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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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Ciao Aleba, spero intanto che tu stia bene.
Mi dici che ho conosciuto una donna in erba. Non credo. L’ho sposata che aveva più di 30 anni. Non proprio in erba.
Scrivi una cosa bellissima: “Dalle grandi sofferenze si può rinascere, ma tua moglie non vuole dire: Si, è vero io ho sbagliato e chiedo perdono. Lei è perfetta e tale vuole restare, di fronte a te, di fronte ai parenti, agli amici, ai colleghi ma soprattutto di fronte alla propria coscienza che è l’unica che davvero sa come sono andate le cose.”
Ma io non pretendo che Lei mi chieda perdono. Io le dissi chiaro: “mettiamo una tonnellata di ghisa sul passato, parliamo adesso e poi si taccia per sempre. E ricominciamo più uniti di prima”.
Ma Lei no sempre ad incolparmi. E ok l’avrei pure accettato. Ma mentre ci rifrequentavamo, dopo che Lei era uscita di casa, e quindi ognuno a casa propria, mi diceva: oggi non esco, domani ho da fare, magari non era raggiungibile al telefono. Ma….cosa devo pensare dopo che è successo quello che è successo ? E incolpi ancora me, mentre io faccio l’impossibile per non tirare fuori il tuo tradimento ?
Scrivi altresì che “…e quando si è resa conto che stava soffocando ha reagito con l’impeto dell’istinto di sopravvivenza rifiutandosi di vedere che il cappio lo aveva stretto lei stessa, e non trovando altro modo se non quello di accusare te. Tu che non l’hai capita in nome delle tue priorità, tu che hai lasciato che lei si annullasse e che sicuramente avevi visto quanto soffriva (nonostante tu non avessi avuto sentore di questa profonda sofferenza)….”
In fondo è questo che mi ha detto. Ed io, nonostante tutto, non riesco a darmi pace del fatto che, vero o no, non ho capito realmente l’entità della sua sofferenza. Un figlio si può desiderare o no. O forse averne paura e credere di non desiderarlo. Ma a prescindere da ciò, capire se una persona stia soffrendo realmente per questo desiderio non realizzato.
Ultimamente mi sono chiesto se le mie esperienze passate abbiano influito sul fatto di non riuscire a capire se una donna desideri davvero un figlio. Si perché in passato mi era già capitato che la mia donna mi manifestasse il desiderio di avere un figlio. Ma poi non si sa com’è le storie finivano e le donne in questione a tutt’oggi figli non ne hanno avuti. Forse memore di ciò avrei capito la reale esigenza di un figlio con il parlare a viso aperto di un figlio come voglia di famiglia. Dire: ok fino ad ora abbiamo fatto i fidanzati, la coppia. Ora per me è arrivato il momento di cambiare di scegliere il nostro futuro. Come dire: vorrei una famiglia con te. E non vorrei rinunciarci…pensiamoci bene. Che non vuol dire obbligare ma…scegliere. Di fronte ad una situazione del genere cosa avrei fatto ? Lasciarla andar via e rinunciare al nostro amore. Non credo. Come ho sempre sostenuto su queste righe credo mi sarebbe bastata neanche una settimana di riflessione. In fondo avevo bisogno solo di una dose di coraggio. Che purtroppo nella vita non si ha per tutto
Brava Luna
Mi dici di comprendere il fatto che io mi domando se con l’arrivo del figlio tutto questo non sarebbe successo.
Eh già cara Luna. Il mio principale problema è questo
L’altro potrebbe essere la “questione più importante” che non il figlio ? Non lo so. Può darsi. Fatto sta che la prima domanda, quanto meno, “camuffa” l’altra.
Da quanto durasse la relazione alternativa non lo so neanche io. Che peso abbia ? Non lo so. Lei a me non ha negato di avere un altro. Ma come dici tu il discorso gira altrove. La storia alternativa è secondaria, secondo Lei. Il problema sono i “nostri problemi” (ma quali ?). Lei tira fuori questioni davvero “assurde”, sulle quali non può fondarsi una separazione.
Esatto Luna. Te le vedi le facce della gente che si chiede “come mai ?”. Perché è ovvio: come mai ? Se vi avviamo visti tranquilli e sereni fino a qualche giorno prima. Se nessuno dei due ha mai dato modo di pensare che qualcosa non andasse. Perché per tutti, non solo per i genitori, separarsi è una cosa seria.
