periodo di lavoro/vacanza immerso nella natura. Sono cose belle in genere o che comuqnue non dovrebbero generare paure varie. Bè per me non è stato così. L’ansia ha preso il sopravvento su di me. La pura in un certo senso della solitudine. A me che ho vissuto per un anno da solo in una casa sperduta. A me che spesso ha cercato la solitudine come valvola di sfogo quando avevi bisogno di riflettere o semplucemente per recuperare dallo stress della vita quotidiana. A me che ho girato tutto il mondo. In paesi quasi sconosciuti senza farmi il minimo problema. Ho avuto paura che partendo sucedesse qualcosa ai miei genitori o alle persone a me care.
Forse mi si stanno esaurendo le pile. Forse il carico di tensione accumulato in questi due anni mi sta creando problemi. Ma forse invece la “bastonata” che ho ricevuto sta dando adesso i suoi effetti negativi. Forse prima, in questi due anni, nonostante il dolore, combattevo. Combattevo per riconquistare cioè che per me era la cosa più importante della mia vita. Forse pensavo di avere tante cartucce da sparare. Ed ora mi accorgo di averle esplose tutte senza aver colpito neanche una volta il bersaglio.
Sarà un insieme di queste cose. Fatto sta che mi sto accorgendo che in ogni modo, in qualsiasi espressione della mia vita, attualmente l’ansia e forse molto più probabilmente l’angoscia mi divora.
Ho letto in questi giorni i vari post dei nuovi arrivati marquito, rocco, maria, nonchè quelli di aleba e luna. Leggo e rifletto. Penso. Penso molto a cose che prima
Ciao Maria, le tue parole sono vere e sono il frutto di esperienza sul campo, come per me. Io capisco tutto ciò che scrivi, ho tratto le stesse conclusioni tue. Provo tanta pena per lui, pena mista ad odio perchè non è un animale ferito che potrei soccorrere, è un essere umano al limite della patologia psichiatrica. Come vorrei aver mollato prima, ma probabilmente ogni cosa avviene nel momento in cui siamo “orientati” a lasciare che accada.
Ciao Fuori dal Coro, non sei partito dunque. La tua ansia non mi stupisce, nel profondo temi ulteriori e importanti perdite e pensi che stando fermo eviterai danni peggiori. Tutti abbiamo bisogno della solitudine del confrontarci con noi stessi e basta. Fuori dal Coro, non è fermandoti nella paura che riuscirai a passare oltre. Sembrano parole futili, ma l’unica forza vitale che possa aiutarci la produciamo dentro di noi, nessuno dall’esterno può fornirci gli elementi per andare avanti. Parlo anche per me, sai, io non vorrei andare avanti. Ci sono momenti in cui vorrei che tutto si fermasse, che si arrangiassero tutti perchè io voglio sedermi e piangermi addosso. Voglio flagellarmi, disperarmi per le mie colpe, per il tempo passato, per ogni occasione perduta. Voglio restare sveglia tutta la notte, nelle ombre degli alberi di fronte a casa mia, ascoltando i rumori del buio e i rumori dei miei pensieri. Vorrei rammaricarmi continuamente per non aver detto, per non aver fatto. Vorrei lasciarmi andare, alla fine, in un sonno senza limiti di tempo e non sognare più..Poi mi guardo allo specchio, ho una responsabilità enorme verso me stessa. Oggi devo vivere, ho il diritto, ho il dovere di vivere nel miglior modo che riesco. Non ho l’obbligo di essere perfetta, ma ho il dovere di tendere alla perfezione. Perfezione nella cura verso me stessa, perfezione nella cura dell’anima e del corpo della mia bambina. Tendere alla perfezione significa non credere mai di non essere all’altezza, non lasciarsi spaventare dai fallimenti perchè quelli servono proprio per indurci a rialzarci e a provare ancora. Ok Fuori dal Coro, non sei partito, questa volta, ma hai letto. Questo è positivo perchè cerchi risposte e ti fai domande. Non evitare le domande scomode, seppure conosci già le risposte. Dillo ad alta voce, chieditelo e mettilo per iscritto.
segue…Aleba – Luna e…i nuovi arrivati Marquito, Maria, Rocco
…non pensavo. Leggo i vostri post. Cerco di immedesimarmi. Cerco di capire se io sono stato come l’uomo di maria, di aleba, di luna. Cerco di capire le parole di marquito che fa notare come la colpa non sempre è di chi abbandona è che è facile incolpare chi se ne va.
Penso. Ho pensato tante cose in questi giorni attanagliato in un turbine di emozioni negative. Di groppi in gola, di lacrime, di ricordi e di perchè. Quanti perchè nella mia mente.
Quanto in questi due anni mi sono messo sotto accusa. Mi sono incolpato di tante cose. Di quello che avrei dovuto e non avrei dovuto fare. Trovo senz’altro delle risposte. Se uno si analizza credo che alla fine di ogni giornata pur avendo cercato di dare il meglio di se stesso probabilmente qualche errore lo avrà fatto. Ma alla fine della giornata ammesso che ci pensi non arriverò mai a credere che quei suo eventuali errori, magari non voluti possano determinare eventi negativi per la sua vita.
