Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
Pagine: « Prec. 1 … 160 161 162 163 164 … 167 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 160 161 162 163 164 … 167 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Ciao Fuori dal Coro. Volevo solo avvertirti che nel frattempo sono entrata in contatto con uno psicoterapeuta, di conseguenza non ho bisogno del tuo sostegno… Sinceramente mi sarebbe dispiaciuto toglierti energie in questo momento, so bene come stai… E nel frattempo mi è capitata questa fortuna. Io penso che uno psicoterapeuta, ovviamente se “bravo”, possa aiutarci moltissimo a “sciogliere” dei nodi che rispetto a un NOSTRO malessere devono essere certamente NOSTRI, e che rispetto a una RELAZIONE con un’altra persona – con la quale si hanno, o si sono avuti, problemi – sono certamente legati, intrecciati, a dinamiche che si deve provare a interpretare, capire e dunque poter poi affrontare veramente in maniera positiva.
In una relazione, a mio avviso, solitamente, attribuire tutta la colpa a una sola parte, per quanto in certi casi, come nel caso di Aleba, vi siano senz’altro gravissime, o maggiori, responsabilità, significa restare – più o meno – al punto in cui si era: sia restando nella relazione, sia avendola chiusa.
Se uno è una “bestia”, per dire, bisognerà pur domandarsi, dopo avere visto che è tale, che non potremo noi renderlo “più umano”: ma indicargli la via della psicoterapia, o di un cambiamento interiore, che dopo “sufficienti” prove di amore, e nessun risultato, dovranno farci intendere l’impossibilità, evidente, di “curare” un problema che era ben più profondo di quanto non potesse sembrarci in partenza.
Aleba, purtroppo, i problemi che hai avuto tu col tuo compagno, in maniera anche più “lieve” (ma quanto basta a distruggere una relazione importante, un amore…), sono molto diffusi.
Persino in persone “relativamente equilibrate”, possono risorgere, in particolari condizioni, o in una particolare relazione, situazioni e dinamiche negative. Bisogna fermarsi per tempo: prima che la situazione degeneri e che il rapporto, a cui teniamo, si distrugga completamente. E bisogna che sia da una parte sia da un’altra ci sia la volontà di capire, di parlare, di chiarirsi, e se non basta, di affrontare una psicoterapia di coppia. Io mi trovo precisamente in questo punto: dopo averle provate tutte, come si dice, ho proposto questo. Sembrerebbe esserci una disponibilità, in tal senso. Ma finché non avverrà, e ci sarà sempre una scusa, per gli impegni ecc., io non potrò, per niente, essere tranquilla.
D’altra parte, già nell’accettazione di una psicoterapia, ma nel portare “dubbi” riguardo la positività di questa, “resistenze” e distacchi (in quanto il problema sarebbe solo dell’altro…), e insomma ambivalenza tra “amare e no”, riconoscere i problemi e no, credere e dubitare, non si può che essere consapevoli dei gravi rischi di perdere quella stessa relazione a cui si tiene molto. E di trovarsi in una fase abbastanza difficile. Ma come si dice: una relazione si fa in due. Se la negatività di uno, mascherata dal “il problema è tuo, io non ne ho”, prevale, e nei momenti difficili, la fine è molto probabile.
Ciao Chiara. Che bella analisi.