Bè Luna, ammettere un tradimento è ammettere la propria colpa. E ammettere una colpa del genere vuol dire anche ammettere che la colpa non è dell’altro. Soprattutto se l’altro le sue responsabilità se le prende ed è pronto a mettere le cose a posto.
Lasciare una persona non è immorale e ansi può essere anche giusto se ci sono dei motivi validi. Ma tra noi motivi validi non c’erano. O quantomeno se ce n’era uno era risolvibilissimo.
Dici giustamente che noti come Lei abbia avuto bisogno di “giustificare” all’esterno la fine del nostro matrimonio. Ovvio anche questo Luna. Un fulmine a ciel sereno. Fino a pochi giorni prima tutto bene, l’acquisto di un’auto di una casa e poi…stop ? Non è normale. Quali sono le ragioni ? Chi non se lo chiederebbe ?
La gente dice si che le ho negato un figlio ma chiunque dice che se il problema è realmente questo allora tutto dovrebbe tornare a posto se tu sei disposto a cambiare idea. Perché se Lei desidera un figlio che tu prima non volevi e se ne va per quel motivo e tu sei disposto a tornare indietro con convinzione, a formare una famiglia e a chiederle scusa per tutto perché non dovrebbe “perdonarti” ? In fondo non hai commesso errori irrimediabili. Si può non cambiare su tante cose ma sull’avere un figlio quale sarebbe il problema ?
Se dico alle persone che c’era un altro cambia la storia cara Luna. Tutti ti direbbero che il figlio è una scusa. D’altra parte tu dici che Lei avrebbe potuto chiudere la storia e dire “no comment”. Ma sai Luna, ci conoscevano tutti, eravamo una coppia alla mano, che parlava con tutti. Non eravamo una coppia anonima. C’era gente che mi voleva e le voleva bene e che tuttora non si spiega perché ci sia successo questo. Sai Luna, dopo di noi, nel nostro ambiente, si sono separate altre persone. Ma nessuna di loro ha avuto il nostro impatto. Dopo tre anni e mezzo ancora si parla di noi. Mentre non si parla più di coppie separatesi due mesi fa. Qualcosa vorrà dire…
Che forse di loro si sa la verita’? O meglio, perlomeno una versione piu” “reale” rispetto alla tua e alla sua in cui non c’era un’altra storia. Molti anni fa io e lui uscivamo per anni con una coppia molto bella e affiatata. In apparenza zero lasciava presagire che. Poi lei lo lascia e per un altro. E allora mi ricordo che (ma non ci avevo fatto caso) una sera che eravamo a cena come cento altre volte lei era apparentemente identica ma aveva degli atteggiamenti strani con il cellulare. Ti parlo di inezie. Ed e’ solo un esempio. Non sto dicendo che tua moglie li avesse. Ma per dire (per quanto mi stupi e mi dispiacque – per lui, per loro nella misura in cui li avevo sempre visti belli insieme e per i miei ricordi, ma poi, e’ ovvio, ognuno sa per se’) se mi avessero detto: lei se ne e’ andata, punto, sarebbe stato ancora piu”.??!? mentre quando seppi dell’altro collegai anche dei “flash”. Per cui era ovvio che non era cominciata “ieri”. Io non ti sto dicendo che dovresti dirlo e la gente potrebbe parlare di voi che eravate una bellissima coppia cmq. Non sto dicendo neanche che lei la storia la abbia avuta da quanto prima (non lo so) e quanto dopo. Ignoro poi che motivazioni si sia data. Pero’, perdonami, forse non ti sei accorto che soffriva non perche’ eri il cieco di sorrento, ma perche’ lei era impegnata piu’ a gestire la sua altra storia e cosa piu’ in generale provava che a parlare con te. A parlare con te anche di cose non solo inerenti il figlio ma di cui prima avrebbe parlato con te. Non lo so, ma se un’altra persona c’e` di solito sposti un`asse. Ecco perche` dico che non tanto alla gente ma a te stesso togli dei particolari quando ti dici che eri TU a non esserci a sufficienza. Per un mero fatto anche matematico lei se un altro c`era LEI non era concentrata su di voi e quella questione cosi importante da sviscerare all`interno di una coppia. E poi mettere un punto se andava messo o darti la possibilita` di essere chi si confronta con sua moglie