Più volte ho detto ad Aleba che neanche lontanamente riesco ad identificarmi con il suo compagno. Ho letto poco Maria e non credo di trovarmi simile nenache al suo di compagno (per quel che ho potuto intendere)
Non ho mai comandato in casa, non ho mai offeso mia moglie, non l’ho mai fatta sentire inferiore. Mi piaceva stare con lei. Era mia moglie. La donna che avevo scelto per la vita. Non mi annoiavo con lei. Non ho fatto mai nulla senza chiedere il suo parere. Davanti a chiunque non ho mai preso decisioni senza prima sentirla. L’ho esaltata quando cucinava. Mi piacevano i suoi piatti e glielo dicevo. Mi piaceva il suo modo di fare l’amore. Mi piaceva fare la spesa con lei, uscire con lei e fare tutti gli innumerevoli viaggi che ho fatto con lei.
Siamo andati a vivere fuori. Non mi piaceva il caos della città.
Quante cose abbiamo fatto insieme. Io non ho a differenza di voi che avete scritto questi post ricordi negativi riguardo i miei anni con mia moglie. Sono stato bene. Ho vissuto felicemente. E anche lei stava bene con me. Vivevamo le piccole cose. Le piccole grandi emozioni dello stare insieme. Condividere ogni cosa.
E vi assicuro sono stati 15 anni meravigliosi. Non ho mai visto differenze tra me e lei. Nè ho mai notato malesseri. Avevo le mie passioni: il calcio, la fotografia. Cose normali credo.
E la colpa unica vera colpa: il figlio. Non ne volevo. Lei lo sapeva. Aspiravo ad una vita di coppia. Con lei. E lei lo sapeva. Da sempre. Fincheè come qualcuno avrà letto lei ha iniziato a chiedermelo. Senza che io riuscissi a dire quel si che probabilmente adesso avrebbe cambiato le carte in tavola.
Il problema è che ora io sono qui, distrutto nel mio quotidiano. Non posso vedere un bimbo in braccio a suo padre. Mi fa male. Tanto male. Non ho mai avuto nulla contro i bambini. Li ho sempre amati. Eppure facevo fatica a pensare ad un cambiamento di vita. Non ce l’ho fatta. Rifiutavo sempre anche se dentro di me cercavo di forzarmi…..
Fuori dal Coro, tu sei uno che è stato lasciato e anche Rocco lo è (anche se non conosco i dettagli della storia di Rocco. Lasciato in una vita che evidentemente andava bene a te, ma non a tua moglie. Sappiamo che tu non avevi colto, che non eri riuscito a capire la sofferenza di tua moglie nel matrimonio. Sappiamo che la questa sofferenza si è originata dal desiderio di avere un figlio e dal non poter condividere con te questo desiderio. Sappiamo che tu avevi posto in chiaro fin dagli inizi che non avresti voluto figli e sappiamo che hai mantenuto questa posizione fino a quando non ti sei accorto che ti stava crollando tutto addosso. Ora io mi baso su quello che tu hai esposto qui: tua moglie ha elaborato in solitudine la questione gravidanza, forse all’inizio per non mettere con le spalle al muro l’uomo che amava, ma sicuramente con il tempo ha maturato anche una sorta di rancore affiancato all’amore. Il rancore per essersi trovata da sola a ragionare sulla questione, fino al punto di trovarsi in una posizione completamente diversa dalla tua. Lei non sapeva neppure se lo voleva davvero il figlio, però non gli stava più bene non avere il tuo appoggio nel ragionarci. Non poter parlare di qualcosa che ci sta a cuore, proprio con la persona che dovrebbe essere tutta orecchi sempre per noi, è devastante. Io mi ci vedo in tua moglie, solo che a differenza di lei io li affrontavo a viso scoperto. A volte mi frenavo di fronte ai suoi “Se mi arrabbio io, poi vedi cosa succede” (certo, volavano piatti, scivoli, tavoli ecc. ) altre volte andavo avanti pure contro la sua ira e insistevo nel pretendere ascolto, la maggior parte delle volte l’ascolto mi veniva semplicemente negato con una porta chiusa in faccia. Tua moglie si sarà aspettata che tu le leggessi nel pensiero, avrà pensato che vista la profondità dell’amore che vi legava, vista l’affiatamento che anche dall’esterno hanno sempre notato tutti, ad un certo punto tu avresti spontaneamente indagato su certi piccoli segnali che sicuramente ti ha lanciato. Ma tu niente, tu eri sulla tua posizione inconsapevole dell’evoluzione che stava avvenendo in tua moglie. E’ frustrante rimanere incompresi nel proprio angolo, anche se quell’angolo tua moglie lo ha costruito da sola, deve essersi sentita dannatamente sola. Io non capisco tua moglie, non capisco il suo silenzio perchè per come sono fatta io ti avrei obbligato a stare sveglio notte dopo notte per sviscerare il problema con te. Fermati, avrei detto, io ho un problema nella nostra coppia.
La disponibilità a chiarire, da parte del mio ex, è arrivata quando io gli ho detto che per me era finita che io avevo raggiunto il punto critico. Allora subito si è arrabbiato come non mai e si è precipitato dal suo avvocato per mettere le cose in chiaro (riguardo la casa..). E’ tornato dicendomi che l’avvocato gli aveva detto che non ci si pianta così su due piedi, che 17 anni sono tanti per decidere che tutto è finito dall’oggi al domani. L’avvocato stesso gli ha.