La via per capire, per sciogliere i nodi, per accettare le mie responsabilità e per trovare il coraggio di chiudere io l’ho trovata grazie al fatto che ho chiesto aiuto. Ho pianto tantissimo durante i colloqui con il mio psicologo. Ho anche riso di certe assurde situazioni che ho vissuto negli anni. Guardare in faccia la realtà è difficilissimo, per questo ritengo che la mano di qualcuno super partes che ci accompagna nelle fasi di chiarimento interiore sia fondamentale. Il mio ex mi diceva che ero io ad avere problemi psichici, la prova era proprio che avevo chiesto aiuto. A metà della mia psicoterapia il mio psicologo mi disse che secondo lui era il mio ex ad aver bisogno di una terapia profonda e minuziosa. E io gli avevo chiesto di venire con me, di provarci a salvare la nostra storia. Ma lui aveva il suo castello e non voleva rischiare di vederlo crollare. Sono stata attrice in una commedia drammatica ideata nella sua mente dall’età di otto anni. Ho interpretato il ruolo della donna che lui si era prefissato di avere, un ruolo misero e gretto che non combaciava con quella che sono. Per rendermi idonea ha smontato la mia autostima come si fa con un lego ed ha sparpagliato i pezzi. La mia responsabilità sta nel non averlo capito in fretta, nell’aver rimandato di chiedere aiuto per uscirne una volta che lo avevo capito. Come per gli alcolisti o i drogati, uscire dal circolo richiede in primo luogo il riconoscimento di quello che ti sta uccidendo, la decisione di riappropriarti della tua vita e la consapevolezza che sarà doloroso quindi la disponibilità a soffrire passando attraverso il buio per trovare la luce. Io l’ho fatto. Il mio ex non è arrivato neppure al primo stadio, il suo ego e la sua smisurata autostima non gli hanno consentito di vedere che il trono sul quale è orgogliosamente seduto è fatto di carcasse in putrefazione…
Grazie Chiara.
Vero, si, quando la colpa e’ sempre da una parte sola (e “colpa” piu’ ancora che responsabilita’) e dove ogni lesione e mancata presa di responsabilita’ ha sempre una “buona” giustificazione o negazione c’e’ (piu’ di) qualcosa che non va. nella vita si discute anche, ci si trova in disaccordo, si reagisce male, ci si puo’ anche ferire per egoismo e pure senza volerlo… Ma parliamo purtroppo di un piano di “fissita” di dinamiche e anche di vessazioni inutili diverso 🙁
Ciao Aleba, grazie a te…
La tua prima lettera, la tua storia raccontata, fino a questa ultima tua, dimostrano la tua ricchezza, l’amore che hai dentro, e il coraggio e il desiderio di fare un percorso di crescita individuale (e insieme all’altro; gli altri), che per me è a sua volta ricchezza, coraggio, amore. A volte perdiamo l’equilibrio, in noi stessi e in coppia (e/o con gli altri), ma se vi sono le cose che tu hai dimostrato, l’equilibrio e l’armonia saranno ritrovati. Naturalmente noi non possiamo “convincere” l’altro che l’equilibrio a volte vada ricercato e riconquistato. Che ci si debba rivedere, noi stessi, e riassestarsi. E’ come lo studio: non si finisce mai di porci domande, cercare risposte, guardare da altre angolazioni, studiare. Ma guarda caso, molto spesso, coloro che si dichiarano certi di “non avere alcun problema”, di essere “perfetti”, di essere in perfetto equilibrio… Sono proprio quelli che impongono, anche a volte con “buone maniere” apparenti, il proprio equilibrio all’altro, che molto spesso è squilibrio… Dopo di che tu ti sbilanci, e parecchio, e provi e riprovi e annaspi… Affoghi… Ma alla lunga, come si dice… I nodi vengono al pettine.
Puoi essere fiera di te, Aleba. Della tua vita, di quello che sei (in continuo cammino… In continuo cercare di migliorarti… E donare all’altro), del percorso che hai fatto e stai facendo.
Grazie, dunque, a te.
Pensa a tutte le persone che potranno capitare qui, e avere un esempio, positivo. E questo grazie a te.
Ciao Chiara…mi sono venute le lacrime agli occhi.
Grazie, mi dai coraggio.
Buona giornata!
Aleba: un abbraccione!
Aleba, sono contenta se ti ho dato un po’ di coraggio, ma tu ne hai già tanto di tuo… Sorridi, Aleba! Buona giornata anche a te, un abbraccio!
Ciao Aleba, Chiara e Luna
Scusate la mia lunga assenza. Solo oggi ho letto i vostri post successivi al 22 maggio. Ho passato e sto passando un periodo davvero brutto. Non so davvero quando toccherò il fondo. Ho superato da tempo i tre anni ormai. Ma non vedo miglioramenti in me nè riesco a voltar pagina.