su questo tema cosi importante. Lei ha deciso che si affrontava cosi e tutta la colpa o la maggior parte te la pigli tu. Ma perdonami: lei ha cosi paura di parlartene che poi magari ti perde ma non ha paura di far entrare un altro? Sarebbe un istinto di difesa verso TE che le avrebbe impedito di parlare con te ma con un altro si? Boh. Fdc, sarai stato un osso duro sul figlio, non lo metto in dubbio. Ma appunto tu stesso dici che da parte sua c”era modo e modo di porti la questione. Porla in modo cmq “complice!” e chiaro” o meno una diffrenza la fa. Tu dici: una “sbandata” in un momento di crisi puo’ accadere e si puo’ anche andare oltre, se si sta insieme. Se pero’ una persona mi lascia mentre c’e’ un’altra persona capire se e’ stato un flash o alla fine mi ha cmq magari lasciato per esempio per quella persona una differenza magari la fa. Se non mi ama non mi ama, ok. Il punto e’ quello. Pero’, sai, il prendersi di una persona non e’ che renda comunque molto disponibili ad affrontare dei problemi
Toglie cmq presenza, assertivita’, dialogo, attenzione, concentrazione… Dico una banalita’, ma se hai un problema con tuo marito magari cerchi il modo in cui potervi incontrare di piu’, se c’e’ un altro cmq sei distolta. E se cerchi di nascondere che l’altro c’e’, oppure stai dietro anche agli umori di quella storia anche. ovvio che io non so se l’aveva appena incontrato o no. Io intendo solo dire che non eri tu quello piu’ assente su quello che continui ad indicare come il problema centrale se tu cmq pensavi a lei e a questo mentre lei pensava anche ad Ambrogio e altro. A lasciarti piuttosto che a trovare modi magari per andare da un terapeuta di coppia a cui dire: siamo sposati da tot anni e rischiamo di scoppiare per questo (o per altro) visto che LEI lo sapeva. Poi Fdc ogni persona e’ un mondo e io non ho idea di che percorso abbia fatto tua moglie e quando e come si sia staccata cominciando a ragionare per “i casi suoi” piu’ in generale. L’altro si stupisce sempre quando scopre che il partner ha fatto questo tipo di passaggio. E molto spesso non se ne accorge proprio perche’ sta parlando da solo. Pero’ eravate insieme da tanti anni e in una fase di passaggio importante in cui piu’ che mai il fatto di considerare cmq la coppia come il nucleo centrale su cui si inserisce l’ipotesi di un cambiamento per me, per me, una differenza la fa. A me pare che sia lei ad aver buttato via sia l’acqua che il bambino e non tu. Non voglio dire che per lei non avesse tutte le ragioni che si e’ ampiamente data. Ma non dice, se ne va, ti mette di fronte il fatto compiuto. Ma dov’era questo nucleo centrale, mi domando, per non dirti: guarda che lo stiamo perdendo. Il figlio poteva anche non arrivare, i problemi esserci (dio non voglia) lo stesso. Collera, delusione. Ma la coppia e’ il nucleo o almeno dovrebbe essere cosi a cui un figlio fa anche riferimento. Sono mamma e papa’ che parlano tra loro (si spera) finche’ lui e’ totalmente dipendente. Se lei aveva una visione cosi vacillante del nucleo ecc allora il problema non e’ il figlio? Non solo almeno. Se la vostra coppia non ha retto questa crisi forse io rifletterei piu’ suu questo. Perche’ le coppie di crisi possono viverne purtroppo e anche ben peggiori e anche ondipendententementr dalla loro volonta’, per delle cose che capitano. Tu hai retto la sua malattia, lei non ha retto questo momento e non ti e’stata veramente vicina quando hai perso tuo padre. Ma quando si sta insieme allora? Asolo quando va tutto dritto? La “tenuta” reale di una coppia secondo me si vede anche nelle difficolta’. In tre anni non se ne e’ reaa conto e non ha xamviaro idea? Io rifletterei su questo che e’ molto piu concreto e vissuto che sui se di un figlio che alla fine nel frarttempo poteva gia’ essere nato tre volte. Ma no. E perche’ lei si e’ voluta separare ancge se le haumi detto ci sono e amo TE (prima cosa) e anche l’idea di avere un figlio da te e con te.
FdC, definendo tua moglie una donna in erba non intendevo dire che fosse adolescente, ma che probabilmente ancora non aveva formato la sua personalità in modo profondo stabilendo le sue assolute priorità interne. Per questo penso lei si sia affidata a te nella scelta di rimanere in due e fare i fidanzati per sempre. Ad un certo punto il per sempre è diventato troppo pesante, ma lei non avendo la forza di una donna pienamente consapevole, piuttosto che parlarne apertamente, lucidamente e con determinazione, si è persa nel labirinto della paura di perdere il tuo amore qualora avesse “preteso” di arrivare in fondo all’argomento figli. Secondo me è per questo che lei accusa te, oltre alla sua esigenza di mantenere immacolata la sua reputazione.
Vedi, una volta il mio ex mi ha detto che se avesse riconosciuto anche una minima parte delle cose che mi ha fatto non gli sarebbe restato che buttarsi sotto un treno. Per questo lui si barrica dietro l’immagine perfetta di sè stesso. Non ammettendo le sue colpe si risparmia il dolore. Così crede lui. Perchè nella vita solo la morte pone la parola fine. Affrontando il dolore senza scudi e nella piena verità si supera qualsiasi difficoltà. Leggendoti FDC mi sembri lucido e le tue analisi sono molto accurate. Tu conosci la verità, avresti solo bisogno che lei riconoscesse le sue responsabilità. Dici che non avresti preteso che ti domandasse perdono, ma il perdono si chiede quando si ammette uno sbaglio. Tu ammetti i tuoi, lei ammette i suoi e si può decidere lucidamente che fare delle proprie vite. . mancando un pezzo del puzzle tu non riesci a proseguire nella tua vita. Io capisco te…
Aleba
Pensare che mia moglie non sia andata a fondo nella sua richiesta di un figlio per paura di perdere il mio amore mi provoca un dolore pazzesco. Si perché io la amavo davvero e non l’avrei mai lasciata per nessuna ragione al mondo. Onestamente non riesco a capire come Lei possa aver minimamente potuto pensare una cosa del genere. Lei mi conosceva e sapeva come la pensavo. Io tuttora mi torturo all’idea di non averle dato un figlio. E oggi nonostante tutto quello che é successo io sto davvero male. Sembro lucido ma in realtà anche quando scrivo provo un dolore terribile. Continuo a chiedermi perché se realmente voleva un figlio non ha fatto un passo indietro. In fondo mi sono umiliato chiedendole scusa per i miei no. Lei non può non sapere di avete sbagliato. A se stessa non può negarlo. Anche perché comunque un “mi dispiace per quanto successo” in fondo me lo ha detto. Bastava proseguire dicendo: “ok pietra sul passato…ricominciamo”. Perché non lo ha fatto non lo so. Paura di un mio rinfaccio tra qualche anno ? Non so neanche questo. So solo che sto soffrendo da matti. Una differenza che dopo tre anni e mezzo non accenna a diminuire. Ormai ho un malessere generale che sta mi ha minato fisicamente e psicologicamente. Vengo qui e scrivo. Ma quando non scrivo cammino ma non vado avanti. Sono vivo ma morto dentro. Non mi concentro al lavoro, e penso sempre a Lei ogni giorno. Mi manca ogni giorno. Mi manca la mia vita con Lei. Non so se ho sbagliato sul modo di riconquistarla. Ma non poteva non vedere che la rivolevo con me. Non riesco a riprendermi la mia vita perché la mia vita era con Lei. E non riesco a vedermi con un’altra. Ne parlo, la accuso, la difendo, non la capisco ma é certo che la amo ancora.
E’ un dolore che rimarrà sempre con te, lo capisco… portare avanti il tuo dolore quotidianamente è quasi come avere una parte di lei. Quando una persona con la quale avevi “argomenti in sospeso” muore, alla fine te ne fai una ragione. Ma nella tua situazione è come se il cervello e il cuore fossero costantemente in lotta contro un vortice che li risucchia in quel buco nero formato dalle risposte mai avute. Hai sempre qualcosa in più da chiedere, hai bisogno di parlarne pur continuando a ripetere le stesse cose. Salti dalla condanna alla totale assoluzione, dalla disperazione alla rabbia.