E’ assurdo pensare come in quest’ultimo mese il passato sia riaffiorato come se il tutto fosse successo l’altro ieri. Ho letto le vostre analisi, in particolare quella di Chiara.
Purtroppo, credetemi, non ce la faccio proprio, non riesco ancora a darmi una spiegazione di quanto successo.
E’ da un po’ che sto riprovando a vivere. Ma quando “vivo”, quando faccio le cose che mi son sempre piaciute non riesco a non “vedere” le immagini del mio passato. E non riesco purtroppo a vedere momenti di crisi. Vedo fino all’ultimo delle giornate serene. Vedo un rapporto fatto di serenità, lealtà e fiducia.
Ancora adesso, apro gli occhi e dico “ma cosa è successo ?”
Mi chiedo cosa stia facendo, cosa stia pensando. E soprattutto se ha definitivamente cancellato il nostro passato o ci pensa un po’.
Cioè…non può essere.
Ho letto tutte le ipotesi di Chiara: la sua eventuale crisi esistenziale, il suo eventuale perdere la testa per un altro uomo che le dà entusiasmo, la questione del figlio. Ma poi mi fermo e non riesco a crederci.
In questi ultimi tempi ho conosciuto gente nuova, ho provato ad intraprendere delle relazioni. E vedo comunque che chi si relaziona con me è attratto da mio modo di essere. Si coinvolge sentimentalmente al punto tale da innamorarsi. Eppure non riesco a dare, perchè sono con la testa e il cuore altrove. Riescono comunque a vedere del positivo in me. Si legano. Chiedo il perchè. Mi dicono che sono una bella persona, che faccio stare bene, che sono me stesso, che so essere dolce. E allora mi chiedo ancora una volta cosa può essere accaduto nella testa di mia moglie.
Se davvero sta storia del figlio possa aver causato in lei questa crisi esistenziale che l’abbia portata ad allontanarsi da me tanto da concentrarsi su una terza persona.
E’ brutto lo so, non si dovrebbe, ma nel relazionarmi con altre persone non riesco a fare a meno di parlare della mia situiazione. Anche perchè paradossalmente molte situazioni non fanno altro che farmi ricordare momenti della mia vita passata. Sembra assurdo ma tante cose sembrano uguali. Proprio perchè io sono e continuo ad essere me stesso, nonostante tutto. E a volte mi sembra di rivedere un film già visto, che chi mi sta vicino che si comporta pari pari come mia moglie. Per cui vedo persone che stanno bene con me proprio per quel che sono. Per come mi comporto e che non è altro che lo stesso comportamento attuato negli anni passati. E nei loro occhi, nei loro modi di fare, di comportarsi e quant’altro vedo lo stesso comportamento di mia moglie. E non ho davanti persone che si lamentano del mio modo di essere.
Questo mi fa ancora di più pensare.
Salve a tutti. Si cerca di reagire, ma poi ti arrivano altre notizie che ti buttano ancora più giu.
Buone ferie a tutti
FDC ricordo la tua storia e scrissi qui circa un anno fa. Me la ricordo perché c’erano delle affinità con quanto mi è accaduto ormai quasi quattro anni fa con la fine della mia storia. Di lui non so più niente ho completamente perso le tracce. Del nostro amore mi è rimasto solo qualche ricordo nostalgico, è passata la rabbia e il dolore. Sto attraversando un momento difficile della mia vita e cerco di essere concentrata su me stessa. Al contrario di te non sono riuscita a intraprendere nuove relazioni, ho incontrato uomini che sono rimasti molto presi dal mio modo di essere e di fare non so se si sono innamorati io comunque non gli ho dato alcun modo di approfondire la conoscenza o la frequentazione. Scappo fondamentalmente da qualsiasi rapporto che possa diventare sentimentale. E non perché nessuno è come lui (come il mio ex) ma perché non sono pronta e le persone che ho incontrato non le sento giuste per me. Non so se il mio comportamento è patologico o se effettivamente non ho incontrato le persone giuste. E’ così difficile rimettersi in gioco e ricominciare a fidarsi. Fdc ti auguro delle buone vacanze e una buona vita