Ciao Aleba
Si è un grande dolore Aleba. Forse più grande della perdita di una persona cara. Perché in quel caso te ne devi fare una ragione prima o poi. Anche perché fa parte della vita. Fin dalla nascita sai che bisogna morire. Non accetterai mai una cosa del genere ma sai che prima o poi accadrà. Invece perdere una persona cara in questo modo non è previsto. Oggi accade di frequente e forse chi è giovane oggi si prepara ad aventi del genere quasi fossero certi come la morte. Ma quelli come me, che credevano ancora all’Amore Vero, quelli una ragione non se la fanno. Soprattutto quando accadono cose come quella accaduta a me. Forse è proprio la società ad essere cambiata troppo rapidamente e in senso negativo. Ti fa correre per raggiungere chissà che cosa e ti fa mettere in secondo, terzo piano quelli che sono i veri sentimenti. Hai detto bene: salto dalla condanna alla totale assoluzione, dalla disperazione alla rabbia. E’ vero, è così. Perché in questa storia c’è tutto e il contrario di tutto. Ma il senso vero è che io volevo semplicemente bene a mia moglie. E mi mancano le nostre giornate insieme. Non so se è una colpa aver avuto paura di avere un figlio. Si perché alla fine oggi posso confermare con assoluta certezza che è così: paura, molta paura. Anche in questi giorni, ascoltando genitori disperati o anche leggendo alcune lettere qui sul sito, sono tornato indietro a quando dicevo “no” all’idea di diventare padre. Mi prendeva il panico all’idea, non era cattiveria, ma solo paura di veder mutare il nostro rapporto.
E tutto questo mi porta come hai detto tu: rabbia, disperazione, senso di impotenza. Mi manca proprio la persona che avevo accanto. E sapendo che esiste ancora ma in maniera diversa nei miei confronti la sensazione è………(non trovo le parole)
Tu sembri certo che lei non avesse paura di cosa avrebbe significato anche per lei avere un figlio. Ma sai penso sia facile trovare anche per le proprie paure una persona esterna a se’ che avendo incarnato il concetto di paura puo’ servirti a dire che le aveva solo lui mentre se fosse stato per te tu non ne avresti avuta mezza. quando pero’, forse, hai boicottato anche tu che un cambiamento avvenisse…. Fdc, la gente che non nasce con l’idea che gli amori finiscano e un giorno si ritrovano a scoprire (e accettare) che puo’ accadere non sono persone che si piegano alla facilita’ e superficialita’ di un mondo che vede i rapporti su un piano consumistico
soffrono per la fine di un grande amore (per lo meno loro il loro, inteso come storia, intanto) e non per questo pensano “allora chiunque e’ uguale e mi risposo domani mattina” o “avro’ 46 storie a scadenza”. Oggi e’ vero che piu’ di ieri c’e’ gente che pratica l’amore take away. ma non e’ il caso di nessuno di noi tre e non solo noi. tuttavia i matrimoni non erano eterniii per forza su un piano di sentimenti e coerenza neanche un tempo. il fatto che le persone divorziassero meno non significa che l’amore o il modo di fare delle persone non corrisponde solo a delle “regole’. perche’ un legame duri sul serio evsia felice dipende anche da chi e’ composto e cio’ anche ai tempi di catullo, nell’800 o negli anni 20. nella mia famiglia ci sono molte unioni vere e felici e durature e ci sono state ma non solo. Quindi accettare che purtroppo botte cosi possono accadere bon significa adeguarsi ad un trend rispetto ai propri valori (tra l’altron’hai lasciata tu) ma gui mard e propria realta’. anch’io credo che l’amore bon sia pizza e fichi e che si possa stareper insieme tutta la vita, anzi per mepensa e’p molto puu’ naturale pensarlo e sentirlo che l’idea “finche’ la barca va” ma se l’altra persona non e’ dello stesso avviso e” cio’ che sta accadendo e con cio’ mi confronto e non con il fatto che per me non epsiste che un amore possa finire. non puoi stare 60 anni con una pwrsoma che se ne va